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Autore: Dreamer_imperfect    09/05/2016    0 recensioni
[Audrey/Percy]
Tratto dal testo:
George si avvicina silenziosamente a Percy, intento ad abbottonarsi il cappotto. È giusto un sussurro.
"A Fred sarebbe piaciuta".
È un sussurro, ma è abbastanza.
(è anche troppo)
***
Percy Weasley stava urlando e non potevo proprio non ascoltarlo e anche perché la guerra, se non si è da soli, può fare meno paura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Audrey, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo cinque
Bad day, Daniel Powter

 
 
 
Sometimes the system goes on the blink 
And the whole thing it turns out wrong 
You might not make it back and you know 
That you could be well oh that strong 
Well I'm not wrong 
 
 
 
 
Swallow Street n°14,
Londra, Inghilterra
Da Audrey Beckers
 
Caro Ruben,
Ti chiedo scusa per risponderti con così tanto ritardo, ma il lavoro occupa le mie giornate e anche qualche pensiero di troppo. Attualmente sto abbastanza bene, finalmente mezza sdraiata nel divano dopo una giornata lavorativa piuttosto intensa, mentre sorseggio dell’ottimo tè inglese.
Il tuo messaggio mi ha lasciato un attimo allibita, di’ alla nonna di stare tranquilla! E soprattutto stai tranquillo tu! Sono matura e vaccinata: so benissimo come condurre la mia vita, a prescindere dal fatto che non conosco abbastanza persone - eventualmente - per riuscire a combattere fra le prima file contro Voldemort (si chiama così, è inutile che ci giriamo tanto attorno). Per quello che mi hai scritto, comunque, e per le persone a cui tengo non credo cercherò ad ogni modo di infilarmi. Non ti posso promettere però di scappare al riparo se finissi accidentalmente in una situazione di pericolo, in quel caso sfodererei la bacchetta. Difatti, il Ministero ogni giorno pubblica sempre più leggi che sono sempre più inutili, inconsistenti e alle quali io sono contraria. Ci vogliono rinchiudere in un castello di carta, un mondo disegnato da parole scelte appositamente da loro (anche letteralmente, la Gazzetta del Profeta è in mano loro), non ci insegnano a combattere, ci insegnano a sopravvivere ad una guerra, a far morire innocenti solamente perché più lenti di noi a correre. Ci rassicurano che andrà tutto bene, ma non si sa niente del modo in cui vogliono garantirlo, ci trattano come bambole di porcellana che si crepano ad ogni minima brutta notizia. Capisco che l’obiettivo di uno stato consista anche nel tranquillizzare la popolazione laddove ci sia un problema, ma allo stesso tempo non fa nulla per cercare di reclutare qualcuno disposto a combattere: ho visto i loro Auror, per quanto siano preparati rimangono comunque numericamente inferiori a qualsiasi altra schiera. Mi preparo questi punti da esporre al Ministro quando avrò modo di parlargli, intanto io faccio la brava, al riparo dai guai: preferirei dare ragione al Ministro che mettervi in pericolo.
A quasi ventitre anni secondo me, detto sinceramente, a sposarti sei un idiota. E ho cercato per circa una settimana le parole più adatte da dirti, ma alla fine sono sempre giunta alla conclusione che “sei un idiota” era il modo più completo e rappresentativo per dirti come mi sento a riguardo, perciò sì, sei un idiota. Sai benissimo che io sono contraria al matrimonio, perlopiù a questa età! Si vogliono sposare anche Paul e Layla e non sono stati molto contenti dell’atteggiamento che ho tenuto dopo il loro annuncio, contribuito dalla notizia che Alex parte per l’America (Pet non si è fatto vivo, fra l’altro). Sono assurdamente convinta che se non ci fosse una guerra non sentireste questo assoluto bisogno di sposarvi, per non parlare del fatto che essere legati per la vita a questa età non è per niente facile. Ma. Ma grazie a Stef – che non ho ancora ben capito come faccia a volermi così tanto bene! – ho pensato a tante cose, per esempio che tu non ti devi preoccupare perché stiamo sempre parlando di me e te e raramente andiamo d’accordo, ma io sono comunque dalla tua parte – purtroppo. Perciò, ho deciso di aiutarti e sostenerti, così come farò per Paul e Layla, ma questo non implica il fatto che per me non sei più un idiota, chiariamoci. Ti sposi con una delle mie più care amiche (che manca anche a me – sì, Noemiè, lo ammetto), per Merlino!
Mi ricordo quando eravate due imbranati l’uno con l’altro ed io passavo i miei pomeriggi a ridere di voi assieme alla nonna, mi sembra passato un sacco di tempo, fra l’altro.
È bello sentirti soddisfatto del tuo mestiere, sono orgogliosa di te! E non ti preoccupare: col tempo imparerai a tenere il sangue freddo in ogni circostanza.
Devo concludere la lettera un po’ di fretta, ma mi è appena arrivato un gufo dall’ufficio; spero di vederti presto.
Con affetto,
Aud.

 
***
 
Le scoppia la testa, ma sente la voce di Stef che le dice “Avanti, manca poco” rimbombarle nelle orecchie.
Lucas Adam, cittadino della comunità magica Belga, lavoratore presso C&C, pub nella periferia di Bruges, è stato trovato morto dopo un recente viaggio in Inghilterra. La moglie ne denuncia la morte alla prime ore della mattinata. Non sono stati trovati i segni di nessuna violenza fisica, né parti della sala fuoriposto o oggetti che riportano stranamente anomalie. Gli Auror Belgi stanno già lavorando nell’attesa di scoprire maggiori indizi e …bla bla bla.
Lucas Adam può aspettare anche domani, pensa Audrey portandosi le mani alle tempie. Alle 8:04 p.m., dopo dieci intense ore lavorative, si concede di staccarsi da quella scrivania e recarsi a casa, spera che Olivia abbia preparato più cibo di quanto realmente ne vuole: non ha assolutamente voglia di cucinare.
Passa per Diagon Alley e nota con un sorriso che a quell’ora il cielo di un agosto caldo perfino per l’Inghilterra si è tinto di rosa. Cammina guardandosi intorno, osserva le vetrine dei negozi e, intento a pagare al Ghirigoro, non può fare a meno di notare Percy Weasley.
Le parole veloci e sussurrate a bassa voce dell’ultima volta le tornano alla mente con un getto d’acqua fredda.
 
“La sua paura quanto è profonda?”
“Come si permette?”
 
Ha la cravatta leggermente allentata, delle profonde occhiaie, crede che abbia passato una notte insonne. Le piacerebbe tanto sapere perché.
È più forte di lei, è stata curiosa nei confronti del Signor Weasley dal primo momento in cui l’ha visto, quell’atteggiamento che lo ha fatto valutare come insopportabile ha solleticato fin dal principio una parte della sua attenzione.
 
“Mi dica che crede che grazie a questi consigli la guerra finirà”
“Da cosa si dovrebbe partire, altrimenti?”
“Mi risponda, mi dica che ci crede davvero”
 
Non riesce a capirlo e ciò le dà tremendamente fastidio. Percy Weasley è un enigma con cui sa a malapena come iniziare, sembra sempre avere una brutta giornata e nessuno con cui condividerla, massimo qualcuno sui cui scaricarla addosso con rabbia e senza motivo.
 
“Non volevo turbarla con la mia lingua lunga, Signor Weasley, ma non nego che la ritengo troppo intelligente per accontentarsi di questo”
“Evidentemente mi sopravvaluta, capita a tutti di sbagliarsi”
“Non a me, non in certe occasioni”

È convinta che ci sia qualcosa sotto, qualcosa che con due misere chiacchierate – litigate – non è ancora riuscita a comprendere, a conoscere. Percy le sembra tutto tranne che una persona irrazionale, ritiene sia influenzato da cause precise, motivate e assolutamente pensate. Non può fare a meno di domandarsi però come funzioni la sua mente.
 
“Non è uno scemo, Signor Weasley, ha solo paura: è umano”
“Perché allora non  lo dice anche a me di cosa ho paura?” rovescia con stizza la sua tazza del tea appena terminato, il gesto sorprende Audrey che sussulta.
“Ancora mi sfugge, appena ne sarò consapevole, mi premurerò di farglielo sapere”

C’è dell’altro, c’è dell'altro oltre a quell’atteggiamento scorbutico ed a quello sguardo che sembra prendere vita, bruciare solo quando parla con lei. Il Signor Weasley è più di quei completi eleganti che indossa, è più dei sospiri di stanchezza che lasciava mentre dialogavano, come se fosse provato da tutto ciò che lo circonda, più delle parole cattive che vogliono graffiarla, quando colpiscono solo e solo lui.
 
“Se dico forza, attacca o si difende?” *
“Siamo tornati ancora qui?”
“La smetta di evitare le mie domande, credo possano essere utili soprattutto a lei”
“So benissimo da solo cosa è utile a me stesso, grazie”
“Ho capito: si difende”

 
Perché quelle barriere? Perché? È qualcosa che la divora da dentro, Percy ha il potere di farla arrabbiare per ogni minima sciocchezza, le porta via tutta la sua pazienza con un battito di ciglia. Non che lei non gli faccia lo stesso effetto: si sono parlati due volte ed ogni volta è stata una gara a chi ha la lama più affilata. Ha vinto sempre Audrey, come se Percy avesse paura di uscire dal suo equilibrio, di affilare la lingua per dire ciò che pensa realmente.
 
“Si arrende, Signorina Beckers?”
“Non facilmente”
“Non è sempre un pregio”
“Spreca le sue parole”
 
Audrey, mentre prosegue la sua strada verso casa e il rosa abbandona quasi del tutto il cielo, decide di non arrendersi neanche questa volta. Chissà come andrà a finire, pensa.
 
 
You kick up the leaves and the magic is lost
 
 
***
 
‹‹ … E quindi Audrey non puoi non amarli, insomma ›› conclude tutto il suo discorso Olivia.
‹‹ Già ›› mormora Audrey in risposta. Ama Olivia con tutto il cuore, ma non si sente troppo in colpa per non starla minimamente ascoltando. Si è persa a metà del lunghissimo monologo di Olivia su quanto fossero bravi i Beatles, è arrivata fino a quando Olivia l’ha invitata ad un raduno di loro fans nel negozio di CDs e dischi in cui lavora, il suo capo parlerà per ore davanti ad un gruppo di persone della loro storia e carriera. E per quanto Olivia sappia che Audrey non è minimamente interessata ai Beatles non ha potuto farle a meno di chiederle di – per favore – accompagnarla, con tanto di motivi allegati per indurla a risponderle con un fatidico “sì”.
‹‹ Poi, boh, io gli ho suggerito anche di parlare di Yoko Ono, in modo tale da anticipare le domande dei partecipanti, secondo te ho fatto bene? Ben non ha problemi ad accettare consigli o suggerimenti, però, be’, spero che non abbia pensato che non mi piace il suo lavoro, che lo trovi poco approfondito dopo che sono mesi che si ferma oltre il suo orario a guardare i miei libri su di loro, sotto la mia supervisione e … ›› Audrey semplicemente annuisce, mentre quasi meccanicamente passa con le sguardo l’immensa libreria che le sta di fronte e occupa tutta una parete del suo salotto. Non tutti gli scaffali sono occupati da libri, ci sono accessori per la casa che le sono stati regalati dai suoi parenti al momento del trasferimento e anche album fotografici che sfoglia quando si sente particolarmente nostalgica. Non sente molto la mancanza dei suoi genitori, è sempre stata abituata a non averli in casa: al di là del fatto che Audrey e Ruben hanno sempre speso la maggior parte dell’anno l’una a Beauxbatons e l’altro a Durmstrang, il lavoro dei Beckers gli ha spinti fin da principio a viaggiare assieme per lungo tempo, gestiscono alcune relazioni internazionali fra privati di certa importanza, guadagnano abbastanza soldi da poter permettersi ogni comfort per loro stessi e per i loro figli, che amano con tutto il cuore. Al contrario di quanto si possa pensare, non sono mai mancati a niente di importante nella loro vita e si sono sempre tenuti in contatto tramite lettere. L’estate Audrey e suo fratello la passavano a casa loro con la nonna, Lucy, per essere poi raggiunti più volte possibili da Océane e Olivier. Lucy Aert invece le manca abbastanza, assieme a suo fratello Ruben. Non è colpa sua se sua nonna è una forza della natura: Audrey non ha mai conosciuto nessuno di così interessante, divertente e buono. Si è sempre spesa per i suoi nipoti, gli ha sempre sostenuti, coccolati, curati e amati, non ha mai alzato neanche un dito su di loro, sebbene a volte se lo meritassero veramente con tutti quei capricci idioti che solo a quindici anni si possono fare. Ha fatto fare loro le dovute esperienze, si è messa anche in ombra talvolta nella loro vita ed ha sempre saputo se avessero bisogno di parlare o meno, di aiuto o se potevano riuscirci anche da soli. Non si è mai permessa di avanzare pretese nelle loro vita, nonostante ne avesse avuto tutto il diritto dopo averli tirati su con amore e costanza, e neanche di mettere in discussione le loro decisioni, una volta divenuti adulti. Ogni qualvolta Audrey ne sente necessità si figura sua nonna alle 03.30 a.m. aspettarli dopo una serata passata in qualche locale. “Mi sono messa a cucire ed ho perso il senso del tempo, mica vi stavo aspettando, che credete”. Non c’è niente di meglio di tornare a casa e sentirsi a casa, trovare qualcuno ad aspettarti.
‹‹ E poi faremo apparire degli elefanti con la magia per animare la festa ›› dice Olivia guardandola con un sorriso sulle labbra.
‹‹ Credo sia un’ottima idea ›› mugugna Audrey, osservando i suoi libri con occhio critico.
‹‹ Dici? Io avevo proposto degli unicorni, oppure la mia collega − quella bionda, magra, talloni sempre incollati ad un paio di tacchi e unghie magnificamente smaltate, ce l’hai presente, no? – ha pensato che fossero meglio delle banalissime carrozze coi cavalli per portarci tutte dal nostro principe azzurro, mentre gli uomini intanto si sfideranno con la spada per la nostra mano ››.
‹‹ Sicuramente è un’ idea originale e- no, aspetta, che cosa? ›› domanda Audrey leggermente confusa.
‹‹ Non credevo che ci volessero le fiabe Babbane per attirare la tua attenzione, altrimenti ci avrei provato prima, altro che elefanti ›› ride Olivia con i capelli scuri che le solleticano il viso e l’aria divertita di chi sta prendendo qualcuno in giro senza cattiveria.
‹‹ Oh, scusami, Olly, è che sinceramente a me dei Beatles non interessa moltissimo ››.
‹‹ Questo l’avevo capito, ma potevi farmi evitare di parlare a vuoto, lo avrei preferito ›› si mette più comoda nel divano, cercando di adattare meglio il cuscino alla sua schiena.
‹‹ Lo so, hai ragione, ma è inutile che ignori il mio sguardo: non riusciresti ad essere arrabbiata – perlomeno non con me, non per queste cose – per più di due minuti ››.
‹‹ A cosa pensavi? ›› chiede Olivia con un sorriso arrendevole.
‹‹ Prima voglio sapere questa storia Babbana ›› dice Audrey prima di abbandonarsi nel divano con poca grazia.
‹‹ Ma è solo un insieme di clichè da fiabe Babbane, l’uomo che si batte per la donna- ››.
‹‹ Come se la donna non avesse un minimo di volontà per decidere ››.
‹‹ E un amore che nasce fra qualche carrozza e scarpetta destinato a durare fino a per sempre ››.
‹‹ Io comunque non le conosco bene queste fiabe Babbane- ›› comincia Audrey.
‹‹ Non ne avevo dubbi, Signora Purosangue ›› scherza Olivia beccandosi una cuscinata nel petto.
‹‹ Ma non è che mi sembrino granché ›› continua.
‹‹ Sei stata cresciuta con le fiabe di Beda Il Bardo, è normale, queste sono abbastanza diverse dall’idea tipica di fiaba Babbana, nonostante entrambe siano per bambini. Le fiabe Babbane ti fanno credere nel “per sempre”, nel “e vissero tutti felici e contenti” ›› Olivia ha lo sguardo perso altrove, forse nei ricordi della sua infanzia.
‹‹ Davvero? E funzionano? ›› Audrey ha un sopracciglio inarcato e la bocca leggermente socchiusa, non riesce minimamente a capire come sia possibile ed Olivia è quasi tentata di accarezzarle una guancia con fare affettuoso come coi suoi cugini piccoli.
‹‹ Sì, generalmente sì. Poi è logico che non sono tutte uguali, ma la storia si conclude con pace e serenità, come le vostre, no? ››.
‹‹ Come le nostre, sì, ma allo stesso tempo è diverso: noi maghi siamo assolutamente consapevoli che ritorneranno problemi, la magia non può mai essere controllata totalmente. Nelle nostre storie gli eroi dopo qualche colpo di bacchetta risolvono la situazione, ma c’è sempre un’aggiunta che dice che non ritenterà mai più una cosa del genere, ne starà alla larga, poiché ha imparato la lezione. È implicito il fatto che questo sia perché una seconda volta potrebbe non essere così bravo da cavarsela ››.
‹‹ Quelle Babbane, più che d’imprese eroiche o calderoni, parlano d’amore. Mia mamma me le raccontava la sera prima di andare a letto, quando mio padre passava a lasciare un bacio fra i capelli sia a me che a lei. Sono cresciuta con il loro amore, era il “felici e contenti” delle fiabe per me vedendoli ogni giorno così ››.
‹‹ Forse dovrei leggermene qualcuna ››.
‹‹ Per quanto le abbia amate, alla mia età non riuscirebbero a conquistarmi: illudono che il “per sempre” esista quando so benissimo che non è così ››.
‹‹ Alcuni esistono, ne sono convinta ›› annuisce Audrey come a completare un cerchio logico nella sua testa.
‹‹ Perché sai amare ed hai un cuore buono, perché ti sei messi in testa l’idea di darmi speranza ad ogni costo, anche quando io non ci credo, quando non ti vengo per niente incontro ›› la stringe a sé come per ringraziarla per un tacito sostegno.
‹‹ Olly, comunque sì ›› non è ancora pronta per parlare liberamente di se stessa, le dà alcuni segnali e per il momento questo sembra bastare, Audrey continua a stare affianco ad Olivia anche se deve costruire e mettere insieme nuovi pezzi ogni volta, sempre più difficili. Non è ancora pronta, non le dà fretta, va tutto bene così.
‹‹ Ci vengo a quella noiosissima conferenza sui Beatles, intendo ›› chiarisce dopo, mentre Olivia non può fare a meno di alzare gli occhi al cielo e farsi scappare un sorriso. 






*Frase presa dal brano "Un raggio di sole" del mio amato Lorenzo Jovanotti Cherubini. L'ho leggermente modificata, poichè in realtà sarebbe "Se dico forza attacchi o ti difendi?". 



Lele's corner:
Ammettelo che non vi aspettevate un capitolo così presto! Sinceramente neanche io, ma il mio obiettivo era quello di farvi quello di maggio il prima possibile per poi concentrarmi su questa scuola che, se Dio vuole, fra un mesetto è finita. Anche perché questo capitolo dopo la parte sulle riflessioni di Audrey non mi è risultato particolarmente impegnativo, come d'altro canto è giusto che sia! Però la parte di Audrey è importante (spero si sia capito che le parti in corsivo sono pezzi della litigata che non vi ho di proposito raccontato nel capitolo III): poichè è l'inizio di ciò che verrà, è un'ammissione implicita che tutto ciò che andrà ad esserci sarà per un motivo, l'inizio di qualcosa che per il momento non si può neanche considerare come qualcosa - lo so, sono lenta, ma nei prossimi capitoli ci sarà una svolta, dovete pazientare ancora un pochino.
Vorrei ringrazirvi per avere inserito questa storia fra le seguite/ricordate/preferite, spero che questo capitolo vi sia piaicuto e che mi farete sapere! Ho la netta impressione che il prossimo capitolo mi farà un po' penare, posso solo dirvi che vedrete -se tutto procede secondo i piani- Rufus Scrimgeour :-)). Un abbraccio particolare alla mia Olly, anche se tutto va male, tutto troverà un motivo. 
Un bacio grande, 
Lele.  
  
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