Era
passata una settimana e Dube non aveva ancora visto i ragazzi perché era stata
in camera senza muoversi fasciata e bendata. Nessuno era andato a trovarla
perché impegnati con il processo del preside.
Ma ora grazie ai miracolosi medicinali degli
elfi stava bene e si sarebbe incontrata da li a poco
con Roimben. Gli avevano detto che era stato lui a salvarla. Gli avevano detto che
visto che non tornava la zia li aveva mandati a cercarla, era stata una
fortuna.
Era
in un parco vicino alla scuola dove non era mai stata. Roimben era seduto su
una panchina. Appena la vide si girò, si alzò e la saluto con un bellissimo
sorriso. La ragazza sentì il cuore batterli all’impazzata. Ma non poteva
dimenticare le rivelazioni sul padre di lui. Sa era vero quello che il preside
aveva detto, il padre di Roimben era un assassino.
-Ciao
come va?- chiese lui.
Lei
si sedette e rispose:- bene, non vedevo l’ora di incontrarti!-.
-
Sai non hanno ancora capito la ragione per qui quel uomo voleva ucciderci. Tu non
ne sai niente?- chiese il ragazzo.
Dube
non aveva detto niente a nessuno della loro discussione, ma era venuto il
momento di farlo.
-No
io non ne so niente…- disse lei con tono incerto.
-Ne
sei sicura?- gli chiese il ragazzo.
-Si,
cioè no, io so il perché - disse lei. L’elfo gli si avvicino e notò che le
tremavano le mani, glie le prese fra le sue , la
guardo negli occhi :- Dimmi tutto dai!-
Lei iniziò a raccontagli:-Lui ci voleva uccidere per
vendicarsi di te…-disse, poi prese un respiro e continuò:- Be, non di te ma di
tuo padre. Lui ha…ha…ha…- non
riuscì a finire la frase, portò una mano alla bocca e iniziò a tremare tutta.
–
Ucciso suo fratello!- concluse l’amico con un tono inespressivo. Poi prese Dube
e la tirò a se:- lo sospettavo!- disse con un filo di voce.
-Perché
non me lo hai detto?- disse lei tremando.
Lui
prese un grande respiro e ammise:- Non l’ho mai detto a nessuno! Ho cercato di
cancellare questo fatto dalla mia vita,il mio passato,
ma credo che ora verrà fuori-.
Poi
guardò negli occhi la ragazza e la baciò.