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Autore: Tugs    11/04/2009    5 recensioni
La mia interpretazione di come i genitori di Harry si sono innamorati. Un ritratto dei personaggi che credo siano stati Lily e James. Sperando che vi streghino come lo hanno fatto con me...
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5: ARRIVO TRAUMATICO

James stava camminando mano nella mano con la ragazza più fantastica della terra. Erano in una meravigliosa spiaggia tropicale, il vento soffiava leggero, scostando lievemente la camicia a fiori e la gonna Hawaiana. La luna splendeva e James sapeva che Lily era felice. Tutto era perfetto.
Improvvisamente, la luna assunse le sembianze di un profilo noto. Ora, al suo posto c’era la McGranitt che lo fissava con severità.  La professoressa rimproverò James, dicendogli che non aveva fatto i compiti di Trasfigurazione. James disse che questo non era possibile perché ancora erano in vacanza e poi lui i compiti li aveva finiti, ma la McGranitt diceva di no e inoltre sosteneva che lui non si era presentato alla punizione. Lily si scostò da lui e, scuotendo la testa, disse che era stato un immaturo a non essersi presentato alla punizione. James protestava che lui non lo sapeva, altrimenti sarebbe venuto, ma lei non ci credeva e lo guardava con delusione, mentre la testa della prof affermava che non sarebbe mai diventato un buon Auror se non studiava Trasfigurazione. James disse che era impossibile, perché quella era la materia in cui andava meglio, ma Lily non ci credeva e si allontanava sempre più. Lui non voleva che lei se ne andasse, doveva dirle che ancora erano in vacanza e che avrebbe sempre fatto i compiti di Trasfigurazione se questo le faceva piacere. James cercava di correre, ma lei si allontanava sempre più, sempre più…
DRIIIIIIN!
No, no, devo raggiungerla…
DRIIIIIN!
Fermati, Lily…
DRIIIIN! DRIIIIIN!
Non andartene…
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!

“Ma chi è?” sbottò la voce impastata di Sirius.
James sentì il cigolio del materasso mentre l’amico si alzava e i suoi passi pesanti sulle scale. Un rovistare con le chiavi e il suono della porta che si apriva. Con una potenza tale da far concorrenza alla madre di Sirius quando si arrabbiava, una voce, la sua voce gridò: “Black! Ma che diavolo state facendo? Tra mezz’ora il treno parte!!”.
James era confuso, Lily non era alle Hawaii? Comunque, non c’erano dubbi che fosse lei, aveva anche usato il cognome, ritornando alle vecchie abitudini, come sempre quando si arrabbiava.
“Cazzo!”
Altri passi, stavolta più affrettati e più numerosi, salirono le scale.
“Ramoso, alzati!! Cazzo, cazzo, cazzo... questa è la volta buona che lo perdiamo!”
James non capiva, perdere cosa?
“Uhmm?”
Si sentì un sonoro schiocco e all’improvviso il mondo si capovolse. James si ritrovò con la maglietta davanti alla faccia che gli andava in bocca mentre numerose risatine di sottofondo sghignazzavano.
“Ehi!”
“Guarda e impara, Blackkino. Così si convincono gli amici ad alzarsi...” disse una voce femminile.
Un altro schiocco e sentì di nuovo il materasso sotto di sé. James lottò con le coperte un secondo, poi riuscì a riacquistare la vista e vide una Mary notevolmente soddisfatta sullo stipite della porta, con dietro delle forme confuse.
“Mary, un giorno o l’altro io e te dovremo fare una chiacchierata!”
“Se, se, muoviti, và!”
James sbottò e guardò l’ora: le sette e trentadue.
“Oh, merda!”
James balzò in piedi alla velocità della luce e cominciò a buttare a caso i vestiti sul baule. (il mio James non ha ancora gli occhiali, NdA)
“Non ci credo, NON CI CREDO!!!” strillò Lily, “dovete ANCHE finire di fare i bagagli!”.
Sirius smise di buttare vari tipi di boxer nel baule e si girò a fissarla: “Lil, sei simpatica e tutto quanto; ma giuro che quando fai così non ti sopporto! Potreste aiutarci, invece!”
“Ah, certo. Sirius, già dovresti ringraziarci che ti abbiamo svegliato!”
“Vero”, riconobbe James a malincuore, chiudendo il baule di scatto e afferrando la bacchetta.
C’era un problema: doveva cambiarsi. Si guardò intorno: le ragazze erano tutte lì che lo fissavano. Decise che non gliene importava più di tanto, non c’era tempo di mandarle via. Così si afferrò un lembo della maglietta e si spogliò, seguito a ruota da Sirius.
“Aaaaaaah!”
“Questo, potevate evitarlo”, sibilò irritata Alice.
James si girò: la pelle di Lily aveva assunto una tonalità tale da confondersi con i suoi capelli; Amelia si era girata e si copriva il volto con le mani; Alice li fissava scocciata; Mary, invece, li squadrava con interesse, come a valutarli.
“Eddai, dovreste ringraziarci!” ridacchiò James.
“E di cosa, di grazia?” chiese Lily, ancora rossa.
“Di avervi dato questa possibilità! Non capita mica a tutte le ragazze…” rispose Sirius sghignazzando.
“Ah, ah, ah” fece Alice, ironica “forse dovremmo escludere tutte quelle che hanno visto anche di più” disse, sottolineando le ultime parole facendo le virgolette con le dita.
“Ali!!” strillò Amelia.
“Sentite, quando ci siamo offerte di aspettarvi per andare tutti insieme alla stazione, non pensavamo che questo avrebbe implicato il fatto di doverlo anche perdere, il treno” sbottò Lily.
“Questo, effettivamente, non era in programma” le rispose James mentre scendeva le scale due alla volta, trascinandosi dietro il dolce peso del baule, con tutti gli altri al suo seguito.
“Hanno fatto bene Remus e Peter, ad andarsene ieri!” esclamò Alice.
“Ma dai, e il gusto per il rischio dove lo mettete?” chiese Sirius dalla cima delle scale.
“Il gusto per il rischio non è necessariamente quello di far perdere punti a Grifondoro appena arriviamo!”
“Tanto ci sei sempre tu, Lil, a farceli guadagnare”
“E poi lo facciamo sempre!” esclamò James, aprendo la porta.

Maledizione a me che ho detto a mamma e babbo di andarsene tranquillamente in vacanza. Cavolo! Non mi sono neanche guardato allo specchio! Avrò dei capelli orrendi! Ma perché lei mi deve sempre beccare nelle situazioni più imbarazzanti?!?!

“Ora”
“Sette e trentanove”
“Però, niente male, vi siete cambiati in neanche dieci minuti” osservò Mary con ammirazione.
“Eh, grazie, grazie” s’inchinò Sirius.
“Questo non è il momento di fare i cretini” s’intromise Lily.
“Allora: siamo in sei, non possiamo materializzarci entro i confini della stazione (infatti le linee di materializzazione erano controllate dai Mangiamorte) e dobbiamo arrivare entro venti minuti a King’s Cross. Qualche idea?” chiese James.
Per una volta, tutti rimasero in silenzio.
“Ce ne freghiamo e ci materializziamo lo stesso” risposero insieme Mary e Sirius.
“E’ escluso!” fece Amelia, guardandoli male.
“Usiamo i mezzi babbani?” chiese Lily.
“Troppo tempo” la bocciò Sirius.
“Mandiamo una lettera a Hogwarts?” chiese Alice.
“E questo cosa risolve?” chiese Lily.
“Ci sono!” esclamò James, con il più malandrinesco dei sorrisi.
“Cosa?” chiesero tutti.
°°°

“Io ti odio, Potter, ti o-di-o, te l’ho mai detto?”
“Sì, mi pare di averla già sentita...” disse, un sorriso nella voce.
James si girò a guardarla, era dietro di lui, decisamente obtorto collo (di malavoglia, NdA) con le braccia incrociate sul petto con un’aria molto infreddolita e scocciata.
La faccia imbronciata le faceva sporgere un po’ il labbro inferiore, più rosso del normale per il freddo, gli occhi smeraldini brillavano e i capelli rossi le incorniciavano il viso, disordinati dalla brezza; James ebbe un moto d’affetto: com’era tenera!
“Se tu non fossi così incredibilmente ostinata, Evans, avresti accettato il mio mantello e ora non saresti ridotta a un cubetto di ghiaccio!”
 Quando non udì nessuna risposta, James non poté impedirsi di sorridere ancora.
Erano tutti a cavallo delle scope di James a coppie: Sirius con Alice e Mary con Amelia (quest’ultima decisamente terrorizzata che si stringeva convulsamente alla vita della sua accompagnatrice) e stavano volando alla volta della stazione. I bagagli erano appesi alle code delle scope e tutti si erano gettati degli incantesimi di disillusione addosso.
“Comunque, siamo quasi arrivati” la rassicurò James, osservando attentamente il paesaggio sotto di loro.
Lily assunse un’aria curiosa “Ma come fai a orientarti in cielo?”
James sbuffò: “E tu come fai ad amare Pozioni?”
Una risatina. “E questo cosa c’entra?”
“Tutto. Sono doni. Punto. Mi sembra molto più semplice riconoscere le cose dall’alto che da terra; esattamente come per te è piacevole aspirare fumi tossici per due ore di fila”
Stavolta Lily proruppe in una risata aperta a causa del tono disgustato di James. Com’era bello sentire quel suono!
“Non sono tossici! E tu, come fai a trasfigurare ogni cosa alla prima prova?”
“Le cose sono talmente affascinante dal mio tocco che mi obbediscono all’istante.” James aspettò in ansia la risposta alla sua battuta. Forse aveva osato troppo.
… silenzio. L’aveva presa male?
All’improvviso, James sentì una fitta al fianco.
“Ma stai zitto, scemo!”
James sobbalzò sulla scopa, facendoli sbandare pericolosamente. Lei sembrò ignorarlo, continuando a fargli il solletico.
“Ah, Evans! Ahahahah! Smettila, dai! Che se caschiamo ci uccidiamo!”
“Ne sarà valsa la pena!” fu l’unica risposta; ma smise di dargli fastidio.
“Scusate piccioncini,” arrivò la voce strafottente di Sirius, “Siamo arrivati!”
°°°
“Ora”
“Sette e cinquantasette”
“Dai che ce la facciamo!”
I sei stavano correndo come dannati, alla stazione, per arrivare in tempo.
Appena James vide il cartello giusto, si fiondò sul muro senza preoccuparsi degli sguardi altrui e, felice, inspirò l’aria satura di fumo della stazione nove e tre quarti mentre gli ultimi ritardatari gli correvano intorno.
°°°

“Dove cavolo eravate finiti?” chiese Remus, scocciato, vedendoli entrare scarmigliati e senza fiato nello scompartimento dove c’erano lui, Frank e Codaliscia.
“James e Sirius hanno avuto la bella pensata di farsi cinque minuti in più di dormita” sbottò Lily lasciandosi cadere accanto a lui, vicino al finestrino. James ebbe un moto di fastidio e si mise di fronte a lei.
“Ancora!”
“Lo sai che noi, senza un po’ di moto, non riusciamo a iniziare la giornata” disse Sirius e si mise accanto a James.
“La verità è che ronfavano ancora della grossa!” li smontò Mary, lasciandosi sedere pesantemente accanto a Sirius. Amelia entrò e disse: “E’ stato orrendo, e se qualcuno ci avesse visti?”, chiese sedendosi dall’altro lato di Remus.
“Naaaah” rispose Sirius, sventolando una mano.
Alice entrò e si fece immediatamente rossa, mentre Frank scattava in piedi.
“Ciao!”
“C-ciao”
“Ehmm, tutto ok il viaggio?”
Gli altri, tutti seduti, fissavano i due in piedi con facce estremamente divertite. Per un attimo fu il silenzio.
“Ma che cariiiiiini!” squittì James con aria zuccherosa.
“Potter!” ringhiò Lily con aria omicida.
Poi tutti scoppiarono a ridere e Alice si sedette accanto a Frank rossa come un peperone, inciampando una quarantina di volte, lui le sorrise e le prese la mano.
 Nessuno fu così idiota da farlo notare agli altri.
°°°

“Non ci credo che tu dica questo!”
“E invece si!”
“Come puoi sostenere una cosa simile?”
“Come puoi tu sostenere il contrario!”
Tutti fissavano allibiti la coppia meno logorroica di Hogwarts: Remus Lupin e Amelia Brown; erano esattamente sessantadue minuti e diciannove secondi (ve lo possiamo dire con certezza perché Sirius, divertito dalla sfida, li stava cronometrando) che discutevano animatamente su un argomento che tutti avevano sempre ritenuto estremamente noioso: l’iter legis della Gran Bretagna dal 14 a.C. a oggi; perché a quanto pare, si era scoperto, entrambi nutrivano per essa accesi interressi.
“La legge del 1432 non può essere considerata tecnicamente coerente con il governo che…” stava dicendo Remus con enfasi.
“Dipende da che punto la prendi” ribatteva un’altrettanto animata Amelia.
Sirius e James si stavano divertendo un mondo: Remus, il caro vecchio Lunastorta, innamorato?
Stavano letteralmente sguazzando in questa nuova succosa novità quando si sentì il rumore della porta che si apriva. Tutti volsero lo sguardo verso il nuovo venuto, che si rivelò essere Ernie Smith, in tutta la sua muscolosità. L’irritazione generale fu subito evidente: Mary, Alice e Amelia si lanciarono uno sguardo di triste comprensione; Remus, Peter e Sirius uno di allarme. All’istante gli occhi di tutti furono addosso a Lily, che era arrossita leggermente e sembrava voler scomparire all’istante.
James, da parte sua, sembrava voler spaccare la macchina fotografica con cui stava immortalando Remus e Amelia. Guardava Smith con ostilità evidente e stringeva i pugni con violenza.
“Non si usa più bussare?” chiese scontroso.
Lui, altrettanto gentile, lo ignorò completamente e si rivolse alla ragazza: “Lily, Lumacorno vuole vederti, vieni con me”.
Lei annuì brevemente e poi si alzò.
Smith le mise subito un braccio sulle spalle con fare quasi possessivo, e appena fuori la appoggiò a una parete e si chinò su di lei. Quando si udì uno schianto, tutti capirono che le foto erano andate perdute.
***
Lily pensava.
E bisogna ammettere che la cosa è un po’ strana,  perché di solito, quando qualcuno viene baciato, cerca soltanto di  godersi quel momento. Ma questo non è il caso della nostra rossa.

Uffa, ma perché è entrato così, senza dire neanche una parola di saluto? Che grezzo! Forse Alice e Mary hanno ragione. Dovrei lasciarlo.
Blah! Com’è viscido quando bacia! Perché non me ne sono mai accorta prima? Che scortese! E la mano? Ma che sta facendo?dove la vuole mettere?

Con un brivido, Lily si staccò all’istante. Sentiva un’improvvisa necessità di dirne quattro a quell’idiota, ma si trattenne; non tanto perché gli importava di lui, quanto perché non aveva voglia di litigare.
“Andiamo?”
Lui sembrò un po’ scocciato, ma poi le prese la mano e la guidò verso lo scompartimento di Lumacorno.

La sua mano è troppo grande. E appiccicosa. Sì, è appiccicosa. Ma perché suda così? Mica fa tanto caldo, cavolo! Che assurdità. La sua mano è sempre stata così. Resta il fatto che è disgustoso.

Allora perché Lily si sentiva a disagio a tenergliela? Perché le sembrava così sbagliato? Ernie sembrava perfettamente normale, a proprio agio. Come d’altronde era sempre.
Lo sguardo che le rivolse le sembrò vuoto e insignificante.
“Fatto buone vacanze?”
“Mi hanno attaccato i Mangiamorte”
“Ah. A me no”.

Cavolo, ci potrei scrivere un tema su una risposta simile. A me no. Uhmm, forse dovrei proporlo alla professoressa McGranitt, sono certa che anche lei lo troverebbe illuminante. A me no. Anche il mio criceto riuscirebbe a elaborare una frase più sensata, dopo avergli detto che mi hanno attaccato, o no?

La sfilza di vaneggiamenti terminarono quando arrivarono allo scompartimento.
“Ci vediamo dopo, ok?” le disse facendole l’occhiolino.
Lily si prese la libertà di rabbrividire, poi si promise di risolvere la faccenda al più presto.
“Lily, mia cara! Entra, entra, mancavi solo tu! Che gioia vederti!”
“Professore” salutò lei, prima di entrare e di sorridere radiosa a Lumacorno, che sembrava felice come un bambino solo alla sua vista.
°°°
“Ehmm, scusate. Lily, dovremmo andare a pattugliare i corridoi.”
Lei guardò con gratitudine Remus, il suo salvatore.
“Oh, oh si, certo. Andate. Mia cara, noi ci vediamo a lezione” rispose un Lumacorno un po’ triste, facendole l’occhiolino.
Lei si alzò senza indugio, chiudendo delicatamente lo scompartimento dietro di sé.
“Remus, ma io ti amo! Ti scolpirei una statua, ti coronerei di alloro, ti bacerei!”
“Muoviti, va là!” le disse lui, dandole uno scappellotto e sorridendo.

Dopo aver pattugliato i corridoi e dopo che Lily si disperse in ringraziamenti, a volte anche molto imbarazzanti, i due tornarono verso il loro scompartimento.
“Remmy, tu sei la persona più fantastica di questa terra. Il mio Dio, la mia unica ragione di vita, il…”, come avete potuto constatare da soli, Lily doveva proprio averci preso gusto col lodare Remus e, vedendo che arrossiva a ogni complimento, aveva deciso di esagerare un po’.
“Beh, cos’è tutto questo chiasso?” chiese Sirius, curioso.
“Ho portato via Lily dal Lumaclub e mi sta rompendo da allora”
“Io? Io sto solo rendendo note a tutto il mondo le tue meravigliose qualità” spiegò Lily con un sorriso talmente aperto che tutti scoppiarono a ridere.
“Tu sei fuori!”
“Chi l’avrebbe detto, la nostra Lil, una vera Malandrina!”
“Tse” sbottò Mary, “voi non avete idea di cosa è capace questa qua!”
A quelle parole, Amelia, Alice e Lily risero, memori di antiche pazzie.
“Noooooo, cosa hai fatto, Lil?” chiese curioso James, sorridendo malizioso, “ora vogliamo saperlo!”
“Niente!”, diamine perché era arrossita come un idiota quando James le aveva sorriso?
“Li-ly, Li-ly, Li-ly” cominciarono a gridare tutti quanti.
A quel punto Mary si alzò in piedi, al centro dello scompartimento e disse: “Tutti quelli che desiderano sapere di cosa è capace questa ragazza, alzino la mano”.
Inutile dire che otto mani scattarono in su, mentre tutti ignoravano la povera rossa che strillava il suo dissenso.
“Perfetto” sghignazzò quella che credeva essere la sua migliore amica, “allora appuntamento stasera in camera nostra!”
“Mar, io ti odio!”
°°°

Tre colpi alla porta.
“Eccoli sono loro!”
“Ali, io lo faccio solo per te e per Frank!”
Alice abbracciò l’amica, felice come non era mai stata.
“Grazie, Liletta!”
“Però voglio fare da testimone!”
“Per cosa?” chiese curioso James, che fece il suo ingresso trionfale con addosso solo i pantaloni da ginnastica, seguito da Remus, Sirius che aveva la stessa “divisa”, Peter e Frank.
“Niente!” trillò Alice, con un sorrisone trentadue denti.
“James, dimmi, ti riesce così difficile vestirti?” chiese Lily mentre lo squadrava da capo a piedi. Quello, ben lungi dall’essere in imbarazzo, sghignazzò tutto contento e rispose.
“Perché, t’imbarazzo forse?”

Dio, com’è malizioso! Pensa sempre che gli vada dietro. Certo che… cavolo! Mammamia, è proprio bello! E ti credo che ha mezza Hogwarts dietro…

“Ti piacerebbe!”
Lui si mise una mano nei capelli e sorrise. Lily ebbe un moto d’affetto per quel belloccio che una volta non sopportava.
Com’erano arrivati a questo punto? Da quando le sue vanterie non la facevano diventare nera di rabbia ma sorridere, scuotendo la testa? Da quando quel suo gesto abituale di scapecciarsi i capelli la faceva intenerire? Forse da quando aveva capito che lo faceva abitualmente e non per attirare l’attenzione?
Lily guardò quel branco di adolescenti che si era appostato in camera sua. Alice e Frank sembravano già presi dal loro mondo, parlandosi dolcemente all’orecchio, seduti sul letto di lei. Amelia e Remus erano seduti vicini e guardavano sorridenti Sirius e Mary che avevano trasformato il pavimento in un campo da wrestling, ingaggiando un combattimento. La sua amica le stava suonando a Sirius. Peter fissava Sirius in estasi, seduto da solo. E James? Lily lo cercò con lo sguardo. Si era seduto proprio sul suo letto, quello accanto alla finestra, e guardava lei. Quando si accorse di essere ricambiato, le sorrise e batté la mano sul letto vicino a lui, invitandola a sedersi.
Lily pensò che una simile proposta, l’avrebbe orripilata solo pochi mesi prima. Come d’altra parte l’avrebbe orripilata anche l’idea di trovarsi cinque maschi in camera senza permesso. Eh,sì, da quando Piton era uscito dalla sua vita, Lily era più leggera, meno fissata con le regole, e prendeva la vita con più allegria.
Quindi, guardando quel bellissimo sorriso, del tutto privo di malizia questa volta, sentì un altro pezzo di ghiaccio sciogliersi dentro di sé e si avvicinò a lui.
Lily non fece in tempo a sedergli accanto che Mary balzò in piedi ed esordì: “Attenzione, attenzione! Allora ci siamo tutti? Per favore staccate quei due, altrimenti continueranno a ignorarci tutto il tempo” esclamò indicando Alice e Frank che, effettivamente, non stavano ascoltando una parola di quello che Mary diceva. Sirius non si fece pregare e con la grazia di un elefante si sedette a forza in mezzo ai due, facendo ruzzolare pesantemente Alice a terra.
Molti ridacchiarono e Lily sentì accanto a sé James che si batteva una mano in fronte borbottando: il solito Felpato! Frank corse a soccorrere Alice, mentre Sirius saltellava come un idiota sul letto.
“Fantastico, dite grazie a Sirius per questo intervento del tutto opportuno...”
“Ehi, me l’hai chiesto tu!”
“Sì, ma io intendevo senza rompere una costola ad Alice, possibilmente” spiegò Mary gentilmente, come se dovesse insegnare le buone maniere a un bambino molto disobbediente.
“Si sa che Felpato non è capace di essere gentile” li interruppe Remus.
“Ma grazie, ragazzi! Per vostra informazione Katie Jhonson stasera mi aveva chiesto se passavo a farle visita, ma l’ho rifiutata per voi, è così che mi ripagate?” disse fingendosi ferito.
“Eddai, Felpato. E non fare sempre l’offeso!”gli strillò James.
Nella stanza stava di nuovo trionfando il caos quando, all’improvviso, si sentì un allarme che risuonò per tutta la scuola e la voce della McGranitt che diceva: “Tutti gli studenti si raccolgano in Sala Grande, veloci, è un’emergenza!”
I nostri nove si alzarono di scatto e si precipitarono fuori, dove c’era davvero il caos. Gli studenti correvano da tutte le parti, molti terrorizzati, alcuni gridavano, altri si affacciavano dalle camere, credendo che fosse uno scherzo, quelli del primo anno erano confusi oltre ogni dire, ed erano i maggiori responsabili delle grida. Lily, in qualità di Caposcuola, scattò in avanti, cercando di ripristinare l’ordine assieme a Remus e, in un modo o nell’altro, riuscì a trasportare tutti in Sala Grande. Intanto cercava di calmare i battiti del suo cuore, che sembrava esser intenzionato a sfondarle la gabbia toracica. Lì, più o meno, si era radunata tutta Hogwarts in un’abbondare di schiamazzi e gridolini. Lily vide anche che molti non erano proprio nelle condizioni più opportune: alcuni avevano addosso solo degli accappatoi e la stessa McGranitt indossava una vecchia e stinta vestaglia scozzese; tutti erano riuniti intorno al preside.
In poche parole, Silente disse loro che erano stati avvistati alcuni Mangiamorte che girovagavano nelle vicinanze; in pratica si riteneva più sicuro che tutti gli studenti passassero la notte in Sala Grande, dove potevano essere meglio sorvegliati, soprattutto quelli nati babbani. A queste parole, Lily (era certa che Silente avesse lanciato proprio a lei uno sguardo d’intesa) diede un cenno sicuro col capo, era ovvio che Silente volesse tenere sotto controllo i non purosangue. Fu con sorpresa che sentì qualcuno dietro di lei, avvicinarla di più. Si girò: era James, fissava il preside con rabbia e stringeva i pugni, evidentemente non si era neanche reso conto di quel gesto. Un altro moto d’affetto.
Senza dire altro, il preside si allontanò, dopo aver fatto comparire centinaia di coperte e cuscini, in modo che tutti si coprissero.
°°°

Lily stava morendo di freddo.
Si stava maledicendo per la sua freddolosità; abituata com’era a coprirsi con due piumoni d’inverno al posto di uno, ora quella semplice copertina le sembrava decisamente insufficiente. Si guardò intorno, a quanto pareva nessuno aveva problemi del genere, anzi, una buona metà dei ragazzi era già crollata nel mondo dei sogni.
Come se non bastasse, non poteva neanche andare a rannicchiarsi vicino a qualche amica, perché le aveva perse di vista mentre scendevano in Sala Grande, vicino a lei c’era solo James.
“Sei ridicola, Lily” le bisbigliò lui in quell’istante.
“E’ inutile che tu me lo dica, non verrò vicino a te” gli rispose lei, testarda.
“Morirai di freddo così!” la voce a metà tra il divertito e il preoccupato.
“No!”

Affanculo a Potter! Come fa a spandere un tale calore? (effettivamente, da dove si trovava lui, veniva un tepore maledettamente invitante) No, no e no. Non voglio andare vicino a lui. La realtà è che ho una fifa della miseria.  Però sto davvero gelando…

Quasi a conferma di ciò, Lily cominciò a battere i denti.
“Al diavolo, Lily, non starò qui a guardarti gelare”
E con una botta decisa di reni, James si portò vicino a lei, la coprì anche con la sua coperta e la abbracciò per scaldarla meglio, contornandole le braccia gelate.
“Avevo ragione, sei gelata” disse con un tono di rimprovero.
Inutile dire che a Lily era preso un mezzo colpo. Non si era neanche resa conto di cosa aveva detto che si ritrovava tra le braccia di James. E perché ora il suo cuore aveva deciso di fare il matto? Lily avrebbe voluto allontanarsi, ma quel calduccio era troppo piacevole, così si limitò a rannicchiarsi ben bene intorno a lui, premendogli la testa contro il petto.
“Ah, è meraviglioso...”
“Tse, sei tu che sei una testarda” borbottò lui, ma lo fece con troppo affetto nella voce.
Lily tirò su la testa a guardarlo: i capelli erano più disordinati del solito, gli occhi brillavano al buio e sorrideva dolcemente, come se abbracciarla fosse la cosa più bella del mondo.
“Va meglio eh?”
Lily sentiva le braccia calde e muscolose di lui che le coprivano le sue infreddolite. Andava meglio sì. Se non fosse per quel maledettissimo cuore che continuava a batterle forte nel petto. Ma cosa aveva?
Ora era quasi del tutto calda, solo le mani continuavano a essere fredde. Che cosa poteva fare? A Lily venne un’idea per riscaldarle, ma arrossì solo a pensarci.
“James”
“Uhmm?”
“Se faccio una cosa, giuri di non montarti la testa?”
Lui la guardò con curiosità evidente. “Si”
Lily arrossì un po’, poi decise di non pensarci e si buttò. Con un gesto secco mise le mani sotto la sua maglietta, a contatto diretto con il petto, per scaldarle meglio. Sembrava di stare vicino a una stufa. Era magnifico.
James sussultò.
“Ti da fastidio?” perché ora stava sperando con ogni cellula del suo corpo che dicesse di no?
“No” disse lui ridendo, come se gli avesse chiesto una cosa estremamente buffa, “ma sei freddissima”.
Lily sorrise fra se. Sotto il suo tocco, riusciva a sentire ogni muscolo del suo torace, ben fatto e muscoloso a forza di allenamenti di Quidditch. E poi? Un rumore. Ma cos’era? Un battito, ma non era il suo. Avvicinò di più la testa al petto di James. Era il suo cuore. Batteva a una velocità incredibile, come quello di Lily. Sorridendo ancora, si lasciò avvolgere da quel calore e sprofondò anche lei nel mondo dei sogni, accompagnata dai battiti del suo cuore e di quello di James che pulsavano all’unisono, in un’armonia vecchia come il mondo.


dunque, dunque... che ne pensate di sta' roba?
devo dirlo, sinceramente non è che mi convinca tanto...
allora una precisazione sul capitolo precedente che mi sono scordata di scrivere. MALA band, spero l'abbiate capito, viene dalle iniziali: Mary, Alice, Lily e Amelia; lo so che non è un granchè come soprannome ma LAMA band era ancora peggio, e poi volevo sottolineare la similitudine fra MALA band e MALANDRINI... bò!

il capitolo seguente l'ho già scritto quindi credo di pubblicarlo presto. Che altro dire... passiamo ai ringraziamenti
HERMY 101: giuro solennemente che anche io mi sarei vergognata come un cane al posto di Alice. però ho deciso di graziarla e di non farle fare una figuraccia totale. ci saranno occasioni simili in futuro XD. yess, è nata un'amicizia!! sono anch'io felicissima per loro... pensa un po' te...
BELLA SWAN: grasssie per i complimenti! quando li ho letti ho gongolato davanti al computer come un'idiota. spero di non aver osato troppo con Vernon, a me sapeva originale come idea... naturalmente cambierà idea quando saprà che Lily è una strega... a chi lo dici! io adoro Mary!!! è un po' maschiaccio ma è tenera! ho un'amica che è uguale... (we love Sirius 4e!!!!) don't worry per le recensioni, più sono lunghe meglio è XD
LILLY 94: grazissime!! sono contenta di sapere che riesco a farti immedesimare nei personaggi, lo speravo proprio!! ti prego continua a recensirmi, aumenti il mio ego in modo spropositato *ih, sono felice come un re!*...
ARIADNA 93: come al solito ti sprechi in complimenti!! ma grazie comunque cacchetta!!! apprezzo il pensiero...

Signori, ho appena scoperto come vedere le visite (lo so sono un genio XD) e volevo ringraziare le 19 persone che mi hanno messo fra i preferiti GRAZIE MILLE!!!! e quelli che hanno letto soltanto.

sorbole mi sa che ho scritto troppo.. che dire ancora... spero vi sia piaciuto il capitolo... auguri di pasqua a tutte, che possiate ricevere tutto il cioccolato che desiderate XD

forse questa non è la maniera giusta per farlo, ma credo che fanfic sia un luogo nato per creare emozioni e io, nel mio piccolo, desidero far sapere a tutto l'Abruzzo che gli siamo vicini... coraggio...

Tugs**




  
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