Cavolo
è una vita che non mando più capitoli, questo è lo scritto mesi fa!!
Purtroppo
tra tutti i miei cento sport e la scuola rimane poco tempo da dedicare alla
scrittura e a questa fan fiction!!
Eppure
mancano solo pochi capitoli…..
CHAPTER
24 – Ordinaria Amministrazione
(October acustic version – Evanescence )
Un
giovane in piedi e un uomo seduto, molto simili, stavano sopra la collina degli
Hokage; sembrava che guardassero il villaggio risvegliarsi ma in realtà nessuno
dei due vedeva ciò che si parava loro davanti.
Naruto
dopo un po’ cominciò a chiedersi cosa ci facesse li se poco prima si trovava
nella stanza dove aveva combattuto con Minato ma l’uomo non accennava la minima
intenzione di voler parlare.
“Prima.. mi hai guardato in un modo strano…” disse vago Minato rompendo il silenzio.
Il
giovane si spazientì e salto in piedi.
“Voglio
sapere perché ci troviamo qui. Non avevamo un conto in sospeso!” gridò con rinnovata
rabbia.
Minato
lo guardo severo.
“Io
non ho più motivo per litigare con te come un bambino. Se vuoi continuare ti
consiglio di farlo da solo” disse convinto “Ma sappi che la farai soffrire
molto”.
Naruto abbassò lo sguardo.
“Perché
ti sei fermato. Non eri venuto qui per quello? Mi hai preso in giro un mese per
poi far finire tutto così?”.
Minato
sospirò.
“Prima
mi hai guardato in un modo che gia conosco. Un’altra volta mi hai rivolto
quello sguardo e come adesso mi hai fatto sentire terribilmente in colpa..”
“Il
potente Quarto Hokage che viene messo in crisi da uno sguardo” lo prese in
giro.
L’uomo
si arrabbiò.
“Stiamo
parlando di cose importanti. Cerca almeno d’essere serio in questi momenti”
ribatte alterato.
Naruto sbuffò ma cominciò seriamente ad ascoltare sedendosi accanto all’uomo.
“Prima
che la sigillassi dentro di te c’è stato un altro attacco della volpe; in
realtà non fece nessun danno ma si avvicinò pericolosamente al villaggio e io
con altri shinobi partimmo per fronteggiarla.
Io
e Kushina ci siamo avvicinati alla volpe e capire
perché non accennava ad attaccare e abbiamo visto chi l’aveva fermata...”
Naruto alzò un
sopraciglio “… eri tu. Non me ne capacito ancora ma la volpe era rimasta come
un cagnolino dinanzi a te che l’accarezzavi”
Il
ragazzino lo guardo in modo strano.
“Strano
di solito non è affatto amichevole!”
“Ad
ogni modo da quella volta eravamo rimasti tutti e due preoccupati e tu non
finivi mai di metterti nei guai” sorrise un attimo al ricordo “ con le armi del
mio ufficio.”
“Arriva
al punto” intimò.
“Bhè una volta mi sono arrabbiato molto e…”
“Diciamo
che le ho prese come oggi?” lo anticipò stranamente divertito e Minato sorrise
amaramente.
“Insomma
quella volta mi hai rivolto uno sguardo terribile per un bambino di un anno.
Poco fa non me la sono sentita di concludere così il nostro scontro.”
Naruto
rimase in silenzio preparandosi mentalmente la domanda cruciale.
“Se
tu e Kushina volevate veramente incontrarmi e costruire con me un rapporto.
Perché non siete mai tornati negli anni e quando l’avete fatto siete riusciti
solo a mentire.”
Minato
lo guardò fisso negli occhi.
“C’è
una cosa del processo del sigillo di cui non ti ho parlato. Ho voluto
incontrarti prima perché una volta ristabilito il potere del sigillo ti
saresti….dimenticato di me.”
“Cosa?”
si stupì il ragazzino.
“Il
potere della volpe è enorme e necessita una grande energia per poterlo contenere
e un grande spazio che tu stai riempiendo con te stesso. La tua anima si è
evoluta in questi anni e il posto che è per il demone non è più abbastanza. Il
sigillo si è indebolito perché sta cercando di riprenderselo con la forza.
Presto prederai il controllo perché lei vorrà il tuo corpo tutto per se.
In
questo modo non dovrà preoccuparsi di una tua crescita perché ti avrà
annientato mentalmente”
Naruto
non sapeva cosa dire non aveva mai immaginato che la presenza all’interno del
suo corpo avesse un giorno potuto prendere possesso del suo ospite.
“Perché,
invece, non sigillarmi subito e poi tentare di conoscermi?”.
“Contavo
di andarmene subito dopo il rito non avresti avuto tempo per me. Probabilmente
avresti dovuto ricostruire la tua memoria completamente. E’ come se il processo
di sigillo purifichi completamente il tuo corpo eliminando ciò che non serve
per bilanciare il tuo potere e quello del Kyuubi.”
“Quindi
io non avrei ricordato niente e tu te en saresti andato con Kushina con la
coscienza a posto”
“Kushina
non era prevista nel piano. So che il mio non è stato un comportamento molto
corretto ma quanto ti ho visto per la prima volta e ho interagito con te ho
dimenticato la vera motivazione per cui ero venuto e ho pensato che potevo
costruire qualcosa come amico piuttosto che come…”
“Come
un padre?” propose.
Minato
fece un debole sorriso.
“Forse
sarebbe stato meglio se avessi fatto come avevo deciso. Potrà sembrare assurdo
ma quando eri piccolo noi due stavamo davvero bene insieme mi sono lasciato
trasportare un po’ dai ricordo rivolendo indietro ciò che avevo perso“.
L’uomo
non sapeva più cosa dire aveva tentato in ogni modo di riuscire a riconciliarsi
ma se anche questo ultimo tentativo non sarebbe andato a buon fine ci avrebbe
rinunciato completamente.
Naruto sospirò più volte, si alzo e cominciò a camminare nella direzione di
casa ma ad un certo punto si girò verso Minato che era rimasto fermo,
“Hai
intenzione di venire a casa o preferisci rimanere qui? “ chiese con un mezzo
sorriso.
Minato
fece un sorriso largo come quello di un
bambino e corse verso Naruto scompigliandogli i
capelli una volta raggiunto; una piccola abitudine risvegliatasi...
Tsunade
camminava avanti e indietro nell’ufficio dell’Hokage senza avere pace per
quello che era successo.
A
quanto pare padre e figlio avevano lo stesso tempismo per combinare guai; aveva
confermato al consiglio che quella sera stessa il problema della reliquia
sarebbe stato risolto ma con Minato non si poteva mai essere sicuri di niente e
infatti se n’era scappato con Naruto quando mancava pochissimo alla risoluzione
del suo problema.
Si
sedette con sconforto sulla sua poltrona con la testa appoggiata alle mani ma
poco tempo dopo sentì la presenza di qualcuno all’interno della stanza; alzò
gli occhi e vide un Minato sorridente che la salutava con la mano.
La
prima sensazione fu quella di andare a strozzarlo, ma poi passò in rassegna una
serie di tormenti a cui sottomettere l’uomo ma alla fine trovò utile ascoltare
ciò che aveva da dire.
Tsunade
sospirò.
“Allora
qual è l’ultima?” chiese, afflitta.
“Mi
occuperò io della protezione di Naruto e di quella del villaggio” disse serio.
“Cosa
intendi”?” chiese.
“Ho
proposto a Naruto di seguire un allenamento per poter scongiurare la perdita di
controllo sulla volpe. Sarà solo in casi estremi che ricorreremo ad un nuovo
sigillo”
“Ne
sei veramente sicuro? Il consiglio non accetterà una proposta così azzardata”
disse.
“Non
ti preoccupare” saltò sulla finestra e scese sul tetto “L’hanno già accettata!
O meglio sono stati costretti a farlo” le rispose ridacchiando.
“Ma
come hai fatto?” chiese allibita.
“Mi
dovevano un favore” le rispose mentre scendeva dal palazzo a grandi balzi come
solo pochi potevano permettersi.
(Sand in my Shoes – Dido)
Il
giorni passarono tranquilli i tre vivevano nella vecchia casa in un misto di
imbarazzo e divertimento per quella nuova situazione.
Intanto
nel villaggio la notizia sulla relazione
tra il Quarto Hokage e Naruto
erano dominio di tutti…e molti di essi non avevano
più la forza di farsi vedere in giro per le ingiustizie e cattiverie che negli
anni avevano perpetrato contro Naruto.
“Kushina”
incominciò un giorno Naruto “devo incontrare i miei compagni di squadra
vorresti venire vorrei presentarsi Sakura… emh…anche
Sai” si ricordo.
“Sono
invitato anche io” spuntò fuori Minato con un
martello in mano impegnato in qualche lavoro domestico che la donna gli
affibbiava.
“No”
rispose secco il ragazzino
“Dai
Naru-chan è tutto il giorno che lavoro…” si lagnò lui.
“Non
ti ho dato il permesso di chiamarmi così” si aizzò.
“Daiii….” mugolò.
Il
solito battibecco del mattino era incominciato e Kushina si subì ogni battuta e
risposta del litigio che finì con a decretare Naruto
come vincitore.
“Uffa
me ne vado di sopra” incominciò a salire le scale e poi si ricordo di una cosa
“ Sono andato a vedere per quella…” guardò Naruto “… cosa, sarà pronta fra una settimana” disse e
sparì sopra.
Il
ragazzino si accigliò ma si accorse di essere in tremendo ritardo e lasciò
perdere, prese la donna per la maglietta e la trascinò fuori.
“Cosa
doveva fare..?”
“Chi?
Tuo padre” chiese
Il
ragazzino la guardò nel modo strano che spesso le riservava e la donna sospirò.
“Te
ne avevo già parlato tempo fa io e lui non stiamo più insieme. Non vedo il
motivo per vivere tutti insieme”
“Ci
sono io”
“Infatti
si divorzia dalle mogli non dai figli” scherzò “Fra un po’ dovrai decidere dove
andare”
“Ho
appena acquistato dei genitori e già si sono divisi” disse incredulo.
“E’
una cosa di molto tempo fa. Siamo capitati qui nello stesso periodo per caso…più o meno… ci siamo organizzati in questo modo solo
per un po’. Spero non ti sia fatto delle illusioni” chiese un po’ in colpa.
“Da
quando sono bambino che mi faccio delle illusioni ma se due persone stanno
insieme nel modo in cui vi ho visto è logico avere dubbi”
“Che
intendi?” chiese imbarazzata.
“Narutooo” sentirono una voce urlare.
Una
bella ragazzina con i capelli rosa lo salutava da lontano insieme ad un altro con i capelli
neri.
Naruto
corse verso di loro mentre Kushina fissava sbigottita la ragazza.
“Sakura
ti presento Kushina…” guardò la donna “…mia madre” disse il giovane con un sorriso.
La
donna lo guardò stupita e lusingata di quell’appellativo che mai aveva sentito
venir pronunciato.
“Vuoi
dire quella Kushina?” chiese stupita ma poi offrì la mano alla donna che esitò un
attimo prima di prenderla.
“Spero
non sia un trucco ma a me sembra di averti già visto ma avevi un aspettò molto
meno dolce, non sarai quella Sakura…” esclamò.
La
giovane rimase un po’ stupita.
“Sei
forse la figlia di quella matta di Ikaru? chiese.
La
ragazza annuì e Kushina prese a ridere.
Tutti
e tre i giovani la guardavano un po’ sbigottiti della reazione.
“Come
fai a conoscere la signora Ikaru?” chiese Naruto.
“Ho
vissuto qui per molto più tempo di te. Era una mia vecchia rivale per il ruolo
della squadra speciale” disse con un sorriso ricordando i bei tempi.
Alla
parola Squadra Speciale Sai s’intromise nel discorso e tartassò la donna di
domande su di essa dato che era nota per esserne stata, oltre e Minato, Kakashi e Itachi, una dei più
grandi comandanti.
Dopo
che Sai li ebbe lasciati i tre camminarono per le vie del villaggio ascoltando
le storie che Kushina narrava su lei e Ikaru , quando Minato comparì in una via
senza accorgersi della loro presenza.
“Cosa
ci fai qui?” si arrabbiò Kushina “ Dovevi rimanere a casa a lavorare” disse
raggiungendolo e agguantandolo.
I
due attirarono subito l’attenzione dei passanti e a quel punto decisero di
litigare in una via separata finché la testa di Minato emerse dalla strada con
gli occhi fissi su Sakura.
L’uomo
sfuggì alla prese della donna e prese a correre per la via.
“Ma
dove va?” chiese Naruto a Kushina
una volta ritornata.
“Ha
detto che deve baciare quella donna” sospirò stizzita.
“Che
donna? “chiese lui curioso.
“Una
certa signora con i capelli rosa. E’ sempre stata il suo punto debole” sospiro
lei, prendendo la via verso casa.
( Stay with You – Goo Goo
Doll)
Minato
si nascose bene dietro l’albero e osservò al situazione con attenzione.
Per
una raggio di trenta metri tra gli alberi non c’erano ostacoli (manco avesse il
Byakugan! Nda) o il
bersaglio.
Non
aveva voglia di usare lo Shunshin, sarebbe stato troppo facile e non era la
cosa che più gli interessava ma quella di rendera
l’avversario sempre più nervoso.
Si
accorse di un movimento alle sue spalle e partì per schivarlo riducendosi a
tornare nella radura; qualche secondo dopo apparì Naruto con il rasengan attivato
che venne improvvisamente contrastato da quello di Minato.
Quello
dell’uomo era nettamente superiore e dopo poco sbalzò il ragazzino contro un
albero; ma egli si rialzò e guardo fisso verso l’uomo, i suoi occhi avevano
assunto il colorato rosso tipico del chakra della volpe.
Il
giovane attaccò fulmineo ma Minato fece leva sul braccio dell’avversario
sbalzandolo dall’altra parte.
L’urto
fu abbastanza forte e il ragazzino non si mosse da terra ma appena l’uomo si era avvicinato questi
aveva attaccato alla gola.
Lo
sguardo di Naruto era perso nel rosso sembrava che già alla prima coda il suo
controllo emotivo fosse minimo.
“Naruto, calmati” disse Minato tranquillo contrastando la
stretta che gli opprimeva la gola.
Il
giovane abbassò la testa e l’energia che fluiva cominciò ad affievolirsi;
lasciò la mano che opprimeva la gola della sua vittima e cadde a terra, seduto.
Kushina li guardava accigliata seduta su un tronco con le mani che sostenevano
la testa.
Naruto
puntò un kunai a terra e si stese sull’erba e li
rimase afflitto.
“Sono
stufo” mugolò. “E’ un impresa impossibile”.
Minato
rise.
“Non
sono diventato Hokage per niente. Ho dovuto lavorare. Comunque non è stato poi
così male almeno sei durato più di cinque minuti” concluse trattenendosi dal
ridere.
“Dai
Minato!” lo richiamò Kushina.
“Sto scherzando non voglio prendere troppo in
giro il tuo adorato figlio” le rispose ghignando.
Come
risposta Naruto gli tiro, piano, un kunai che lo colpì sulla spalla”.
“Ah
biondino! Devi smetter di usare il chakra della volpe, te l’ho detto gia un
milione di volte, altrimenti non riuscirai mai
fare a meno di lei” lo gridò.
“Se
non utilizzo quel potere non posso contrastare nessuno. Ne te ne tanto meno
Sasuke” si demoralizzò.
“Non
essere stupido. Sei stato scelto come forza portante perché hai dei requisiti
essenziali il tuo chakra ha un potenza fuori dal comune altrimenti non avresti
mai potuto utilizzare il potere del Kyuubi. Inoltre hai il Rasengan”
gli ricordò e Naruto sospirò.
Kushina
si alzò.”Ora tocca a me” disse facendo schioccare le ossa delle braccia e delle mani.
Naruto
la guardò torvo “Non voglio farti del male” disse lui, Kushina
sogghignò e poi sparì.
Il
ragazzino fece appena in tempo ad accorgersi della sparizione della madre
quando sentì qualcosa premergli contro la gola.
L’unica
cosa di cui era certo in quel momento era che la lama non era di un metallo
comune e si accorse che il tipico rumore del Rasengan
proveniva dal pugnale.
“Ci
sono tante cosa da imparare Naru-chan, una di queste
è la forma mutevole del rasengan” la donna si staccò dal ragazzino e gli mostrò
la mano che tratteneva un vero e proprio coltello fatto di energia vorticante.
“Come
vedi il Quarto Hokage ha i suoi limiti!” sghignazzò “soprattutto in questa
tecnica” aggiunse guardando l’uomo.
Minato
sbuffò ricordando le difficoltà per imparare quella tecnica.
(Ultimate
Secrets – Toshiro Masuda)
Naruto si alzò e preparò la posizione di difesa, anche questa volta sentì
appena lo spostamento d’aria del corpo della donna ma riuscì a parare il colpo.
Un
attimo dopo e la donna era già sparita; corse il più veloce possibile verso gli
alberi per riuscire a colpire almeno al sicuro ma sentì qualcosa arrivare
all’improvviso.
Un kunai gli attraversò il fianco e si conficco all’interno.
Naruto cadde a terra, immediatamente stordito; capì subito che qualcosa non
andava.
Il
mondo cominciò a vorticare sempre più, sentì la testa sbattere pesantemente
contro il terreno e ogni piccolo rumore rimbombò come mai prima; gli occhi
distinsero una figura avvicinarsi…un sorriso, un forte dolore e poi più niente.
Kushina aspettò per un paio si minuti l’attacco del ragazzino ma non avvenne
niente e guardò Minato che ricambiò; egli tirò fuori dalla sacca un kunai con
un sigillo e dopo essersi avvicinato alla donna attivò il justu arrivando a
dove si trovava il pugnale corrispondente che apparteneva a Naruto…
I
due sussultarono quando videro il figlio a terra senza inerte.
Poco
distante da lui un uomo con la barba incolta e vestito di stracci li guardò con
odio trattenendo tra le mani un pugnale da cui gocciolava una sostanza
rossastra.
“…morta
finalmente è. Questa stupida volpe” rise…..