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Autore: I aint bothered    11/04/2009    2 recensioni
Innanzitutto il titolo è provvisorio. non avevo proprio idea di quale mettere e ho messo quello. cmq, siamo a Forks e i personaggi sono tutti quelli della Meyer con in più alcuni inventati da me, myself and I. Ah! tenete in considerazione che Bella è trasformata, Nessie è nata ma frequentano ancora il liceo. detto questo spero che vi piaccia, ci tengo molto.. Buona lettura! Prongsina... PS: mi piacerebbe trovare numerose recensioni. grazie!! :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Terzo capitolo.

 

 

Prima o poi avrei dovuto affrontarlo, no?

Tanto valeva togliersi il pensiero, tanto cacciare avevo cacciato, e per il resto era tutto okay, o almeno credo.

Il giorno dopo, come deciso, dovevo affrontare la situazione. La nottata era stata un vero incubo: tutto il tempo senza fare nulla. Guardavo il soffitto seduta a terra e pensavo.

Pensavo alla mattina seguente. A quello che sarebbe potuto succedere, a quello che avrei potuto fare.

Secondo Alice e Rose stavo affrontando la cosa in maniera troppo esagerata e mi stavo bagnando prima del dovuto.

In effetti forse era così. Era solo una stupidaggine alla quale stavo dando troppa importanza. Il problema di fondo era un altro però: non riuscivo a convincermene io.

Era una cosa nuova per me, e mi spaventava. Soprattutto stando a quello che mi aveva detto Alice di aver visto: io e lui insieme. Insieme.

Si potrebbe pensare “cosa c’è di male?” , e lo condividerei anch’io qualora si trattasse di esseri della stessa specie. Di ogni tipo.

Non si trattava, però, del mio caso. Io ero una vampira, tra l’altro non da molto vegetariana e quindi ancora molto pericolosa. E lui un fragile e delicato umano.

Come potevo non essere sconvolta? Come mi chiedevo?

Quella mattina non furono loro a lasciarmi a piedi. Lo decisi io stessa.

Avrei cercato di scaricare tutta l’ansia accumulata in quegli ultimi giorni con una bella corsa.

Andavo più veloce che mai.

Avrei voluto rallentare, perché andando troppo veloce sarei arrivata prima e la corsa sarebbe durata pochissimo e non avrei avuto il tempo per rilassarmi abbastanza.

Ma non ci riuscivo.  

L’unica cosa che riuscivo a fare era muovere le gambe in maniera velocissima, e non si trattava nemmeno di un movimento volontario: era meccanico, automatico.

Come unica opzione avevo quella di deviare un pò la strada per cercare di allungare il tragitto, ma arrivai presto comunque. Purtroppo.

Sentii subito il nuovo compagno quando arrivò, poco dopo di me. Aveva un profumo diverso da quello degli altri, decisamente più gradevole.

La tensione che ero riuscita a liquidare correndo a perdifiato – se solo l’avessi avuto – ritornò improvvisamente quando lo trovai con lo sguardo.

Non poteva essere. Era troppo per i miei limiti.

Era bellissimo.

Come il suo profumo che sapeva di the bianco.

Un corpo perfetto, alto e snello. Un viso bruno faceva da cornice ad un’espressione dolce e delicata. I capelli neri, un po’ mossi, gli cadevano morbidi sugli occhi azzurro mare.

La sua carnagione abbronzata lo faceva sembrare fratello di Jake, con la differenza che lui non era sicuramente indiano.

Inaspettatamente mi accorsi che mi stava guardando. E se non avevo visto male… Mi stava sorridendo? Per forza, dovevo avere una faccia da stupida. Cercai di distogliere subito lo sguardo, non mi andava di mantenere quell’espressione inebetita.

Mi si avvicinarono Alice e Edward, entrambi con un messaggio di conforto.

  << Tranquilla Grace, starete bene insieme. >> mi assicurò l’una, peggiorando ulteriormente la situazione dentro di me.

  << Già gli piaci sorellina! Non puoi immaginare cosa abbia pensato di te. >> mi disse l’altro.

  << Ah. >> fu l’unica cosa che riuscii a pronunciare.

Che cosa poteva aver pensato? “Che faccia da idiota che ha quella!”. Ecco cosa.

Wow.

Niente male come inizio.

Mio fratello, avendomi letto nel pensiero – che brutta abitudine – ricominciò a tranquillizzarmi: << Non è proprio questo quello che ha pensato. In realtà, ehm… già ti trova… come dire? Bellissima. Anzi stupenda, per usare il suo stesso termine >>

  << Ma… Ma davvero? >> domandai incredula, ma con un tono sarcastico.

  << Adora le tue lentiggini e i tuoi boccoli rossi, per non parlare degli occhi dorati, quelli proprio… >>

  << Okay! Basta così. Hai già detto abbastanza. >> risi imbarazzata, ma dentro di me governava una sensazione lusinghiera.

Bene, se non altro buona parte delle mie preoccupazioni erano infondate; Alice aveva avuto ragione – di nuovo – e… 1 a 0 per lei.

Per ora.

Quasi mi ero dimenticata di essere a scuola. Ero completamente immersa nei miei pensieri.

Adesso la prima parte della missione era finita e devo dire che tutto sommato era andata bene, a parte quel piccolo inconveniente letteralmente da dimenticare. Tuttavia era normale per me. Era normale che io facessi brutte figure, soprattutto in momenti importanti – come questo, appunto.

Se mai avessi dovuto fare qualche provino e avessero dovuto chiedermi: << Talento naturale? >> la risposta sarebbe stata:         << Fare pessime figure. >>

Dovevo tornare alla realtà: le lezioni erano ufficialmente iniziate pure quella mattina.

Jasper, Rose, Emmett e io avevamo la stessa lezione alla prima ora: inglese. Mentre Bella ed Edward andavano alla famosa lezione di biologia. Alice, invece, a lezione di ginnastica: prove per il ballo di Natale.

Il professore parlava, e io ascoltavo due parole sì e dieci no. Entrati nell’aula successiva, io e i miei fratelli ci guardammo: il profumo era intenso, inconfondibile. Come lo era prima quello di Bella. Lui  si voltò per caso e i nostri sguardi si incrociarono.

Improvvisamente lo sconosciuto mi fece segno di avvicinarmi.

Cosa dovevo fare? Accettare o rifiutare?

La mia espressione doveva essere molto eloquente, perché tutti e tre i miei fratelli mi guardarono con uno sguardo di incoraggiamento.

Alla fine intervenne Jasper, che mi mise l’umore a posto.

  << Grazie Jazz, ci voleva proprio. >> gli sorrisi riconoscente e anche sollevata, come se avessi bevuto dopo ore e ore di astinenza.

Quando c’era Jasper con me, io affrontavo le cose in maniera diversa da come le avrei potute affrontare se non ci fosse stato.

Sotto questo punto di vista gli sono stata sempre debitrice. E lui lo sapeva.

Decisi di sedermi accanto a lui, ma più mi avvicinavo più me ne pentivo. Certo però non potevo tirarmi indietro. Che figura ci avrei fatto? Sicuramente non  bella. E per quel giorno ne avevo fatte abbastanza.

Era inimmaginabile quanto fossero belli i suoi occhi da vicino: sembravano pezzi di mare rubati all’oceano nei quali ci si poteva tuffare senza paura di farsi male, perché profondissimi. Ma la cosa incredibile era che non solo erano di una bellezza inaudita, ma anche di un’infinita espressività.

Pur non essendo Edward, infatti, avrei potuto dire esattamente di che umore fosse.

In quel momento era sicuramente emozionato, imbarazzato e incredulo. Il motivo? Ero sicuramente io, stando a quello che mi aveva detto mio fratello.

Avevo accettato di avvicinarmi a lui, ma non volevo essere io a fare la prima mossa, quindi, dopo essermi seduta, rimasi in silenzio ad aspettare.

 

 

 

 

 

 

 

 

                                           §*§*§*RINGRAZIAMENTI*§*§*§

 

Prima di chiudere volevo ringraziare cullengirl, Laura_Black, e fracullen per aver recensito i primi due capitoli della mia storia.

Inoltre volevo ringraziare anche aras95, bella95 digghi e Laura_Black per avere messo la fic tra i preferiti.

E ovviamente un enorme grazie va anche a tutti quelli che hanno semplicemente perso parte del loro preziosissimo tempo per leggere.

 

Grazie mille a tutti!!

 

Prongsina..

PS: un bacio alla mia Ciocianna Munafoica!! 

   
 
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