George Weasley
 

Hello

Alla fine, non cambia quasi niente.

Oggi piove. Ieri c'era il sole. Domani forse non pioverà più.

E' l'unica differenza che trovo in queste giornate sempre uguali.

Anche oggi, come sempre, trovo Lee che mi aspetta fuori dalla porta sbarrata del negozio. Mi sorride assonnato, e io ricambio.

Non mi crede.

Entriamo. Le ragazze saranno qui tra poco. Controlliamo che sia tutto in ordine, ma è sempre tutto in ordine. Apro la cassa e sistemo le monete. Faccio un cenno a Lee, che accende l'insegna con la bacchetta.

Una volta, i ruoli erano altri. Tu facevi il cenno, e io accendevo.

Piove più forte adesso.

Le ragazze arrivano di corsa, tentando di ripararsi la testa dall'acquazzone con le borse. Hanno con se il caffè per loro e per noi. Angelina mi porge il mio. E' sempre così gentile con me. La ringrazio con un sorriso.

Non mi crede. Nemmeno lei mi crede.

Lee prova ancora a strappare un appuntamento alla ragazza nuova. La sua caparbietà è ammirevole. Forse oggi è la volta buona.

Purtroppo per lui i primi clienti arrivano, e una bimba di non più di sei anni gli rovina i piani, attaccandosi alla sua gamba come una piovra.

Chissà quante battute gli avremmo rivolto, qualche tempo fa.

Piano piano, il negozio si riempie. Lo fa sempre, tutti i giorni. Che fuori ci sia sole, pioggia o tempesta, i clienti vengono sempre. E' una certezza, per fortuna.

Il solito caos ritorna ad affollare l'aria del nostro negozio. Mi piace il caos. Vuol dire che devo lavorare. Che non posso fermarmi a pensare.

Volo da un lato all'altro del negozio, passando da un cliente all'altro. Vado come in trance e smetto di pensare.

Torno ad essere me, come lo ero quando eravamo noi...

Il tempo passa, ma io non me ne accorgo. Va tutto bene, finché Angelina non mi fa notare che il torrone sanguinolento è finito. Vado nel ripostiglio, lontano dal caos e dalle risate.

E il sogno si spezza.

Mi vedo riflesso in una finestra. Sto sorridendo.

Nemmeno io ci credo.

Oggi è più dura non pensarti. Cercare di fare finta che tu sia ancora con me, solo in un altra stanza.

Mi appoggio alla finestra. Lo scatolone mi cade, spargendosi per terra.

Inizio a piangere. Non posso fare altrimenti. Oggi non ce la posso fare.

Oggi è il nostro compleanno. Ed è il primo che passo senza di te. Ed è il giorno più triste che io abbia mai vissuto.

Io so che dovrei continuare. Che tu non vorresti vedermi così. Ma non ci riesco.

Non quando tutto quello che mi è rimasto di te sono i ricordi, la mia immagine riflessa sul freddo vetro e un vuoto troppo grande da poter essere dimenticato.