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Autore: vereor cruz    18/05/2016    1 recensioni
Primo tentativo di Drarry su questo sito.
"Era pronto a dimostrare a chiunque che non aveva cattive intenzioni, che non intendeva comandare il mondo, che non intendeva assoggettare l'umanità come alcuni suoi predecessori avevano fatto, e che no, non gli interessava neppure essere adorato come nuova divinità new age.
Non che avesse niente in contrario all'adorazione."
Draco scopre di essere un 'tipo caliente'. Nel vero senso della parola.
Drarry, se continuo.
Genere: Angst, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Deus Ex Machina

 

Draco cammina avanti e indietro senza darsi tregua.

Come potrebbe fare altrimenti?

Di là c'è Potter.

Seduto sul divano, infilato dentro ad un incredibile corpo femminile di cui Draco, sì, è ora di ammetterlo, si è praticamente quasi innamorato, e senza sapere della propria effettiva, famosa identità, c'è Harry Potter.

Dietro ai profondi, grandi occhi verde scuro di Lis, in cui Draco si è specchiato fino a poco prima, dimenticando di respirare ogni volta che insiste con lo sguardo, c'è Potter, e non si ricorda di esserci. Pensa di essere solo quello che Draco e gli occhi verdi vedono, un corpo femminile, una donna, una ragazza. Lis.

Cerca di trattenersi dal gridare di frustrazione, come del resto sta facendo da ormai dieci minuti, ossia da quando quella cicatrice è apparsa sull'altrimenti perfetta, intonsa ed immacolata fronte di Lis, facendo stramazzare al suolo ogni possibilità che Lis non fosse, non davvero, non sul serio, Harry Potter.

Si ferma, in mezzo alla stanza.

Respira, spalle che si sollevano strette sotto alla maglietta e alla felpa scure, e si riabbassano con vigore, su, giù, di nuovo.

Respira, si dice, respira, coglione.

Lo sapevi.

Non è niente di imprevisto.

Lo sapevi.

Ok, non lo sapevi, ma ne eri fin troppo sicuro.

Quasi sicuro.

Lo sospettavi.

Sapevi, eri al corrente del fatto che la possibilità non fosse poi tanto remota.

Sei stato spaventato dall'idea appena ti è comparsa nel cervello, perché in fondo sapevi che non era solo un'idea. Perché adesso devi reagire così?

Respira, coglione.

Respira.

L'hai pure spaventata, cazzo.

Scommetto che l'hai spaventata.

Merlino, se sono un idiota.

Scommetto che è di là che piange.

Cazzo, Draco, complimenti. L'hai fatta piangere.

“Dolente di dover interrompere questo ameno teatrino di autocommiserazione...”

Per l'amor di Circe e di tutte le sue cazzo di puttane. Cosa diamine vuoi, tu?!

“Riportare un briciolo di sanità nel tuo cervello, moccioso umano ingrato. E stammi a sentire, invece di andare avanti a piangerti addosso e insultarti. Prima finisci con questa scenata, prima puoi tornare di là e assicurarti che la ragazza non stia piangendo.”

Uh. Non hai tutti i torti.

“Non ne ho nemmeno uno”

Cercando di calmarsi, Draco si siede sul bordo dell'elegante tavolo intagliato che ha alle spalle, gli occhi dritti verso il camino, in cui fiamme allegre e vispe crepitano e guizzano con decisione.

Hai ragione, devo calmarmi.

“Non capisco perché te la sei presa così tanto”

E' Potter, santo cielo. Come puoi chiedermi...

“No, no, fammi finire” lo interrompe il Fuoco: “Sapevi che si trattava di quel ragazzo, in realtà. Fosse solo perché ne abbiamo esplicitamente parlato io e te. Siamo già passati attraverso questa storia, no?”

Dove vuoi arrivare?

Draco si acciglia fissando il caminetto.

Il silenzio nel salotto sarebbe ingombrante, se lo notasse.

Blaise e Theo sono rimasti nell'altra sala, insieme a Lis.

Che, probabilmente, piange.

Per colpa sua.

Oh, santo cielo. Con Theo dovevo lasciarla?!

La starà facendo piangere di sicuro, se non lo sta già facendo per colpa mia.

“Draco, resta concentrato. Smettila di distrarti. Giuro, a volte hai l'attenzione di un uccellino. Dopo un secondo, sei già da un'altra parte”

Mi stai facendo la predica?

“Anche questo è cambiare argomento”

Draco incrocia le braccia al petto e no, nossignore, non fa nessuna smorfia infantile. Va bene, una forse la fa.

L'entità soprannaturale che Draco Malfoy sente nella testa trae un sospiro che pare un proemio ad un discorso lungo, e poi comincia con affettuoso paternalismo, un tono che Draco ha tollerato in poche voci, ma che al Fuoco è disposto a perdonare.

“Lis ti piace. Lo abbiamo ripetuto fino alla nausea. Cioè, la nausea sarebbe venuta a me, se potesse venirmi. Giusto?”

Giusto, la nausea o che mi piace?

“Che ti piace”

Draco si morde l'interno di una guancia, lanciando alle fiamme un'occhiata reticente e insofferente: Sì, sì, lo abbiamo detto.

“Lis ti piacerebbe anche senza tette”

Non lo sai, obbietta Draco: Non lo so nemmeno io.

“Draco, te lo dico con tutto il bene che ti posso volere, fidati di me. Ti piacerebbe lo stesso”

Non mi piacciono gli uomini.

“No, lo so. Per questo ti sei sbaciucchiato il tuo amico Blaise, vero?”

Draco sgrana gli occhi grigio chiaro e impallidisce.

O meglio, impallidirebbe, se fosse di un incarnato appena più scuro da permettere di notare che l'espressione livida e incredula è accompagnata anche da tale fenomeno chimico.

Che cazzo hai detto?!

Il Fuoco fa una risatina: “Dimenticavo, lui se lo ricorda, ma tu no. Va beh, sono sicuro che il tuo amico Theo lo sa, e potrebbe confermare. Blaise negherebbe con tutto sé stesso, ne sono sicuro, quindi, non ha senso neppure provarci”

Draco spalanca la bocca, e la richiude, senza riuscire a concentrarsi su un unico pensiero per quasi dieci secondi dopo la notizia.

Cosa diamine sai?

Cosa è successo?

Cosa ho fatto, e perché non ne so niente?!

Il tono è stridulo persino per un pensiero, ma, eh, pazienza.

“Oh, dai. Eri ubriaco marcio, e il tuo amico un po' meno. Un bel po' meno, ma probabilmente lui ha incolpato l'alcol, e continuerà a farlo fino alla fine dei suoi giorni. Ora, non perdiamo di vista il punto, Draco. Gli uomini non ti fanno poi così schifo.”

Ma... Ma...

“Attenzione da uccellino. Sei tremendo”

Cosa... cosa c'entra adesso?!

“Oh, adesso mi stai di nuovo a sentire” il Fuoco ridacchia alla sua stessa provocazione, e continua: “Lis ti piace, e ti piacerebbe anche se fosse un uomo. Quindi, ti piace anche se è Potter”

Ma... ma... Tu non capisci. Passi che mi sono limonato, e non lo sapevo, Blaise. Passi che potrei volermi fare Potter. Insomma, Lis è una gran figa... Spero solo di potermelo scopare anche in questo corpo, se proprio deve cambiare e tornare un uomo a tutti i costi, come immagino vorrà fare. Il problema è che, ecco... Lei non sa di essere Potter. E Potter mi odia.

“Oh, benedette stelle di entità lontane mai troppo vicine quando ti servono. Vuoi per piacere, di grazia, per cortesia sostituire l'ultima tua uscita con una qualsiasi frase più sensata? Prometto che farò finta di non avere sentito la prima” commenta imbronciato il Fuoco.

Ehi. È la verità. Se tu sapessi...

“Draco” il Fuoco interrompe con urgenza, e anche con una certa aggressività: “Non cercare di fregarmi. Non dimenticare che sono nella tua testa. Io SO che cosa pensi. SO che cosa è successo. Come so bene che, se proprio non hai mai pensato di portarti a letto Potter o un qualsiasi altro uomo, a pomiciartelo ci hai pensato più di una volta”.

Draco non nega.

Come potrebbe?

Lui e Potter non si sono mai sopportati, ma, ehi. L'onestà è una brutta bestia, più un difetto che una virtù, tranne che con sé stessi. E a sé stesso, se deve essere onesto, tocca ammettere che c'è più di un motivo se l'amicizia negata e il pessimo rapporto con Potter gli sono sempre bruciati, in tutti quegli anni.

Primo fra tutti, il fatto che Draco si sia sempre chiesto perché il Salvatore del Mondo Magico avesse quel viso così delicato, gli occhi così belli, e quella bocca, che, ehm. Beh, a dodici anni non pensava certo a quanto fosse perfetta per farcisi spompinare, ma, ecco. Potrebbe avere avuto qualche fantasia in cui baciava il suddetto Grande Eroe in modo molto poco... disinteressato.

Si porta una mano agli occhi e li chiude, come se potesse nascondersi dall'amara verità.

Mi piace Potter.

Mi piace Potter.

Sono gay?

“Beh, se posso dire la mia, direi che sei più bisessuale che gay. Mi sembra che le donne ti piacciano eccome, no?

Beh, sì. Tanto che, se Potter restasse nel corpo in cui è adesso, ne sarei ben felice.

“Ecco. Vedi? E allora, non perdere tempo con le definizioni. Torna di là. C'è una certa bellezza con gli occhi verdi che aspetta di essere consolata da te”

Ma Potter mi odia.

“Oh, per l'amor.... Senti. Primo: non ne sei sicuro, quindi smettila di arrivare a conclusioni affrettate. Ti ha salvato da una stanza in fiamme, pensando che saresti morto! Secondo, e no, non mi interrompere. Ush! Zitto. Dicevo, secondo: hai mai pensato che lui potrebbe essere convinto della stessa cosa, cioè che lo odi tu? Non è che ti sia mai comportato in modo molto amichevole. E non arruffare le piume, so che stai pensando a quella maledetta volta al primo anno, la prima volta che l'hai visto. Beh, ammettilo. Chiunque ti avrebbe risposto come ha fatto. Non perché sia stronzo, ma perché non è una faccia di cazzo leccaculo. Dovresti solo esserne contento”

Ehi, adesso, vacci piano...!

“Proprio no. Terzo, e forse più importante... Ti rendi conto che Lis non ha la minima idea di chi sia Potter?”

Draco toglie la mano dagli occhi con movimento brusco, e spalanca gli occhi di nuovo: -E' vero- mormora, fissando il fuoco nel camino: -Cazzo, hai ragione!-

“Certo che ho ragione. E non parlare ad alta voce, sembri uno stupido che parla da solo”

Draco si raddrizza e mette le mani sui fianchi, riprendendo a camminare.

Come diamine la risolvo questa faccenda?

Deve spiegare a Lis chi era. Deve farle sapere che in realtà lei è Harry Potter.

Già che c'è, dovrebbe anche contattare gli Auror, e fare loro sapere che Potter è stato trovato, è sano e salvo, e, beh. Magari possono essere di aiuto, per risolvere le complicazioni sorte lungo il tragitto.

Il piano di vendicare Lis e la promessa di ritrovare Potter, d'un tratto, coincidono.

Per salvare Potter, deve vendicare Lis. Oh, questa sì che è una bella notizia, una piacevole, fantastica giustificazione morale e persino politica al bisogno di vendicare l'affronto, e il resto, perpetrati nei confronti della bella ragazza di cui si è invaghito.

Che, essendo Potter, rende la cosa ancora più pressante.

Non si tratta solo di vendicare una bella donna, ma anche di prendere dei figli di puttana che hanno stravolto la vita di uno dei maghi più importanti del Mondo Magico moderno, e che, per quanto Draco sia sempre stato riluttante ad ammetterlo, merita almeno una buona parte del prestigio di cui gode. A differenza di Draco, che la merita tutta, ma va beh, questo è un altro discorso, e lui non deve divagare, come il Fuoco lo accusa spesso di fare.

Restare concentrato...

Deve tornare di là, sì.

Scusarsi con Lis per essersene andato come una furia, in modo poco cortese e anche offensivo. Sperare di non averla spaventata, altrimenti, addio fiducia, addio bel clima che si era appena instaurato tra loro. Addio a quel qualcosa di caldo, profondo e piacevole che sentiva il bisogno di difendere e proteggere.

Non sia mai.

Per quanto quel qualcosa di misterioso lo spaventi, non intende lasciarselo scappare.

“Questo è parlare. Riportaci di là, ragazzino”

Draco annuisce al vuoto, e torna a grandi passi nel salotto azzurro, dove Lis, ancora sul divano, ha le lacrime agli occhi, e stringe mani dalle nocche bianche attorno ad un bicchierino da shot con poche dita di liquido ambrato.

Draco quasi si immobilizza, piede per aria, saliva deglutita solo per metà, quando coglie quegli occhi verde foglia bagnata che traboccano lacrime che testardamente vengono gtrattenute.

Oh, che gran bastardo figlio di puttana che sono.

Con tante scuse a mia madre.

Si lecca il labbro inferiore, e, ignorando Theo e Blaise che smettono di confabulare vicino alla finestra, raggiunge le ginocchia di Lis, i capelli scuri ad incorniciare la cicatrice che ha fissato per tutti quegli anni, su un viso che non è poi così diverso da quello che adesso vorrebbe accarezzare.

Si inginocchia ai piedi di Lis, e la ragazza automaticamente apre le gambe per permettergli di avvicinarlesi ancora di più, accoccolandosi fra le sue ginocchia divaricate.

La fiducia che continua a riporre nei suoi confronti è incredibile, lo colpisce come un pugno allo stomaco, con un'intensità a cui non è né abituato né preparato, e che pare invece accompagnare quasi ogni sguardo che quegli occhi verdi gli rivolgono.

Draco prende fiato, e le mani di Lis nelle proprie.

Cerca le parole, tenendo gli occhi bassi, sulle loro dita intrecciate, e poi lo alza, con un certo timore, grigio ad incontrare verde perfetto.

-Lis, mi dispiace di avere reagito così. Sono stato davvero uno stronzo. Scusami-

Se lo sentisse Potter.

Insomma, consapevolmente.

Cioè, dai. Sta venendo un mezzo infarto a Blaise e Theo, che pure, essendo suoi amici intimi (Blaise, a quanto pare, persino in più di un modo... oh, Merlino, no, non fateglici pensare), sono già più abituati a sentirgli chiedere scusa. Ogni decade e mezza, o quasi.

Lei stira appena le labbra, ma non va molto lontano, e certo quello che ne esce non assomiglia ai sorrisi radiosi con cui ha disintegrato, poco prima, la maggior parte dei neuroni che dovevano essere rimasti nel cervello di Draco.

Ecco perché poi se n'è uscito con quella mossa del cazzo. Li ha persi, i neuroni.

-Mi hai fatto spaventare- confessa la voce fioca di Lis, che pure si sforza di controllare il tremito ed il pianto: -non ho la minima idea di cosa sia successo. I tuoi amici dicono che è per la cicatrice. Non mi sembrava così brutta... Io non l'avevo neppure vista, fino a poco fa. Ti ha fatto impressione?-

Pensa che …?

Oh, Circe.

Draco le sorride, un sorriso piccolo, ma sincero: -No, no, per niente. Anzi. E se non l'hai vista, è perché non ce l'avevi, fino a poco fa, te lo assicuro-

-Ma perché...-

-Non per quello che pensi tu- la interrompe.

Deglutisce.

Deglutisce di nuovo, e poi si lancia: -E' che Theo aveva ragione. So chi sei. Quella cicatrice è la prova definitiva-

-Oh. E non sono chi ti aspettavi, vero?-

Lui sorride ancora: -No- ammette: -Proprio per niente. Cioè, in realtà lo sospettavo, ma non... -

'Lo temevo'?

'Speravo che no'?

Uhm. Come dirlo, senza implicare che il risultato non gli piaccia?

Senza farla sentire in difetto, per via di quella scoperta?
Theo interviene, avvicinandosi di nuovo alla coppia sul divano: -Il fatto è che avevamo ragione, Lis- la sua voce è lucida, fredda, ma non cattiva, e Draco non può che esserne sollevato. Si volta per seguire i movimenti delll'amico, che torna a sedersi accanto alla ragazza mora. Gli occhi blu scintillano, attenti e cauti, e l'espressione è indecifrabile. Blaise, ancora vicino alla finestra, non nasconde lo scetticismo che prova.

-Ti abbiamo detto che probabilmente in realtà sei un uomo. Avevamo ragione. Sei un ragazzo, e anche abbastanza famoso-

-Perché la cicatrice è comparsa adesso?- chiede Lis, senza vergognarsi, apparentemente, dell'aria da bambina che si rivolge all'insegnante che l'espressione che ha al momento le conferisce.

Non che la cosa intenerisca Theo. Per intenerire qualcuno, serve che questo qualcuno abbia un cuore... Ma è sufficiente a prolungare la sua pazienza e tenere le ostilità lontane dalla conversazione: -Credo sia stato il fatto che, prendendo l'argomento alla larga come abbiamo fatto, abbiamo suggerito al tuo inconscio cose che gli sono state fatte dimenticare. Temporaneamente, presumo, altrimenti, il tuo corpo non avrebbe reagito reimpossessandosi di una cosa come quella cicatrice. È come se avessero cercato di dire al tuo corpo che hai gli occhi viola, e d'un tratto di fossero tornati del tuo colore naturale, perché abbiamo parlato di colori, viola, e argomenti che hanno fatto da trigger-

Le labbra di Lis si stringono in un 'oh' pensieroso, e Draco stringe i denti schiaffeggiandosi mentalmente per l'assolutamente fuori luogo immagine di cosa passerebbe comodamente tra quelle morbide, vellutate, soffici, rosee e delicate porte verso il paradiso che sono suddette labbra.

-Cioè- interviene Blaise, avvicinandosi di nuovo, la bottiglia di Whisky incendiario salda in una mano e il bicchiere da shot di nuovo pieno: -tu credi che, qualsiasi cosa le abbiano fatto, sia reversibile, e si possa farla tornare uomo?-

Draco si trattiene dal fare una smorfia.

Theo annuisce: -Sì, e sospetto che sia stato una fattura, se è per quello-

Draco scruta il secondo dei suoi due migliori amici per qualche secondo con attenzione che non è solo specificatamente sua, ma che è anche ultraterrena e soprannaturale del Fuoco, finché entrambi arrivano alla stessa medesima conclusione.

-L'hai già visto fare- commenta ad alta voce, sicuro e senza bisogno di chiederlo.

Theo stira le labbra in una smorfia, e poi, proprio perché lui e Draco sono molto amici, ammette di sì, annuendo con la testa: -Sì, l'ho visto fare. So anche di che incantesimo si tratta. Il problema è che c'è poca gente a cui salterebbe in mente di fare una cosa del genere ad un proprio avversario-

Lis aggrotta la fronte ma non lo interrompe.

Draco è sicuro che Theo intenda la setta che ha visto bruciare ben Wilkinson.

-Incappucciati vestiti di bianco?- chiede.

Theo alza un sopracciglio: -Che ne sai tu?-

-E tu, invece?- ribatte Draco, pregando improvvisamente di non scoprire che il suo migliore amico è legato a quel tipo di matti scatenati, assassini incoscienti.

Theo scrolla le spalle: -Ho fatto affari con un tizio che mi ha chiesto diversi incantesimi che poi la setta ha sviluppato. Almeno, immagino lo abbiano fatto. Alcuni di quelli li abbiamo messi a punto insieme-

Draco si impone di impedire all'orrore di salirgli in volto.

Blaise non è così scrupoloso, e lancia a Theo un'occhiata incredula: -Hai collaborato con una banda di assassini per creare incantesimi che ammazzassero la gente?-

Il tono la dice lunga sull'implicito commento 'Theo, è troppo anche per te'.

-Ehi, è scienza. Mi sono ritirato, quando ho capito per cosa li avrebbero usati- protesta Theo, senza la convinzione che Draco vorrebbe vedergli negli occhi. Il dispiacere. Il senso di colpa, o anche solo un po' di vergogna. Invece no, a Theo non importa. Non importa davvero. Il sadismo, a quanto pare, è la meta inevitabile del cammino che Theo ha intrapreso.

-Almeno, ti sei tolto da quella gente- commenta con un filo di voce, e torna a guardare Lis, ora i suoi occhi, ora le loro mani nel grembo di lei.

-Draco- sussurra Lis, cercando gli occhi grigi e catturandoli con i propri verde profondo: -Se sai chi sono... Questa persona che sai che in realtà sono... Non ti piace molto, vero?-

Draco si è dato dell'idiota nelle ultime ore, questo è vero, ma non lo è così tanto da non capire dove stia andando a parare la bella donna adesso: -Lis, … sì, è vero. Ma non importa, mi prenderò lo stesso cura di te, finché ricorderai, e finché ti avremo fatta tornare come eri. Sempre che tu sia d'accordo-

Lei annuisce: -Ma... Forse dovrei dirlo a qualcuno. Voglio dire, questo qualcuno che sono... forse ho una famiglia che si preoccupa-

-Sei anche al centro di un'investigazione governativa, Lis- commenta con noncuranza Blaise: -ci sarà parecchia gente da informare-

Draco sospira: -Già, e sarà il caso di tenere comunque il numero il più basso possibile-

-Se stai pensando alla setta,- interviene Theo, fronte aggrottata: -lo sanno già. Glielo hanno fatto loro. Il che vuol dire... che le devi fare da scorta, e che non deve andare in giro da sola. Mai-

Draco non ha problemi in merito.

Ma poi si ricorda chi, oltre al professionale Auror Denver e al meno compito Auror Bright, deve avvisare la famiglia di Potter... che è orfano. La famiglia più vicina che ha, dunque, sono, rullo di tamburi, aprite il sipario, ebbene sì, i da lui tanto amati Weasley.

-Oh, cazzo- non riesce a trattenersi dall'imprecare.

Theo fa una risatina divertita, e Blaise gli fa eco: -Non te la prendere, Lis. Non ce l'ha con te. È che non gli va molto a genio la tua famiglia-

-No, direi proprio di no- ammette Draco.

Theo e Blaise scoppiano a ridergli in faccia, all'espressione che inevitabilmente gli sale negli occhi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi!
Scusate l'assenza, non sono morta, ci sono, e la storia va avanti.

Fatemi sapere cosa ne pensate, mi serve un po' di feedback.

Spero che il capitolo corto non sia deludente, soprattutto dopo l'attesa!

VQA

   
 
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