UN NATALE INSOLITO 22
Quando Harry arrivò a destinazione, si trovò davanti tre
presone, per fortuna il numero previsto.
La prima era
un ragazzo dai capelli lunghi e neri come i suoi, cambiava solo il colore
degli occhi, il ragazzo aveva due pozze di oceano profondo al posto dei bulbi
oculari, era poco più alto di lui ma più mingherlino e nello sguardo si notava
uno certo scetticismo. Poi c’era Lucius, con i suoi
bellissimi capelli color platino, Harry non si meravigliò di aver
creduto di essere innamorato di lui. Per ultimo c’era una donna bellissima, con
i capelli ramati e gli occhi castani che tendevano al rosso, un corpo da
modella ed il viso che esprimeva soltanto bonarietà e fiducia. “Deve essere Andromeda
Zabini… Che bella donna… Blaise deve aver preso tutto da suo padre però… Le
somiglia solo vagamente nella dolcezza dei lineamenti…” Il filo dei pensieri
del grifone furono interrotti da una voce scocciata
-
Ehi Potter! Ti
sei incantato o sei tra noi?-
-
Sempre gentile,
eh, Blaise? Simpatico come una spina nel fianco…-
La battuta fece sorridere
Lucius, azione che scombussolò un poco i due padroni di casa, in fondo loro
avevano sempre e solo conosciuto la “maschera” di Lucius.
-
E da quando, signor Malfoy, lei sorride? Credevo non lo
facesse mai per paura di farsi venire le rughe e così rovinare il suo bel faccino…-
-
Ma guarda! Signora Zabini lei mi sorprende! E’ molto più
simpatica di suo figlio, lo sa? Forse perché lei tira
sfrecciatine a Lucius e non a me...-
Harry era uscito al camino e
si era avvicinato alla bella padrona di casa, che intanto si lusingava del
complimento appena ricevuto.
-
Basta, per Merlino!
Sei venuto qui per fare delle avances a mia madre,
Potter? Lucius… Perché c’è anche lui?-
-
Perché è anche
opera sua quello che stiamo facendo e sarà grazie a lui che potremo
fare la sorpresa a Draco.-
Dopo un’occhiata truce del
moro al povero grifone, cominciarono a fare i preparativi della partenza.
-
Quindi io dovrei andare in camera di Draco per svegliarlo?
Ci rimarrà secco a vedermi lì, così…-
-
Sarà bello per
questo! Tu Andromeda sarai semplicemente seduta in cucina, quando mio figlio
arriverà di sotto per fare colazione, ti troverà… Sei sempre stata come una
seconda madre per lui, sarà felicissimo di avervi con
lui a natale, in fondo li abbiamo sempre passati assieme…-
Mentre Lucius spiegava queste cose ai due, Harry li
ascoltava sorridendo leggermente, immaginandosi lo stupore che avrebbe avuto
Draco… Sperava ardentemente che questo natale gli avrebbe portato davvero un
po’ di serenità interiore.
Mentre era intento a fare questi viaggi con la mente, si
ricordò che lui i natali precedenti, se non si contava quello passato con
Severus, li aveva passati sempre con i Weasley ed Hermione alla Tana; gli venne
una piccola fitta al cuore, rammaricandosi che non sarebbero stati neanche in
quell’occasione tutti assieme. Stava per avvicinarsi alla combriccola, che era
ormai pronta a partire, quando ebbe un giramento di testa e si accasciò per
terra, Lucius gli si avvicinò immediatamente e gli chiese, forse con eccessiva premura
-
Tutto bene,
Harry? Che hai?-
-
Nulla… Deve
essere per papà… Non siamo mai stati così tanto…-
La frase di spiegazione fu un
mistero per tutti tranne che per il biondo, che capì dovesse essere per via del
numero immenso di tempo che stava trattenendo sulla terra James.
Lo aiutò ad alzarsi e lo
tenne per tutto il tempo, causando strane occhiate da parte dei due Zabini;
quando furono pronti per la partenza, Harry si girò verso il gruppo e chiese
solo più una cosa, prima di staccarsi dal braccio di Lucius e svanire in una fiammata
-
Per piacere, fate
finta di nulla… Non è successo niente, ok?-
-
Buon natale!-
Severus si trovò solo nella
stanza; doveva ammettere a sé stesso che gli era mancata la vicinanza di quel
ragazzo al suo fianco, non capiva come aveva fatto a starne senza per così
tanto tempo. Ad un certo punto sentì un rumore, si girò e trovò davanti a sé
due uomini dai capelli scuri.
-
Buon giorno
Sirius… James… Se volete scusarmi, devo andare a preparare alcune cose…-
-
Aspetta, Moccy…
Sai dov’è mio figlio? Non c’è nella sua stanza…-
-
Se è per questo,
Felpato, non c’è nemmeno Lucius… Che strano, mancano entrambi… tu ne sai
qualcosa?-
-
Si, mi hanno
detto che avevano ancora delle commissioni da fare e che sarebbero tornati
presto.-
Severus si beccò due guardi
piuttosto diffidenti, ma i due non chiesero altro e l’uomo ne
approfittò per andare nella sua stanza, voleva scrivere una cosa
speciale per un certo ragazzo speciale.
Quando fu arrivato nella camera,
aprì poco la finestra, tanto per far entrare un po’ di aria
fresca, poi materializzò un pacco, che aveva una strana forma allungata: era
una statuetta di un manico di scopa, una firebolt che, all’occorrenza,
diventava un pensatoio. La scopa era appoggiata ad un supporto in argento; se
si guardava attentamente però, si poteva notare una piccolissima rientranza
sotto al piedistallo che, se schiacciata, apriva un
piccolo scomparto segreto. Lì dentro Severus decise di mettere la lettera che
stava per scrivere; deciso il posto cominciò a trovare le parole adatte per
esprimere i sentimenti che provava per un giovane grifone dagli occhi color
speranza pura.
Caro Harry,
ti scrivo questa lettera per cercare di
farti capire cosa tu rappresenti per me.
Severus rilesse le due righe
che aveva appena scritto, fece una smorfia al caro, e buttò la pergamena. Fece questa operazione
per un’infinità di volte, fino a trovarsi la stanza interamente cosparsa di
fogli accartocciati; li fece sparire con un movimento di bacchetta, ed optò per
una magia più semplice, come quella che Harry aveva fatto al bracciale che il
professore aveva al polso, solo che lui avrebbe fatto quell’incanto ad una
pergamena, di modo che ogni qual volta che il ragazzo apriva il cassetto
segreto, la lettera appariva al suo interno e ne conservava le parole che
l’uomo stava per incidere con la magia. Poche e semplici parole ma con un
significato cristallino:
Amami,
con tutto il tuo cuore,
amami.
Abbraccia e salda la mia anima
con il fuoco del tuo amore,
rendendoci non più due entità distinte
ma un’unica creatura perfetta.*
“Si,”
si disse Severus “ va bene… E’ un po’ troppo sdolcinato per il mio carattere,
ma una volta ogni tanto posso anche fare di queste cose… Si scioglierà quando
leggerà queste parole…”.
Così, soddisfatto di sé
stesso, fece l’incantesimo e rimpacchettò il regalo. Guardò l’ora e vide che
erano già le 08:30, quelle benedette parole gli
avevano portato via più tempo del previsto! Aprì il suo armadio per decidere
cosa mettersi poi, dopo essersi fatto una mezza idea, scese in cucina, dove era
quasi sicuro avrebbe trovato ancora i due ex-grifondoro.
-
Credo stiano per arrivare i ragazzi… Non vi sembra il caso di
sistemarvi? E’ natale, per merlino…-
-
Suvvia, Sevvie,
non essere così fiscale! Chi vuoi che arrivi? Sono
solo Harry e Lucius…-
Severus si mise una mano in
faccia non riuscendo a capire l’innata pigrizia dei due, ma prima che potesse
ribattere, un rumore in salotto richiamò la sua attenzione. “Devono essere tornati…”.
I tre uomini andarono nella
sala e si trovarono non due ma quattro persone; Sirius e James si misero
all’erta, mentre Severus sorrideva sotto i baffi per la reazione che i due
avevano avuto, avevano l’istinto uno di un predatore e
l’altro di un patronus, sempre pronti per qualsiasi evenienza. Il professore di
Pozioni si scoprì pensare che forse con persone come quelle non sarebbe stato troppo difficile battere l’Oscuro Signore.
-
Ben tornati…
Avete fatto giusto in tempo, tra poco Draco si sarebbe alzato senza la vostra
sorpresa…-
-
Cosa significa
Severus?... Harry?-
-
Significa che
siamo andati a prendere l’ultimo regalo che ci mancava, il regalo per Draco. Vi
presento Blaise ed Andromeda Zabini!-
Al cognome James s’infuriò in
una maniera eccessiva, nemmeno Harry o Sirius lo avevano mai visto
in quello stato; stava per usare il suo potere di patronus quando si sentì
improvvisamente debole e si accasciò a terra, come aveva fatto poco prima il
figlio, anche se a sua insaputa.
-
Papà… Credo sia
meglio se ti calmi, non ti sei ristabilito ancora del
tutto… Devi essere molto stanco…-
Le parole uscivano dalle
labbra del ragazzo con una lentezza che sembrava calcolata, ma che fece capire
a James ed a Severus che c’era qualcosa che non andava.
-
Già. Chiedo
scusa, ma è stato più forte di me… Siete parenti di Arthemis
Zabini, vero? Dovete essere la moglie ed il figlio…-
-
Come ci conosce?
Lei chi è scusi?-
-
Signora sono
James Potter… Uno dei primi “amici” di suo marito…-
La rossa Andromeda sbiancò di
colpo per poi colorarsi sulle gote di un lieve rossore
-
Mio Dio… Quel James Potter? Mio marito mi parlò di voi, di quello che
le fece… Non so come scusarmene…-
Solo più tardi scoprirono che
Arthemis aveva avuto modo di incontrare un giorno James e lo aveva preso alla
sprovvista, portandolo in un luogo isolato e torturandolo un poco, per cercare
di capire dove fossero Lily Evans ed il bambino che stava per nascere.
La questione però finì li, Potter si scusò anzi per il raptus violento che aveva
avuto, dicendo che le azioni di un uomo non devono ricadere sui chi gli è stato
affianco; dopo le varie presentazioni, dove il giovane Zabini fu nuovamente
schivo e freddo, tranne che con il professore di Pozioni, tutti andarono nelle
loro camere, per portare i regali sotto il grande albero e per vestirsi da
festa, mentre l’unica donna della casa andava a sedersi in cucina e Blaise
veniva accompagnato da Harry nella camera del più piccolo dei Malfoy. Prima di
lasciarlo al suo “lavoro”, il grifone chiese una cosa alla mora serpe
-
Senti Blaise…
Credo tu comprenda molto meglio di me Draco…-
-
E’ esatto,
Potter. Ti chiedo quindi di non impicciarti in affari che non ti riguardano!-
-
Abbassa la
cresta, Zabini, le serpi non ce l’anno… Volevo solo
avvisarti che ha avuto una delusione pochi giorni fa, quindi ti chiedo solo di
stargli il più vicino possibile… Noi vi aspettiamo di sotto, già che ci sei
fallo cambiare subito.-
Detto questo se ne andò, lasciando un Blaise choccato per quello che aveva
appena sentito dire da Harry Potter.
Il giovane padrone di casa,
quando fu nella sua camera, sospirò ed andò a sedersi sul letto per un attimo,
il contatto con suo padre lo stava debilitando più del previsto, era troppo
tempo che lo teneva in quello stato, ma non poteva nemmeno farlo sparire
proprio il giorno di natale!
Si alzò lentamente, si avvicinò
all’armadio e, con non poca fatica, scelse cosa mettersi: un maglioncino color
panna ed un paio di jeans che gli facevano risaltare i punti giusti. Vestito,
andò a guardarsi allo specchio per cercare di dare un contegno a quei capelli
che riuscivano ad essere ribelli anche se lunghi; optò
per una treccia lenta, che gli faceva ricadere qua e la dei ciuffi color corvo.
Quando fu soddisfatto del suo lavoro, con un movimento di bacchetta portò giù
tutti i suoi regali, che non erano moltissimi, tutti quelli che erano per la
famiglia Weasley e per i professori ad Hogwarts li
aveva spediti la sera prima.
Quando arrivò in sala, adagiò
i pacchi sotto l’albero che ne era già stracolmo, e
poi andò in cucina per fare compagnia alla bella Andromeda.
La donna era seduta
elegantemente su una sedia e guardava la neve che fioccava lenta fuori dalla finestra.
-
Signora, è rimasta sola… Si è annoiata? Non so come scusarmi…-
-
Figurati Harry e
dammi del tu per favore, il lei mi sa di vecchia decrepita…-
-
Bene Andromeda…
Allora a cosa pensi, se posso? Ti vedo tra le nuvole… Forse non sei convinta di
quello che stai facendo?-
-
Assolutamente no
Harry… E’ solo che è strano, non passavamo più, io e
Blaise, un natale in serenità da molto tempo. E devo dire che non mi sarei mai aspettata un giorno di passarlo con Harry Potter,
la sua famiglia e i Malfoy tutti assieme…-
Il moro, quando sentì dire
famiglia, spalancò un poco gli occhi, non era abituato a quella parola ed anche
ora che aveva Sirius, non la usava mai. “Però,” rifletté
un secondo, “perché la mia famiglia sia al completo manca ancora una persona…”
-
Cosa c’è Harry,
ho detto qualcosa che non va?-
-
No, certo che no…
E’ solo che mi è venuta in mente una cosa… Grazie per avermela ricordata!-
-
Figurati, caro…-
Andromeda non capiva cosa
avesse potuto dire per fargli ricordare qualcosa e, mentre ragionava su cosa
potesse essere stato, vide arrivare sulla soglia Lucius, anche lui vestito
elegante: una camicia bianca larga che entrava nei pantaloni attillati neri e degli
stivali dello stesso colore, i capelli tenuti sciolti e lisci come sempre… Decisamente una gran bella visione!
-
Oh, Luc! Mi fai
un favore, vero? Tieni compagnia tu alla bella signora, devo andare ancora in un posto prima che si possa cominciare la festa e devo fare
in fretta… Se non arrivo prima di quanto penso, dì agli altri che cercherò di
fare più veloce che posso, ma c’è una cosa che dovevo assolutamente fare!-
Il moretto non diede nemmeno
tempo all’uomo di rispondere che già si era smaterializzato in qualche posto.
Lucius guardò
interrogativamente Andromeda che gli rispose con un cenno di diniego con la
testa, nessuno dei due aveva capito un acca di cosa
era preso al ragazzo.
Harry si trovò in una casa
dall’arredamento rustico: parquet, divani e poltrone di cuoio, mobili in legno
di ciliegio, pareti di mattone e soffitto di legno. Questa era la casa di Remus
Lupin.
Il padrone in quel momento
era nella biblioteca a leggere un libro sulla luna, ma si accorse
immediatamente che qualcuno era entrato in casa, ne sentiva l’odore: eucalipto.
Harry.
L’uomo si alzò dalla poltrona
ed andò nella sala da pranzo, dove stava diritto un bel ragazzo dai lunghi
capelli neri legati in una treccia.
-
Qual buon vento,
Harry… E’ parecchio che non ti fai vedere…-
Il ragazzo, non ancora girato
verso chi aveva parlato, sorrise al suono di voce caldo e
basso. Puntò i suoi occhi smeraldo in quelli oro fuso dell’uomo e rispose
-
Mi sono successe
tantissime cose, Rem… Non ci crederai mai quando te le racconterò!-
-
Oh… Devono essere
davvero insolite perché ti abbiano tenuto lontano da me per tanto tempo. Ma dimmi: cosa ci fai qui il giorno di natale? Dovresti
essere a casa a festeggiare con Sir…-
-
Bè a casa ci
stanno aspettando, ma non c’è solo Felpato… E’ una di quelle cose strane che mi
sono successe… Sono venuto a prenderti, mancava un membro della mia famiglia Rem…
Non avrei potuto festeggiare natale senza di te!-
Le parole del ragazzo colpirono
in fondo al cuore Remus, lo aveva chiaramente reputato uno della famiglia…
Famiglia… Anche lui, come Harry, non era abituato a quella parola così
quotidiana ma che per chi non ce l’ha è una tortura.
Remus non aveva più una famiglia da quando i suoi genitori lo avevano
abbandonato perché avevano paura di lui, dopo che era stato affetto dalla
licantropia, da quando James e Sirius erano scomparsi e lui si era trovato
nuovamente solo.
-
Sei gentile,
Harry… Mi consideri davvero uno della famiglia?...-
-
Che domande fai, Rem? Sei una delle persone più importanti nella mia
vita! Ed ora su, vestiti, ci sono parecchie persone che ci aspettano…-
-
Ma… Chi sono? Oltre a Sirius chi c’è? Non mi dirai che hai lasciato
lui e Severus da soli, vero?-
La faccia terrorizzata che
aveva fatto al pensiero fu buffissima, infatti Harry
scoppiò a ridere allegro, mentre faceva segno di no con la mano.
Dopo un quarto d’ora buono erano pronti: Remus era vestito con un paio di pantaloni
color miele ed una maglia sul rosso, abiti che facevano risaltare gli occhi
dorati ed i capelli ramati dell’uomo.
-
Bene, Rem… Sei
pronto? Cerca di non farti venire un infarto quando vedrai chi c’è a casa, ok?-
-
Si Harry, ho capito! Approposito… Sei cresciuto ancora
dall’ultima volta… Stai diventando un uomo niente male… Presto mi dovrò armare
di pistole per tenere lontane ammiratrici ed ammiratori…-
E fece l’occhiolino, gesto che fece avvampare il
ragazzo. Era incredibile, Remus riusciva sempre a farlo imbarazzare, anche su
cose che ormai erano di tutti i giorni!
Dopo pochi secondi nella casa
regnò il silenzio, erano scomparsi.
Erano ormai le 11:20 e di Harry neanche l’ombra. Erano tutti pronti per la
festa, chi seduto e chi in piedi; Draco era appoggiato ad una parete mentre
parlava allegro a Blaise, quando si era svegliato con l’amico al fondo del letto
quasi gli era venuto un infarto, che però gli venne definitivamente quando,
sceso per la colazione, si trovò Andromeda Zabini seduta con naturalezza su di
una sedia che conversava con suo padre. Dire che fu entusiasta per quella sorpresa era un eufemismo, sprizzava felicità da tutti i
pori. Andromeda stava chiacchierando con James mentre Severus, Sirius e Lucius
discutevano su qualche incantesimo oscuro.
Quando l’orologio scoccò le
11:30, si materializzarono al centro della sala due
figure; tutti gli sguardi si posarono sui nuovi arrivati. Facevano un certo
effetto magnetico lì, a meno di 50 centimetri di distanza, due uomini
seducenti, uno con un sorriso inconsapevolmente sexy sulle labbra e l’altro con
uno sguardo impietrito davanti a chi si era trovato di fronte; specialmente una
persona catturò l’attenzione del rosso, una persona che prendeva il nome di
James Potter.
-
James?... Sei… Sei tu?-
-
Si Remus, sono io… Poi ti spiego, ora dobbiamo festeggiare!-
Lunastorta si avvicinò piano
a Ramoso e lo abbracciò con tutte le sue forze, azione ricambiata in pieno dal
moro.
Quando L’uomo si fu ripreso e
si fecero le dovute presentazioni, Harry chiamò Sirius per farsi aiutare a
portare sul tavolo tutta la cibaria.
-
Allora, Sir… Piaciuta
la sorpresa? Sei contento?-
-
Oltre ogni dire,
Harry… Oserei addirittura che questo è il più bel natale della mia vita… Il più
insolito, ma anche il più bello…-
E se ne andò,
portando il cibo un po’ in mano e un po’ con la magia; Harry invece arrivò con
tutti i vini del caso e li versò a tutti quasi come se fosse un cameriere
esperto di vini da sempre.
Quando furono tutti a tavola ed ognuno era servito di tutto
quello che voleva, cominciarono a mangiare e a parlare allegramente.
-
Spiegami solo una
cosa, Harry… Come siamo finiti ad avere Malfoy, Zabini, Potter, Black, Lupin e
Piton tutti sotto la stessa casa a passare il natale?-
-
He he he… Segreto!
E’ una storia troppo lunga da raccontare, Rem e mi si fredda la carne! Più tardi
ti racconto, dopo che abbiamo spacchettato i regali…-
E così continuarono il pranzo di natale, mangiando una
quantità di cibo inimmaginabile e bevendo tutto il bevibile… In fondo era
natale, no?
Quando ebbro finito di bere
il caffè, molto lentamente si alzarono e si spostarono in salotto, tutti seduto
più o meno attorno alla montagna di regali che occupava
gran parte del pavimento.
-
Bene… Ed ora
passiamo all’apertura dei regali!... Il primo
fortunato è… Draco!-
Così Harry, che fece il
valletto, passò al biondino tutti i regali per lui: una
scopa nuova, vari accessori per il volo e per il mantenimento della scopa,
libri su creature magiche e su pozioni di altissimo livello, una maglia babbana
con zip e cappuccio ed un paio di jeans chiari. Quando
ebbe ringraziato tutti, fu il turno di Sirius e degli altri. Per ultimo ci fu
Harry, che quell’anno ebbe più pacchetti del solito, molti più pacchetti: pasticcini
dei coniugi Weasley, scherzi del negozio dei gemelli, un boccino d’oro firmato,
un libro su come si diventa un bravo maestro di pozioni (doveva essere da parte
di james, sapeva che il figlio era un po’… Carente, in quella materia!), un
medaglione celtico, una mappa stregata di tutta Diagonalley, un bracciale in
oro bianco con scritto in nero “H.P.”, un album di una squadra di Quidditch (si
scrive così???), e per ultimo una statua a forma di
firebolt che diventava un pensatoio.
Quello era l’unico regalo non
firmato, come non era stato firmato un regalo per Severus, una scatola porta
pozioni che poteva contenere un’infinità di boccette; entrambi, però, quando
aprirono il regalo senza mittente sorrisero felici, gesto
che lasciò perplessi tutti gli altri.
Finalmente erano stati
scartati tutti i regali, nella sala regnava il caos più assoluto: c’erano pezzi
di carta da tutte le parti, oggetti posati in ogni dove ed
otto persone sedute o in piedi in qualsiasi altro posto libero.
I tre giovani riuscirono
molto abilmente a sottrarsi dallo sparecchiare e dal pulire il salotto, dicendo
che sarebbero andati a fare un pupazzo di neve fuori.
-
Evvai! Scampata
anche questa volta!... Senti un po’ Draco… Ti sei
divertito?-
-
Che domande, Harry! Certo che si! Non mi sono mai
divertito così tanto in vita mia, soprattutto quando Sirius ha fatto l’offeso
quando ai è beccato come regalo un guinzaglio da parte di tuo padre… Giuro che
avevo mal di pancia!-
-
Già… Mio padre è
pazzo… E tu Blaise? Ancora scontroso o sei un po’ più umano ora?-
-
… Diciamo che per
oggi, ma solo per oggi visto che è natale, smetterò di lanciarti sfrecciatine…
contento? E questo è il mio regalo per te, Potter…-
-
Mamma mia… Mi
rendo conto che deve essere un grande sacrificio…
Però, solo per oggi che è natale, perché non mi chiami Harry e basta?-
Pian piano i due moretti
cominciarono a divertirsi assieme, fino a quando si allearono contro il povero
Draco, che si trovò travolto da una valanga di palle di neve. In men che non si
dica il tutto si trasformò in una vera e propria
guerra, in cui presero parte anche sirius, Remus e la bella Andromeda, che si
era trasformata il bel vestito rosso elegante in una tuta da sci per potersi
rotolare con gli altri sulla neve.
Dopo quasi un’ora di quell’estenuante
lotta, rientrarono tutti zuppi ed infreddoliti ma divertiti da impazzire.
-
Chi l’avrebbe mai
detto che un giorno ci saremmo rotolati nella neve con il figlio di Jamye,
Lucius Malfoy e suo figlio ed il figlio e la moglie di Arthemis…
Vero, Rem?-
-
Concordo, Sir… Se
qualcuno me lo avesse detto anni fa… Credo che lo
avrei fatto spedire al San Mungo di corsa!-
Ora i cinque erano seduti
davanti al camino scoppiettante che se la ridevano tra loro, per le varie
cadute comiche che si erano fatti nel corso degli inseguimenti con le palle di
neve.
Quando furono di nuovo tutti asciutti si sparpagliarono un po’ in giro alla casa, a
passeggiare ed a parlare: Lucius ed Andromeda erano in salotto a giocare a
scacchi e a parlare, Draco e Blaise parlavano animatamente di una partita che
si era giocata prima della fine della scuola tra Serpeverde e Corvonero, James
Remus e Sirius erano nella libreria, in modo da poter parlare tranquillamente
di tutto il tempo che avevano perduto senza la loro volontà, mentre Harry e
Severus erano nella camera di questo, seduti sul letto a parlare.
-
Devo dire che il
regalo che mi è piaciuto di più è stato questo bel pensatoio…-
-
Ah si?... Ma secondo me ancora non hai scoperto tutto di questo
regalo…-
-
Dici? E sentiamo
un po’… Secondo te cosa devo ancora scoprire?-
-
Non te lo posso
dire… Ti rovinerei la sorpresa… Però magari c’è qualche pulsantino segreto da
qualche parte… ma è solo una supposizione!-
-
Certo… Solo una
supposizione…-
Da quel momento Harry cominciò a maneggiare quella statuetta da tutte le parti, la vide
in tutte le prospettive, cercando di scoprire questo benedetto pulsante.
Severus nel mentre si divertiva a vedere il ragazzo con la faccia contratta
dalla serietà, la bocca in quella posa incantevole che gli veniva solo quando
si metteva a fare qualcosa con anima e corpo; non resistette molto, in un
secondo mise le mani dietro al collo di Harry e lo baciò, dolcemente.
Il contatto durò fino a
quando il ragazzo non posò la statuetta per avere le mani libere e, senza
volerlo, premette il pulsante segreto: il moretto si staccò dall’uomo per
guardare all’interno dello scompartimento che si era appena aperto. C’era una
pergamena con scritto qualcosa sopra:
-
Amami, con tutto
il tuo cuore amami… Abbraccia e salda la mia anima con
il fuoco del tuo amore… rendendoci non più due entità distinte… ma un’unica
creatura perfetta…* Sev, è… E’…-
-
E’ cosa, Harry? Ti
piace?-
Il grifone non sapeva cosa
dire, così gli rispose con un altro bacio, questa volta con ancora più amore e
passione delle altre; Severus intuì che gli doveva essere piaciuto.
Dieci minuti dopo scesero in
cortile, per fare una passeggiata sotto il cielo candido e per far vedere che
non erano spariti.
Quando furono sotto un bel pino
innevato si fermarono, Severus abbracciò da dietro
Harry, passando le sue braccia attorno alle spalle del ragazzo che si teneva teneramente
a queste. L’uomo chiese al grifone, dopo aver abbassato il suo viso da essere
alla stessa altezza della sua guancia
-
Allora ti è
piaciuta questa giornata?-
-
Si Sev… E’ stato il mio natale preferito, seguito da
quello dell’anno scorso… Però…-
-
Però cosa? C’è qualcosa che non va?-
-
No, figurati…
Stavo solo pensando a una cosa che mi ha detto prima Sir…-
-
E
cosa ti avrebbe detto?-
-
Che questo è
stato il natale più insolito che abbia mai vissuto, oltre che il più bello…-
Ci fu un attimo di silenzio,
in cui i due pensarono, poi Severus disse, con un tono di voce divertito
-
Bè, non ha tutti
i torti il tuo padrino, non trovi? E’ un natale
alquanto particolare…-
-
Già… Un natale
insolito…-
Più tardi rientrarono in casa
e finirono di passare quel giorno che avevano battezzato come “natale insolito”
e da quella sera furono tutti ospiti di Harry e Sirius.
Alla fine delle vacanze
tornarono nelle loro case ma non smisero di incontrarsi, anche se in segreto
visto che Severus, Lucius e Andromeda erano delle spie.
Ci furono dei cambiamenti di
lì a poco e quel loro natale insolito fu l’ultima vacanza felice prima della grande guerra.
Quel loro natale insolito era
giunto così alla fine… Ma non ad una fine normale… Alla fine dell’inizio…
Ma questa… E’ un’altra storia.
FINE
Ciaoooo!!!! J So che mi sono fatta attendere, ma ne
è valsa la pena, no?... Ditemi di si, vi prego!! J
L’altra volta mi sono
sbagliata, non avevo contato che avrei avuto ancora
questo spazio! Che svampita…
Comunque! Cosa mi dite? Vi è piaciuta
la storia dall’inizio alla fine? Eh? Eh?Eh? E’ vero che almeno in quest’ultimo
capitolo mi scrivete in tanti? Anche chi non mi ha mai
recensito ma ha avuto la pazienza di leggere tutto? Per favoooore!J
Bene bellezze… Che vi posso
dire? GRAZIE DI AVERMI SEGUITA FINO A QUI!!! E vi
chiedo di avere un po’ di pazienza, presto tornerò con il seguito… Spero ci
sarà qualcuno che avrà ancora voglia di leggere le mie storie…
Ed ora… Ultimo spazio per le recensioni:
Morgan_Snape:. Grazie tante! J Piaciuta fino alla fine? Spero di si…
Ma… Quando scriverò la continuazione… Potrò contare sulle tue recensioni? BaX
Rosa:. Draco… Per sapere come
andrà a finire la sua vita sentimentale dovrai aspettare
il seguito… Lo leggerai? J
Elisabetta:. Com’è andato il
compito di diritto?? Comunque… Piace il finale? Sev è
troppo dolce qui… A, vedi che ho letto il primo capitolo della tua fic, credo
di aver recensito… In questi giorni che sono in vacanza
continuo! BaX
Moccy:. Allora? Come ti è
sembrato questo finale che in realtà non è un finale? I due bei Malfoy non staranno
da soli, non me li ci vedo single… Allora a presto, al
seguito! J BaX
Kyu_black:. Allora conto
sulle tue recensioni quando scriverò il seguito! J BaX
Goten:. Grazie… Allora spero
che leggerai anche la continuazione… BaX
Nayma:. Meglio tardi che mai!
J Allora piaciuto il
finale? Ti stuzzica abbastanza da leggere il seguito? BaX
Sere:. Grazie
cara, ora provo a vedere se riesco a far capire al computer che la
storia è finita… Ce la farò… Allora tu DEVI leggere il seguito, capito?!?!?!J BaX
Sanzina :. Ma ciao! Da quanto tempo! Almeno ti sei divertita a Madrid?
Certo che ti perdono per non aver recensito gli altri chap! J Allora ti piace il finale ad effetto? Aspetterò le
tue recensioni anche nella fic che seguirà questa… BaX
Bene bellezze, più che una
BUONA PASQUA anticipata non so che altro dirvi… No!
Aspettate! Qualcosa c’è! Forse domani, o sabato, posto una one-shot un tantino triste, i personaggi saranno Harry e
Sirius… Se avrete tempo vi chiedo di leggerla e di recensirla…
GRAZIE di tutto ancora… BaX
ek
(* Questa frase l’ho copiata
un giorno che l’ho letta da qualche parte, anche se non ricordo dove… Forse in
un’altra storia su Harry Potter… Di mio ci sono solo le ultime due righe…
Quindi chiedo perdono se chi l’ha scritta la legge qui…)