Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: coux    11/04/2009    3 recensioni
cosa succederà dopo? che fine faranno i nostri personaggi dopo Beaking down? e Renesmee? mi sono sbizzarrita con la fantasia... p.s: la trama mi ha aiutato a scriverla la mia amica Giulia, quindi un grazie enorme per il suo splendido aiuto!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non andare

Non andare

 

Eccomi con un nuovo capitolo!!! Spero vi piaccia. Mi scuso per il scadente servizio del tg (capirete leggendo), ma ero molto indecisa e non sapevo da che parte partire… va bè, non vi resta che leggere, e magari lasciare un commentino…. Buona lettura…

Ah, dimenticavo i ringraziamenti a chi ha messo la mia storia tra i preferiti! Eccoli qui:

1 - antimarella94
2 - aras95 

3 - Aurora_Cullen 

4 - bellemorte86 

5 - bizzo 

6 - cesarina89 

7 - Confusina_94

8 - dahlia3vFA 

9 - damaristich 

10 - elis_cullen 

11 - fedev82 

12 - franci_cullen 

13 - giugiu182

14 - kira988

15 - lalla22

16 - lilly3

17 - Lithia del Sud

18 - Lucky_Didi

19 - Manyu

20 - Mapi

21 - NIKEHOPE90 

22 - patu4ever 

23 - rebby 

24 - sara2087 

25 - SaraMasenCullen 

26 - scimmietta95 

27 - sexy_eclipse

28 - skater4ever

29 - tuxe

30 - valeEfla

31 - veliva

32 - _ki_ 

33 - _Nessie_ 

Di nuovo buona lettura!

 

 

<< allora? Cosa ci fai qui? >> ripetei.

<< ecco, mi dispiace… ehm, io non volevo disturbarvi… >> cercò di spiegare Seth. Tra tutte le persone che potevano sbucare fuori da un cespuglio, lui era quello che meno di tutti mi sarei aspettato di vedere. Possibile che anche nei momenti più belli, c’era sempre qualcuno che irrompeva nella mia felicità senza bussare o chiedere il permesso?

Udii un ringhio dal petto di Alec, ma lo ignorai. Tra lui e mio padre si poteva fare un concerto.

<< allora? >> chiesi.

<< allora cosa? >> chiese Seth.

<< senti, forse sono matta io, o forse mi ci state facendo diventare. Ti pare normale che una persona che dovrebbe essere dall’altra parte del pianeta sbuchi fuori da un cespuglio, senza maglietta in pieno novembre? >> dissi io retorica.

<< giusto. Non fa una pecca. Comunque io ti avevo avvertita che sarei venuto! >> si spiegò il licantropo.

<< tu cosa? Ma allora è un vero complotto! Volete farmi diventare matta! >> esclamai.

<< ti ho mandato un messaggio! >> esclamò lui, intimorito dal concerto di ringhi che proveniva dal petto di Alec.

<< ah si? Controlliamo subito… >> dissi io, perdendo le staffe e raggiungendo un tono di voce acuto. Sfilai il cellulare dalla tasca dei jeans e controllai i messaggi. Trovai un messaggio recente di Seth e lo aprii. Lo lessi velocemente, cercando di acchiappare qualche parola tipo “Volterra”, “ti raggiungo” e roba del genere. Nulla.

Alzai lo sguardo e dissi trionfante:

<< nessun messaggio >>

<< non è possibile. Ti ho spedito il messaggio che diceva che anche io mi sarei dato da fare per vendicare Jacob, no? >> chiese lui, disperato.

<< si, quello… >> ma poi fui folgorata dall’evidenza. Esprimersi meglio la prossima volta? Mica potevo arrivarci da sola che attraversava l’oceano!

<< insomma! Che diavolo sta succedendo? >> sbottò all’improvviso Alec, concludendo di gran carriera il concerto nel suo petto. E devo dire, magnifico petto….

<< niente, Seth è venuto qui da Forks, ma il tempo di organizzarci e sarà di ritorno a La Push in men che non si dica >> spiegai.

<< invece ti sbagli. Non ho intenzione di andarmene! Con quel che mi è costato il biglietto aereo di prima classe! >>

<< i tuoi genitori sanno che sei qui? >> chiese Alec, usando lo stesso tono di voce che si usa con i bambini quando si perdono.

<< gli ho mandato un messaggio quando sono atterrato. >> rispose lui, allegro.

<< mandagliene un altro dicendogli che stai per far ritorno >> dissi io.

<< ti ho già detto che io non torno a casa. >>

<< quanto ci scommettiamo? >> dissi io malefica.

 

<< Seth!! >> esclamò mia madre appena lo vide << tesoro, ma cosa ci fai qui? Dio, viaggiare tutto solo… sarai affamato! Ragazze, bisogna andare a fare la spesa! >>

Cosa? Non posso crederci! Invece di sgridarlo, lo trattano come un principe che torna vittorioso dopo la guerra.

<< Renesmee, vai tu a fare la spesa… compra qualche cosa, poi ci organizzeremo meglio per i prossimi giorni… >> disse mia madre, abbracciando e baciando Seth.

Prossimi giorni? Ma siamo matti? Forse non hanno capito che devono metterlo sul primo aereo e rispedirlo da Sue!

<< la accompagno >> sentii dire da Alec

Cosa? Pure lui è d’accordo?

<< cosa c’è che non va, amore? >> chiese lui.

Amore? O mio dio, dimmi che gli altri non hanno sentito! Mi guardo intorno, ma pare che nessuno abbia sentito. Mi giro verso  Alec e lo vedo che se la ride come un matto… va bè, andiamo a fare questa spesa… che si strozzi pure con il cibo, tanto io ho il mio  “amore”…

 

<< e questo? >> chiesi, rigirandomi tra le mani un barattolo di latta con un’etichetta poco invitante. La parola  “Chele” capeggiava a caratteri cubitali sopra all’immagine del prodotto.

<< che ne so io? >> chiese lui con un’alzata di spalle.

Riposi il barattolo nel suo scaffale, non sicura di cosa fosse. Anche se però sarebbe stato un dispetto perfetto… purtroppo non sapevo cosa mangiasse Seth, per quel che mi riguarda poteva anche adorarlo. Io, dal canto mio, non ho mai mangiato del “Chele”…

Passammo una buona oretta a cercare di distinguere ciò che era commestibile da ciò che non lo era. Compito alquanto difficile se si calcola che Alec non mangiava cibo umano e io ne mangiavo poco e  molte volte senza sapere cosa fosse esattamente. Quando passammo davanti al reparto per i cani, mi venne la cattiva tentazione di prendere una busta di croccantini per servirglieli a Seth, ma poi ci rinunciai. Arrivammo alla cassa con il carrello pieno di schifezze, e ci volle un po’ di tempo prima che capissimo come funzionasse il rullo. La cassiera rimase perplessa dalla nostra ignoranza, ma quando vide bene il volto di Alec, si dimenticò del rullo e si mise a farli gli occhi dolci. Dal canto suo anche Alec fu gentile, e sembrava anche interessato alla ragazza. E io, anziché essere gelosa, mi ritrovai a sorridere e a pensare: “il mio amore ha fame?”

Mentre uscivamo dal discount e portavamo le borse al limitare del bosco, in modo da poterci allontanare più velocemente, Alec mi chiese:

<< hai visto come era carina quell’umana? >>

<< si, ho notato. E scommetto che aveva anche un ottimo profumo… >> risposi.

<< hai centrato il punto >> e così dicendo mi diede un bacio delicato sulle labbra.

Avremmo dovuto fare la spesa più spesso d’ora in poi… in un certo senso, Seth stava tornandomi molto utile.

 

Passarono i giorni, e all’appartamento c’era sempre un gran via vai di vampiri. I volturi e il corpo di guardia dormivano all’aria aperta, ma di giorno erano quasi sempre da noi, solo se il tempo naturalmente gli permetteva di uscire dal bosco al riparo dal sole. Solo due volte c’era stato un cielo pulito con un sole autunnale. Io però cominciavo a stancarmi di quell’appartamento piccolo e male arredato.

Un giorno, mentre ero seduta in balcone a giocare a carte con Seth, ci arrivò la notizia che Esme aveva trovato una casa in una radura, o meglio, in aperta campagna. Vicino c’era anche un bosco, quindi per cacciare non era un problema, almeno per noi. Dalle descrizioni, la casa era molto grande, una sorta di villa rinascimentale, ma era distante dalle città: questo era un problema per i volturi. Vabbè, si sarebbero arrangiati.

 

La nuova casa pareva la villa di Versailles!

Aveva quasi cinquanta camere da letto, due sale da pranzo e un’enorme cucina. I bagni erano associati alle camere, quindi quasi cinquanta anche loro. Devo dire che Esme ha proprio buon gusto. Certo tutte quelle camere da letto e quei bagni non servivano a molto, ma a me e a Seth non dispiacevano affatto. Al piano di sotto, con la cucina e la sala da pranzo, c’erano le sale da gioco e una per i ricevimenti. Sicuramente Alec e Jane sarebbero tornati ai vecchi tempi. Scelsi la camera più grande e ben fornita. Infatti Esme aveva voluto fare le cose per bene, quindi aveva arredato personalmente ogni stanza. Svelato il mistero del lungo soggiorno nell’appartamento.

I giorni trascorrevano veloci e monotoni anche in quella casa. Alec era quasi sempre in riunione con tutti gli altri nella sala dei ricevimenti, quindi io e Seth ci ritrovavamo soli e annoiati. Quei pochi momenti che passavo con Alec, erano veloci e fugaci, e mai abbastanza. Lui era sempre dolce e gentile con me, al contrario della sorella. Sembrava un leone che segna il territorio ovunque vada, per tenere lontano i rivali.

Durante una delle tante riunioni, io e Seth eravamo in camera mia, giocando a scacchi. Ma dopo la quarta partita, eravamo più annoiati di prima.

<< andiamo a guardare un po’ di televisione? >> propose lui.

<< sempre meglio di niente >> risposi io, sbadigliando.

Ci dirigemmo in camera di zio Emmett perché li si trovava il televisore più grande e sofisticato di tutta la casa. In teoria serviva per vedere le partite, ma a parer mio era sprecato. Le donne di casa, me compresa, avremmo preferito destinarlo ai programmi televisivi e ai film… non a delle stupide partite di calcio.

Accendemmo il televisore su un canale a caso. Il telegiornale.

- … la polizia sta ancora cercando i colpevoli di tale massacro, nonostante…-

Seth cambiò il canale, ma io urlai di rimettere sul tg. Era un canale americano, non c’erano dubbi. L’unica cosa che non quadrava è che il titolo in sovraimpressione era: “massacro tra i vicoli di Volterra: persone fatte a pezzi.”

-… Volterra è ancora scossa da queste notizie, ma la cosa che preoccupa di più il governo italiano è che i pezzi ritrovati non sembrano appartenere a delle persone sane. Alcuni ipotizzano che non appartengano nemmeno a delle persone umane. Abbiamo contattato un medico che lavora per i R.I.S. per farci spiegare la situazione:

<< cosa ne pensa del ritrovamento? >>

<< mai vista una cosa del genere. I pezzi di carne sono bianchissimi, e il sangue è di un colore così scuro che non pare sangue. Tra poco avremo i risultati sul dna, ma sono più che convinto che non è sangue. >>-

Così dicendo il ragazzo si congedò dalla giornalista.

Io e Seth non eravamo a bocca aperta, peggio. Ci guardammo negli occhi, quasi a voler cercare la conferma che anche l’altro aveva sentito le stesse cose, poi scattammo verso l’uscita e ci dirigemmo velocemente verso il salone. Entrammo senza bussare, e probabilmente sui nostri volti c’erano dipinte paura e preoccupazione, perché nessuno ci attaccò in malo modo per averli interrotti. Alec mi venne subito incontro, ma io ero troppo spaventata per parlare, ma anche solo per guardarlo negli occhi.

Fu Seth a parlare per primo. Spiegò cosa avevamo visto al tg. Mentre il ragazzo parlava, sentivo i muscoli di Alec tendersi, e fu un miracolo se non si spezzarono.

<< la squadra A, partirete tra due ore… destinazione Volterra. >> decretò infine Aro, tra il silenzio generale.

Alec mi baciò delicatamente sulla fronte, e insieme ad altri sei o sette vampiri del corpo di guardia, uscirono dal salone.

Mi ci vollero ben dieci minuti per capire cosa stesse succedendo, e perché erano andati via.

Corsi verso la stanza di Alec, sicura che lo avrei trovato li. Non mi sbagliavo.

<< non andare >> dissi entrando. Lui si voltò verso di me, e dolcemente mi abbracciò.

<< devo >> mi sussurrò all’orecchio.

<< manda qualcun altro. Dì ad Aro che passi alla squadra B >>. Mi stavo arrampicando sugli specchi.

Lui sorrise, ma non disse altro. Mi liberò dall’abbraccio, poi si diresse verso la porta e con un sorrise pieno d’amore, mi disse:

<< tornerò >>.

Corse fuori e raggiunse in giardino gli altri. Rimasi sola, come sempre, con un forte senso di tristezza e malinconia che mi attanagliava il cuore.

Non riuscivo a parlare e a pensare. Le uniche cose che ero riuscita ad assimilare erano che se ne andava dritto nella tana del lupo e che rischiavo di perderlo. E quando si parla di lupo, intendo letteralmente. Volterra non era più la città dei vampiri, ma di quelle bestie.

Dopo qualche minuto mi ritrovai a pregare Jacob (ebbene si, Jacob) di proteggerlo.

“ so che ti sto chiedendo troppo, che io dovevo essere tua e ora invece sono sua, ma se mi vuoi ancora bene, salvalo, tienilo sotto la tua protezione, come se fossi io a dover essere protetta. Riservagli lo stesso trattamento. Ti prego….”

E una lacrima mi rigò il viso, seguita da tante altre.

 

 

Allora, piaciuto? Spero proprio di si. Questo capitolo è più corto degli altri, ma solo per il fatto che ho voluto farlo terminare con le lacrime di Renesmee. Mi raccomando recensite in tanti!

Bacioni! XD

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: coux