Basilisk's Eyes
La Camera era così fredda, sembrava chiuderglisi attorno.
Tradito, così si sentiva.
Correva inseguito da uno spettro che sapeva di dolore e disperazione. I serpenti scolpiti nella roccia che seguivano con lo sguardo pigramente il loro Signore fuggire, pateticamente, da qualcosa.
Il tessuto verde della tunica si era tinto di rosso, lì sul suo fianco.
Dove il traditore aveva colpito.
Correva, cercava inutilmente di sfuggirgli.
Così disperato, così patetico. Incapace di accettare l'inevitabile.
Incerspicò sull'orlo, ornato d'argento, della sua stessa tunica, cadendo sul lastricato di pietra freddo ed umido.
Era a questo che il più grande dei quattro Fondatori si era ridotto?
I suoi occhi verdi, color Kedavra, che fissi, guardavano qualcosa che era nascosto nel buio.
Un sibilo flebile sfuggì dalle sue labbra bianche.
A rispondergli il verso di una bestia affamata incapace di riconoscere il proprio padrone.
Un bagliore giallastro nel buio.
Quella bestia è pericolosa, Sal! Dovresti liberartene!
Sentiva il veleno strisciargli nel sangue, venefico, tossico... letale. Un altro sibilo sfuggì da quelle labbra bianche, una supplica... non più un ordine. Seguito poi da un gemito, un grido a malapena soffocato, quando quel denso veleno mortale raggiunse il suo cuore.
Non puoi controllarlo, Sal... Ti ucciderà! Devi liberartene, ti prego, Sal...
Rimase lì immobile, il più grande fra i Fondatori, il veleno che lentamente lo trascinava verso una lenta e dolorosa morte. Il verso affamato della bestia che si faceva sempre più vicino.
Il bagliore giallo sempre più brillante.
Ti prego, Sal, liberatene. Non puoi controllarlo.
Posso, invece, Godric.-gli aveva risposto con una sicurezza fin troppo arrogante.
Lo sguardo in quegli occhi color Kedavra si faceva sempre più spento.
La serpe era vicina.
Quella bestia ti ucciderà, Sal...
No, non lo farà, è il mio famiglio.
"Avevi ragione..Godric" pensò, sollevando appena lo sguardo, un muso serpentino enorme era di fronte a lui, le lucide squame verdi triangolari e sovrapposte. La serpe aprì le fauci, le sue zanne ricurve grondavano di quel veleno nero e letale che in quel momento gli scorreva nelle vene. Sollevò d'un'altro po' lo sguardo.
"Avevi ragione...". Gli occhi gialli famelici e rettiliani del Basilisco furono l'ultima cosa che quegli occhi color Kedavra videro.
E i serpenti scolpiti nella pietra voltarono il loro sguardo altrove, mentre Salazar Serpeverde esalava il suo ultimo respiro.
Note dell'Autore
Questa è la mia prima storia su HP. Allora voglio dirvi che questa storia è nata da un contest a cui purtroppo non sono arrivato a parecipare le parole chiave erano "Salazar Serpeverde, Basilisco... Genere: Angst e/o Drammatico" E questa è stata la piccola storia che mi ha ispirato.
Spero che questa mia minuscola storia vi piaccia.
-Anthony Edward Stark