Astoria Greengrass
La prima volta che la vide fu al suo terzo anno, quando
Astoria si era seduta con aria spaurita sullo sgabello di legno di fronte a
tutta
Quel giorno aveva acconciato i lunghi capelli biondo sporco
in due treccine alte. Solo in seguito avrebbe scoperto che era stata Daphne a pettinarla, quella mattina, in occasione del suo
primo giorno di scuola.
L’avrebbe scoperto solo quando, correndo con un sorriso di
sollievo verso il tavolo dei Serpeverde, gli si sarebbe seduta accanto,
arrossendo sotto lo sguardo incuriosito che lui le rivolgeva e balbettando
sconclusionata le risposte alle domande che gli altri membri della casa le rivolgevano.
1. Serpeverde
Astoria
sospirò di sollievo quando con voce gracchiante ma perfettamente udibile, il
cappello parlante urlò «SERPEVERDE», causando la scrosciante e rumorosa
felicità al tavolo più a destra della Sala Grande.
Notò con gioia che sua sorella, Daphne,
si era addirittura alzata in piedi per battere le mani e cercava di liberarle
il posto accanto a sé, imprecando contro un ragazzo corpulento e dall’aria non
molto sveglia.
Con un balzo scese dallo sgabello di legno,
osservando incerta all’austera professoressa in piedi accanto a lei, per poi
correre con un sorriso verso il tavolo verde e argento, ignorando le occhiate
disgustate degli altri studenti.
«Sono fiera di
te, Astoria cara», le sussurrò ad un orecchio Daphne,
non appena ebbe preso posto accanto a lei ed un ragazzo dai capelli di un
biondo quasi bianco.
Astoria si sistemò con un sorriso raggiante le
pieghe della gonna di un anonimo grigio fumo, guardando di sottecchi il giovane
che sibilava imprecazioni verso il ragazzino appena assegnato alla casa dei
Tassorosso; le scappò una risatina, attirando gli occhi grigi del Serpeverde su
di sé.
La scrutò con particolare interesse, facendole
arrossare le gote solitamente pallide, ed ignorando un ragazzo che era stato
appena ammesso a serpe verde.
«Sei la sorella di Daphne?»,
le domandò con una voce strascicata che le fece arrotolare le budella,
piegandosi leggermente verso di lei.
Astoria osservò rapita un ciuffo di capelli biondi
cadergli di fronte al viso, mentre cercava di mettere insieme una frase di
senso compiuto e di non fare la figura dell’idiota.
«Hai visto com’è graziosa, Malfoy?», fortunatamente – Astoria tirò un sospiro di sollievo
nella sua mente – Daphne aveva deciso di intervenire,
circondandole le spalle con un braccio e sorridendo affabile verso il giovane.
All’udire del suo cognome, Astoria spalancò le
labbra sottili in una piccola “o” di stupore, riconoscendo il ragazzo come
l’erede di una delle più antiche e nobili famiglie del mondo magico.
Si sentì leggermente mortificata quando Draco, con
una scrollata di spalle, distolse completamente l’attenzione da lei, portandola
verso un ragazzo dalla carnagione scura, seduto accanto a lui e iniziando un discorso
su manici di scopa e nuove divise.
«Non fare caso ai suoi modi di fare», sbottò Pansy
Parkinson, migliore amica di sua sorella Daphne,
ridacchiando in direzione di Draco Malfoy, che le aveva scoccato
un’occhiataccia, «in realtà è timido.»
Parecchi ragazzi, Astoria compresa, sogghignarono
divertiti alla battuta, mentre Draco sbuffava infastidito, sollevando il dito
medio in direzione della ragazza bruna che rise maggiormente, per nulla
scalfita dal gesto.
La piccola Astoria un po’ invidiò quella
complicità, osservandoli bisticciare vivacemente per tutta la durata della
cena, e ignorando le domande che i membri della Casa le rivolgevano, lasciando
che fosse sua sorella a rispondere per lei.
Delucidazioni
(?):
Sono solita vedere Draco con qualsiasi esponente di
sesso femminile, fino a poco tempo fa non avevo un pairing prediletto con lui
(mai lette Draco/Ginny o Draco/Herm, in ogni caso). Poi ho scoperto di sua
moglie e me ne sono innamorata follemente.
Sarà una raccolta di una decina di capitoli al
massimo e mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.
Con affetto,
M.