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Autore: CelesteKus    14/04/2009    2 recensioni
Il termine fobia (dal greco phobos) è un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto.
#1:Agorafobia: In un attimo, a Sakura quel mondo (così immenso, così vasto, così grande) sembrava restringersi per farsi più adatto a lei, almeno un poco. [Sakura-centric]
#2:Aclufobia: Dopo i sette anni, però, non ci fu più calore, né nei letti e sottoscala, né nelle cucine e nei soggiorni. In ogni angolo di villa Uchiha c'era solo silenzio, a volte assenti bisbigli, l'eredità lasciata dai defunti insieme alle macchie di sangue che proprio non si riuscivano a togliere dal legno dei tatami. [Sasuke-centric]
#3:Cinofobia: C'era, in Kushina, una strana rabbia che Minato non s'era mai riuscito a spiegare. [MinatoxKushina]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#2: Aclufobia

"L'acluofobia è la paura dell'oscurità e del buio."

Sasuke si ricordava che, quando ancora era moccioso, ogni notte si rifugiava sotto le coperte e si copriva la testa col cuscino, stando bene attento a non lasciar fuori neanche un lembo di pelle (soprattutto il collo. Si sa, i mostri adorano succhiare sangue dal collo dei bambini.)
Il suo mondo finiva lì, tra l'inizio trapuntato della stoffa e il fondo morbido del futon. Pensava che quello bastasse, per tenere lontano quelle ombre cattive.
Ripensandoci, Sasuke dovette ammettere che era un pensiero stupido e che di certo dei mostri non si sarebbero fermati davanti ad un fagotto tremante. Ma, kami, aveva sei anni e con quelli tutto il diritto di fare pensieri stupidi.
A volte, soprattutto quando pioveva e l'acqua scorreva sulla finestra disegnando ombre cangianti sul muro, tutto quello non bastava a tranquillizzarlo. Così prendeva il cuscino e percorreva in punta di piedi il corridoio che portava alla camera Itachi, attento ad non fare rumore.
Da suo padre no, né da sua madre: da nii-san andava a chiedere difesa.
E lui lo guardava seccato con gli occhi appannati dal sonno. Spesso lo prendeva in giro, ma a volte, dopo giornate logoranti passate sul campo d'allenamento, scivolava silenziosamente sul lato sinistro, borbottando frasi che, per fortuna, Sasuke non riusciva comprendere.
E a quei tempi, Sasuke pensava che una delle "piccole gioie della vita" di cui gli parlava la zia, fosse il dormire abbracciati a suo fratello, con il suo respiro rassicurante vicino all'orecchio.

I mostri non l'avrebbero mai sconfitto, Itachi.

Dopo i sette anni, però, non ci fu più calore, né nei letti e sottoscala, né nelle cucine e nei soggiorni. In ogni angolo di villa Uchiha c'era solo silenzio, a volte assenti bisbigli, l'eredità lasciata dai defunti insieme alle macchie di sangue che proprio non si riuscivano a togliere dal legno dei tatami.
(I fantasmi sono poco avvezzi al consolare e a lasciare il lato destro dei propri giacigli, ma a fare in modo di non venir dimenticati, oh sì!, in quello riescono benissimo.)

E Sasuke dovette imparare a conviverci, con l'oscurità.

 

 

 

 

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#3: Cinofobia [MinatoxKushina]

 

 

Ringrazio SHIKA CHAN, bambi88 e Kaho_chan per aver lasciato una recensione alla flash su Sakura, mi ha fatto piacere leggere le vostre opinioni :*

  
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