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Autore: CelesteKus    09/04/2009    3 recensioni
Il termine fobia (dal greco phobos) è un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto.
#1:Agorafobia: In un attimo, a Sakura quel mondo (così immenso, così vasto, così grande) sembrava restringersi per farsi più adatto a lei, almeno un poco. [Sakura-centric]
#2:Aclufobia: Dopo i sette anni, però, non ci fu più calore, né nei letti e sottoscala, né nelle cucine e nei soggiorni. In ogni angolo di villa Uchiha c'era solo silenzio, a volte assenti bisbigli, l'eredità lasciata dai defunti insieme alle macchie di sangue che proprio non si riuscivano a togliere dal legno dei tatami. [Sasuke-centric]
#3:Cinofobia: C'era, in Kushina, una strana rabbia che Minato non s'era mai riuscito a spiegare. [MinatoxKushina]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#1: Agorafobia

L'agorafobia è una sensazione di grave disagio che l'individuo prova allorché si ritrova in ambienti non familiari e teme di non riuscire a controllare la situazione, specie ove vi sia difficoltà a trovare una fuga immediata verso un luogo sicuro.

S'erano misurate l'altezza con un metro da sarta, segnando le tacche su un tronco d'albero.
Ino-chan era alta solo tre centimetri più di lei, ma in quello spazio alto tre dita c'era tutta la sicurezza di cui Sakura aveva bisogno per andare avanti (in quel mondo così immenso, così vasto, così grande).
Quando le capitava di respirare affannosamente e di sentire il cuore sbattere contro la cassa toracica come un piccolo passero impazzito, quei tre centimetri erano accanto a lei.
Ino-chan cercava di consolarla (sei orribile quando piangi!) poi, vedendo che non si riprendeva, le accarezzava i capelli, a volte glieli intrecciava, e le raccontava i pettegolezzi che aveva sentito per distrarla.
A volte ne era a corto e se ne inventava di nuovi, a volte così surreali e improbabili che Sakura faticava a crederci. Ma andava bene anche così.
E, se tutto quello non bastava, la abbracciava finché il suo respiro si faceva meno affannoso e l'uccellino nel petto smetteva di far frullare le ali.
Era quello, più della voce rassicurante, delle notizie inventate, di due codini ai lati della nuca malfatti al lato della nuca.
Era il semplice gesto di due braccia esili che le cingevano le spalle e lo spazio vertiginoso del giardino della scuola diminuiva. In un attimo, a Sakura quel mondo (così immenso, così vasto, così grande) sembrava restringersi per farsi più adatto a lei, almeno un poco.

Guardando Sasuke-kun -lui, che la faceva sentire piccola e stupida e col cuore in fiamme- si chiese, nel dubbio di un secondo, se era valso la perdita di quei tre centimetri.





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#2: Aclufobia [Sasuke-centric]

Citazione prese da Wikipedia, ob u_ù

  
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