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Autore: DAlessiana    15/05/2016    4 recensioni
Edward fissava la foto, che conservava nel portafoglio, con sguardo perso e la mente affollata di ricordi.
"Parlami di lei..." la voce di Bella fu una dolce melodia che interruppe il filo di pensieri del ragazzo, che per qualche minuto si era dimenticato della presenza della sua fidanzata.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Il dottor Cullen, appena uscito dalla scuola dei suoi figli, non si sentiva esattamente il padre più felice del mondo. Aveva creduto che dopo la sfuriata che aveva dovuto fare al suo specializzando, quel giorno sarebbe trascorso in pace...che stupida illusione!
In un primo momento, parlando con gli insegnanti, si era trovato spaesato da ciò che gli avevano detto, ma non tanto perché Jasper avesse saltato la scuola, sapeva già il motivo per cui lo aveva fatto e non lo avrebbe di certo condannato per questo, ma il motivo principale era perché non si confidavano più con lui, non gli raccontavano più se erano andati male ad un test o cose del genere eppure lui non aveva mai fatto storie, se non per insufficienze prese una dopo l'altra nella stessa materia. Aveva sempre detto che si poteva recuperare, che avrebbero potuto anche studiare insieme se avevano bisogno di una mano. Perché avevano smesso di parlare con lui? Lo avevano visto più freddo? Eppure il dialogo, nella sua famiglia, era sempre stata la cosa più preziosa e questa cosa andava risolta, immediatamente.

 

Rientrò in casa pronto a cimentarsi nella parte del genitore deluso e arrabbiato, ma appena vide i suoi figli seduti sul divano con sguardo mortificato che implorava perdono il cuore gli si sciolse e tutti i suoi buoni proposi lo abbandonarono.
Prese un grosso respiro e tentò di riprendere lo sguardo severo e deciso che aveva appena entrato, si sedette di fronte a loro a braccia incrociate aspettando una spiegazione.
Jasper e Edward non sapevano cosa dire, erano certi che il padre avesse scoperto tutto e aspettasse una spiegazione che fosse perlomeno decente, ma si ritrovarono spiazzati e con la gola improvvisamente secca.
“Volete che inizi io dicendovi quello che so o, meglio, ho appena scoperto oppure mi spiegate voi come mai non mi raccontate ciò che vi succede?” sentendo queste parole e il tono con il quale erano state pronunciate, ai due ragazzi un masso pieno di sensi di colpa gli si posò sul petto.
“Jasper...” disse Carlisle, tanto valeva iniziare uno alla volta e sapeva che Jasper si sarebbe aperto con più facilità rispetto ad Edward.
“Non sono arrabbiato perché hai saltato la scuola, capisco quanto questa mattina fosse difficile fare qualsiasi cosa, perciò non ho intenzione di sgridarti o punirti per averlo fatto. Con questo non voglio dire che puoi saltare la scuola ogni volta che vuoi, ma oggi era un caso eccezionale, giusto?” interruppe il suo discorso, cercando lo sguardo del figlio, quest'ultimo alzò la testa e incrociò gli occhi del padre, che gli sorrise.
“Grazie, papà” sussurrò, sapeva quanto il padre ci tenesse che i figli svolgessero il proprio dovere in maniere responsabile ed era consapevole che se avesse saltato la scuola in un altro giorno non l'avrebbe passata liscia.
“Non ho finito” disse Carlisle, quando vide che il figlio stava per alzarsi dal divano per andare in camera sua. Jasper riprese immediatamente posto.
“Ragazzi, che vi sta succedendo?” domandò, era preoccupato perché non voleva che il rapporto con i suoi figli si rovinasse e cercava di entrare nella loro vita in punta di piedi.
“Ho mai fatto scenate per un'insufficienza?” chiese e i figli scossero la testa quasi in contemporanea.
“E allora perché nascondermele? Perché dire sempre che tutto va bene quando invece è solo una grande bugia? Io e voi non abbiamo questo tipo di rapporto. Non penso di essere uno di quei padri severi e burberi” continuò quello che sospettava fosse solo un monologo che non avrebbe cambiato niente.
“Papà, la cosa ci è sfuggita di mano, volevamo dirti la verità poi è diventata troppo grande e abbiamo continuato a dire che andava tutto bene sperando di poter recuperare prima dell'incontro” fu Edward a parlare ed era sincero, una volta che inizi a nascondere le cose diventa un circolo vizioso dal quale uscire è sempre più difficile.
“Ha ragione Edward, noi non volevamo deluderti e ti chiediamo scusa se lo abbiamo fatto. Sappiamo di poter sempre contare su di te e non vogliamo che questo cambi” disse Jasper, appoggiando il fratello al cento per cento.
“Condivido ogni singola parola!” affermò Edward, concordando con ciò che aveva detto Jasper. Nessuno dei due voleva che il rapporto con il padre cambiasse, la situazione gli era semplicemente sfuggita di mano e il solo pensiero di averlo deluso li rendeva preda dei sensi di colpa.
“Facciamo che questo non ricapiti più, va bene? Anche perché se dovesse succedere di nuovo allora non sarò tanto disposto al dialogo e una punizione non ve la toglierebbe nessun discorso strappalacrime!” esclamò Carlisle e il suo cuore sorrise, un po' più leggero come quello dei suoi figli.

Il mattino dopo, scampato il pericolo, i quattro ragazzi erano molto più sereni mentre camminavano per i corridoi della scuola.
“Quindi hai dato tutta la colpa a me? Come se i tuoi non mi odiassero già abbastanza!” esclamò Jasper, dopo aver ascoltato il racconto di Alice.
“Non ho dato io tutta la colpa a te, ha fatto tutto mia madre, che potevo fare?” replicò la ragazza, lei aveva provato ad assumersi la responsabilità di ciò che aveva fatto, ma la madre era saltata a conclusioni tutte sue senza darle il tempo di spiegarle quello che era realmente successo.
“Jazz, stai tranquillo. Tra qualche giorno si dimenticheranno tutto” disse Bella, andando in aiuto di sua sorella. Sapeva quanto la madre potesse essere cocciuta.
“Okay, però devi fare una cosa per me!” ribatté Jasper, rivolto alla sua ragazza. Quest'ultima alzò un sopracciglio, confusa.
“Sentiamo!” lo spronò a continuare, incrociando le braccia al petto. Edward sorrise da dietro e Bella gli diede una gomitata.
“Devi aiutarmi in letteratura inglese” disse Jasper, facendo la faccia da cane bastonato, perché sapeva che così Alice non avrebbe resistito.
“Se fai quella faccia come posso dirti di no? Però ti avverto che sarò un insegnante molto esigente!” esclamò, alzandosi in punta di piedi per mettergli le braccia intorno a collo.
“Sono pronto a tutto” sussurrò Jasper, i loro nasi si sfiorano e le loro labbra si unirono senza che il cervello lo avesse ordinato.
“Sarai anche tu un insegnante molto esigente come Alice se ti chiedo di aiutarmi in trigonometria?” domandò Edward alla sua ragazza, erano poco distanti dalla coppietta felice e il ragazzo approfittò di quel momento per fare la stessa proposta del fratello.
“No, mio caro. Io sarò esigente e severa, non tollererò nessun tipo di distrazione” rispose Bella e l'ultima frase gliela aveva sussurrata all'orecchio con fare malizioso.
Edward socchiuse gli occhi e la baciò, dando per scontato che avesse accettato la sua offerta.



-Buona domenica a tutti! :)
Cerco sempre di restare fedele al mio pubblicare ogni tre giorni, anche se con la fine della scuola diventa più difficile. 
Fatemi sapere se il discorso di Carlisle con i figli vi è piaciuto o vi aspettavate qualcosa diverso...sono curiosa! ;)
Ringrazio tutti quelli che mi leggano e continuano a seguirmi. 
Alla prossima! :33

  
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