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Autore: blu992    12/05/2016    7 recensioni
[Post season 4] [Sterek? Maybe.] [Parte Text!Fic]
Dai Capitolo 1
Stiles realizza di essersi alzato di scatto e di aver urlato quando sente le urla della ragazza che occupa il suo letto e che fino a tre secondi fa occupava anche metà della sua schiena.
- Tu chi diavolo sei? Cosa ci fai nel mio letto? Come sei entrata? Perché sei in casa mia?

Di Stiles che una mattina si sveglia e si ritrova in compagnia di una sconosciuta.
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non è ancora Venerdì eppure ce l'ho fatta!

Buona lettura!




Ginevra. Quando l’aveva detto a Scott, quella mattina
, era saltato dal divano battendo le mani perché felice del passo in avanti. Lydia, invece, aveva annuito mentre continuava a sfogliare enormi libri dall’aria molto antica.  

Gli stessi libri che ora aveva anche lui davanti perché internet, questa volta, non aveva dato i risultati sperati: qualche blog su “Ritorno al futuro” e siti di presunti medium che promettevano contatti con il passato. Sono intorno al tavolino del salotto dalle dieci di mattina, ed ora sono le tre del pomeriggio. Anche Ginevra ha cercato di dare il suo contributo aggiungendo dettagli ai suoi ricordi. Dopo essere tornata dalla corsa mattutina e dalla colazione al bar. Ovviamente.  

Oltre ai Nontiscordardimé, a due finestre di casa sua sono appesi due scaccia sogniStiles si fa un appunto mentale: deve chiedere a Derek se quel dettaglio riguarda Cora.  

Sul retro della casa, invece, su un albero al limitare della riserva c’è una casetta in legno. Stiles sa che quella è opera sua, l’ha sempre desiderata, ma suo padre si è sempre rifiutato di arrampicarsi su un albero, o di permettergli di fargli fare da sé.  

Quasi nessuno la chiama con il suo nome completo. Per tutti è Gin. Tranne quando è nei guai e suo padre la mette in punizione. Lì diventa Ginevra, tutto urlato. Stiles le chiede informazioni riguardo suo padre, lei gli risponde dicendogli che sa solo che ce l’ha, non ricorda altro. Stiles si fa i complimenti per il se stesso futuro: se riuscirà a farsi temere da quella ragazza, sarà sicuramente una persona rispettabile.  

Lydia le chiede della reazione che ha avuto la prima volta che ha visto Derek. Lei le risponde che non sa spiegarsela e che sa solo che è un membro della sua famiglia. Immergono di nuovo i nasi nei libri per un’altra ora.  

 

Alle otto di sera sono tutti in posizioni strane. Scott se ne sta seduto per terra, con la schiena appoggiata al divano e i piedi sul tavolino. Anche Lydia è più scomposta del solito, seduta in poltrona, mentre si attorciglia distrattamente una penna tra i capelli. Ginevra è seduta a testa in giù sul divano, con le gambe sullo schienale mentre Stiles, seduto sul pavimento a gambe aperte, passa le dita tra i suoi capelli che toccano il pavimento.  

Il silenzio regna sovrano in tutta la casa, si sente solo il leggero fruscio delle pagine girate. Ognuno è concentrato in una lettura e sta cercando di non addormentarsi, quando una voce li fa sobbalzare.  
 

“Che bella scenetta” 

 

Scott illumina gli occhi di rosso e tira un calcio al basso tavolino spingendolo verso la poltrona da cui si alza di scatto Lydia stendendo le pieghe del vestito. Stiles prova ad alzarsi facendo leva con una mano sul pavimento senza, però, accorgersi di averla messa sui capelli di Ginevra che subiscono un forte strattone che fa ringhiare la ragazza verso chi le ha fatto del male e verso l’intruso.  

 

“Ecco, ora sembrate voi stessi” 

“Sei venuto a prenderci in giro, Sourwolf?” 

“Certo che no” 

“E di grazia, cosa diavolo ci fai qui? E da dove sei entrato? Questa casa ha una porta di ingresso!” 

“Dalla finestra. Era aperta” 

“Se suonassi il campanello, si aprirebbe anche la porta! Ci hai fatto prendere un colpo! Questi due stavano per sbranarti!” 

“Sono entrato senza che loro nemmeno mi sentissero, chi avrebbe sbranato chi? 

“Ehi! Io sono un Alpha!” 

McCall un Alpha non si distrae così facilmente” 

“Uff” 

“Ok, basta. Andiamo a mangiare” 

“Gin, non ho preparato nulla, abbiamo fatto ricerche tutto il giorno. Ora chiamo papà e gli dico di portare qualcosa da mangiare, dovrebbe tornare a momenti” 

“Non ce n’è bisogno. Ginevra ha sentito l’odore di pizza dalla cucina” 

“Io non ho fatt- Hai portato la pizza? Ci hai comprato del cibo?” 

“Ero da Deaton e tronando a casa ho fatto questa strada e vi ho sentiti. Lo stomaco di Scott è così rumoroso che sono stato costretto a tornare indietro e prendervi delle pizze. Semplice” 

Oh, beh…grazie. Andiamo in cucina allora 

 

Sul tavolo erano posate tre pizze di dimensioni enormi e ora anche Stiles riusciva a sentirne il profumo. Il suo stomaco approvò pienamente la scelta dei peperoni. Erano tutti seduti intorno al tavolo, non stavano parlando delle ricerche perché quel pomeriggio era servito a ben poco. L’unica conferma che avevano avuto riguardava il Nemeton. Solo il suo potere aveva potuto aprire il varco temporale che aveva portato lì la smemorata. Riguardo al motivo per cui l’aveva fatto, non avevano trovato nulla.  

Stiles aveva appena afferrato al volo un peperone prima che questo gli sporcasse i pantaloni, quando un dubbio si insinuò nella sua mente. 

 

“Qui è tutto chiuso. Da quale finestra sei entrato, Sourwolf?” 

“Camera tua” 

“Camera mia? La MIA CAMERA? Il concetto di privacy non tu è mai stato introdotto?” 

“Hai ragione, avrei dovuto bussare” 

“Co- eh? Mi stai dando ragione?” 

Mh. Avrei preferito non vedere i tuoi boxer di Captain America e dei Simpson” 

Stiles, fratello, sgonfia le guance e respira. Rischi di scoppiare 

“Ma, ma..quello.. Tu! Metterò le sbarre alla mia finestra! Poi vediamo come entri!” 

Sono un lupo” 

“Ululare a delle sbarre non ti servirà” 

“Staccarle dal muro, si” 

“Non se sono ricoperte di Sorbo. Metterò anche delle piantine di strozzalupo sul davanzale e il parquet in frassino!” 

“Si, certo così non entrerà più nessuno lì dentro. Ragazzi, siete noiosi, io vado a casa. Se avete altre novità mandatemi un messaggio. Buonanotte” 

“Aspetta Lydia, torno con te, non ho la moto. Ciao ragazzi, non vi sbranate!” 

“Ciao Lyds, ciao amico stupido!” 

 

 

Padre, figlia e zio. In quella stanza c’erano tre persone che in futuro sarebbero diventate una famiglia, cioè, già lo erano anche adesso, ma Stiles ancora non lo accettava. Se ne stavano lì, zitti, a mangiare gli ultimi pezzi di pizza. Nonostante non fosse un lupo, Stiles sapeva, lo sentiva, che Gin avrebbe voluto dire qualcosa. Prendeva respiri come se avesse voluto parlare, ma poi richiudeva la bocca. Stiles cominciava a trovare la cosa irritante. 

 

“Gin. Parla. Hai qualcosa da dire” 

“Non è vero, Swat 

“Non mentire, dai, coraggio. C’è anche il tuo zietto qui. Non ti rassicura?” 

“Per niente. E non rivolgerti a me come se stessi parlando con una scema 

“Ginevra, parla o smettila di agitarti. Il tuo cuore mi dà fastidio” 

Uffa e va bene. Quando sono andati tutti via ho ricordato una cosa” 

“Cioè?” 

Credo che avessi circa dieci anni ed ero seduta proprio qui, solo che quelle finestre avevano delle tende” 

“Oh, bene. Papà in futuro accetterà i miei consigli. Ricordi altro?” 

Mh. C’era tuo padre e un’altra signora, con i capelli neri e la carnagione scusa, non ricordo bene il nome. Può essere che sia Marissa?” 

“No, è Melissa. La mamma di Scott. Dimmi che staranno insieme, ti prego, ti prego!” 

“Non ricordo, ma si sorridevano. E lasciamo le mani! Stavamo mangiando qualcosa, forse un dolce, ma io non volevo perché ero arrabbiata” 

“E perché?” 

“Perché i miei genitori erano andati da qualche parte senza di me e mi avevano lasciata lì. Perché tua sorella mi lascerà a casa di suo padre? Si conoscono?” 

“Si sono visti giusto un paio di volte, ma è probabile che in futuro abbiano un rapporto 

“Papà ha sempre detto che Cora gli sta simpatica e che gli dispiace che sia così lontana 

“Sta tornando lo Sceriffo, credo di dover andare via” 

“Ciao, Derek” 

“Oh, c-ciao Sourwolf 

 

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Anche il quinto giorno era passato e anche quest’altro giorno non aveva portato la soluzione. Era snervante, strano, una cosa da pazzi e Stiles non dormiva bene, il che lo rendeva ancora più agitato. Era stufo di rigirarsi nel letto, di attorcigliarsi le gambe nelle coperte e scalciarle via con un gesto di stizza. Erano già le tre del mattino, suo padre russava beatamente, Ginevra gli aveva rubato il cuscino un’ora prima e la lucina del modem sulla scrivania gli metteva solo ansia. Aveva mandato tre messaggi uguali, circa trenta secondi fa, ma sapeva che avrebbe solo fatto arrabbiare i destinatari e che gli avrebbero risposto malissimo. Aveva scritto solo  Dormi? . Un messaggio del genere nel pieno della notte avrebbe fatto urlare anche lui dalla rabbia, lo ammetteva.  

 

(Ore 03:06) Stiles, svegliami di nuovo nel cuore della notte perché il tuo cervellino iperattivo non trova pace, e giuro che ti rompo i timpani. Dormi! LM 

 

Lydia. Sempre concisa e anche un po’ violenta. Meglio non insistere.  

 

(Ore 03:07) Che è successo? Stai bene? Metto le scarpe e sono da te! SM 

 

Il solito protettivo Scottie che si spaventa per nulla. Beh, un messaggio durante la notte spaventerebbe chiunque, ma gli aveva solo chiesto se stesse dormendo. 

 

(Ore 03:07) Tranquillo Scottie, rinfodera gli artigli. Mi stavo solo annoiando. Torna a fare la nanna. SS 

(Ore 03:09) Non farlo più. E dormi. SM 

 

 

Ok, aveva ricevuto le sue risposte ed entrambi gli avevano ordinato di dormire. Stiles è accoccolato sotto le coperte con gli occhi chiusi cantando mentalmente <i> Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela e considerando la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante…, quando il cellulare che tiene sotto al cuscino vibra e lo fa alzare di scatto.  

La terza risposta. Questa proprio non se la aspettava.  

 

(Ore 03:10) Cosa c’è? DH 

 

E questo messaggio non può che fargli partire l’immaginazione. Vede Derek nel suo letto, nel suo loft, con il cellulare in una mano che gli illumina parzialmente il volto. Lo vede leggere il messaggio che gli ha mandato e che lo ha svegliato. Magari lì per lì ha anche ringhiato e lo ha rimesso sul comodino cercando di essere indifferente. Però poi l’ha ripreso e ha riletto. Avrà internamente sorriso (si, Derek ride dentro, non con la faccia) e gli avrà risposto. E ora forse ha ancora il telefono in una mano mentre l’altra la tiene alzata a coprirsi il volto, nell’attesa di una risposta.  

I sogni ad occhi aperti di Stiles vengono interrotti da una quarta vibrazione. 

 

(Ore 03:12) Se stai morendo rispondi. Se non stai morendo fallo lo stesso, così posso finirti io. DH 

 

Questo messaggio è così tanto un’unione di quelli dei suoi amici che Stiles sorride mentre risponde. 

 

(Ore 03:13) Per tua sfortuna sono vivo. O per tua fortuna. Il tuo messaggio è ambiguo. Comunque non c’è nulla, mi annoiavo. SS 

(Ore 03:14) Se dormissi non ti annoieresti. DH 

(Ore 03:15) Se riuscissi a dormire, dormirei. Sono iperattivo, ricordi? SS 

(Ore 03:16) Vagamente. DH 

(Ore 03:18) Scusa per il disturbo, in realtà non pensavo avresti nemmeno risposto. Torno a fissare il soffitto. Tu torna a dormire. SS 

 

La sua mano aveva scritto quel messaggio, ma la sua testa avrebbe voluto scrivere qualcosa del tipo Ti va di tenermi compagnia già che sei sveglio? Ti prego accetta. Ti prego, ti prego!>. Ma forse sarebbe stato troppo patetico.  

 

(Ore 03:20) Ero sveglio. DH 

 

L’elefante sulla ragnatela era appena caduto insieme agli altri tre amici e aveva fatto tremare Stiles dalla testa ai piedi. Patetico, appunto.  

 

(Ore 03:21) Perché? SS 

(Ore 03:22) Non ho mai dormito molto. DH 

(Ore 03:23) Perché? SS 

(Ore 03:24) Hai sette anni? DH 

(Ore 03:25) Sono solo curioso e faccio conversazioneSai, quella cosa che comporta il parlare tra due o più persone. In questo caso scrivere. SS 

(Ore 03:26) Fare conversazione con te è come parlare con uno sciame d’api. DH 

(Ore 03:27) Non so se essere offeso o contento per questa specie di battuta. Vuoi dire che sono fastidioso? SS 

(Ore 03:28) Non era una battuta. Sei fastidioso. DH 

(Ore 03:29) Sono incentivato dalla tua burberosità. SS 

(Ore 03:30) Questa parola non esiste. DH 

 

Se questa conversazione prosegue, non esisterà più nemmeno il mio povero cuore. Altra risposta ridicola da evitare.  

 

(Ore 03:31) Ora si. Non ci hai detto se Deaton aveva novità. SS 

(Ore 03:33) È perché non ne aveva. Credo che dovremmo portare Ginevra a casa mia. DH 

(Ore 03:34) Al loft? SS 

(Ore 03:35) No. DH 

(Ore 03:36) Oh, giusto. Scusa. Potrebbe ricordare qualcosa. Quando ci andate? SS 

(Ore 03:37) Sei suo padre. Vieni con noi. DH 

(Ore 03:38) Leggerlo così fa un certo effetto. SS 

(Ore 03:39) Non volevo agitarti. DH 

(Ore 03:42) Figurati. È solo strano, no? Quindi quando andiamo? Domani? Non possiamo perdere tempo, papà comincia a non credere alla scusa della cugina di Lydia che è accampata a casa nostra da cinque giorni. SS 

(Ore 03:44) Ok. Avviso Scott. DH 

(Ore 03:45) Oddio non farlo. Se lo svegli anche tu potrebbe uccidere. Lo avviso domani mattina e ci andiamo nel pomeriggio. SS 

(Ore 03:46) Nel pomeriggio ho un impegno. Ci andiamo solo noi tre. Poi lo aggiornerai. DH 

 

Era sbagliato considerarlo un appuntamento? Mentre la sua mente gli risponde di siStiles se ne frega e pensa che può considerarlo come gli pare. I pensieri sono suoi.  

 

(Ore 03:47) Ok. A che ora? SS 

(Ore 03:48) Alle dieci vi passo a prendere. DH 

(Ore 03:49) Ok. Ah, dimenticavo. Non chiamarla Ginevra, si agita. E se si agita diventa ancora più antipatica di quanto non sia già. A quanto pare il suo nome intero lo usa solo suo padre per rimproverarla. Cioè il sottoscritto. Ho una certa autorità su mia figlia, te lo saresti mai aspettato? Ha addirittura paura di me! SS 

(Ore 03:51) Probabilmente ti confonde con Cora. DH 

(Ore 03:52) Ah ah ahTra vent’anni , quando sarai lo zio scapolo che vive con la nostra allegra famigliola, vedrai quanto saprò farmi rispettare! SS 

(Ore 03:54) E perché dovrei essere scapolo e vivere a casa tua? DH 

(Ore 03:55) Perché la tua burberosità aumenterà con gli anni fino a quando nemmeno il tuo bel faccino ti aiuterà a conquistare le donne! E chiederai al tuo Generoso cognato di ospitarti per non vivere da solo. SS 

 

Scrivere l’ultimo messaggio, scrivere Cognatogli aveva fatto realizzare che quella notte non avrebbe chiuso occhio per nemmeno cinque minuti. Si era auto-pugnalato nel fegato. Ottima mossa.  

 

(Ore 03:58) Va a dormire, Stiles. DH 

(Ore 03:59) Scherzavo, eh! Buonanotte, Sourwolf. SS 

 

(Ore 04:05) Sei ancora sveglio? Ho dimenticato di farti una domanda su Cora. SS 

(Ore 04:06) Dimmi. DH 

(Ore 04:08) Gin dice che a casa sua ci sono degli scaccia sogni appesi alle finestre. Io non ne ho mai avuti e non li ho mai desiderati, mi sono indifferenti. Volevo sapere se per Cora significassero qualcosa. SS 

(Ore 04:09) Laura ne aveva cinque, o sei, appesi nella sua camera. Cora le urlava di toglierli tutte le mattine perché cominciavano a suonare e ci svegliavamo tutti. Laura si svegliava presto la mattina e preparava la colazione a volte, per richiamarci in cucina apriva le finestre di camera sua lasciando entrare il vento che faceva muovere quegli aggeggi. Forse in futuro vorrà ricordarla appendendoli alle finestre. DH 

(Ore 04:11) Ok. Domani lo aggiungo alla lavagna. SS 

 

Lavagna. Perché pensare alla sua lavagna lo stava facendo sudare e agitare? Il suo cervello a volte lo stupiva più del solito, facendo reagire il suo corpo senza nemmeno avvisarlo del perch 

 

“CAZZO” 

 

Derek quella sera era entrato in casa dalla finestra aperta della sua camera. Derek aveva dovuto spostare la lavagna per mettere piede in casa. Lavagna che era di fronte alla finestra perché l’aveva girata per non permettere a Ginevra di leggere le ipotesi che aveva scritto il giorno prima. Ipotesi che erano quindi rivolte verso la finestra. Ipotesi che Derek aveva sicuramente letto.  

Forse Stiles non avrebbe chiuso occhio nemmeno le notti a seguire.  





<3

   
 
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