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Autore: Shannara_810    24/03/2005    6 recensioni
La verità dietro il cuore di ghiaccio di Draco Malfoy.(Nuova versione. è iniziata la revisione di questa fic. alcuni cap saranno semplicemente ritoccati ad altri aggiunte nuove sezioni e tante altre emozioni. Via via che modoficherò i cap li indicherò accanto al loro titolo. Date uno sguardo alle modifiche e buona lettura)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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The Truth Behind His Frozen Hearth

Parte I: Il segreto di Draco

Capitolo 10: Soul Readers

"Questo è il piano". Deboli e tenui luci illuminavano una stanza immersa nell'oscurità più totale, gettando ombre inumane sulla parete dove, prode e orgoglioso, fiero come colui che l'aveva tessuto come simbolo delle proprie gesta, pendeva lo stemma di Godric Grifondoro. 

La Mappa del Malandrino era aperta sulla scrivania, uno strano scarabocchio verde si muoveva lentamente su di essa andando a coprire via via tutte le varie alee che costituivano l'impenetrabile fortezza di Hogwarts. Cinque ragazzi  erano raccolti intorno ad essa, gli occhi vigili, i sensi pronti, le menti determinate... Sebbene fossero solo dei ragazzi in loro si percepiva qualcosa di già adulto, qualcosa di speciale... erano, dopotutto, i figli di personaggi leggendari nella storia della scuola eppure...eppure pur somigliando così tanto ai loro celebri genitori possedevano una forza particolare tutta loro...

"I cuori, se vogliamo chiamarli così, del Blob sono qui, qui e qui." Ryan Black indicò tre punti della mappa, lo sguardo caparbio sui suoi amici. "Rispettivamente lo studio di Silente, la vecchia aula di Difesa contro le Arti Oscure e i sotterranei dei Serpeverde. Bisogna colpirli con la pozione che ho preparato contemporaneamente, in modo che quell'ammasso gelatinoso si sciolga. Ricordate la coordinazione innanzitutto."

"Si ma come facciamo a colpirli senza che quella schifezza ci colpisca a sua volta?" Shane sembrava piuttosto preoccupato all'idea di avere un incontro ravvicinato con il budino verde ma faceva di tutto per nasconderlo...se il biondino se ne fosse accorto lo avrebbe preso in giro per un mese intero come minimo. "Non possiamo usare le bacchette o l'hai dimenticato?"

Il biondino sembrò non dare peso alle nota d'isteria nella voce del suo compagno, anzi continuò con la sua spiegazione come se niente fosse. Un pò come Hermione continuava a fare con loro da sei anni, Harry notò.

"Se ti atterrai al piano, caro il mio Weasleuccio..."Smorfia Malfoy patentata dal 1407 "Vedrai che non correremo rischi." Quel espressione canzonatoria sparì dal suo volto con la stessa rapidità con la quale era comparsa, riportandolo ad un tono forse troppo serio per un ragazzo di quella giovane età. "I cuori hanno forma solida, come dei cristalli dal colore verde elettrico e non dovrebbe essere un problema arrivarci. Vista l'estensione del Blob non credo che siano molto sorvegliati. Ho fatto qualche ricerca"

Detto questo prese una borsa da un angolo, una borsa nera, di cuoio, babbana, stracolma di vecchi libri ed ne estrasse un antico e impolverato volume. Sfogliò rapidamente le pagine mentre un sorrisetto compiaciuto, un sorrisetto fin troppo noto, compariva sul suo volto candido.

"Dritto dritto dall'archivio personale di Silente. L'ho preso tre giorni fa quando ho sentito parlare di quello schifo."

"Il Blob Demonico non ha sensi veri e propri, anzi, non possiede né vista né udito. Reagisce ad ogni sorta forza magica che avverte. Trovata la sua preda ingloba la vittima e la soffoca. Una volta morta la scioglie per poi assorbirla e ingrandirsi, tralasciando resti inutili".

"Molto consolante!" La voce del giovane Weasley si era fatta  stridula e quasi soffocata, un urlo di terrore strozzato. James e Sirius dovettero trattenere un risata. Anche Harry non poté non lasciarsi sfuggire una risatina, molto simile allo squittio di un topo, per lo sforzo di mantenere un'apparenza seria. Dopotutto era il più adulto in quel gruppo... più o meno... Ryan li osservò con un'espressione corrucciata, richiamandoli all'ordine con un semplice sguardo.

 "é sensibile al fuoco, ma l'effetto non dura a lungo. L'unico modo per annientarla è una pozione di foglie di mandragola e radici di palissandro, nonché qualche goccia di gelatina di demone".

"Tutto qui? Mi aspettavo qualcosa in più!". James era estremamente nervoso: le informazioni erano davvero ridotte e, a differenza di suo padre Harry che era cresciuto senza conoscere il suo lignaggio magico fino all'età di undici anni, per lui che la magia era un qualcosa di così quotidiano e naturale, trovarsi nell'impossibilità di usare la bacchetta equivaleva all'aver perso l'uso di un arto...

"Paura, fratello?" Sirius aveva reagito con una smorfia di sfida allo sfogo del fratello, dopotutto ogni scusa era buona per attaccar briga. Il Potter più giovane era in un qualche modo eccitato a questa nuova sfida, uno stimolo in più per dimostrare le proprie capacità. Harry lo osservava perplesso. Non ne sapeva molto di rivalità tra fratelli, eppure sentiva che questa situazione andava al di là di una semplice dimostrazione di forza, ma non riusciva a capire come...

"Ti piacerebbe!"

"Ora basta!" Il tono del Black non ammetteva repliche. Forse James sarà anche stato il figlio del grande Harry Potter, una guida naturale, ma la leadership di Ryan era un qualcosa di indiscutibile. "Questo non è il momento di fare i marmocchi!". Non aveva alzato il tono della voce, no, ma la freddezza che Harry aveva avvertita in essa lo fece rabbrividire. Il figlio di Draco poteva divenire un nemico davvero temibile. Questo uno strano pensiero gli fece balenare nella mente: lui non aveva mai temuto Malfoy, lo aveva sempre e solo considerato uno spocchioso figlio di papà, ma poteva dire lo stesso di Draco? Poteva dire lo stesso di quel Draco che aveva fatto indietreggiare lui e Ron con la semplice forza dei suoi occhi d'acciaio? Sì. Se quel Draco, se il vero Draco gli si fosse parato davanti pronto ad uno scontro Harry ne avrebbe avuto paura.

Non devi temere. Una voce d'angelo gli era penetrata nel cuore. Un calore rassicurante lo aveva invaso, un calore che conosceva bene come quella voce. Condividete lo stesso destino, non potrà mai scagliarsi contro suo fratello. Siete l'uno l'ombra e la luce dell'altro, le due facce dello stesso potere.

"Ehi, papà stai bene?" James lo aveva scosso da uno strano stato di trans  nella quale sembrava cadere di frequente. La voce di Narcissa Malfoy era diventata una costante in quell'ultimo mese ma non era solo un'eco evanescente, tutt'altro! Spesso Harry si era ritrovato a discutere con quella voce gentile che sembrava udire solo lui. Una voce che gli mostrava gli orrori e la sofferenza del passato del Serpeverde. Se mai fosse tornato a casa, ne avrebbe parlato con Silente e Remus. Già, Mooney: doveva dirgli che Draco era il ragazzo che cercavano. Chissà come l'avrebbe presa. E Ron... gli sarebbe venuto come minimo un infarto... ed Hermione...

Non sapeva cosa pensare di Hermione... era, forse, già la ragazza di Draco? O era un amore a senso unico quello del biondino? No, scartò l'idea immediatamente. Non era una cotta a senso unico. Lo aveva visto...

 Pensare allo sguardo così dolce con la quale 'Mione osservava il Serpeverde gli fece venire in mente Ginny. Doveva chiarire le cose anche con lei. Passare così tanto tempo con Cho doveva averla fatta soffrire molto. Con la cercatrice aveva chiuso da tempo, ma ne aveva sprecato anche troppo cercando di trovare le parole giuste per dichiararsi alla bella rossina...

E, poi, c'era Draco... naturalmente...tentava di non pensare a lui, perché pensare a lui gli faceva ricordare di Sirius e quella era una ferita ancora aperta, ma anche solo l'immagine di Ryan gli sbatteva in faccia tutto ciò che avrebbe dovuto affrontare una volta tornato nella sua epoca. Una cosa era certa, però: voleva l'amicizia del biondo, la voleva di cuore, e non solo per Sirius. Voleva capire una volta per tutte il legame che li univa, voleva capire il motivo per la quale continuava a sentirsi come...incompleto.

Mentre lo sguardo di Harry era tornato a perdersi nel vuoto, il Grifondoro non si era accorto di un paio di occhi color tempesta che lo scrutavano attentamente. D'improvviso una strana sensazione lo pervase. Era come se qualcuno fosse penetrato nella sua anima ed ora potesse scrutare ogni suo più piccolo segreto, ogni sua emozione. Non era Occlumanzia, ma qualcosa di diverso. Qualcosa alla quale non poteva opporsi. Voltò il suo sguardo di smeraldo fino ad incrociare quello d'acciaio di Ryan per vederlo accennare un mezzo sorriso. Il figlio di Draco tornò ad osservare i suoi compagni mentre quella strana sensazione scemava.

"James e Shane si occuperanno dell'aula di Lupin..." Harry ne fu un pò sorpreso: Mooney insegnava ancora ad Hogwarts...

"Sirius e Harry, invece, andranno all'ufficio di Silente mentre io..."

"No." Sirius aveva preso la parola per la prima volta dopo il suo piccolo screzio con il fratello. Sembrava turbato, quasi infastidito dall'essere stato assegnato a suo padre. Soprattutto non voleva rischiare la vita del suo migliore amico. "Non puoi andare nei sotterranei da solo. Sarebbe una pazzia! Se il Blob ti circondasse non potresti più fuggire".

Harry non poté non dargli torto. I sotterranei erano una trappola senza via d'uscita. "Ha ragione, posso cavarmela anche da solo..."

"Non c'è problema, sono perfettamente in grado di badare a me stesso. E poi..." Un'espressione compiaciuta si dipinse sul suo viso. "Non credo che una sottospecie di budino gigante possa fermare un Drago Dorato di un paio di tonnellate!"

"Sei un Animagus!" Era una constatazione che non fece altro che aumentare l'orgoglio del biondino.

"Si può dire così". Ryan si era tenuto sul vago. Non era suo compito parlare del perché di quella trasformazione.

Va con Sirius. La voce del biondo gli era penetrata nella testa mentre, di nuovo, quella strana sensazione d'essere osservato intimamente lo pervadeva. Avete bisogno di chiarire delle cose.

"Ma se ti trasformi, attirerai ancora di più il Blob. Già il marchio della lu..."

"Correrò i miei rischi! Vorrà dire che mentre io tornerò a puzzare come una capra, voi vi fare una bella scampagnata!". Il giovane Black aveva zittito Shane prima che fosse troppo tardi. Harry non doveva sapere, almeno non per ora.

Lui e Sirius si osservarono per un attimo, un medesimo pensiero nelle loro teste. Il Blob avrebbe comunque dato loro la caccia perché in loro devastante scorreva la Forza della Luna. Ma Ryan sapeva che il gioco valeva la candela: suo fratello doveva liberarsi una volta per tutte da quelle stupide catene di rancore che lo attanagliavano.

"Mi raccomando, una volta raggiunte le vostre postazioni, avvertirete gli altri con un messaggio telepatico. Cercate di non correre rischi inutili!" E con questo puntò il suo sguardo sul giovane Weasley.

"EHI! Anche tu combini un mucchio di casini! Quindi bada a come parli, non hai il diritto di parlare, tu...tu..."

"Tu mio splendido e gagliardo nonché sexy signore? Oh, Weasleuccio mi fai arrossire, non sapevo avessi tali tendenze! Però è meglio che chiudi il becco sembri un telefono quand'è occupato!" Stramaledettissima e  sarcastica palla di pelo.

"Sta zitto, Faccia di Furetto!"

Si scambiarono ancora qualche insulto, con una buona dose di scherno da ambo le parti, mentre si dividevano per affrontare lo straordinario budino verde elettrico!

******

"Lo ha fatto ancora! Lo so che l'ha fatto ancora!" 

Sirius camminava a passo svelto lungo i corridoi borbottando imprecazioni varie verso il suo amico. Ryan lo aveva fatto apposta. Sapeva che lui e suo padre non andavano d'accordo eppure non capiva perché lo avesse costretto a fargli da balia. Detestava quando il biondo usava il suo potere su di loro e in particolare su di lui. Non gli si poteva nascondere niente ed era insopportabile.

Harry tentava di tenere il passo ma suo figlio era troppo infuriato. I loro passi riecheggiavano nei corridoi bui, illuminato qua e là dai bracieri quasi spenti, rompendo quel silenzio a dir poco spettrale.

"Aspetta. Sirius, aspetta!". Con un ultimo scatto, Il-Ragazzo-Che-Era-Sopravvissuto afferrò il polso del più giovane. L'altro si voltò, lo sguardo di ghiaccio che lampeggiava pericolosamente, illuminato dagli ultimi carboni ardenti. "Cosa ha fatto ancora?". Harry era genuinamente preoccupato e questo sembrò accendere di più la furia di Sirius.

"Sentire le mie emozioni. Sentire le mie emozioni e usarle per costringermi a parlare con te!". La sua voce era stata come un boato nella notte. I bracieri avevano cominciato a tremare pericolosamente, un clangore assordante contro le vecchie mura di pietra. 

"Perché ce l'hai tanto con me. Io non capisco, James..." Harry non poteva saperlo ma quelle parole non fecero altro che accrescere la rabbia che da anni suo figlio covava.

"Io non sono James! Io non sarò mai come James, perché non lo capisci maledizione!". Gli occhi e i pugni di Sirius si erano stretti con forza mentre il suo respiro s'era fatto affannoso. Aveva urlato, sfogato tutto il suo rancore. La stessa forza con la quale aveva pronunciato quelle parole si era riversata anche sui bracieri. Si erano alzati improvviso da terra, strappati dall'antica roccia nella quali alcuni erano incassati, per essere sformati e accartocciati quasi come fossero di carta pesta. Un vento sinistro s'era alzato tutt'un tratto, lo stesso vento che scagliò quello che ne era rimasto contro l'immensa vetrata di Hogwarts.

"Io...Io..." Harry non riuscì a terminarla quella frase. Un onda verde, gigantesca e tremolante si stava ergendo alle spalle di suo figlio. Trattenne il fiato, misurando le sue azioni, sforzandosi di non attirare ancora di più l'attenzione del Blob e cercando, invece, di risvegliare Sirius da quello stato quasi d'incoscienza nella quale era piombato. Gli occhi azzurri si erano fatti vitrei ma il respiro diveniva sempre più laborioso, e non solo per l'ira. 

Il Blob ondeggiava a destra e a sinistra quasi fosse indeciso sul da farsi. Harry, però, non voleva rischiare. Indietreggiò lentamente, tenendo Sirius per le spalle che non opponeva resistenza...sembrava quasi uno zombie.

SBANG!!!!

Un ultimo braciere, ancora galleggiante per aria, aveva toccato il suolo. Un'ondata verde si abbatté sui due ragazzi e se non fosse stato per i riflessi da cercatore del Ragazzo-Che-Era-Sopravvissuto li avrebbe investiti in pieno. Con tutta la forza che aveva in corpo,Harry si gettò su suo figlio, spingendo entrambi di lato poco prima di essere colpiti. L'onda verde, continuava a tremare, e si preparava per un nuovo attacco. Si era ripiegata su se stessa, come una molla, questa volta certa di non poterli mancare questa volta.

"Sirius! Sirius!!! Devi svegliarti!!!". Aveva preso a scuotere il ragazzo più giovane con forza. Sirius spalancò d'improvviso gli occhi, nuovamente azzurri, riuscendo a tornare in sé richiamato dalle grida disperate di suo padre, proprio quando il Blob colpiva nuovamente, stavolta in pieno.

"Inflamare!!!" Il Potter più giovane aveva gridato quasi senza rendersene conto. Una palla di fuoco si era materializzata sulla sua mano destra per poi essere scagliata contro l'ammasso verde. Il Blob prese a contorcersi e a dimenarsi, carbonizzandosi lentamente mentre quella sfera infuocata continuava a bruciare. 

"Dobbiamo andare. Non lo tratterrà a lungo". Harry aiutò Sirius ad alzarsi, passandosi un braccio del ragazzo sul collo, precipitandosi a per di fiato lungo il corridoio, mentre il Blob assorbiva la sfera di fuoco e prendeva ad inseguirli.

Un incantesimo, senza bacchetta. Sirius aveva lanciato un incantesimo senza bacchetta...

******

Avevano visto il Blob ammassarsi e dirigersi verso l'aula di Mooney. Harry e Sirius erano nei guai, dovevano fare in fretta!"

"Dannazione, fratellino! Possibile che non pensi mai prima di agire?"

******

"Maledizione!" Ryan si era morso il labbro fino a farne uscire del sangue. Se continuava così non avrebbero risolto niente, fortuna che era già arrivato nei sotterranei. Trasse un respiro profondo, non aveva altra scelta, gli toccava giocare il suo asso nella manica.

Quando riaprì gli occhi si osservò la mano destra... una mano destra dai tre artigli uncinati e dalle luccicanti squame dorate...

******

"Stai bene?". Si erano rifugiati nell'aula di Trasfigurazione. Sirius era seduto ad un banco, il volto chino, imperscrutabile. Era decisamente stravolto. Gli porse un bicchiere d'acqua.

"Si. Mi spiace di aver perso il controllo. Quando mi arrabbio non controllo più i miei poteri." Non aveva alzato lo sguardo, ma la sua voce era piena di rammarico.

"Come fai? Non avevo mai visto nessuno fare quello che hai fatto tu". Harry gli si era seduto di fronte. Se Sirius non si fosse ripreso non sarebbero riusciti ad arrivare da nessuna parte. Era impossibile portarlo a spalla per tutto il tragitto.

"Ti stupiresti nel sapere quello che sono in grado di fare, che siamo in grado di fare". Si corresse. Aveva abbozzato un mezzo sorriso e questo era già qualcosa.

"Siamo?"

"Io insieme a Ryan, tu con lo zio Draco". Quel mezzo sorriso era diventato un sorriso pieno, una volta che i suoi occhi azzurri si furono posati sull'espressione di puro sbigottimento comparsa sul viso di suo padre.

"Stai scherzando?"

Scosse la testa, incurvando le labbra divertito. "Ti aiuterebbe sapere che lo zio Draco è anche il mio padrino?. Figurati: il mio nome completo è Sirius Draco Potter!". Lo aveva buttato così a caso, con un tono volutamente noncurante, ma sapeva anche fin troppo bene quale sarebbe stato l'effetto di quelle parole.

"Porca...!" La carnagione di Harry era diventata talmente candida da poter rivaleggiare con quella del Serpeverde. 

Sirius stavolta rise apertamente. "Lo sai è strano..."

"Che cosa?"

"Noi due, non abbiamo mai parlato così apertamente. Sei sempre stato impegnato con gli Auror, con il tuo lavoro al Ministero e non mi ricordo di aver mai scambiato quattro chiacchiere con te per il puro piacere di farlo. Quando non lavori giochi con James a Quiddich e per il resto..."

"Io... Scusa, non lo sapevo". Harry non sapeva davvero che dire. Come poteva essere diventato così freddo con suo figlio...

"Tu non giochi a Quiddich?". Voleva assolutamente saperne di più...

"Si, come cacciatore, ma non sono bravo come mio fratello. Per quanto mi sforzi, lui è un talento naturale, io no...è il figlio del grande Harry Potter, dopotutto". Aveva nuovamente chinato il capo.

"Magari ti basta solo un pò di allenamento..." Voleva davvero consolarlo quel ragazzo ma per quanto si sforzasse, ogni parola sembrava priva di significato.

"Alle volte sono davvero geloso di Ryan. Per quanto sia impegnato, suo padre ha sempre tempo per stare con i suoi figli, tutti e cinque. Non fa altro che ripetere quanto sia orgoglioso di loro e di come sono speciali, squinternati o no!". Una risatina amara gli sfuggì. "A me, invece, viene sempre e solo ricordato che sono una testa calda e che dovrei sforzarmi di essere più simile e mio fratello. Ma non ci riesco. Quando il marchio è comparso a me e non a James è stato uno shock per tutti!"

"Tu sei Sirius, non James!".Un lampo di smeraldo era balenato negli occhi di Harry Potter. "E anche se non sono tuo padre...cioè non ancora...Io sarò sempre fiero di avere un figlio come te!".

"Anche se sono una testa calda?". Sirius sembrava ancora insicuro.

"Nessuno è perfetto." Harry aveva fatto spallucce. "Guarda Malfoy... Draco. Per sei anni è stato un bastardo di prima categoria, ma a quanto ho sentito ha sposato 'Mione lo stesso!". Voleva essere una battuta ma non fece ridere.

"Non fu colpa dello zio." Gli occhi di Sirius erano molto tristi. "Quel mostro di Lucius lo teneva sotto controllo con uno degli Incantesimi Dimenticati. Ogni volta che tentava di ribellarsi, minacciava di uccidere la zia Hermione e Narcissa. Anche se, alla fine, l'ha uccisa lo stesso Narcissa".

"Io non lo sapevo". Harry sapeva di potergli credere, quegli occhi color del mare non sapevano mentire. "Devi volergli molto bene..."

Anche stavolta Sirius si era limitato ad annuire. "Draco è un secondo papà per me. C'è sempre stato quando era giù o arrabbiato con te. Gli devo la vita."

Aprì la tunica, cominciando a sbottonare la candida camicia. Una profonda cicatrice gli attraversava il fianco, ma sembrava vecchia. Harry avvicinò un dito incerto, lo sguardo di Sirius fisso nel suo.

"Quando ero piccolo fui rapito da un gruppo di Mangiamorte che erano sfuggiti alla cattura degli Auror. E mi fecero questa. Sarei sicuramente morto se lo zio Draco non mi avesse dato un pò della sua essenza vitale, rischiando la sua vita per me. Anche se anagraficamente ho poco più di quattordici anni, l'incantesimo che è stato usato per riportarmi dal velo mi ha fatto invecchiare di altri due. Così è come se ne avessi sedici e posso frequentare il sesto anno con tutti gli altri".

Questa sì che era una notizia scioccante. Qualcos'altro colpì però l'attenzione di Harry: sul petto di Sirius vi era una voglia, un tatuaggio che stava lentamente sbiadendo. Sembrava uno strano geroglifico egizio, uno di quelli che aveva visto su un libro di Hermione, ma era particolare. Una falce di luna, dal color dorato e rivolta verso l'alto, capeggiava al centro di quella spirale di curve e linee.

"Cos'è questo?". Qualcosa di ancestrale sembrò risvegliarsi d'un tratto in lui. Conosceva quel simbolo: non sapeva dove e perché, non sapeva se lo aveva visto davvero, ma conosceva quel simbolo. Fu colto come da un flash...

Due donne, l'una di fronte all'altra erano al centro della Foresta Proibita, innanzi ad un altare di pietra, un altare con due strani simboli incisi sopra. Uno dei quali aveva appena visto sul petto di Sirius.

Due donne bellissime, le chiome carezzate dalla leggera brezza estiva, la luce della luna unica guida nella notte. Una con i capelli color del rame, l'altra con i capelli color dell'oro. Entrambe erano completamente vestite di bianco, un vestito che lasciava loro le spalle scoperte. Entrambe erano scalze, sull'erba rigogliosa.

Sul petto, appena sopra l'orlo del vestito, ecco che quei due simboli si ripetevano. Una con la luna dorata verso l'altro, l'altra con una luna nera verso il basso.

Poteva muoversi tra loro, ma loro non sembravano accorgersi di lui. Una canzone s'innalzò nell'aria...

"Quando il tempo sarà giunto

e l'ombra sarà calata su di noi

il drago nel cui petto batte

la fiamma del cuore d'una fenice"

 

"E la fenice che porta con sé

la saggezza e la purezza di un drago

verranno tra noi

a riportare la luce"

 

"Figli di un potere dimenticato

fratelli nel bene e nel male.

Proteggi, o Madre Luna,

i nostri figli...la nostra speranza..."

Era stata una preghiera comune innalzata al cielo coperto di stelle.  Ora le due donne si erano accorte della sua presenza. Gli sorrisero dolcemente, gli occhi luminosi. Narcissa gli sorrise... Narcissa e...

"Mamma!"

ROARRRR!!!

Un ruggito spaventoso lo aveva riportato alla realtà. Un ruggito che aveva fatto tremare anche le spesse mura della scuola di Hogwarts.

"Ryan! Deve essere nei guai se è stato costretto a trasformarsi!".

Anziché correre verso la porta, Sirius s'avventò su di un vecchio scaffale. "Aiutami a spostarlo, presto. C'è un passaggio segreto. Ci porterà direttamente all'aula di Lupin!"

Spinsero con tutta la forza che avevano ma quello sembrava non volersi muovere. Sirius, allora, chiuse gli occhi per poi riaprirli di scatto, d'un azzurro quasi innaturale. Lo stesso vento che li aveva investiti nel corridoio ora si abbatteva su quello scaffale riducendoli in frantumi.

Un lungo e oscuro passaggio era comparso innanzi a loro, ma non c'era tempo per gli indugi. Ryan era nei guai!

******

Il Blob lo aveva completamente circondato. Gorgheggiava, fremeva intorno a lui, in attesa di una mossa falsa che lo avrebbe lasciato alla scoperto.

Sulla sua corazza coriacea numerose bruciature avevano scalfito anche la resistente pelle di drago. Non gli restava che difendersi con il fuoco. Spalancò le terrificanti fauci, con un ruggito assordante, pronto ad un nuovo getto di fiamme.

Il soffitto era troppo basso affinché potesse spalancare le sue ali, quindi non poteva fare altro che attendere il segnale dei ragazzi per distruggere il cristallo.

Dovevano fare in fretta, non sapeva quanto avrebbe resistito prima di essere trasformato in una bella borsetta di squame!!!"

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Note:  rieccomi dopo una lunghissima assenza. Mi spiace se non sono riuscita ad aggiornare prima ma credetemi sono state tre settimane da incubo per me. Cercherò di rimettermi in pari in questa settimana di vacanze. Senza contare che mia sorella ha nuovamente l'influenza quindi non mi lascia scrivere in pace: è un continuo Che fai? Che fai? Che fai? Giuro che l'ammazzo.

Ho intenzione di ritoccare gli ultimi due capitoli che ho pubblicato perché non mi soddisfano in pieno ma ecco il tanto sospirato aggiornamento.

Sirius non odia suo padre, ma è un pò risentito per essere sempre trascurato e paragonato a suo fratello. Vi sembra familiare?

Come i loro padri, anche Ryan e Sirius portano il marchio della luna ed avete visto cosa sono in grado di fare. Nuovi poteri nei prossimi capitoli, non vi preoccupate. Il Blob avrebbe dato la caccia soprattutto a loro due perché in Harry tale marchio non si è ancora manifestato...chissà perché?

Ho intitolato questo cap, Soul Readers proprio pensando a Draco e a Ryan. Loro sono questo. Sono in grado di guardare nell'anima delle persone. Di avvertirne le emozione e sì, anche manipolarle. Ma devo ancora lavorarci. Dovrete aspettare una bella spiegazione di Silente o Hermione. Comincia però a chiarirsi il rapporto tra Narcissa e Lily, oppure l'ho complicato ancora di più?

Tenterò di scrivere la seconda parte nei prossimi giorni. Vi prometto al massimo fra tre. Mi stanno venendo delle buone idee. Che dire: recensite e a presto!

 

 

 

 

 

 

  
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