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Autore: fay90    21/05/2016    2 recensioni
Cosa mai può succedere a Grimmuld Place, quando due gemelli molto annoiati, decidono di fare scherzi a tutti, compresi due malandrini, che ovviamente li ripagheranno con la stessa moneta.
Fred e George impareranno che a far scherzi ai Malandrini ci si rimette sempre.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Hermione, Granger, Remus, Lupin, Sirius, Black | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Vita - I Gemelli Weasley'
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Capitolo tre

Come Remus e Sirius convinsero Piton ad aiutarli e come Ginny divenne una complice

 

Remus e Sirius avevano deciso da tempo il loro piano, ora dovevano solo metterlo in atto, ma per farlo dovevano fare l’impossibile: chiedere l’aiuto di Severus Piton.

Ovviamente la cosa non andava a genio a Black, ma nemmeno Lupin ne era entusiasta, però lui sapeva gestirsi meglio del suo amico.

Per fortuna quel giorno c’era stata una riunione dell’ordine e i due poterono intercettare il professore di pozioni.

L’uomo, giusto per evitarli si era andato a rintanare in biblioteca in attesa del professor Silente e della professoressa McGranith.

 

I due malandrini, però, intenzionati a chiedere il suo aiuto, lo avevano seguito ed adesso si trovavano fermi impalati davanti alla porta cercando di trovare il coraggio di dare inizio ad una vera e propria apocalisse.

 

Tra i due Remus era il più desideroso di vendetta, insomma non capitava tutti i giorni che il genio dei malandrini venga preso in giro, perciò si fece coraggio e bussò.

Attese pazientemente che il professore lo invitasse ad entrare e dopo avere spalancato la porta, entrò trascinandosi dietro un indispettito e ancora poco convinto Sirius.

 

Severus Piton era un persona calma e pacata all’apparenza, che non si destibilizzava mai, ma c’erano poche cose che avevano il potere di scuoterlo dalla sua apparente apatia.

Una di queste erano i malandrini che lo venivano a cercare.

“Cosa volete?” chiese dubbioso, anni e anni di scherzi lo avevano reso particolarmente prevenuto nei loro confronti.

 

Fu Remus il primo a parlare, “abbiamo bisogno del tuo aiuto” esclamò, Severus inarcò un sopracciglio, non era mai successo che i famosi malandrini venissero a chiedere il suo aiuto.

Se prima era solo leggermente dubbioso, ora lo era del tutto, l’esperienza lo aveva reso saggio, non si sarebbe mai fidato dei malandrini, ne ora ne mai.

 

“Per caso tutto quel blu ti ha dato alla testa?” esclamò irritato, “perché diavolo dovrei aiutarvi?” chiese poi con la voglia crescente di mettere mano alla bacchetta, di schiantarli e di aspettare Silente e la Mcgranith direttamente al castello.

 

Remus ghignò, Sirius pensò che alla fin fine lui e James avevano avuto una brutta influenza su quel povero ragazzo, “perché ti offriamo l’occasione di vendicarti dei gemelli Weasley!” disse catturando l’attenzione del professore.

Piton si era fatto particolarmente attento a quelle parole, quante volte aveva sognato di poter rendere pan per focaccia al malvagio duo ma essendo un professore non poteva fare nulla.

Non voleva aiutare i malandrini, eppure sapeva che se c’era qualcuno che poteva superare i gemelli in quanto a genialità erano proprio i malndrini.

 

Una voce nella sua testa gli stava suggerendo di aspettare a rifiutare e di valutare attentamente la loro proposta; se li aiutava poteva prendersi almeno una rivincita su uno dei due gruppi che lo avevano infastidito.

Era semplice alla fine: accettare o no?

Cavolo si, avrebbe accettato, ache se questo significava aiutare i suoi acerrimi nemici, “cosa vi serve?” borbottò, sul volto dei due si aprì lo stesso identico ghigno malandrino.

 

“Bhe ci servirebbe dell’amortentia e della pozione dell’obbligo” disse il mannaro, il professore annui, “vi darò ciò che chiedete però ad una condizione, voglio un resoconto dettagliato e delle foto dello scherzo!” disse lasciando di stucco i due.

Sirius scoppiò a ridere “certo Piton, avrai ciò che chiedi!” esclamò, con grandissima sorpresa di Lupin.

L’apocallisse era veramente vicina se Sirius socializzava con Severus.

 

Mocciusus annuì, “aspettate qui” mormorò, entrò nel camino e dopo aver pronunciato l’indirizzo del suo ufficio, scomparve.

I due aspettarono per circa dieci minuti e poi l’uomo ricomparve con le loro richieste, gli spiegò attentamente cosa dovesserò fare e si separarono.

Quel giorno era stata scritta la storia, la vendetta verso i gemelli Weasley aveva unito tre grandissimi nemici.

I due fuori dalla porta trovarono un innocentissima Ginny Weasly, che di innocente aveva poco e nulla, era palese che avesse origliato ogni singola parola.

Remus la guardava con disapprovazione mentre Sirius ne era orgoglioso, aveva un debole per la piccoletta, era la sua Weasley preferita e una malandrina eccellente.

 

“Ho casualmente sentito la vostra conversazione con il professor Piton e credo abbiate bisogno di una complice” disse rompendo il silenzio, Remus era sospettoso, dopotutto era la sorellina dei gemelli, non poteva dargli fiducia così liberamente.

“Cosa ti fa pensare che abbiamo bisogno di una complice?” esclamò dopo aver valutato attentamente la situazione, lei lo guardò come se stesse scherzando, “bhè di certo se uno di voi due viene trovato nella stanza di Hermione o in quella di Ron, susciterebbe qualche sospetto, ma se invece trovano me la cosa passerà inosservata, non credi?”

 

Lupin la guardò male, la ragazza aveva ragione, “mi sa che ha ragione Remus” sussurrò Sirius, lui lo ignorò, “cosa ci guadagneresti?” disse infine, lei era la miglior chance di riuscita del piano.

Un ghigno malandrino spuntò sul volto della giovane Weasley, “ci guadagno molto, i miei fratelli verranno presi in giro dai malandrini, è uno spettacolo che non voglio proprio perdere!” esclamò divertita.

 

Ora i due erano veramente sorpresi, nessuno a parte gli adulti sapeva che loro erano i malandrini e non l’avevano detto a nessuno per non rivangare ricordi dolorosi, “come lo” mormorò Sirius, “lo so?” concluse per lui Ginny.

“Ma mi prendete per stupida?” esclamò irritata, “a volte vi chiamate con i soprannomi che ho visto sulla mappa e poi la cura e la magnificenza con cui avete organizzato lo scherzo era un altro chiaro indizio!” concluse assumendo il tono e la posa di mamma Weasley quando rimproverava qualcuno.

Sirius sentì un brivido di paura scendergli sulla schiena, non lo avrebbe mai ammesso, ma una Molly Weasly arrabbiata lo terrorizzava.

 

Remus scoppiò a ridere, era divertito dall’irriverenza della rossa, gli ricordava molto Lily.

“Va bene, sei dei nostri!” esclamò dopo essersi calmato, così insieme a Sirius, gli spiegò il suo ruolo.

E fu così che Ginny Weasley divenne complice dei malandrini.





 

Chiedo enormemente scusa per il mio immenso ritardo, ma l’università mi ha tolto ogni momento di libertà.

L’ultimo capitolo è quasi pronto, devo solo correggerlo.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
A presto
Fay90


  
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