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Autore: Pherenike    14/05/2016    1 recensioni
Dopo anni di assenza da Forks la nostra cara famiglia Cullen decide di tornarvici, molte sorprese li attenderanno, ritroverranno vecchi amici, e ne conosceranno di nuovi, le cose però si complicheranno quando in Italia si risveglia l'interesse dei Volturi. Chi sarà questa volta a salvare i nostri amati vampiri dall'essere assimilati dal crudele esercito italiano?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Folle piano

 
«No dico, è uno scherzo?» disse sbigottita Renesmee «No perché non è affatto divertente» concluse incrociando le braccia al petto.
«Vorrei dirti che lo è, ma purtroppo non posso» risposi avvicinandomi a lei «Troveremo una soluzione, come sempre».
«Tua madre ha ragione, in qualche modo ce la faremo e».
«E cosa papà? Se tutto andasse bene, il meglio a cui potremmo auspicare è di attirare l’attenzione di Aro» sbraitò con un lessico praticamente perfetto, cosa che ovviamente aveva imparato dal padre e dal nonno Carlisle.
 
Ci fu un minuto di silenzio, che per noi vampiri era paragonabile a un’ora, in cui ripensai a tutto il periodo in cui Renesmee era appena nata e avevamo dovuto escogitare un piano per impedire ai Volturi di sterminarci, e da quello che ci disse Alice subito dopo, quella era la loro esatta intenzione.
 
Edward provò a tranquillizzarla: «Non c’è motivo, per cui debbano intervenire i Volturi e se anche lo facessero non credo che per noi sarebbe un problema, non siamo noi ad infrangere le regole».
«Come se il fatto che non stiamo infrangendo le regole fosse di qualche importanza per loro» ribatte lei puntando i piedi e stringendo i pugni sui fianchi «Devo ricordarti il motivo per cui sono venuti a farci visita quando sono nata?»
 
Colpito e affondato, Edward non sapeva cosa dire, perché sapeva che Renesmee aveva ragione, quando nessuno dei due rispose lai perse la pazienza, tale e quale a suo padre.
 
«Come volevasi dimostrare» incrociò le braccia «Io va do da Jake, perché presumo che sappia già tutto, e non credo sia di ottimo umore in questo momento» fece per andare ma Edward, essendo più veloce la bloccò immediatamente.
«Proprio per questo non credo sia un buon momento per andare da lui» ringhiò lui.
«Non ci posso credere, sei ancora convinto che Jacob potrebbe farmi del male»quasi urlò dalla rabbia «Dopo tutto questo tempo» strattonò il braccio che il padre teneva con forza.
«Sai che è imprevedibile e..»
«Papà, ho un secolo di vita sono praticamente quasi indistruttibile e lui è assolutamente in grado di controllarsi, quindi per cortesia fammi passare» disse lei con una tranquillità che mi fece ricordare me stessa quando ero umana.
Allora mi avvicinai a Edward e lo rassicurai «Ha ragione, sappiamo entrambi il vero motivo per cui non vuoi che vada, ma ormai è un adulta, e da parecchio tempo, è ora che cominci a prendersi le sue responsabilità» fece un grosso sospiro, di cui non aveva proprio bisogno e si spostò per lasciarla passare.
 
Renesmee passandomi di fianco mi diede un bacio veloce sulla guancia e scappò via.
 
«Possibile che gliele dai tutte vinte?» mi chiese Edward.
Io rimasi sbigottita perché sapeva che non era così «Da quale pulpito, devo ricordarti che, prima che diventasse una donna adulta, l’avresti mandata fino in capo al mondo insieme a Jacob» incrociai le braccia al petto proprio come Renesmee poco prima.
«è diverso, ora è una donna e Jacob è un… uomo, sai meglio di me quanto possa essere ingestibile una situazione d’intimità… non ero io quello che ha tentato di sedurre il proprio compagno prima di sposarsi» sgranai gli occhi, e in quel momento non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
«Sei incorreggibile» dissi ancora ridendo «Ti rendi conto che siamo in un’epoca in cui più nessuno si sposa senza aver prima tastato il terreno?» dalla faccia che fece non potei che ridere ancora di più.
«Che vorresti dire?» mi chiese con il panico negli occhi.
«Hai capito benissimo» dissi, riuscendo a riprendere il controllo di me stessa. Mi avvicinai a lui stringendolo a me e lo baciai con passione, subito l’elettricità tra noi fu tangibile, incredibile che dopo tutto quel tempo ci fosse ancora tutta quell’attrazione «però se vuoi… posso mostrartelo» dissi passandogli l’indice sulle labbra per poi scendere lungo il collo, accarezzare i suoi addominali e poi arrivare alla cintura «Se proprio non hai capito» e lo baciai di nuovo attirandolo a me con forza.
 
In quel momento qualcuno si schiarì la voce, era Alice.
«Scusate l’interruzione ma dobbiamo parlare» disse con la sua voce squillante per poi sparire in un lampo aggraziato.
«La questione non finisce qui comunque» disse Edward e sparì mentre io gli andai dietro col sorriso sulle labbra.
 
Quando arrivammo nella grande sala da pranzo metà della famiglia si trovava lì. Stavano discutendo il modo per fermare Joham, ma a quanto pareva erano arrivati a un vicolo cieco.
 
«Sì ma così facendo attireremmo l’attenzione dei volturi» esclamò Jasper.
 
Quello era il grande problema, i volturi, qualsiasi cosa avessimo fatto c’era sempre il rischio che intervenissero, e tutti sapevano che se ci saremmo di nuovo imbattuti in loro lo scontro probabilmente non poteva essere evitato, soprattutto perché noi avevamo qualcosa che loro bramavano più di ogni cosa: il potere, quello di Edward, Alice e persino il mio era motivo d’invidia per loro, persino il potere di Michael avrebbe fatto venire l’acquolina ad Aro e…
 
«Accidenti» esclamai «Perché diavolo non ci ho pensato prima» battei un pugno sul tavolo per esprimere la mia indignazione verso me stessa.
«La tua sicurezza mi preoccupa» disse Jasper «cosa stai pensando?».
 
Pregai con tutta me stessa che l’idea funzionasse, quindi mi sbrigai a esporla a tutti, almeno ai presenti.
 
«Noi ci preoccupiamo tanto di non creare scompiglio per non far intervenire i volturi» tutti mi guardarono incuriositi «Ma se invece fossimo proprio noi a contattarli? Se gli dessimo un motivo valido per intervenire ma senza rischiare niente? Se gli promettessimo un dono in cambio del loro aiuto» mi guardavano tutti, incuriositi.
«Cosa potremmo mai offrire ai volturi, l’unica cosa che interessa agli anziani è il»
«Potere» dissi interrompendo Edward «E quale potere può essere migliore di quello in grado di poter controllare ogni più piccolo pensiero da un capo all’altro del pianeta?» conclusi molto soddisfatta di me.
Tutti mi fissarono increduli, probabilmente la soluzione era talmente ovvia che nessuno ci aveva pensato.
«Hai una moglie diabolica fratello» affermò Emmett ghignando.
«Ammetto che potrebbe funzionare» disse Jasper «Ne parlo subito con Alice, potrebbe provare a vedere un’ipotetica scelta se ci provassimo» e sparì.
«Io non sono convinto, siamo sicuri che il potere che ha Michael sia così importante?» disse dubbioso Edward.
«Andiamo Edward, avrebbero messo a rischio tutta la guardia per avere te, figuriamoci per uno come Michael, che gli darebbe la possibilità di poter controllare chiunque dall’Italia» lo incalzai.
«Non è solo me che volevano, una volta saggiato il tuo potere ne sono rimasti affascinati, e anche Alice ha qualcosa che loro vogliono» disse preoccupato.
«Ed è per questo che dobbiamo avvisarli, vedila come una sorta di bandiera bianca come l’ultima volta, e anche se Aro vedesse i nostri pensieri, vedrebbe solo e soltanto una famiglia che vuole proteggere un suo membro, proprio ciò che farebbe lui» dissi seria.
 
Per un attimo tutto tacque, non era la soluzione perfetta, ma probabilmente l’unica che ci avrebbe dato qualche speranza, alla fine fu Emmett a intervenire in mio favore.
 
«Andiamo Ed, i piani di Bella sono sempre stati talmente folli da riuscire a funzionare» disse facendomi l’occhiolino mentre io mimai con le labbra un “grazie”.
«Devo concordare con Emmett, e ammettere di sentirmi stupido a non averci pensato io stesso» concesse Carlisle «Andremmo io ed Emmett in Italia, io non gli interesso e in quanto a forza bruta sono già ben provvisti» disse poggiando una spalla su quella di Edward.
«Felix me lo magio a colazione» rispose Emmett mostrando i muscoli.
Ridemmo tutti insieme, per quanto potesse sembrare grande e grosso Emm era quello più giocoso di tutti e trovava sempre il modo per sdrammatizzare la situazione.
 
«Bene, a quanto pare mia moglie ha di nuovo risolto la situazione» disse con una punta d’orgoglio nella voce.
«Vacci piano con le lodi, ancora non sappiamo se funzionerà» dissi baciandolo.
«In altre parole niente extra sta notte fratello» esclamò Emmett.
«Ti do tre secondi… uno» ed Emmett era già scomparso.
«è proprio incorreggibile» sospirai «Parliamo anche con gli altri» dissi a Carlisle e ognuno si diresse da un diverso membro della famiglia.
 
Forse non sarebbe servito a nulla, forse avremmo fatto un grosso buco nell’acqua andando in Italia ma, se c’era una cosa che avevo imparato su Aro e gli altri era che nessuno poteva permettersi di sentirsi superiore ai volturi e questo avrebbe giocato a nostro favore, o almeno lo speravo.
 
 
 

 
 
Volevo scusarmi per la lentezza ma non sempre riesco a mettermi al PC. Giuro che ce la metto tutta, spero che la storia vi stia piacendo e mi raccomando, recensite! Alla prossima.
  
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