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Autore: Anonymous_666_    24/05/2016    1 recensioni
Un ragazzo annoiato dalla vita quotidiana avrà finalmente l'opportunità insieme ai suoi amici di entrare in un nuovo mondo misterioso che potrebbe ucciderli da un momento all'altro. Quale mondo avresti scelto con una sola possibilità di cambiarlo? E cosa succederà ai quattro ragazzi? ...
Dal primo capitolo:
[...]Posò lo sguardo sul enorme libro a terra. La copertina in cuoio era molto spessa e rilegata a mano sul libro. Il titolo sembrava essere "DMD" ed era stampato in rosso sulla facciata.
- Certo, un ragazzo qualunque avrebbe detto "Pff, è sicuramente uno scherzo" o qualcosa del genere, maaa... - si accovacciò per guardarlo meglio senza toccarlo - Dopo le mie solite lamentele di prima sarebbe da ipocriti fare finta di niente. Inoltre vorrei aiutare quel bambino. Quindi... - [...]I ragazzi erano tutti increduli. Non c'era niente. Taisuke continuò a sfogliare le pagine ma erano tutte giallastre senza inchiostro sopra.
- Tutto qui? -
- Aspetta, guardate! - sulle pagine iniziarono a scriversi come per magia delle frasi: "Benvenuti. Gheanna vi invita nel suo mondo. Accettare? "
- Beh, che rispondiamo? -
- Non credo che abbiamo molta scelta... Leggi! -
Sulla pagina apparirono anche le due risposte alla domanda, ma erano solo un "si" e ancora "si". [...]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 32
I Farek Rae




Data attuale: 44° cave di Vexin




- NO.... - Mirko si alzò di scatto.

Si trovava sotto le pesanti coperte di un letto nella stanza di Vanvan. Si guardò le mani, ancora confuso se si trovasse nella realtà o stesse ancora sognando. Erano sudate e aveva il respiro affannato come se avesse appena smesso di correre.

Ho fallito ancora...

Lasciò cadere il suo corpo sui morbidi cuscini sotto di lui. Era ancora stanco nonostante si fosse appena svegliato da un lungo sonno. Con aria triste allungò la mano sul pavimento cercando la sua spada. Una volta trovata la alzò avvicinando la punta al muro e creando una piccola incisione accanto a tante altre.

L'undicesima sconfitta... Se continuo così non rivedrò i miei amici. Loro di sicuro si staranno allenando, ma non posso semplicemente continuare a sperare che stiano bene. Devo uscire da qui e raggiungerli.

Nella stanza regnava il totale silenzio. Mirko era immobile sdraiato sul letto ad occhi chiusi. Si fece forza con un sospiro e con un rapido scatto si liberò delle coperte alzandosi in piedi.

Non devo perdere tempo.

Aprì il suo armadio pieno di vestiti identici. Afferrò una giacca di pelle dalla pila e la indossò, si allacciò la cintura e si infilò le scarpe, anche esse in pelle.

Questa é la volta buona.

Si legò la spada alla cintura e prese uno dei cuscini dal letto. Aprì lentamente la porta che dava sul corridoio della base, e lanciò il cuscino fuori dalla stanza. Non ebbe il tempo di arrivare a terra che esplose in una nuvola di piume minuscole, dopo essere stato colpito da un piccolo proiettile.

1...

Con un rapido scatto si tuffò dall'altra parte del corridoio, evitando una scarica di proiettili.

5, 6, 7...

- Vigliacca, fatti vedere! -

- Non capisco di cosa tu stia parlando. -

Perché non riesco a vederla...

Mirko si trasformò nel suo doom, e le scaglie e le ali che gli crebbero uscirono da degli appositi fori creati sulla giacca. Si coprì il corpo con le ali e la spada e riprese a correre nel corridoio sotto le raffiche di palline della sua maestra.

14, 15, 16...

Vanvan smise di colpirlo e Mirko ne approfittò per correre più velocemente.

Può tenere solo 16 palline con entrambe le mani. Se glie le faccio tirare tutte insieme ho qualche secondo di tregua mentre le riprende.

Si fermò all'improvviso ed entrò in una stanza del corridoio. Nello stesso istante Vanvan aveva ripreso a sparare.

- Per un soffio. - tornò umano e si accasciò a terra - Questo potere é davvero inutile. In una prova come questa non mi serve a niente nonostante abbia capito come ragiona Vanvan. -

Accese la torce e si guardo in torno. La stanza era impregnata del tipico odore da cantina e faceva più freddo rispetto al resto della base. Non era una camera da letto, assomigliava più ad un ripostiglio con delle grosse cataste di legno. Si avvicinò per toccarle: erano asciutte e si spezzavano facilmente.

- Forse... -

Prese una dozzina di assi e le avvicinò alla porta. Poi con la spada spezzò la punta ad una di queste. Si trasformò ancora e inspirò.

- Avanti! -

Soffiò, ma non accadde nulla.

So che ne sei capace, lo hai fatto più volte senza il mio controllo.

Si concentrò affondo. Provò a sentire il doom come se facesse parte del suo corpo. All'improvviso iniziò a sentire uno strano sapore in bocca.

- Eccolo. Questo é lo zolfo. Che schifo però... -

Inspirò di nuovo ma l'odore dello zolfo lo fece tossire, e ad ogni colpo creava delle piccole fiammelle che accesero immediatamente il ciocco che aveva in mano.

- A qualcosa servi. -

Intanto Vanvan, che si trovava fuori in corridoio, iniziò ad avvicinarsi al ripostiglio.

- Ei! É un po' troppo che ti stai riposando. Lo scopo della prova non é... - sentì una strana puzza. Dalla porta della stanza usciva del fumo nero.

- Ma che... -

Mirko aprì di scatto la porta e calciò di fuori le assi di legno in fiamme. In pochi secondi l'intero corridoio si riempì di fumo.

- MA SEI PAZZO? HAI IDEA DI QUANTO COSTINO? -

- Questa prova non ha regole, lo hai detto tu. -

- METTERÒ TUTTO SUL CONTO DI ALYCE! -

La ragazza iniziò a sparare i proiettili senza mirare, e Mirko li evitò tutti continuando a correre indisturbato.

Grazie agli occhi del doom riesco a vedere benissimo anche nel fumo.

Vanvan fu costretta a rinunciare di colpirlo per spegnere l'incendio mentre il ragazzo prosegui verso l'uscita.
Aprì la porta tanto attesa e si ritrovò ancora una volta nella stanza che portava all'uscita.

- Questa volta devo farcela! -

Iniziò a correre con tutte le sue energie verso l'uscita. Era molto lontana e per quanto camminasse quel puntino bianco in fondo alla stanza sembrava non avvicinarsi. Dopo qualche minuto sentì la porta dell'entrata sbattere contro il muro.

- MALEDETTO VIENI QUI !!! -

- Dannazione... -

Era stanco e gli mancavano le forze, ma la voglia di uscire da lì lo spinse oltre il suo limite.

- Devo farcela, devo farcela. -

Il puntino bianco finalmente iniziava ad ingrandirsi. Ormai mancava poco e Vanvan era ancora troppo lontana per poterlo colpire con un proiettile.

Ci sono quasi!

In un istante la luce proveniente da fuori venne oscurata. Il puntino bianco era sparito.

- Ma che... HAI CHIUSO L'USCITA?! MALEDETTA! -

- Non c'è una porta all'uscita, stupido. -

E allora quello cos'é?...

Mirko intravide un'enorme figura avvicinarsi verso di lui a gran velocità. Prima che potesse capire cosa fosse qualcuno gli prese la faccia con una mano facendolo sbilanciare all'indietro.

- Dove credi di andare tu? - con forza gli schiacciò la testa al suolo rompendo anche le mattonelle e con un saltò balzò dietro di lui.

- AAAH !!! - Mirko urlò di dolore portandosi le mani al capo. Le corna del doom avevano assorbito gran parte del danno, senza di esse probabilmente ci avrebbe rimesso la pelle.

- Ma sei impazzito? Che vuoi tu ora? -

A fatica si alzò, riconoscendo il suo aggressore. Era lo stesso ragazzo che lo aveva minacciato con un coltello nella vasca e che se ne era andato qualche giorno prima sul Vastatoris.

- Ancora tu. Cosa vuoi da me? - Preso dalla rabbia e senza riflettere sguainò la spada e lanciò un fendente orizzontale che il ragazzo evitò inarcando la schiena.

- Mi sembrava di averti detto che non puoi uscire da qui o sbaglio? - si ritirò su afferrando la sua spada e tirandola verso di se - Allora perché ti trovo a scappare? - Mirko si sbilanciò e lui lo colpì prima con un montante e poi con un calcio alla bocca dello stomaco facendolo volare via.

- Dannazione... - cercò di rialzarsi ma era senza energie. Subito dopo arrivò un enorme Vastatoris a forma di serpente dietro di lui.

- Siccome non collabori posso fare una sola cosa. - dalla manica uscì un coltello che prese al volo. Senza esitare alzò il braccio pronto ad infliggergli il colpo di grazia ma un proiettile gli fece volare via l'arma.

- Aspetta! Fermo! L'ho sfidato io a scappare da qui. Ti avevo detto che lo avrei allenato! - urlò Vanvan mentre correva verso di loro.

- Hmm... - riprese l'arma da terra senza aggiungere nient'altro. La ragazza intanto aveva raggiunto Mirko e lo aiutò ad alzarsi.

- Tutto apposto? -

- Mi prendi in giro? Voleva uccidermi! - si voltò per guardarlo ma lui lo stava completamente ignorando - Non credi che mi meriti delle scuse? -

- E per cosa? Ho solo eseguito il mio dovere. Se ti trovavi nel posto sbagliato nel momento sbagliato puoi solo incolpare te stesso. -

Ma chi si crede di essere?

Questo ragazzo sta giocando troppo col fuoco

Si lanciarono entrambi uno sguardo di sfida ma una ragazzina con una crinolina senza gonna si mise tra loro.

- ...Non litigate per favore, neanche vi siete conosciuti... -

- Cosa? -

- Tranquillo Mirko. Lei si chiama Lucienne, non ti sforzare nel cercare di capire cosa dice, parla sempre a bassa voce e non dice mai niente di importante. É solo molto sexy non trovi? -

- ...Si ma io sono ancora qui... -

- Il simpaticone con cui vai tanto d'accordo invece si chiama Mehum. -

- Piacere... - forzato dall'educazione Mirko allungò la mano per presentarsi ma Mehum lo guardò e si voltò senza dire niente.

Giuro che lo ammazzo...

- Ah ah ah... Quindi, Scenzio non é con voi? - Fece Vanvan cercando di cambiare discorso.

- No. Ha detto aveva delle cose da fare e sarebbe arrivato da solo a P-Efiesou. Siamo venuti solo per accompagnarti. -

- ...visto lettori? Sono già tornata... -

- Quindi c'é un posto in più. - disse Vanvan ammiccando a Mirko.

- Hai intenzione di farlo entrare nei farek rae o sbaglio? -

La ragazza gli rispose sorridendo, lui roteò gli occhi e salì in sella al Vastatoris.

- Che perdita di tempo... -

- Visto? - fece Vanvan a Mirko tirandogli a una vigorosa pacca sulla spalla - Sono simpaticissimi. -

- SBRIGATEVI !!! -

- Ecco, ecco. Ci conviene salire. Ti faccio vedere come si fa. -

- ...é difficile parlare con tutti questi discorsi in mezzo, non trovate?... -

La maestra mostrò a Mirko come salire in groppa al Vastatoris, sotto le lamentele di Mehum, e una volta sopra il mostro iniziò a camminare con le sue piccole zampe verso l'uscita.

- Questo Vastatoris si chiama Siwisu. É molto veloce per brevi tratti scoscesi ed é comodo per viaggiare con più persone o grossi carichi. -

- A me non sembra così veloce... -

- ...ahahah, povero illuso... -

Il Vastatoris arrivò finalmente all'uscita e in breve Mirko comprese che non si trovavano affatto a terra come lui pensava ma erano quasi sulla ciglia della montagna.

- Ma che... AAAH !!! - Il mostro si lanciò di sotto iniziando a scivolare con il muco secerneva dal corpo. In pochi secondi raggiunsero una velocità altissima e Mirko sia per paura, sia per il vento, abbassò la testa senza guardare.

- Che bambino. -

Quell'affermazione di Mehum infastidì Mirko, che si fece coraggio e aprendo gli occhi rimase sorpreso. Non solo si erano lanciati dalla cima della catena montuosa dove aveva combattuto contro Shen, ma c'era la luce. Una strana ed intensa luce rossa che illuminava il paesaggio di fronte a loro, donando ad esso un aspetto tetro che sembrava chiedere sangue e guerra. Mirko ci mise un po' ad abituarsi a quel panorama, e solo dopo essersi chiesto da cosa scaturisse questo fenomeno, alzò lo sguardo.

Oh... Santissimo... Giove...

Il cielo era quasi completamente coperto da un pianeta di dimensioni a dir poco colossali, lasciando al primo poco più di una striscia visibile all'orizzonte. Non si poteva guardare qualcosa senza notarlo.

- Quello é Satourie, dovresti già conoscerlo no? -

- Si, lo avevo visto mentre sorgeva... Ma... Non avrei mai immaginato che fosse così grande... -

É inverosimile. Non può esistere una cosa del genere. Se siamo così vicini, come facciamo a non schiantarci? E se invece fosse lontano ma grande, come fa ad esistere un pianeta del genere?...

Il gruppo grazie al Siwisu raggiunse in fretta la valle ma il Vastatoris, non avendo perso l'accelerazione, continuò a scivolare puntando al fiume. Mirko intanto, ripresosi dallo stupore e iniziando a ragionare trovò qualcosa di strano. La sfera del pianeta, da come la vedeva lui, aveva una zona circolare oscurata al centro, rispetto al resto che era illuminato di rosso sangue acceso.

- Vanvan, e quel effetto ciambella? -

- Ciacosa? -

- Intendo, perché al centro Satourie é oscurato. -

- Ah, é una vecchia leggenda... Si dice che tanto tempo fa, un dio appena eletto divenne in breve tempo il dio più amato e venerato di sempre. Era anche molto potente, più del normale. Questo lo portò ad aspirare al potere assoluto e decise di lottare contro Gheanna. Quando però iniziò la battaglia il re lo umiliò battendolo in poco tempo, e per punirlo lo spedì in alto, a Satourie, dove rimane esiliato fino ad ora. Da quel giorno il dio illumina per tre nensanariek ogni xin il nostro mondo. Tutto tranne il castello di Gheanna, su cui lascia un alone d'ombra perenne. Infatti se segui quella macchia nera puoi trovare il suo castello. -

Dopo tutto quello che ho visto non mi aspetto che abbia una risposta razionale questo effetto, ma la sua storia non mi convince.

Il Siwisu raggiunse il fiume e sempre ad alta velocità ci si tuffò, galleggiando e lasciandosi trasportare dalla corrente.

- Quindi Maestra Van, com'è il secondo regno? -

- É un regno carino, niente di speciale. Gente monotona che pensa solo a lavorare. Buone tradizioni. Ci tiene alla cultura. Da visitare ma non riuscirei a viverci. -

- E tu dove abiti invece? -

- ...anche io ho tante cose da raccontare, ma non mi chiede niente nessuno... -

- Io? Questo ultimo xin l'ho passato nella base ma ho una casa nel 1° regno. Dopo la prossima missione tornerò li dal mio amore. -

- Hai una famiglia li? -

- Finitela, siamo arrivati all'affluente. - disse Mehum interrompendoli. Tirò un paio di cinghie per far avvicinare il Siwisu alla riva e arrivati di fronte alla foce dell'affluente si trovarono davanti ad un'orribile imprevisto. Il canale era asciutto.

- No... non é possibile. Sono arrivati a questo? - disse Vanvan a Mehum.

- I fatti sono questi. - Senza battere ciglio scese dal Vastatoris e iniziò a slegare i suo oggetti dalla sella - Li abbiamo sottovalutati. Probabilmente é già iniziata la guerra. Se siamo fortunati però questa sarà la nostra occasione per portare dalla nostra un grande alleato, il che sarebbe un grande vantaggio per noi, o sbaglio? -

- Hai ragione. Gli faremo capire che stanno scherzando con le persone sbagliate. -

- Di cosa state parlando? Questo era un fiume una volta? Chi ha causato il suo prosciugamento? -

- Ah niente tranquillo. Tu sta solo zitto, tanto ne parleremo alla riunione. -

Che pazienza...

- ...e tu la conosci soltanto da una settimana... -

- A piedi ci vorrà più di un cave quindi arriveremo in ritardo. Partiamo subito. -

* * *



Data attuale: 45° cave di Vexin




- Guarda questo che figo. - Lorenz, Taisuke e Ghost si trovavano in un negozio di vestiti dal tetto basso e fitto di scaffali, che lasciavano poco spazio tra l'uno e l'altro anche solo per passare. Erano accompagnati da Kakou e Kunz, per sostituire i loro vestiti ormai ridotti a degli stracci.

- E questa collana? - Taisuke prese da uno scaffale una lunga collana formata da grosse perle rosse.

- Quella va messa sotto una spalla, così. - Kakou lo aiutò ad indossarla, facendogli entrare un braccio e tenendola come se fosse una borsa.

- Ahahahahah é epica, avete tutti vestiti strani qui. -

- Andiamo, sappiamo già cosa dovete comprare. Non posso rifarvi il guardaroba, non sono così ricca. -

- Ma abbiamo tempo no? Guarda questo. - Lorenz indossò uno strano cappello - Tu Shawn che ne pensi? -

Il mago era qualche scaffale più in la rispetto al gruppo a frugare in un appendiabiti - Preferisco il mio. -

*Uff* Com'è difficile.

- E tu Kunz cosa ne pensi? - Lorenz mostrò il cappello all'uomo, che rispose con un sorriso e alzando la mano, con il palmo rivolto verso di lui.

Immagino sia in si.

Il ragazzo continuò a rovistare tra i cappelli e ne trovo un altro molto strano. Lo tirò fuori per farlo vedere al gruppo ma Kakou glie lo fece cadere colpendolo con una stampella.

- Ehi ma che... - da sotto il cappello uscì un minuscolo mostriciattolo che Kakou schiacciò velocemente con la scarpa.

- Questo Vastatoris é pericoloso. Ha una forte tossina neurotossina che agisce molto lentamente. Ti ha morso? -

- No... Sto bene. -

- State attenti, a volte non si sente neanche il loro morso. Comunque é uno scandalo, non ci dovrebbe essere un suixon in una zona della città come questa. Farò una segnalazione appena tornati a casa. Per ora andiamocene, andremo in un altro negozio. -

- Ma dai per un semplice insetto. -

- Cosa? - Kakou spalancò gli occhi e sbuffo - Un suixon può impedirti di muoverti anche per un intero xin dopo che ha fatto effetto il veleno e una volta vengono fuori i primi sintomi ormai é troppo tardi. Se ce ne é uno allora é possibile che ce ne siano anche altri. Non permetterò che colpisca dei lavoratori di P-Efiesou. -

Queste cose le prende davvero sul serio...

- Ma per fortuna non mi ha fatto niente. E poi ormai siamo qui. -

- Ehi Lorenz, sembra che dovremo prendere questi. - Taisuke stava indossando una lunga pesante tunica color crema che lo copriva fino alle ginocchia. Kakou glie l'aveva legata alla vita con una corda, lasciandolo a petto scoperto - Ho interrotto qualcosa? -

Kakou sospirò e guardò Kunz in cerca di approvazione. Lui però alzò le spalle e sorrise.

- Va bene. Solo perché li avete già trovati. -

- Ma é bellissimo? Cos'é. -

- É l'abito tradizionale di P-Efiesou, qui fa molto caldo durante il giorno e la temperatura scende molto durante la notte. Questo abito vi permetterà di stare bene in qualsiasi momento vi trovate. Li avete visti indossare ad Aroga dai miei vicini quando siete arrivati se non sbaglio. -

- Si é vero. Sono anche molto cool, dovrei proporlo a mia madre una volta tornati. Ci farebbe un sacco di soldi. - Taisuke iniziò a mettersi in varie pose ridicole come se lo stessero fotografando.

- Si, se solo la tua totale assenza di muscoli non rovinasse tutto ahahahah. -

- Ehi, é perché il periodo passato qui mi ha rammollito, ma ti ricordo che prima di entrare qui un personal trainer mi ha seguito per un anno intero. - E così dicendo si sforzò di mostrare quei blocchi che aveva sugli addominali, ma la corda si allentò, facendo cadere la tunica e lasciando Taisuke in mutande - NON É GIUSTO! -

- Ahahahahah. E tu Ghost? -

Il timido ragazzo aveva già indossato la tunica da solo, ma al contrario del suo amico si era coperto anche sopra tirandosi su anche il cappuccio - ...Può andare... -

- Ma tu non stavi morendo dal caldo l'altra settimana? -

- ...Ah...già...mi ci sono abituato. -

- Allora andiamo? -

- Se queste sono le vostre taglie si. Tu hai scelto? - disse Kakou guardando Shawn e cambiando tono.

- Si, ma non ho bisogno che me lo paghi. -

Che cosa vuole fare quello... Come intende pagarla se non ha l'appartenenza a questo regno?

Scocciata Kakou si avviò verso il bancone del negoziante senza guardare cosa faceva il mago. La donna che si trovava dietro al tavolo in metallo, che da quando il gruppo era entrato stava oziando tranquillamente, aveva il volto completamente truccato. In particolare due linee nere che le colavano partendo dagli occhi e terminavano ai lati della bocca le donavano un'aria triste.

- Si? Cosa prendete? -

- Questi abiti. - Ora capisco perché il negozio é ridotto in queste condizioni. E questa donna é riuscita ad arrivare alla quinta classe? Se mette in pericolo la vita di noi lavoratori le farò pentire di avermi ospitata.

Kakou pagò regolarmente, mostrando la sua carta che venne inserita nella pistola che avevano anche i soldati del castello. La donna accese la luce grigia della sua anima che colpì con un fascio lo strano marchingegno. Dopo digitato alcuni tasti e l'emissione di fastidiosi suoni meccanici la negoziante restituì la carta a Kakou.

- Ora potete cambiarvi. Se volete la ci sono dei camerini. - disse la donna indicando un angolo vicino all'uscita.

- D'accordo! - i tre ragazzi corsero subito a mettersi le tuniche. Dopo averle indossate Ghost e Taisuke buttarono i loro vestiti strappati e rovinati dentro un secchio accanto alla porta. Lorenz invece, dopo averla guardata rievocando tutto quello che aveva passato, decise di tenersela. Se la legò alla vita sotto alla tunica in modo che non si vedesse e uscì dal camerino. Voglio conservarla per quando usciremo da qui. Sarà bello ricordare tutti e quattro insieme quello che stiamo passando ora qui. Ma... Che farà Shawn?

Il gruppo uscì dal negozio, tornando nell'afosa e affollata via della città. Aspettarono ancora qualche minuto sulla sabbia bollente che uscisse il mago, ma quando finalmente venne fuori non aveva niente in mano.

- Beh, non hai preso niente? -

- No, non ho preso niente. - Con un sorriso malizioso si levò il cappello dal capo e agitandolo di fronte a se fece uscire la stessa tunica che i ragazzi avevano appena comprato. Kakou senza pensarci due volte si scagliò contro il mago afferrandolo per il collo e portandolo al muro.

- Lo hai rubato vero? Come ti sei permesso!!! - si preparò a sferrargli un pugno ma Shawn la bloccò.

- Non hai capito niente. L'ho solo ricreato con la magia. -

La donna lo fissò ancora per un attimo, poi lo lasciò andare voltandosi.

- Non mi azzarderei mai a rubare qualcosa a P-Efiesou. C'è un limite a tutto. -

Anche se Kakou aveva avuto torto non disse nulla. Si avviò verso l'hayground tirandosi indietro Kunz, che la segui impacciatamente.

- Andiamo. Non voglio arrivare tardi. -

Shawn si risistemò il colletto del suo jilet e si coprì il capo con il capo con il cappello. Guarda tu cosa devo sopportare...

Lorenz si avvicinò a lui raccogliendogli la tunica caduta a terra - Tutto bene? -

- Che vuoi che sia. Non posso farci niente se mi trovo insieme a degli st... - Prima di finire la frase guardò Lorenz, e pensò che era meglio non provocare altri problemi - ...squilibrati. Dovrebbe calmarsi un po'. -

- Dovresti solo parlare di più con lordiinvece di startene in disparte, gli staresti più simpatico. -

Ma quant'è cocciuto, possibile che non lo capisce?

- Ho capito, ci proverò. -

- Ahahahah grazie. Sarebbe bello se potessimo andare tutti d'accordo. -

I due ragazzi si avviarono anche loro per raggiunger il gruppo che era già partiti.

- Shawn, se rimarrai nel nostro gruppo ti andrebbe di tornare a casa con noi? -

- Casa? -

- Si. Intendo il mio mondo da cui sono venuto. Non é figo come questo ma ci sono un sacco di... Shawn? -

- Il ragazzo si era fermato all'improvviso senza dare risposta.

La terra... Non ricordo quasi più niente di quel posto. Quanto tempo era che non ci pensavo? Quanto tempo é... Quanto tempo é che sto conducendo questa vita qui... Eppure quando ero li... Si, ricordo gli animali, all'epoca quel piccolo animale simile ad un neso con i capelli rossi mi metteva paura, Si, e ricordo la gente al circo, Si, il loro chiassoso chiacchiericcio continuo anche durante gli spettacoli, e sporcavano ovunque andavano con il pop corn, Si, il pop corn, quanto era buono mangiato sotto gli spalti insieme a Priscilla che lo faceva cadere ovunque, Si, Priscilla, così si chiamava Tikou quando eravamo solo due bambini, quanto tempo sarà passato da allora, vepak, ghecak, No, anni, ricordo quando festeggiammo i miei anni, i miei sette anni, Si, mi regalarono il mio primo mazzo di carte per imparare a fare quei miseri trucchetti di magia, miseri, miseri rispetto ad ora, ma ricordo che mi sentì veramente soddisfatto quando riuscì a fregare quell'uomo per prendergli la sua caramella, la caramella...

- Ehi Shawn ci sei? -

Il ragazzo che si era perso nei suoi pensieri tornò con i piedi per terra.

Ma cosa sto facendo, é inutile ricordare...

- Lorenz, anch'io sono nato lì esattamente come te. Solo che sono venuto qui da molto piccolo. -

- Davvero? Allora vorrai sicuramente tornarci con noi no? -

Lui ancora ci crede. Ma é arrivato da poco. Quand'è che io ho perso le speranze?...

- Ne riparleremo più avanti Lorenz. -

Lorenz comprese che il discorso lo turbava e decise di non insistere.

Forse é successo qualcosa di brutto quando era li e non vuole ricordarlo. Sarebbe un vero peccato doverci salutare e lasciarlo qui mentre noi torniamo a casa.

Non ha senso impuntarsi se é così cocciuto. Lo capirà da solo prima o poi che quello ormai é solo un bel ricordo che deve cancellare se non vuole soffrire...

I due ragazzi, una volta raggiunto il resto del gruppo che li aspettava davanti all'entrata dell'hayground, scesero per prendere il veicolo. Mentre aspettavano Kakou passò a tutti una borraccia in pelle con un liquido salato che, nonostante il sapore, nessuno rifiutò vista la grande sete che avevano.
Salirono sul rumoroso veicolo sotterraneo insieme ad altra gente nella direzione opposta ad Aroga, superando molte stazioni.

Non ci credo, il grande momento é arrivato!

Ormai sull'hayground erano rimasti soli. Il veicolo si fermò e scesero in una stazione che sembrava non essere usata da molto tempo. Il metallo nero tipico delle mura del sotterraneo era arrugginito e sporco e alcuni gradini delle scale sembravano dover cedere da un momento all'altro.

- ...*pss* Ghost, Lorenz, non vi sembra anche a voi tutto molto losco? Inizio ad avere paura... -

- Ma che dici. Ci possiamo fidare di loro. E poi a me questo posto eccita. Non ricorda anche l'ambientazione di "RETRO"? -

-...ha ragione lui Ghost...sembra divertente...-

- Va bene... Mi fido. -

Salirono le scale, a fatica per via di Taisuke a cui veniva da vomitare per l'hayground, e si ritrovarono all'entrata di un grande quartiere nel tipico paesaggio sabbioso.

- É questo il posto? Mi aspettavo qualcosa di più nascosto, con passaggi segreti e parole d'ordine. - disse Lorenz deluso.

- Non ci serve nascondere il nostro punto di ritrovo così tanto, siccome in questo preciso momento sta iniziando il Panzouruanna. Inoltre questo quartiere é disabitato. -

- E cos'è questo panzerotto canna? - chiese Taisuke senza preoccuparsi della pronuncia. -

- É un consiglio speciale che si tiene alla fine di ogni xin tra gli Zouru di tutti i regni e Gheanna. -

- Ah, capito. Quindi approfittate dell'attenzione rivolta su quel evento per stare tranquilli? - disse Lorenz.

- Si, diciamo di si. -

Avrei comunque preferito un covo segreto.

Entrarono nel paese tramite il cancello all'ingresso e si addentrarono nella strada principale. Il silenzio tombale del posto incuteva paura, come se li stesse aspettando un'imboscata. Nonostante però il quartiere fosse deserto e vuoto tutte le strutture erano in perfetto stato e le strade pulite.
Kakou, dopo un paio di minuti di cammino, si fermò di fronte ad un edificio poco più grande degli altri che assomigliava alla palestra di una scuola.

- Ehi aspettate, ma che fine ha fatto Shawn? -

- Non possiamo occuparcene ora. Il posto é questo e manca poco. Prima di entrare però indossate le camicie. -

Sempre la solita storia, pure lui però dove si é cacciato?...

- Ah ecco a cosa servivano. É la vostra uniforme? - chiese Taisuke pensando di entrare in una specie di setta.

- Diciamo di si. -

I ragazzi entusiasti di entrare a far parte del gruppo indossarono di fretta le camicie con grandi aspettative, ma rimasero delusi nel scoprire che erano delle semplici camicie bianche.

- Ma, é solo bianca. Neanche un simbolo, un logo? -

- Non possiamo crearci da soli i vestiti quindi non possiamo personalizzarle. La camicia bianca é il simbolo stesso del nostro gruppo. Siccome alcuni per missioni e combattimenti frequenti non possono lavorare non hanno lo stipendio per potersi comprare vestiti costosi. Questa camicia la può comprare chiunque, in questo modo siamo tutti uguali. - Anche se questa cosa mi fa storcere il naso. Ma non posso dirlo a loro che ancora devono entrare.

- Ahahahah d'accordo. -

Anche Kakou e Kunz indossarono le loro camicie, quest'ultimo a fatica siccome gli stava stretta.

- Ok andiamo. - la ragazza girò la maniglia, aprì lentamente la porta ed insieme al resto del gruppo entrarono nel grande salone. La stanza aveva un soffitto molto alto e due corde appese, con due palloni alle estremità, che penzolavano. Nonostante la bassa illuminazione risaltavano molto le camicie bianche delle persone che discutevano tra loro, tutti molto differenti l'uno dall'altro.

- Ma, siamo pochissimi. Saranno una trentina. Io mi aspettavano un esercito potente di mille uomini barbuti e armati. -

- Non é facile trovare persone disposte a buttare la loro vita per questa causa. Alcuni neanche ci credono. Ma tranquillo, ognuno di loro é forte quanto l'esercito di cui tu parli. -

Lorenz non sicuro di quello che stava succedendo prese Ghost e Taisuke in disparte per consultarsi.

- Ragazzi voi che ne dite? Forse abbiamo un po' sopravvalutato i Farek quello. -

- ...Io non mi aspettavo niente di più... -

- Ahahahahahah Lorenz Lorenz Lorenz, mi deludi... Ma non capisci? - Disse Taisuke scuotendo la testa - Come puoi fermati alle apparenze? É ovvio che ognuno di loro ha la potenza necessaria a distruggere il pianeta. Ricorda i film che abbiamo visto, quando un gruppetto di eroi sconfiggeva eserciti interi di mostri. Siccome noi siamo i buoni deve essere cosi. -

- Ne... Sei sicuro Tai? Forse non é sempre... -

- Sicurissimo. - rispose frettolosamente il ragazzo senza farlo finire di parlare - Inoltre, in teoria, Alyce, Meteo e Grey sono di livello basso in questo party. Immagina trenta persone più potenti di Grey e capirai subito che la loro potenza e figagine aumenta dell'ottantatre percento rispetto alle tue aspettative. -

- Ahahahahah ok mi hai convinto! -

- ...Ragazzi... - Ghost li interruppe e li invitò a guardare dalla parte opposta della stanza. Era appena arrivata Alyce insieme a Meteo da un'altra entrata. La rossa squadrò subito la stanza per cercare i ragazzi, e non appena li trovò lanciò loro un occhiata con aria arrabbiata.

- Credo non sia contenta di vederci qui... -

- Non fa niente. - gli disse Lorenz per incoraggiarlo - Ormai siamo qui e non ci può fare niente. Non ci impedirà di aiutarli a combattere. -

- É vero, facciamole vedere di cosa siamo capaci! -

Anche se ho fatto finta di niente non mi piace il fatto che Meteo sia arrabbiata con noi. Non abbiamo fatto niente di male. Dovrebbe essere contenta che vogliamo dare il nostro contributo.

Lorenz la guardò meglio. Aveva una benda che copriva l'occhio destro e le braccia ancora fasciate. I capelli rossi, ora perfettamente lisci, da un lato arrivavano fino alla spalla mentre dall'altro toccavano il ginocchio. Questa pettinatura, che scalava da sinistra verso destra, nonostante fosse strana le donava ancora più femminilità rispetto a prima.

Wow, é davvero bella così. Anche se la benda e le fasce mi ricordano quali sofferenze ha passato...

- Per favore silenzio! - Entrò un uomo davvero grande nella stanza. Alto, con barba corta grigia che nascondeva i segni dell'età del viso e un paio di occhiali grossi e tondi dal vetro verdognolo, guardava tutti con le sopracciglia aggrottate incutendo un certo timore. Il particolare che si notava di più però erano le braccia, che dal gomito in poi erano meccaniche, e grandi abbastanza da fargli toccare il pavimento con le dita nonostante fosse in piedi.

- Silenzio! - Al suono possente della voce dell'uomo tutti si misero in ordine nella sala, compresi i ragazzi.

- Grazie di essere venuti nonostante il posto fosse stato scelto così in ritardo. Come sapete abbiamo avuto molte perdite durante questo xin, anche molto importanti, ma il fatto più importante é l'apparizione del potere della profezia. Un gruppo ha avuto un imprevisto e arriverà in ritardo ma gli argomenti sono urgenti e non potremo aspettarli. -

- Ehi Kakou, ma perché parla la nostra lingua? -

- Perché nel gruppo ci sono molte persone che vengono dall'Eden e che ancora non conoscono l'echinonz. -

- Capito. -

- Il nostro capo non ha potuto partecipare oggi per i problemi che conoscete, per cui come rappresentante del gruppo c'è lui...-

- Che presentazione fiacca! - Si sentirono le urla di un ragazzo, provenienti da fuori la palestra.

- Oh no... - Meteo chinò il capo e si coprì il volto con la mano.

- Ma tanto mi conoscete. Sicuramente mi conoscete! Ovviamente mi conoscete!  - entrò in corsa un ragazzo basso dai capelli neri all'insù e un ciuffo rosso che gli pendeva sull'occhio destro.

- Speravo non ci fosse...-

- MASAMUNE !!! L'unico e solo... -

- Tutti ma non lui... -

Il ragazzo si mise in posa e, alzando il pugno destro e portando al petto il sinistro, urlò -..."PUUUNCH MASTER !!!" -
   
 
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