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Autore: cabin13    25/05/2016    1 recensioni
Chi più, chi meno, avevano tutti trovato il loro "posto nel mondo".
Per quanto riguardava lui, beh, non poteva desiderare più dalla vita. Anzi no, una cosa c'era, quella cosa... Ma l'avrebbe realizzata di lì a poco.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sokka, Suki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come il mare è legato alla luna



–Voi due... cosa?! – strepitò un'incredula Katara balzando in piedi, gli occhi spalancati saettavano dal viso di Sokka a quello Suki alla collana che lei portava al collo.

Seduto accanto a lei, Aang strattonò per una manica la giovane moglie per farla risedere, ma anche la sua faccia tradiva un'espressione di sorpresa e lo stesso valeva per Toph, Zuko, Mei e Iroh.

In quel pomeriggio, infatti, i ragazzi si erano concessi una pausa dai loro ruoli di avatar, Signore del Fuoco e ufficiali dell'esercito per godersi una tazza di tè tutti insieme come ai vecchi tempi e si erano riuniti nel negozio dello zio di Zuko.

Tenendo fede alla sorpresa che volevano fare a tutti, Suki e Sokka non avevano proferito parola sul loro matrimonio e la ragazza aveva indossato la collana come se nulla fosse. Inizialmente non se n'era accorto nessuno, poi Iroh l'aveva notata e aveva fatto un commento generico di quelli tipo "Bella collana, Suki, molto graziosa" e da lì tutti – tranne Toph per ovvi motivi  avevano osservato con curiosità il nuovo gioiello della guerriera. A Katara i colori erano subito risultati familiari e con uno sguardo più attento aveva riconosciuto il ciondolo che il maestro Pakkuaveva donato alla loro nonna.

– Suki – aveva cominciato, curiosa – dove hai comprato quella collana?

La castana aveva finto di cadere dalle nuvole: – Ah, questa? Me l'hanno regalata...

– E chi te l'ha regalata?  Toph si unì a Katara con un ghignetto divertito, con i suoi piedi aveva percepito le pulsazioni della ragazza: alla prima domanda il cuore aveva perso un battito e poi il ritmo era accelerato.

– Oh, è stato Sokka...  aveva risposto lei con un sorriso accennato.

Katara si fece sempe più curiosa: – E perché le hai regalato la collana di Gran-Gran?  si era rivolta al fratello.

– Che sorella impicciona che sei  aveva sbuffato lui, ma poi, con tono noncurante, aveva sganciato la notizia bomba: – Comunque, se proprio vuoi saperlo, ficcanaso...  e le aveva dato un buffetto sulla spalla – io e Suki ci sposiamo...

La dominatrice dell'acqua non aveva saputo trattenere la sorpresa, così come tutti gli altri e ora i due non-dominatori si trovavano puntati addosso gli occhi stupiti degli amici.

– Ma perché non l'avete detto subito?  commentò Mei. Da quando si era rimessa con Zuko (e si erano sposati) e aveva inziato a frequentare la squadra dell'avatar il suo atteggiamento sempre annoiato stava lasciando il posto a uno più emotivo e partecipe, sebbene solo di poco.

– Beh, volevamo fosse una sorpresa – rise la guerriera kyoshi.

– E... e quando te l'ha chiesto?  domandò Katara.

– Due giorni fa.

– Due giorni fa?!  ripeté la moglie dell'avatar.

– Ehi, sorellina  fece Sokka ridacchiando – io l'ho presa molto meglio la storia del tuo matrimonio!

I due erano seduti vicini di posto e la ragazza soffocò in un abbraccio il giovane rischiando di rovesciare le tazze piene di tè fumante (che vennero prontamente salvate dal dominio di Aang). Quando il guerriero della Tribù dell'Acqua poté finalmente respirare notò che la sorella era arrossita e aveva gli occhi lucidi: – Non sai quanto sono felice!  esclamò lei.

Mentre mangiavano, i due futuri sposi spiegarono quel poco che in due giorni avevano pensato per il matrimonio: erano certi di volerlo celebrare durante l'estate – due/tre mesi di lì a poco  e sarebbero rimasti nel Regno della Terra, ma avrebbero invitato tutti gli amici che avevano conosciuto nel viaggio compiuto attorno al mondo prima della cometa. Non avevano ancora idea di come la cerimonia si sarebbe svolta: entrambi volevano rispettare le tradizioni della loro gentema non volevano neppure imporle all'altro e quindi dovevano ancora giungere a un compromesso.

– Non potreste semplicemente mischiare le due modalità?  suggerì Zuko.

– Non è facile  ribatté Suki – Ci sono usanze che io terrei a rispettare,  anche lui vorrebbe- e mise una mano sul braccio del fidanzato -ma non possiamo metterle tutte perché verrebbe fuori un miscuglio eccessivo...

– E se ve la giocaste a pari e disp... ahi!  la proposta di Aang venne interrotta da Toph: la dominatrice della terra aveva dominato un sassolino contro lo stinco dell'avatar e aveva le sopracciglia aggrottate in un'espressione di rimprovero: – Che idea idiota... Facciamolo!  era sempre la solita...

Gli altri ignorarono la pensata stupida del dominatore dell'aria e il Signore del Fuoco prese la parola: – L'importante è che vi decidiate prima di quest'estate  commentò con la sua solita ironia.

Sokka rispose con un verso di scherno, ma ricevette una gomitata da Suki e quindi disse: – Ehm, molto gentile, Zuzu – e poco ci mancò che Zuko gli scagliasse contro una fiammata.

– Beh, state pur certi che non vi liberete di noi- concluse Katara – Vi aiuteremo con l'organizzazione!

Sokka e Suki si scambiarono un'occhiata: i loro amici avevano idee totalmente differenti (e alcune erano pure assurde) quindi prevedevano che quell' "aiuto" avrebbe portato un sacco di casini e guai...

 

 

Tre mesi dopo...

– Sparisci, Sokka!  strillò Toph rivolta alla porta.

– Dai, solo una sbirciatina...

– No!  arrivò secca la risposta da parte della ragazza cieca.

– Non puoi vedere l'abito prima della cerimonia – convenne Mei, scocciata – Porterebbe sfortuna!

– Da quando in qua voi credete a queste superstizioni?  protestò il ragazzo dietro la porta.

Katara sbuffò sonoramente, aprì l'uscio e lo rischiuse dietro di sé. Scoccò al fratello un'occhiataccia che voleva farlo secco sul colpo e seguita dal ragazzo scese le scale chiamando a gran voce gli altri. Li trovò seduti nel cortile con Momo e Appa e dovette trattenersi dal strozzarli tutti e tre.

– Che cavolo ci fate fermi lì??

– La pacchia  fece le spallucce Zuko.

– Voi non dovreste stare lì al sole come le lucertole!  li rimbeccò la dominatrice – Dovreste tenere lontano Sokka finché Suki si prova il vestito! È appena venuto a curiosare e poco ci mancava che la vedesse!

– Francamente non vedo il problema..,  disse Aang prendendo un sorso di bibita. Katara usò il dominio e la bevanda finì tutta in faccia al marito.

– Maschi...  sbuffò seccata, poi si girò verso il fratello che aveva un'aria esterrefatta in viso e gli intimò: – Tu adesso rimani qui con questi idioti  Aang, Zuko e Haru protestarono – e non vieni più a spiare, intesi?

– Ah, singorsì!  ridacchiò il guerriero.

La giovane tornò nella stanza dove c'erano le altre e fece segno di OK agli sguardi interrogativi delle amiche. Vide l'abito che aveva finito di indossare la guerriera kyoshi e restò senza fiato: era bellissima.

– Adesso mancano gli ultimi ritocchi e per domani sarai pronta  assicurò la Signora del Fuoco.

– Teoricamente nel Regno della Terra una sposa dovrebbe indossare qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di prestato e qualcosa di azzurro  spiegò Toph.

– Per il blu sono già a posto: ho la collana.

– Il nastro dei capelli te lo presto io  si offrì Mei e tirò fuori un nastro molto elaborato con decorazioni dorate.

– La cosa vecchia potrebbero essere i miei ventagli  suggerì la guerriera kyoshi e ai sopraccigli alzati delle amiche rise: – Non come arma! Come accessorio, appesi alla fascia... – e mostrò come intendeva. Le altre furono entusiaste all'idea.

– Ma... la cosa nuova?  chiese Toph.

– Ci sono!  esclamò Katara dopo qualche minuto di silenzio – Potresti tenere uno dei tuoi vecchi ventagli e uno potrebbe essere comprato nuovo!

Dopo qualche tentennamento sull'abbandonare i ventagli a cui era affezionata (Katara la convinse dicendole che i ventagli nuovi non li avrebbero sostituiti) Suki accettò la proposta e nel pomeriggio le ragazze si recarono in città. Lì Suki scelse dei ventagli molto simili a quelli che usava come guerriera, l'unica differenza era il tessuto pieghettato che era molto più fine e leggero.

 


Il giorno seguente...

Dire che Sokka era agitato era un eufenismo: correva come un matto su e giù per casa tentando invano di infilarsi i vesiti. Solo quando fu pronto gli amici gli fecero notare che non aveva indossato l'armatura da cerimonia ma i suoi abiti abituali e così il ragazzo si dovette cambiare tra un sacco di imprecazioni varie.

Anche a casa di Katara, dove era stata ospitata per la notte, Suki non era da meno e lo stesso valeva per le amiche che la stavano aiutando: la guerriera kyoshi non stava ferma, rigirava l'abito di continuo per controllare che fosse perfetto, Katara e Toph stavano lucidando i ventagli e Mei tentava inutilmente di pettinare i capelli della giovane, che continuando a muoversi non aiutava la già poca pazienza della Signora del Fuoco.

Era il giorno che avevano atteso per mesi, quel pomeriggio i due giovani sarebbero diventati marito e moglie.

– Ti decidi a star ferma?  sbottò Mei, stufa dei continui rigiramenti della ragazza.

– Andiamo, Mei, cerca di capirla  intervenne Katara – È un giorno molto importante, è normale che sia così euforica  e scambiò un sorriso con la futura cognata.

L'altra fece un sospiro: – Va bene... cerca solo di...muoverti poco, ecco  e tutte ripresero i preparativi.


Il vasto parco nell'anello superiore era gremito di gente che aveva voluto godersi il caldo sole estivo, ma una grande parte era stata riservata solo per loro: la superficie di un langhetto riluceva sotto il sole e lì accanto c'era una piccola pagoda con un tetto merlato e una stradina lastricata. Di fronte alla pagoda c'erano delle panche di legno verniciato poggiate sul ghiaino e tutt'intorno era circondato da un giardino molto curato con erba verde e piante di diverse provenienze.

Gli inivtati stavano man mano arrivando e tutti salutavano Sokka con un sorriso o una pacca sulla spalla e il ragazzo ricambiava, un po' impacciato.

Non c'erano molte persone: erano gli amci che avevano conosciuto anni fa durante la guerra e con cui avevano mantenuto i contatti. C'erano le guerriere kyoshi con Ty-Lee e il villaggio, Teo e suo padre e gli abitanti del Tempio dell'Aria del Nord, la Tribù dell'Acqua del Sud con Akoda e Bato e qualcuno di quella settentrionale, i membri del Loto Bianco Iroh, Bumi, Pakku, Jon Jon e Piandao e persino gli abitanti della palude (che si erano messi gli "abiti eleganti" della loro tribù e avevano ricevuo un cinque da Haru).

Zuko, Aang e Haru si avvicinarono al ragazzo: il Signore del Fuoco e l'avatar ci erano già passati e sapevano quanto nervoso dovesse sentirsi Sokka.

– Rilassati, vedrai che non succederà nulla  sorrise il dominatore dell'aria.

– Rilassarmi?!  Sokka lo osservò con un sopracciglio alzato e quasi strillò: – Aang, ti ricordi chi siamo noi? Noi siamo quelli che attirano i guai come le calamite attirano il ferro!

– Eddai, non eri tu quello che aveva il pensiero positivo?

– Ceeeerto...  fece ironico – E infatti poi il Regno della Terra è stato sconfitto, tu sei quasi morto e noi siamo finiti nella Nazione del Fuoco...

– Non puoi mica paragonare il tuo matrimonio alla guerra!  obbiettò Haru.

– Guarda,  deglutì il giovane – in questo momento starei meglio su un campo di battaglia che qui.

Quasi cadde a terra quando Zuko gli diede una pacca sulla spalla. – Ma non sei stato tu a dirmi che sposarsi con la donna che ami doveva essere stupendo?

– Appunto, quello era il tuo matrimonio, non il mio!

– Senti, Sokka, andrà  tutto bene, te l'abbiamo detto: è normale l'agitazione  tagliò corto Haru, poi diede un'occhiata ai vestiti dell'amico: – Piuttosto, datti una sistemata alla cintura, è tutta storta...

Mentre il ragazzo della Tribù dell'acqua imprecava per raddrizzarsi l'accessorio un gong suonò attirando l'attenzione degli ospiti che stavano parlando tra loro. Gli invitati presero posto, Sokka si avviò alla pagoda seguito da un saggio degli spiriti, l'autorità che avrebbe celebrato la cerimonia. Sentiva il cuore pulsare, da lì a una decina di minuti Suki sarebbe arrivata.

Qualche momento dopo il gong giunsero con calma Katara, Toph e Mei vestite eleganti e presero posto in prima fila vicino ai compagni e Akoda. Katara rivolse un cenno d'incoraggiamento al fratello quando lui si voltò un attimo nella sua direzione, per il resto teneva gli occhi fissi sulla stradina mentre le dita giocchicchiavano con un lembo di abito, non riusciva a stare fermo.

Gli invitati ammutolirono, il suo cuore perse un battito quando la vide entrare accompagnata da Iroh (ecco perché dopo averlo salutato non l'aveva più visto). Era stupenda con l'elegante abito rosso fuoco. La giovane e il Dragone dell'Ovest si fermarono, poi il dominatore del fuoco prese posto vicino al nipote e Suki salì i gradini prendendo la mano che le porgeeva Sokka.

Il giovane della Tribù dell'Acqua indossava abiti tipici della sua gente: era un'armatura della Tribù, ma non era come quelle che i soldati avevano usato durante la guerra. Era di un tessuto più leggero e lavorato, meno grezzo e le rifiniture in pelo bianco erano candide e più soffici, la stoffa invece era blu splendente e sulle spalle portava un mantello blu della stessa fattura con il bordo inferiore rifinito con la stessa pelliccia candida. Quando gli altri avevano obiettato alla sua idea di sposarsi con l'armatura (rievocava troppo la guerra a parer loro) Sokka aveva risposto dicendo che quella era un'uniforme ufficiale, non usata per il combattimento ed era un abito tradizionale per i capi guerrieri della Tribù del Sud quando dovevano prendere parte a cerimonie importanti. I gambali e i parabraccia erano quelli soliti del giovane, ma per l'occasione li aveva lucidati e aveva passato una mano di protezione per nascondere i graffi: voleva portare qualcosa della sua armatura reale in quel giorno così importante.

Suki portava il colore opposto del futuro marito: il rosso fuoco, come da tradizione dovevano esserlo gli abiti delle spose fortunate nel Regno della Terra. Il tessuto era fine ed elaborato, le decorazioni sulle maniche erano dorate, così come quelle sullo scollo e i due drappeggi in fondo alla gonna. Una cintura a fascia bordeaux andava da sotto il seno fino ai fianchi e in fondo erano appesi i due ventagli semichiusi. Dai drappeggi si apriva l'ultima parte di gonna rosso scuro, lunga fino ai piedi. La ragazza aveva un trucco leggero che le risaltava gli occhi e i capelli erano sciolti sulle spalle, la frangia era tenuta via da un codino dietro la testa anche se qualche ciuffetto ribelle le ricadeva sulla fronte.

Il saggio tossicchiò e iniziò a parlare: – Amici, oggi gli spiriti saranno presenti per unire per sempre nel legame del matrimonio le anime di Sokka, della Tribù dell'Acqua, e di Suki, del Regno della Terra. Con questa cerimonia gli spiriti vi uniranno e vi daranno la loro benedizione.

Con fare cerimonioso il vecchio prese in mano qualcosa dalla borsa che aveva alla cintura e mostrò il contenuto: erano quattro cristalli colorati semi-trasparenti, la superficie luccicò quando venne illuminata dal sole.

– Queste pietre sono state raccolte dai saggi nel Grande Canyon: modellate dall'acqua, giacevano nascoste nella madre terra e come acqua e terra si sono unite nel crearle, voi vi unirete nel consegnarle agli spiriti  diede i cristalli ai due giovani.

– I primi spiriti sono quelli del fuoco: spiriti del Calore e della Vita, a voi gli sposi offorno questo cristallo  cantilenò con fare solenne, aprì un palmo della mano dove prese vita un fuoco di medie dimensioni.

– Per l'Amore e la Famiglia  recitarono insieme i due giovani, poi gettarono la pietra tra le fiamme e quella sparì.

Il saggio interruppe il suo dominio e riprese a parlare: – I prossimi spiriti sono quelli della terra: spiriti della Roccia e della Foresta!

– Per la Forza e per l'Unione  dissero gli sposi e la pietra finì in uno scrigno pieno di terra pura che il saggio aveva preso dalla sua borsa.

– Ora gli sposi si rivolgono agli spiriti dell'aria: spiriti del Vento e del Suono!

– Per la Verità e per la Pazienza!  e il cristallo sparì in un soffio d'aria.

Seguendo il vecchio Sokka e Suki si spostarono dalla pagoda e si fermarono lì vicino al laghetto, il saggio riprese la sua preghiera: – Per ultimi ci sono gli spiriti dell'acqua: spiriti della Luna e dell'Oceano, accettate l'offerta di questi giovani.

– Per la Lealtà e la Vita  fu l'ultima invocazione e insieme i due ragazzi posero l'ultima pietra nel laghetto, dove sparì in uno spruzzo di bolle.

Il saggio alzò le mani al cielo e a gran voce proclamò: – Gli spiriti hanno accettato le vostre offerte e la vostra unione, pertanto, in loro nome, io vi dichiaro marito e moglie!

A quelle parole gli invitati sulle panche si alzarono in piedi per applaudire i due neo-sposi che si baciarono dolcemente. Quando si staccarono Suki ebbe un'illuminazione e d'improvviso prese uno dei ventagli dalla cintura.

– Che fai?  chiese stupito Sokka, mentre tutti smettevano di applaudire e fissavano curiosi.

La giovane sorrise: – Sull'isola di Kyoshi è usanza che appena finita la cerimonia la sposa si giri di spalle verso gli invitati  e così fece – e lanci verso di loro qualcosa a occhi chiusi per vedere chi lo prenderà al voloe sarà il prossimo a sposarsi!  e detto questo lanciò il ventaglio alto in aria. L'oggetto seguì una traiettoria del tutto strana e... capitò in mano a una rossissima e imbarazzatissima Toph! La dominatrice cieca tastò con le mani l'accessorio e quando capì di cosa si trattava si fece ancora più rossa.

– Sì, vai Toph!  rise Sokka mentre tutti esultavano e la ragazza un po' arrossiva, un po' ridacchiava inebetita e un po' borbottava agli altri di stare zitti.

Tutti quanti, ancora ridendo, iniziarono a incamminarsi, perché di lì a poco sarebbero iniziati i festeggiamenti e il banchetto.

 


Sei anni dopo...

– Mamma, mamma  strillò una bambina – Mamma! Hai per caso visto il mio fermacapelli viola? Non lo trovo più!

Dal piano inferiore una donna rispose: – È qui sul tavolo, tesoro! Sbrigati a vestirti però!

Dalla stanza di sopra arrivò un grido di ringraziamento e poi si sentì un tonfo, un altro, poi più nulla e poi dei passi sulle scale. Nella sala dove la donna si trovava irruppe una bambina sui cinque anni con i capelli lunghi castano chiaro e gli occhi azzurri vestita con una tunica corta bianca e lilla e dei pantaloni larghi prugna.

– Oh, finlamente ci sei, Tia!- esclamò la donna – Ma dove cavolo sono i tuoi fratelli?

– Mmm, credo con papà...

La donna si diresse in giardino, seguita da Tia e trovò due bambini (un maschio e una femmina) e un uomo seduti in mezzo al prato. La bambina era identica a Tia, si capiva che erano gemelle, invece il maschietto era un po' più piccolo, all'incirca sui tre anni e aveva i capelli più scuri.

– Jin, Thran, non dovevate vestirvi?

– Noi siamo già pronti  rispose la bimba, Jin – È Tia che è lenta!  e in effetti la piccola che aveva parlato indossava una tunica simile a quella della gemella di varie tonalità di verde e i capelli erano raccolti, come anche qualla di Thran era grigio-azzurra e l'uomo ne aveva una blu.

La famiglia uscì di casa e si diresse a un'abitazione lì vicino, l'uomo bussò e ad aprirgli venne un altro uomo, pelato e con una freccia tatuata intesta: – Sokka, Suki, finalmente siete arrivati!  sorrise.

I due salutarono Aang e l'avatar invitò i parenti a entrare: erano i primi. Dentro trovarono Katara che abbracciò il fratello e la cognata e salutò con affetto i nipoti, chiamò poi anche i suoi figli che erano rimasti fuori a giocare. Vennere dentro due bambini con le mani un po' sporche e i sorrisi stampati in viso. Il più grande (sui sei anni) aveva una freccia sulla testa come Aang ed era Gyatso, dominatore dell'aria come il padre. Il minore aveva circa quattro anni e aveva occhi e capelli di Katara, ma lineamenti di Aang; Lun, come la mamma, dominava l'acqua.

I cinque cugingetti tornarono i giardino a giocare lasciando gli adulti in sala. Dopo qualche minuto bussarono alla porta ed entrarono Toph e Haru con la figlia Miyuki: era una dominatrice della terra di cinque anni con gli occhi di Haru e i lunghi capelli corvini lisci di Toph. La piccola raggiunse gli amici in giardino e ben presto si unirono anche i figli di Zuko e Mei: Iroh, Kuzon e Nazumi, che, eccetto Kuzon, dominavano il fuoco. Iroh era il più grande, un bimbetto di sei anni  coi capelli neri sempre spettinati e gli occhi curiosicome quelli dell'uomo di cui portava il nome. Kuzon aveva cinque anni e pareva quasi il gemello di Iroh. Nazumi aveva tre anni e i lunghi capelli neri ricadevano ondulati sulla schiena.

Finché i bambini giocavano gli adulti prepararono la cena rievocando tutti insieme i tempi passati e gli avvenimeti degli ultimi anni. Quando arrivarono a tavola anche i piccoli mangiarono tutti insieme e poi i figli schizzarono di nuovo fuori tutti vivaci e scalmanati.

Nel vedere tutto questo entusiasmo Sokka strinse la mano di Suki e si scambiarono uno sguardo divertito e affettuoso: anche loro da ragazzi erano stati così indomiti.

Da quando si erano conosciuti loro due avevano sentito che c'era qualcosa che dentro di loro li aveva legati l'uno all'altra, quando si erano ritrovati sul Passo del Serpente si era fatto più forte fino a quando si erano confessati i loro sentimenti con un bacio e poi si erano persi di vista di nuovo, reincontrandosi per puro caso (o per destino?) alla Roccia Bollente, avevano progettato un'evasione e avevano distrutto un'intera flotta di aeronavi. Il fato aveva trovato un modo strano di metterli insieme, li aveva avvicinati e allontanati come la luna attira e allontana le maree, ma proprio come mare e luna dipendevano l'uno dall'altra, anche loro non potevano stare lontani a lungo e alla fine quel legame indissolubile li aveva aveva avvicinati sempre più fino a non farli separare mai più.

 

 



Holaaaaa
Rieccomi con l'ultimo capitolo, finalmente!! Ho impiegato non so quanto a copiarlo, ma sono fiera di dire... evvai ho finito!
Piccolo appunto sulla cerimonia: non sapevo come farla quindi me la sono inventata di sana pianta, la storia degli spiriti: gli unici che dicono nel cartone sono quelli della Luna e dell'Oceano, ma stesso... Per ogni elemento ho attribuito due virtù che secondo me poteva rappresentare e le ho inserite nelle frasi di Sokka e Suki (minchia che italiano, sono talmente rincoglionita che le mie frasi non hanno senso lol XD)
Se non avete capito 'na mazza della descrizione degli abiti della cerimonia mi dispiace tanto ma io nelle descrizioni lo so che faccio cagare e non riesco proprio a spiegarmi quindi... a voi l'immaginazione ;D ^^
Spero in un piccolo commento per dire se vi è piaciuta o se vi ha fatto schifo puro, ma vabeh ringrazio pure chi legge e basta! :)
Adioooos

   
 
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