Lily
era in preda ad un attacco d’insonnia.
Guardò
la sveglia rossa sul suo comodino. Segnava le 23.58 .
Era
il 29 gennaio 1973 e mancavano 2 minuti al giorno del suo tredicesimo
compleanno.
23.59.
Iniziava il conto alla rovescia.
-5.
-4. -3. -2. -1. Il 30 gennaio.
Lily
si alzò dal letto e si accovacciò vicino al baule
che conteneva tutti i suoi
averi, guardando comparire un cumulo di regali colorati, in bilico sul
coperchio curvato.
A
Hogwarts quell’usanza era normale ma lei era sempre stata
colpita da come
decine di persone potessero pensare a lei.
Non
voleva aprirli quella notte, avrebbe scartato i doni
l’indomani mattina, alla
luce del sole, in compagnia delle persone che le volevano bene.
Mentre
si alzava dalla scomoda posizione il riflesso della luna
illuminò un pacchetto
color blu notte, con su scritto “dai Malandrini” .
Un
leggero sorriso prese forma sul viso assonnato di Lily che
pensò: “Idioti”
Dopo
di che, sbadigliando sonoramente, si adagiò sul letto e si
addormentò all’istante.
______________
Stava
correndo su un prato verde alla cui fine c’era un ragazzo.
Non riusciva a
distinguerne il volto. Correva, correva e correva.
Quella
distesa verde sembrava non volesse terminare.
Ad
un tratto vedeva il volto sfocato del giovane avvicinarsi e diventare
più
nitido ma una voce lontana la chiamava. “Lily?
Lily!”
La
bella rossa aprì gli occhi. Il sole invadeva la stanza e
un’ atmosfera calda e
confortevole accoglieva le urla delle tre ragazze che troneggiavano
sull’ultimo
letto in fondo alla stanza.
Con
la voce ancora impastata dal sonno Lily pronunciava un timido
“Grazie” in
risposta alle mille grida di auguri delle sue compagne di stanza.
Rosie
aveva un viso pallido con i tratti marcati ma un’ espressione
benevola.
Abby
aveva lunghi capelli biondi che scuoteva quando voleva contraddire
qualcuno.
E
infine Anne aveva un volto paffuto con rosee guance e occhi grandi e
tondi.
Abby,
al centro tra le tre, aveva in mano un grosso pacchetto avvolto in
carta da
regalo rosso fuoco.
Lily,
ringraziandole ancora una volta, lo prese e iniziò a
scartarlo con foga.
Una
meravigliosa foto che ritraeva loro quattro insieme si trovava dietro
una
cornice sottile e raffinata.
Anne
disse: “Così ti ricorderai di noi anche durante
l’estate”.
Apprezzando
quelle semplici parole, Lily le abbracciò.
Ecco
arrivato il momento di scartare gli altri doni.
I
suoi genitori le avevano regalato un nuovo corredo di divise per
Hogwarts, i
suoi nonni un sacchetto delle caramelle che lei preferiva. Sua sorella
le aveva
comprato un piccolo anello con una coccinella sopra, peccato che lei
avesse la
fobia di questi animali.
Dopo
il breve litigio davanti all’Espresso di Hogwarts ,
all’inizio del suo primo
anno, Lily aveva passato delle estati infernali proprio a causa di
Petunia perché
qualcosa tra di loro, così unite quando erano piccole, era
cambiato. Il loro
legame si era spezzato.
Era
arrivato il momento di aprire il regalo dei Malandrini.
Cercando
di rimanere disinvolta davanti alle sue amiche, Lily scartò
il pacco e si
ritrovò tra le mani una piccola scatola colorata.
Provò
ad aprirla e quando ci riuscì una molla, sopra cui
c’era un piccolo giullare,
saltò fuori e le spruzzò in faccia polvere
brillantinata.
Era
divertita certo, ma aveva anche un gusto amaro in bocca
perché aveva davvero
pensato che avrebbero potuto essere gentili per una volta.
Così
si alzò, radunò i regali al fondo del letto e poi
si preparò per andare a fare
colazione insieme alle sue amiche.
Quando
fu pronta però, scoprì che loro
l’avevano preceduta e che avrebbe dovuto
raggiungerle direttamente nella Sala Grande.
Durante
il tragitto si scontrò contro un corpo robusto, alto e
muscoloso.
Quando
alzò lo sguardo vide Sirius Black. Il volto d’angelo, anzi da
diavolo, le
sorrideva beffardo.
-
Black.
-
Evans,
auguri.
-
Grazie?
-
Sì.
Dopo
la breve conversazione lei proseguì per la sua strada, lui
invece rimase lì,
incerto, curioso di sapere quando e se la ragazza avrebbe trovato il
piccolo
pacchetto che lui aveva inserito tanto scrupolosamente nella sua borsa.