Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: Yuphie_96    13/05/2016    2 recensioni
Shoko diventa esorcista a 10 anni.
Conosce Lavi e se ne innamora a 13 anni.
A 16 cerca ancora di dichiararsi ma anche le missioni più pericolose sembrano più facili davanti a questa impresa, aggiungendoci anche il fatto che lui sembra preso da Lenalee.
E Kanda Yuu in certe situazioni non aiuta per niente.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Un po' tutti, Yu Kanda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolino della Robh: oh buonasera a tutte voi, eccoci qui con il terzo capitolo, sono contenta di come stà andando avanti lo devo ammettere :3 (brodo di giuggiole time); comunque non posso non ringranziare ancora le mie due recensitrici, se prima ero contenta adesso sono entusiasta di vedere che continuate a seguirla ^^ spero che vi piaccia anche questo, sarà un pò più serio rispetto agli altri perchè riguarda la missione che accennava Komui nel capitolo precedente, prego di essere riuscita a descriverla bene, almeno un pochino...insomma che Thor mi assista (per chi se lo chiede, se ve lo chiedete, no non quello della Marvel, io intendo quello di Kamigami no Asobi xD).
Ho finito anche questa volta le mie noticine quindi vi lascio a leggere, augurandovi una buona lettura ^^ <3.

“Molto bene, queste sono le informazioni per la missione”
Komui lanciò un’occhiata ai due esorcisti davanti a lui prima di dare ad entrambi il plico di fogli.
La piccola Shoko sembrava non avere neanche un graffio dalla colluttazione con Kanda, perché si, alla fine li aveva presi, mentre Lavi sfoggiava un bel cerotto immacolato sulla guancia gonfia, il supervisore sospirò.
“Dovreste smetterla di fare scherzi a Kanda-kun, alla fine siete sempre voi che ci rimettete”
“E lei allora dovrebbe smetterla di attaccarsi a Lenalee, alla fine è sempre lei che ci rimette”
Ribattè l’arciera incrociando le braccia sotto il seno e girando il viso di lato, facendo la finta offesa, facendo ridere Lavi e spalancare la bocca a Komui.
“Mamamama! Lei è la mia sorellina!”
“E Nii è il mio fratellone”
“Ti sei auto adottata, non vale!”
“Per uno come Kanda vale eccome”
“Direi che Shoko-chan ha ragione da vendere”
S’intromise Lavi ancora ridendo, scompigliando nel frattempo i capelli alla blu, facendola sussultare ed arrossire tutto d’un tratto, cosa che come sempre il rosso non notò.
Al contrario, Komui decise di lasciar cadere la questione (anche perché era sicuro che avesse ragione lui).
“Ritornando alla missione, dovrete recarvi in Grecia, più precisamente a Capo Sunion, alcuni finder hanno notato delle cose strane che succedono lì di notte”
“Tipo?”
Volle informarsi il Bookman mentre la ragazza sfogliava velocemente i fogli, trovando poi il punto dove c’era scritto quello che Lavi voleva sapere.
“Un uomo che si butta dal promontorio?”
Komui annuì.
“Esattamente, ogni notte lo stesso uomo si butta giù dal promontorio piangendo disperatamente ed urlando il nome del figlio”
“Come nella storia del re Egeo?”
Chiese Lavi, stiracchiandosi un attimo le braccia.
“Può essere collegato a quella storia si, comunque spetta a voi scoprire se quell’uomo è legato ad un pezzo di innocence”
I due annuirono e si alzarono dalle sedie.
“Mi raccomando fate attenzione”
“Come sempre”
Rise ancora Lavi, seguendo Shoko dopo che quest’ultima si era messa in spalla il suo sacco contenente il fidato arco, per andare nei sotterranei a prendere la barca, dove li aspettava il finder che li avrebbe accompagnati in quella missione.

Dopo alcune orette erano finalmente seduti sul treno, destinazione la capitale della Grecia, con accanto il finder Takada che gli spiegò meglio la situazione.
“Ogni sera, appena dopo che il sole è tramontato, dalle rovine del tempio si sentono udire dei passi, dopo alcuni istanti compare anche la figura di quest’uomo piangente che si dirige senza esitazioni verso il limitare del promontorio, infine si lascia cadere gridando il nome di un ragazzo, crediamo che possa essere quello del figlio”
“All’ordine hai parlato di una storia simile Lavi”
“Uhm, quella del re Egeo, anche lui si buttò dal promontorio non sopportando il dolore di aver perso il figlio Teseo, si dice che da quel momento il mare si chiami Mar Egeo in suo onore, ma è solo un vecchio mito greco”
“Mi sembra di aver sentito di un altro mito con questo Teseo…”
Mormorò pensierosa la blu, portandosi un dito al mento.
“Sicuramente è quello del Minotauro, Teseo riuscì a sconfiggerlo grazie ad Arianna, promettendo alla principessa che l’avrebbe portata con sé di ritorno ad Atene. Arianna ci credette ma venne imbrogliata perché di notte Teseo l’abbandonò su un’isola deserta, la donna chiese vendetta e l’ebbe. Infatti Teseo si dimenticò di sfoggiare la bandiera bianca invece che quella nera, Egeo vedendo quella nera pensò di aver perso il figlio ed il resto lo sai”
“Credete che il fantasma possa essere quello del re Egeo, onorevoli esorcisti?”
“Non credo, il mito è molto vecchio, inoltre non si è mai saputo se è veritiero o no”
“Però la storia coincide Lavi”
Il rosso si grattò la nuca, guardando la compagna.
“Credi che centri davvero l’innocence?”
“Credo di si, il problema ora è capire dove si possa trovare, direi di incominciare per primo dal tempio di Poseidone”
“Almeno non sarà difficile, sono un paio di vecchie rocce”
“Non prenderla sotto gamba…stupido coniglio”
“Non accetto insulti dalla versione mini di Yuu”
“Ah! Questo è ben più grave di un insulto, paragonarmi a Nii, come puoi fare una cosa del genere?”
“Susu, sono le cose brutte della vita”
Il povero Takada si ritrovò ad osservare il futuro Bookman che pattava la testa all’arciera, mentre quella aveva le lacrime agli occhi, ma in effetti la capiva, essere paragonati a Kanda Yuu non era aspirazione di vita da parte di molti.

Passarono così un paio d’ore, nel vagone ognuno degli occupanti si stava rilassando a modo suo: Takada si era appisolato, stanco per il lavoro; Lavi si era messo a leggere un libro che gli aveva dato Bookman tempo fa, ma che non aveva ancora letto per mancanza di tempo; e Shoko guardava assorta fuori dal finestrino, aspettando con ansia di vedere la distesa cristallina che era il mare di Grecia.
“Ehi Lavi”
“Uhm? Che c’è?”
“Tu sei già stato in Grecia prima?”
“Credo di si, con il vecchio panda abbiamo viaggiato spesso”
“Come credi?”
La blu si girò a guardarlo e ghignò scherzosa.
“Se credi solamente allora vuol dire che stai invecchiando sai?”
“Ehi, cos’è questa sfrontatezza?”
Di rimando, il ragazzo le picchiettò il libro sulla testa.
“Ahiu”
“Ben ti sta”
Shoko rise e tornò a guardare fuori dal finestrino, Lavi si sporse per guardare a sua volta; il battito cardiaco della ragazza iniziò ad aumentare pian piano che il profumo del rosso le arrivava alle narici, era troppo vicino, ma se da una parte questo la mandava in confusione totale il cuore e la testa, dall’altra ne era più che felice, cercava di accontentarsi di piccole cose come quella, almeno finché non sarebbe finalmente riuscita nel suo intento.
“è bella la Grecia Lavi?”
“Si, stupenda”

Arrivarono ad Atene giusto un paio di ore prima del tramonto, Takada portò i due in albergo dove poterono sistemare le valigie e fare un pasto veloce per poi infine dirigersi velocemente verso il promontorio dove sorgeva l’antico tempio del dio del mare.
“Non vedo molto spazio dove potrebbe nascondersi l’innocence”
Disse Lavi guardandosi intorno, una volta al centro del tempio.
“Avete visto da dove esattamente esce ogni sera l’uomo?”
Chiese invece Shoko, tirando fuori l’arco dalla sua custodia.
“Dal fondo”
Rispose il finder, i due esorcisti si guardarono e poi diedero un’occhiata al fondo del tempio, dove c’erano soltanto rocce cadute dalla struttura.
“Dimmi che non credi che possa essere davvero un fantasma”
Chiese Lavi incredulo.
“Beh…abbiamo un amico che è un vampiro che succhia il sangue degli akuma”
Obbiettò Shoko.
“Ma Crowlino è vivo e vegeto”
“Allora immagino che non ci resti di aspettare l’arrivo di quest’uomo…o fantasma, o quello che si rivelerà”
Purtroppo non fecero in tempo neanche a sedersi su alcune rocce che videro spuntare degli akuma di primo livello sopra il tempio.
“Almeno sappiamo che se ci sono loro, allora c’è anche l’innocence”
Sorrise il rosso, prendendo in mano il suo martello.
“Silenzio e fa il tuo lavoro stupido coniglio, Takada lei vada a nascondersi”
“Si, onorevole esorcista”
Shoko aveva già imbracciato l’arco e scoccato la prima freccia che colpì dritto un akuma in fronte, la punta esplose pochi secondi dopo facendo vedere i spuntoni di ghiaccio che trapassarono il corpo dell’akuma. Il futuro Bookman rise e passò anche lui all’attacco.
Riuscirono ad eliminare facilmente quelli di primo livello ma, come funghi, spuntarono presto anche quelli di secondo livello che richiesero un po’ di fatica in più.

“Hi-ban*!”
Un possente serpente di fuoco attraversò il cielo, spazzando via alcuni akuma.
“Kori no dansa*!”
Una freccia attraversò un akuma per poi esplodere in spuntoni di ghiaccio, esso poi assunse la forma di una ballerina che, iniziando a roteare, sparò altri spuntoni di ghiaccio per colpire altri nemici.
Nascosto dietro una roccia abbastanza grande, Takada osservava rapito i movimenti di Shoko e Lavi mentre questi erano impegnati nella battaglia: l’irruenza del rosso faceva contrasto con la calma fredda della blu così come il fuoco che appariva dal martello contrastava il ghiaccio che compariva dopo l’esplosione della freccia, eppure i due non ci facevano caso, collaboravano con la massima complicità a non intralciare l’altro o a difenderlo nel caso fosse servito.
“Straordinario…”
Bisbigliò il finder.
Ma mentre la battaglia continuava, il tempo scorreva e, prima che i due schieramenti potessero accorgersene, il sole tramontò e alcuni secondi dopo il finder iniziò a sentire i primi lamenti familiari.
“Onorevoli esorcisti!”
Sia Lavi che Shoko, in quel momento schiena contro schiena per proteggersi le spalle, si voltarono verso Takada che indicò loro la fine del tempio dove stava iniziando ad apparire la figura bianca dell’uomo che emetteva quei lamenti.
“Costa…il mio piccolo Costa…Costa…”
L’uomo assomigliava in tutto e per tutto ad un fantasma: partendo dal colorito cadaverico, messo in risalto dagli stracci che indossava e che risaltavano a loro volta la sua magrezza, fino ad arrivare agli occhi vacui che cercavano con ansia dove potesse essersi rifugiato questo Costa.
La cosa più interessante, però, era di sicuro l’oggetto che l’uomo teneva tra le mani: un pezzo di innocence chiuso in un ciondolo; così come gli esorcisti si accorsero di quel particolare, anche gli akuma lo fecero e non persero tempo a cambiare preda, pronti a scagliarsi contro l’uomo che intanto continuava il suo cammino verso il limitare del promontorio.
“Lavi! Coprimi le spalle!”
“Uhm, lascia fare a me! Hi-ban!”
Il serpente di fuoco aprì un varco che diede a Shoko la possibilità di superare gli akuma e raggiungere così l’uomo ormai prossimo alla caduta.
“Signore! Signore si fermi!”
Lo prese per il braccio, cercando inutilmente di trascinarlo indietro almeno di pochi passi, ma quello continuava imperterrito con la conseguenza di trascinare ora anche Shoko.
“Torni indietro, noi possiamo aiutarla!”
“Costa…”
“La prego!”
“Onorevole esorcista, stia attenta!”
L’arciera, troppo presa dal richiamare l’uomo, si accorse troppo tardi che ormai erano arrivati al limite di terra e riuscì solamente a scivolare di lato ma non a salvare anche l’uomo come si era prefissa, però c’era ancora una cosa che poteva fare, imbracciò nuovamente l’arco e scoccò una freccia puntando il ciondolo che era scivolato fuori dalle mani dell’uomo: il ciondolo venne colpito ed avvolto nel ghiaccio più duro esistente e Shoko sperò davvero fosse abbastanza per far si di non perderlo in mare e ritrovarlo più tardi, quando sarebbero scesi dal promontorio, per l’uomo… non sarebbe potuto sopravvivere ad una caduta del genere; ora doveva tornare ad aiutare Lavi, ma fu lui ad aiutarla quando un akuma cercò di attaccarla mentre era ancora di spalle, Shoko sentì solo un leggero calore proveniente dal colpo del compagno e si girò confusa verso di lui, Lavi sorrise.
“Sei in debito, principessa di ghiaccio”
Proprio mentre diceva questo, Shoko scagliò una freccia che gli sibilò vicino all’orecchio facendolo sussultare, ma che centrò perfettamente l’akuma di secondo livello dietro di loro.
“Siamo pari stupido coniglio”
La blu ghignò e il futuro Bookman si grattò la nuca frustato.
“Mai una volta che mi dai una soddisfazione”
Shoko rise.

Andarono da Takada e, finalmente, poterono sedersi a riposare un attimo e fare il punto della situazione.
“L’innocence era nel ciondolo, su questo non ci sono dubbi”
Iniziò Lavi con sguardo serio.
“Mentre cadeva l’ho colpito, il ghiaccio non dovrebbe sciogliersi facilmente però non si sa mai”
“Hai anche afferrato il braccio dell’uomo, quindi siamo certi anche che non è un fantasma”
“Non lo so Lavi…”
“Shoko cerca di ragionare, i fantasmi non esistono”
La ragazza abbassò lo sguardo pensierosa.
“Il tatto era vero, sono riuscita a toccarlo ma…non aveva essenza, insomma non era come toccare Nii o t-Allen!”
Si corresse subito prima di fare una gaffe tremenda di cui si sarebbe sicuramente pentita, comunque Lavi colse il frutto del discorso, si massaggiò gli occhi leggermente stanco e si alzò dalla roccia, mettendo le mani sui fianchi.
“Credo che a questo punto sarebbe meglio andare a controllare e basta, anche per recuperare l’innocence, che dite?”
Sia Shoko che Takada annuirono e si alzarono a loro volta, pronti per scendere dal promontorio.
Riuscirono ad arrivare fino alla spiaggia dove Shoko ipotizzò che ci fosse stato lo schianto del corpo dell’uomo contro l’acqua; Takada riuscì a sistemare alcuni riflettori in modo che i due esorcisti potessero immergersi con almeno un po’ di luce.
“Dovrebbe essere qui intorno”
Mormorò Shoko con i piedi nudi, si era tolta gli stivali, già in acqua.
“Se entro mezz’ora non la troviamo rimanderemo a domani mattina”
“Va bene”
E dopo entrambi fecero un tuffo nell’acqua gelida del Mar Egeo.

I due cercarono per parecchi minuti una luce che potesse ricollegare all’innocence, ritornando a galla ogni volta che avevano bisogno di ossigeno, ma per quel momento avevano fatto solo tentativi a vuoto, finché Shoko notò un leggero bagliore, si avvicinò a Lavi e gli tirò un pezzo di maglia per poi trascinarlo in superficie con lei.
“L’hai trovata?”
“Forse”
Takada, sentendoli, puntò i riflettori nel punto in cui erano emersi per dare loro più luce e i due, dopo aver preso un grosso respiro, tornarono sott’acqua, nuotando verso il bagliore notato prima da Shoko ma quando lo raggiunsero ebbero anche un’altra sorpresa: insieme all’innocence chiusa nel ghiaccio protettivo di Shoko c’era anche un cadavere, troppo in decomposizione per poter essere quello dell’uomo che era saltato solo un quarto d’ora prima dal promontorio; la ragazza aprì la bocca scioccata, abituata ad uccidere akuma ma non a spettacoli del genere, Lavi le mise immediatamente una mano sulla bocca per farle risparmiare l’ossigeno nei polmoni, recuperò velocemente il guscio di ghiaccio e risalì in superficie, trasportando con sé la ragazza.

“Credo che quell’uomo fosse un pescatore, Costa ovviamente suo figlio, dev’esserci stata una tempesta dove il bambino fu il primo a scomparire in mare, il padre straziato deve aver tentato di cercarlo ma anche lui non riuscì a fuggire alla tempesta”
“E l’innocence chiusa nel ciondolo ha cercato di esprimere il suo ultimo desiderio”
Mormorò Shoko a testa bassa, finendo il discorso del rosso seduto davanti a lei sul treno che li stava portando tutti e tre a casa.
“Ma perché ha continuato a voler cadere dal promontorio?”
Chiese Takada, seduto accanto all’esorcista dai capelli rossi.
“Chi lo sa, magari pensava che in quel punto si trovasse il corpo del figlio, non il suo”
Gli rispose sempre Lavi, Shoko era intenta a fissare il ciondolo che aveva tra le mani, riuscì ad aprirlo e il leggero bagliore dell’innocence l’abbagliò un poco, sospirò leggermente e lo richiuse con un leggero scatto.
“Almeno abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo”
“Uhm, è questo l’importante”
Il rosso le sorrise facendogli un cenno di occhiolino, che Shoko davvero non poté non ricambiare.
“Sarete stanchi onorevoli esorcisti, vado a prendervi qualcosa da mangiare nel vagone ristorante”
“Grazie mille Takada”
Il finder si alzò e fece un leggero inchino prima di uscire dal vagone per dirigersi nel ristorante; solo allora Shoko si rese conto di essere da sola con Lavi per la prima volta in quella missione, arrossì al solo pensiero ma decise di farsi coraggio, aveva avuto altre occasioni del genere ma non era riuscita a coglierle, certo non era il migliore dei momenti per dichiararsi ma decise di provare comunque o se ne sarebbe pentita un’altra volta.
“Lavi…”
“Uhm?”
“Lavi io...”

Un boato si sentì dalla carrozza vicina alla loro e poi un altro ancora, seguito da un terzo e dallo stridere delle rotaie del treno, Shoko si sentì sbalzare da una parte all’altra del vagone, prima di sentire un ultimo boato, stavolta vicino alla loro carrozza che, per via dell’onda d’urto, fece scontrare Lavi e Shoko contro il finestrino, il quale si ruppe facendoli saltare fuori dal treno; l’ultima cosa che la blu sentì fu il suo nome gridato e due braccia forti e calde che la strinsero, poi tutto buio.


*Hi-Ban: Timbro di Fuoco, attacco principale di Lavi
*Kori no Dansa: Ballerina di Ghiaccio, attacco di Shoko inventato da me
Ho deciso di lasciare i nomi giapponesi perchè mi sembravano più carini ^^

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Yuphie_96