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Autore: TheMadHatter16    08/05/2016    3 recensioni
Seth Clearwater ha 21 anni e non ha alcuna intenzione di avere storie serie. Non perché voglia solo divertirsi, ma perché troppo spaventato dall’idea di fidanzarsi con la ragazza che ama e poi doverla lasciare a causa dell’imprinting per un’altra.
Christine “Chris” Drew è una ragazza di 20 anni. È una studentessa universitaria di veterinaria. È appassionata di animali e vuole saperne di più sui misteriosi lupi avvistati nel bosco di Forks. Cosa scoprirà su queste misteriose creature?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quileute, Seth Clearwater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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CAPITOLO 1
“Di notte, nella foresta”
 
“Chris, tu devi essere impazzita e io sono più pazza di te a seguirti” mormorò Mel, nascosta come me dietro un cespuglio.
“Ho sentito un rumore” la interruppi io. Era notte. Eravamo nel bosco di Forks, io e la mia migliore amica e compagna di università Melanie Dillon. Sono pazzie che a vent’anni si fanno. Siamo studentesse di veterinaria e siamo appassionate di animali. Da un po’ di tempo gira voce che il bosco di Forks sia abitato da lupi assolutamente non aggressivi verso gli umana, ma di stazza enorme, grandi quanto un orso. Io e Mel, da vere appassionate di fauna, dovevamo assolutamente saperne di più. Mel, però, era molto meno coraggiosa di me. Nonostante tutto, quella notte aveva deciso di seguirmi. Per quel che ne sapevano i nostri genitori noi eravamo in un pub a Port Angeles. In realtà ce ne stavamo nascoste dietro un grande cespuglio munite di macchina fotografica notturna.
Ad un tratto, udii un rumore. Un fruscio. Ma sembravano passi d’uomo. Passi estremamente veloci.
Ad un tratto comparve davanti a noi un giovane. Era un ragazzo alto, biondo, di bella presenza ma dalla carnagione pallida in modo preoccupante.
“Cosa ci fanno due belle ragazze come voi qui in mezzo al bosco? Vi siete perse per caso?” ci chiese lentamente, con voce melliflua.
“Come ha fatto a vederci se siamo nascoste qui dietro?” bisbigliò Mel.
Ormai scoperta, mi alzai in piedi.
“Stavamo facendo una passeggiata” risposi, un po’ spaventata. Non potei non notare le iridi rosse del giovane, brillavano al buio come rubini. Ebbi paura.
“Dovete esservi perse, se volete posso aiutarvi a ritrovare la strada di casa” mormorò accarezzandomi una guancia. Aveva la pelle dura e gelida, proprio come quella di un cadavere. Rabbrividii.
“Non abbiamo bisogno di aiuto” rispose Mel, alzandosi in piedi. Anche lei era inquieta. Quel giovane aveva un non so che di sinistro.
“Sì, invece. Io posso darvelo. Siete così giovani e belle e il vostro profumo” disse, chiudendo per un attimo gli occhi e ispirando l’aria “mi inebria”.
Spaventate dal suo modo di fare, ce la demmo a gambe. Il giovane rimase indietro.
Percorremmo correndo una cinquantina di metri e a un tratto ce lo ritrovammo davanti. Come diamine aveva fatto? Un attimo prima era ancora fermo davanti al cespuglio!
“Dove credete di andare, ragazzine? È pericoloso il bosco di notte, non lo sapete?”. Capimmo che quello non era un ragazzo normale.
“Lasciaci in pace” gli gridò Mel. Lui non si scompose.
“Non fare così, tesoro. Io sono vostro amico, io posso aiutarvi a stare meglio. Posso rendervi… speciali”. Non capimmo.
A un tratto sentimmo un ruggito. Tutti e tre ci voltammo verso il rumore.
In un attimo ecco sbucare dalla macchia un enorme bestia. Era un lupo, alto almeno un metro e trenta senza contare la testa e lungo almeno due metri.
L’animale non ci pensò un momento e attaccò il giovane. Mi sarei aspettata che il ragazzo venisse fatto immediatamente a brandelli dalla bestia, ma lo combatteva invece alla pari. Doveva avere una forza sovrumana.
I due si scontrarono per un po’.
“Forza, andiamocene, Chris!” mi gridò Mel, ma io restavo immobile. Ad un tratto il lupo con un morso staccò di netto la testa del ragazzo. Mi aspettavo di vedere del sangue, invece niente. Il corpo del giovane sembrava una statua decapitata. Non poteva essere un umano, quello. Mel rigettò immediatamente a quella vista. Io riuscii a trattenere la nausea. La curiosità verso il lupo era troppa.
La bestia si voltò verso me e Mel. Mi si avvicinò. In quel momento iniziai ad avere paura sul serio. Eppure la bestia sembrava guardarmi in un modo tutt’altro che aggressivo. Mel non osava fiatare.
La tensione era troppa. Svenni. 
  
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