Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Gamora96    13/05/2016    1 recensioni
Talula è una semplice guaritrice, che ha dedicato la sua vita ai malati e agli infermi. Preoccuparsi per gli altri le riesce naturale, ma questo la porta spesso a trascurare se stessa. Quando la sua città verrà distrutta davanti ai suoi occhi, la giovane guaritrice si ritroverà a dover affrontare situazioni del tutto inaspettate
Dal testo: "Riuscì a sentire i forti muscoli sotto le sue squame, il vento che accarezzava le ali sottili ma robuste, il cuore stranamente pacifico della creatura che guardava il cielo con meraviglia, come se lo vedesse per la prima volta. Quella meraviglia crescente, l'amore che l'animale provava per l'aria e la libertà la commosse"
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Liam si era ormai spostato a terra, usando il proprio pugnale e gli artigli affilati per colpire i propri nemici. Non aveva un preciso stile di combattimento, ma questo suo modo di fare sembrava funzionare.
Molti demoni lo avevano guardato con disprezzo, dandogli del traditore, del reietto, ma il ragazzo non si era lasciato intimorire. Era convinto di ciò che faceva. Sapeva, per una volta, di essere dalla parte giusta, e non aveva alcuna intenzione di tornare indietro.
Finalmente avrebbe avuto l'occasione di fare qualcosa di buono, di essere ricordato come un eroe, e non come un semplice mostro senza cuore attratto dal sapore del sangue.
Più volte era stato costretto a fermarsi, a riprendere fiato, per essere sicuro di non perdere il controllo. Spesso gli era capitato. Si era lanciato sui propri nemici con foga, pugnalandoli ancora e ancora, senza sosta, facendo a pezzi i loro corpi e bagnando il terreno col loro sangue.
Quei momenti erano davvero i peggiori.
Ogni volta che riusciva a tornare in sè, guardava con orrore ciò che aveva fatto e il suo corpo tremava al pensiero che, se non avesse fatto attenzione, la sua lama non avrebbe assaggiato solo sangue di demone.
Aveva seguito il consiglio di Mia, cercando di calmare la mente, il battito del cuore.
Il viso di Talula era comparso nella sua mente. I riccioli rossi lasciati ricadere sulla pelle chiara, le labbra carnose piegate in un sorriso, gli occhi verdi e luminosi che lo guardavano con amore infinito, facendolo sentire l'uomo migliore del mondo.
Quella semplice immagine bastava a calmarlo, a farlo stare bene.
Pensando a lei, alla sua voce, la sua mente rimaneva lucida, gli permetteva di svolgere il suo compito al meglio, senza perdere il controllo.
Non avrebbe mai immaginato, in passato, che bastasse così poco. Che un sentimento in apparenza così semplice e sciocco potesse rivelarsi invece tanto potente.
Non aveva mai conosciuto l'amore nella sua vita precedente, neppure quello dei suoi genitori che lo avevano abbandonato a se stesso senza rimpianti, senza neppure un saluto d'addio.
Sentirsi amato era la cosa più bella che gli potesse capitare. Un sentimento forte, in grado di scaldargli il cuore, di spingerlo ad andare avanti, sempre e comunque, senza arrendersi mai, per il bene della donna che amava.
Era questo ciò a cui ogni singola creatura, su quella terra, doveva ambire. Amare ed essere amati. Capiva bene perchè gli umani attribuissero tanta importanza a quel tipo di sentimento. Venendo nel loro mondo era rimasto spesso a bocca aperta, osservando con meraviglia tutto ciò che lo circondava, trovando che ogni singolo elemento della natura fosse perfetto e meraviglioso, eppure nulla era stato lontamente paragonabile al sapore delle labbra di Talula sulle sue.
Il suo cuore aveva iniziato a battere velocemente, emozionato, mentre ogni parte del suo corpo sembrava spingersi più verso quel bacio, sperando che non finisse mai.
Si guardò attorno, osservando stancamente le mura della Città Imperiale, ormai teatro di scontri cruenti per la vittoria. Si chiese dove fosse la giovane guaritrice.
Era stato difficile per lui lasciarla sola, nel caos della battaglia, ma lo sguardo della ragazza lo aveva persuaso a credere che quella fosse la cosa giusta. Se avessero passato il loro tempo a preoccuparsi l'uno per l'altra, non sarebbero riusciti a concentrarsi davvero sulla battaglia, e questo non potevano permetterselo.
Talula in particolare aveva un compito molto importante, fondamentale, perchè quella guerra trovasse la sua fine.
Liam avrebbe tanto voluto essere al suo posto. Avrebbe voluto essere lui ad avere questo fardello, perchè la ragazza potesse mettersi al sicuro, lontano da quello scontro sanguinario che in poco tempo aveva tolto la vita a centinaia di uomini innocenti.
Guardò il suo corpo, ormai quasi completamente mutato, e rabbrividì al pensiero che Talula potesse vederlo in quello stato. Piccole scaglie nere gli erano comparse ovunque, ricoprendo buona parte della sua pelle chiara, sporca di terra e sangue, soprattutto appartenente ai suoi nemici. Alcune ciocche di capelli scuri gli ricadevano sul viso, dove due occhi scarlatti analizzavano con attenzione ogni indivuo, valutandone forza e velocità.
Le grandi ali nere sulla sua schiena fremevano, ascoltando il vento, pronte a spiccare il volo qualora fosse stato necessario.
Il giovane demone strinse con forza l'elsa del proprio pugnale, pronto a ricominciare, quando una strana paura lo pervase, bloccandolo sul posto, impedendogli di camminare.
Il cuore iniziò martellargli nel petto, ad un ritmo sempre più rapido e incalzante, facendogli quasi male.
Rabbrividì, tremando in tutto il corpo, senza controllo, sforzandosi di respirare con regolarità.
Quando la voce di Galar lo raggiunse, in un sussurro appena udibile nel caos della battaglia, il ragazzo desiderò voltarsi e correre via, velocemente, lontano da quella creatura che per anni lo aveva tormentato.
"Liam ..." indugiò su ogni singola lettera, sorridendo appena rendendosi conto che il semplice suono della sua voce bastava a far tremare il ragazzo in tutto il corpo "Da quanto tempo"
Si fece avanti, entrando nel campo visivo del giovane che, alla vista del suoi occhi vuoti e privi di vita, fu tentato di abbassare lo sguardo.
I movimenti del re dei demoni erano incredibilmente lenti, confusi. Un semplice gesto della sua mano poteva metterti in confusione, facendoti credere di osservare del fumo chiaro in movimento. Il suo tono di voce era calmo, così come il suo sguardo, che osservava Liam da cima a fondo, analizzando ogni minimo dettaglio del suo vecchio alleato.
Questo strinse i denti, cercando di muoversi, di uscire da quella pericolosa situazione.
"Ti ricordi dell'ultima volta in cui ci siamo visti?" si avvicinò pericolosamente a lui e il ragazzo venne colto dal panico "Io lo ricordo molto bene" il suo sguardo cambiò, divenendo improvvisamente freddo e crudele "È stato quando mi hai pugnalato alle spalle"
Liam si piegò in due quando il re dei demoni lo colpì allo stomaco, con una forza tale da farlo sputare sangue e rendere nero, per qualche secondo, il mondo intorno a sè.
"Lo cosa mi ha ferito davvero molto. Più di quanto tu possa immaginare"
Lo afferrò per i capelli scuri, costringendolo a guardarlo negli occhi
"Credevo che avessimo un buon rapporto. Ti ho sempre trattato con un certo riguardo"
"Tu ..." rispose Liam sforzandosi di respirare "Giocavi con me"
Un nuovo colpo allo stomaco, seguito da un colpo al viso che lo fece rovinare a terra.
"Sei sempre stato un ragazzo piuttosto insolente, ma credevo di averti insegnato quando chiudere la bocca"
Un soldato si fece avanti, urlando, brandendo la propria lama con decisione. Liam gli urlò di tornare indietro ma l'uomo non lo ascoltò. Provò un affondo verso il corpo del demone, che non cercò neppure di spostarsi per evitare il colpo.
La lama del soldato passò attraverso il suo corpo senza avvertire alcuna resistenza. Neppure una goccia di sangue colò dalla ferita, sempre che di ferita si potesse parlare.
Il soldato rimase immobile ad osservare con orrore la sua figura, muovendo la lama all'interno del suo corpo come avrebbe potuto fare con quello di un fantasma.
Galar gli sfiorò appena la fronte, sorridendo divertito quando il corpo dell'uomo iniziò a bruciare, provocando nel soldato forti scosse di dolore che lo fecero urlare come non mai. Liam chiuse gli occhi quando la pelle del soldato iniziò a consumarsi, mettendo in mostra le ossa del cranio in diversi punti del viso. Le urla disperate dell'uomo si spensero dopo pochi secondi, secondi che a Liam parvero davvero interminabili.
Il ragazzo si alzò in fretta, finalmente padrone del proprio corpo, colpendo Galar al viso, a mani nude, pentendosi immediatamente di quel gesto avventato che gli costò nuovi lividi nel momento in cui il demone, irritato, decise di rispondere.
Afferrò il braccio del giovane demone, ancora teso per sferrare il pugno diretto al suo viso, e tirò con forza, sentendo le ossa fragili del ragazzo spezzarsi sotto il tocco leggero delle sue mani.
Liam urlò, le lacrime agli occhi per il forte dolore, e a malapena si rese conto dei nuovi colpi sferrati al suo viso e allo stomaco ancora dolorante, mentre la vista si annebbiava e i pensieri si confondevano tra loro.
Quando la sua mente riprese un minimo di lucidità, si rese conto di essere di nuovo a terra, il braccio destro abbandonato sul terreno. Provò a muoversi ma forti fitte di dolore lo presero in tutto il corpo, intimandogli di rimanere immobile.
Galar, sopra di lui, lo osservava in silenzio, alquanto divertito da quella situazione. Liam era sempre stato impotente di fronte ai poteri del re dei demoni, e per qualche motivo era più facile da controllare rispetto ai suoi vecchi compagni. Questo Galar lo aveva sempre saputo, e aveva sempre provato un piacere perverso nel prendersi gioco di lui, nell'osservare quello sciocco ragazzino dibattersi inutilmente alla ricerca della propria libertà.
"Quello che hai fatto, Liam, è stato molto stupido" disse accovacciandosi accanto al corpo del giovane demone perchè potesse guardarlo meglio "Ma per tua fortuna ho deciso di essere magnanimo con te"
Il ragazzo gemette, cercando di rialzarsi
"Mostrami che sei pentito, e ti risparmierò la vita"
Il suo respiro accelerò sentendo la voce del demone farsi sempre più vicina
"In ginocchio ..."
Gemette ancora, cercando di trattenersi. Il suo corpo desiderava muoversi, obbedire a quell'ordine che gli avrebbe permesso di aver salva la vita, ma non poteva farlo. Doveva resistere, mostrare al suo avversario che il suo potere non aveva più alcun effetto su di lui. Galar non era più il suo padrone.
Ancora una volta, si concentrò sul viso di Talula, cercando di calmare il proprio respiro, prima di rivolgere uno sguardo di sfida al re dei demoni che si sollevò contrariato.
"Piuttosto preferirei morire"
Galar sospirò, alquanto contrariato da quella sua decisione. Lo tenne fermo, spingendo con decisione il piede nudo sulla sua schiena. Afferrò una delle grandi ali del ragazzo, sorridendo esaltato.
"Proverò a convincenti in un altro modo"
Poi iniziò a tirare, e un urlo sovrumano sfuggì dalle labbra del giovane demone, che invano cercò di sopportare il dolore.

Uccidere se stessi era stato piuttosto strano, ma quella sensazione non era durata a lungo. Quando Mia si era sollevata da terra, osservando freddamente il corpo della mutaforma, così simile al suo, si era resa conto che questo aveva cominciato lentamente a mutare, tornando della sua forma originale.
La lama con la quale aveva trafitto il suo cuore si dissolse, tornando pura illusione, e la donna cavaliere tirò un sospiro di sollievo sapendo che non avrebbe dovuto guardare a lungo il suo corpo privo di vita.
Si voltò, cercando le proprie lame con lo sguardo, rimanendo senza fiato quando, ad una certa distanza, vide Alec, il suo Alec, chino sul corpo di un soldato, la lama lucente affondata nella sua gola.
Il sangue sgorgò copioso dalla ferita, mentre l'uomo a terra si dimenava, cercando di urlare.
Quella semplice scena, bastò ad immobilizzarla all'istante, facendole dimenticare ciò che avrebbe dovuto fare.
Per un momento pensò, sperò, che quello non fosse lui, che fosse un altro mutaforma, in grado di prendere le sembianze del criminale per mettere in difficoltà i propri nemici, ma gli occhi spenti dell'uomo e la sua espressione fredda, le fecero capire che non era così.
Quello era Alec, senza alcun dubbio era lui, e stava facendo a pezzi i propri alleati senza battere ciglio.
Mia smise di respirare, incapace di parlare, di fare qualsiasi cosa.
Possibile che fosse accaduto di nuovo? Che Alec avesse deciso di tradirli?
Non poteva essere! Non dopo tutto quello che avevano passato. Non dopo quello che le aveva detto!!
Poi ricordò qualcosa. Liam aveva parlato molto del loro nemico, Galar, della sua forza e delle sue capacità. Il re dei demoni era simile a un dio. Era in grado di fare qualsiasi cosa, persino assoggettare qualcuno al proprio volere. Lo aveva fatto al giovane demone per anni, e nulla gli impediva di usare questo potere su di un semplice essere umano.
L'uomo si voltò verso di lei, lo sguardo rivolto nel suo, eppure così freddo e vuoto che non sembrò neppure vederla.
Si lanciò nella sua direzione ad una velocità impressionante, puntando la lama verso il corpo immobile della donna.
Questa non provò neppure ad evitarlo.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Gamora96