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Autore: GazettE_no_Aijin    12/04/2009    3 recensioni
La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che schernisce la carne di cui si nutre (W. Shakespeare). "Perchè la gelosia deve legarsi così tanto all'amore?"
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoi, Reita
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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titolo: Distress and Coma

autore: GazettE_no_Aijin

genere: triste, sentimentale, malinconico

avvertimenti: slash, OOC probabilmente

*Entra fischiettando, cercando di ignorare gli insulti che le piovono sopra*

Giuro, io volevo farla di tre capitoli solo, davvero, mi ero convinta, il buon proposito di non rompere le balle alle lettrici c’era sul serio……però……però è andato alle orticheXDD

Così, per vostra immensa gioia – non odiatemi, plis – mi è venuto in mente di aggiungere un altro capitolo *O* siete contenti vero? Vero? (NOO=___=’, ndTutti)

 

Headache Man

“Reita lo so che ho fatto una cazzata, ti prego scusa….non so che cavolo mi è passato per la testa” gli dico subito preoccupato.

Lentamente sul tuo viso si dipinge un piccolo sorriso, un sorriso che non riesco a decifrare.

Dovresti fare tutto, meno che sorridere….prendimi a schiaffi piuttosto ma non sorridere così! Io non ci trovo nessun motivo per farlo.

“è stata una cosa stupida, molto molto stupida”

“ e allora perché l’hai fatta?” mi chiede tranquillo.

Ti invidio. Tu sei tranquillo come se nulla fosse successo, mentre in realtà avresti mille motivi per preoccuparti terribilmente, mentre io….io non riesco proprio a non agitarmi.

Continuo a tenere il volto basso, per paura di guardarti negli occhi, come se potessi leggere chissà cosa lì dentro.

Cosa farei se leggessi che mi odi ora? Non potrei mai permettere che accada una cosa simile.

Senza neppure accorgermene una lacrima scivola dalle mie ciglia.

“hey… perché piangi?” mi dice piano asciugando gentilmente con la punta delle dita quella piccola goccia.

“scusami… è una cosa stupida…”

“se riesce addirittura a farti piangere proprio stupida non deve essere” mi dice a bassa voce

“si invece… sono io che sono stupido a stare così male” gli dico ancora, senza avere il coraggio di alzare gli occhi, e prima che me ne accorga mi stringe a se, abbracciandomi

“ma una lacrima che cade fa sempre male, qualsiasi sia il motivo per cui cade… non esiste un motivo serio e uno stupido, esiste solo che stiamo soffrendo per qualcosa… e mi dispiace vederti piangere Aoisan… mi dispiace vederti soffrire”

Mi lascio stringere da lui, in quell’abbraccio in cui vorrei rimanere per sempre, e gli stringo le braccia intorno al collo, poggiando il capo sulla sua spalla

“su… dimmi perché piangi…” mi sussurra baciandomi dolcemente sulla guancia

“perché ti amo… e non posso farci nulla… e questo mi fa star male” la mia voce è bassa, appena udibile, ma so che l’ha sentito. Mi stringo ancora a lui, lasciando che le mie lacrime cadano ancora per qualche minuto sul tessuto nero della sua maglietta, asciugandosi, e sento già che quando se ne andrà, starò peggio di prima.

Perché tutto questo non può durare per sempre?

Potrei stare tutta la vita abbracciandoti, e questo mi basterebbe, so che non avrei bisogno di nient’altro per vivere, se non di te, perché sei tu tutta la mia vita.

“ma allora perché dovresti soffrire se mi ami? Dovrebbe essere una cosa positiva, no?”

“no che non lo è! E lo sai anche tu! Solo che davvero, non posso farci nulla… non potrei neanche provare a non amarti, sarebbe inutile, sarebbe finto… e non potrei mai convincermi che quello che sento per te non è amore, ma soltanto una cosa da poco…”

Compare un piccolo sorriso sul suo volto, e un attimo dopo lascia un altro bacio sulla mia guancia, muovendosi poi per baciarmi dolcemente le labbra

“non devi assolutamente provarci… questo si che sarebbe stupido…”

“e tu che ne sai? Pensi che se avessi una minima possibilità, non ci proverei? So che non mi ami, e che non mi amerai mai, per questo, tutto quello che vorrei sarebbe smettere di soffrire”

Questa è la situazione peggiore.

E’ una sorta di stasi, fermo immagine di una scena che già di per sé sarebbe immobile.

Non posso andare né avanti né tornare indietro.

Non posso smettere di amarti, e non posso sperare nel tuo amore.

Posso solo sperare che in qualche modo si attenui questo dolore.

“perché dici cavolate Aoisan!” dice continuando a stringermi a se

Già, in fondo tu non puoi sapere cosa significa provare un amore senza speranza, perché lui ti ama, è la tua piccola stella, e se mai ti è importato, ora non ti interessa più di quella stupida luna egoista che rubava la tua luce.

Però, per una volta, per un attimo solo, ho sentito veramente quanto può essere splendente e calda la tua luce… e quanto scotti.

Brucia, brucia veramente tanto, ed è come se avesse lasciato una piccola cicatrice sulla mia pelle, proprio dove prima si sono posate le tue labbra.

Come se mi avessi scottato

O forse la cicatrice l’hai lasciata sul mio cuore.

Hai inciso quei tre piccoli segni che compongono il tuo nome proprio lì, dove non posso cancellarli.

Forse neanche voglio cancellarli.

E comunque il mio cuore sarebbe stato per sempre tuo in ogni caso, bruciatura o meno.

“chi ti dice che non ti amerò mai?”

Mi allontano leggermente da lui, alzando gli occhi verso i suoi, e fissandolo

“no, Reita… io ne sono certo…”

“era questo che volevi dirmi? Prima quando mi hai chiamato…”

“si…volevo dirtelo perché davvero non sarei riuscito a stare zitto… mi dispiace…”

“smettila di scusarti! Non hai nulla di cui farlo…ascoltami piuttosto” mi dice attirandomi di nuovo nel suo abbraccio

“non ti devi scusare… e soprattutto smettila di dire che non ti amerò mai, visto che non puoi saperlo” amo troppo il suo calore per distaccarmene ancora.

“ma io lo so… tu non ami me… e non mi amerai mai…”

“hai ragione…”

“e allora non prendermi in giro!” gli dico allontanandolo da me, muovendo qualche passo verso il salotto

“non ti sto prendendo in giro Aoi… fermati un secondo, e guardami” dice prendendo la mia mano e avvicinandosi, anche troppo a me.

Mi confondi terribilmente… sentirti così vicino a me...scombini tutti i miei piani, ogni mio schema va in mille pezzi… e tu sai che odio non poter avere la situazione sotto controllo.

Le tue labbra si posano dolcemente sulle mie, sfiorandole appena, e già mi perdo nei tuoi gesti.

Inizi lentamente a sfiorare con la lingua le mie labbra, chiedendo gentilmente il permesso di entrare, e subito schiudo la bocca, lasciando scivolare la tua lingua calda all’interno.

Potrei perdermi nel tuo sapore, che sento adesso per la prima volta, ma so già che non potrò più farne a meno. Per me è così buono, tanto dolce, mischiato con il sapore delle tue sigarette.

Continui a sfiorare la mia lingua con la tua, in un gioco che mi fa impazzire, che tanto mi piace quanto so che potrebbe rovinarmi.

“Reita…che cosa significa?”

“non chiederlo…non fare domande per ora…” mi dice ricominciando a baciarmi più appassionatamente di prima, posando dopo un attimo la bocca sul mio collo, lasciandovi delicati baci.

“aspetta…” gli dico piano prima di stringere la sua mano e farmi seguire in camera da letto

“ecco, qui è meglio” gli dico con un piccolo sorriso.

Perfetto. Mi metto nei guai da solo ora… che cosa spero di ottenere da tutto questo? Non è facendomi scopare che risolverò le cose…anche se devo ammettere che la sua bocca è una distrazione notevole…e anche una gran tentazione.

In fondo potrei anche concedermi di lasciarmi andare, per una notte soltanto, senza pensare a quanto lo amo, senza pensare a domani.

Domani farà male da morire svegliarsi da soli, lo so bene, e cosa farò quando se ne andrà?

“posso immaginare cosa ti stia girando in quella testolina fin troppo bene… ma non pensare a nulla per ora, non ce n’è bisogno” mi dice ricominciando a baciarmi, facendomi indietreggiare fino a sedermi sul bordo del letto. Si stacca da me per un secondo soltanto, ma già ne sento la mancanza, solo il tempo necessario per farmi distendere sulle lenzuola nere, e ricomincia a baciarmi.

Sento le tue mani insinuarsi sotto la mia maglietta, e le nostre lingua incontrarsi di continuo, come se non fosse mai abbastanza, come se non ci fosse neanche quel domani che tanto mi spaventa.

Come se fosse l’ultima volta, senza che mai ce ne sia stata una prima.

La tua bocca si sposta per leccare il mio collo, e morderlo dolcemente, lasciando un piccolo segno rosso, che subito ricominci a leccare. Il mio respiro inevitabilmente accelera e sento che comincio ad ansimare sotto il tuo tocco.

Inarco leggermente la schiena alzandomi un po’ dal materasso per permetterti di togliermi la maglietta e le tue dita tornano sul mio petto, sfiorandomi appena con la punta delle dita, soffermandoti a torturare i miei capezzoli e facendomi gemere.

Dolcemente le tue labbra tornano a succhiare la pelle chiara sul mio collo, e sento il tuo respiro sulla mia pelle accaldata, mentre ti abbassi un po’ più giù per stuzzicarmi un capezzolo con la punta della lingua e intanto le tue dita si insinuano all’interno dei miei pantaloni.

Continuo a guardarti e ad ansimare mentre mi slacci i jeans e li abbassi quel tanto che basta per andare a sfiorare la mia eccitazione. Sorridi contro la mia pelle nel sentirmi gemere ancora.

Vorrei che questa notte durasse per sempre, senza nessuna stupida preoccupazione, senza la mia stupida paura. Vorrei sentire le tue mani su di me all’infinito, vorrei averti sempre per me, solo per me.

“aspetta Rei...” se avrò solo una notte per poter stare con te allora voglio che sia perfetta. Prendo la sua mano e la sposto delicatamente mentre si allontana da me guardandomi interrogativo.

“voglio sentirti” gli dico stringendomi a lui e baciandolo. Rimane sorpreso da tutto questo, lo vedo perfettamente. Lo faccio stendere dove ero io un attimo fa, e mi chino su di te per un altro bacio appassionato.

Mi allontano il tempo necessario per sfilarti la maglietta per poter accarezzare finalmente la tua pelle, e lascio una piccola scia di baci sul tuo petto, fermandomi un momento in più per leccarti sul collo, sorridendo dentro di me quando ti sento ansimare. Scendo fino a succhiarti un capezzolo, ottenendo i tuoi gemiti eccitati in risposta, mentre slaccio la cintura e i bottoni dei tuoi pantaloni. Mi abbasso ancora più giù, sfilandoti i jeans e arrivando a posare le labbra sulla stoffa scura dei tuoi boxer, e lasciare altri baci sulla tua eccitazione.

La tua mano si posa dietro la mia testa, accarezzandomi piano, mentre sfilo anche l’intimo e inizio a dar sollievo alla tua eccitazione leccandola lentamente. Sbircio la tua espressione attraverso gli occhi semichiusi, e non posso fare a meno di pensare se fai così anche quando sei con lui.

“Aoi…aaaah…”

Inizio a muovere più velocemente la bocca sul tuo membro, e ti sento chiamare il mio nome ad alta voce. Il mio nome. Hai detto il mio nome, non il suo. Hai detto il mio nome mentre io ti davo piacere, e passi le dita tra i miei capelli, e lo sai che farai l’amore con me, e non con lui.

O almeno, che starai con me e non con lui.

Dillo ancora ti prego, dì ancora il mio nome tesoro, chiamami all’infinito…il mio nome sulle tue labbra suona così bene.

Intuisco che sei vicino all’orgasmo, e mi allontano leggermente da te, succhiando l’ultima volta la punta del tuo sesso teso, sorridendo ancora a me stesso quando mi chiami un’altra volta. Risalgo lentamente fino al tuo viso, e subito le tue mani si abbassano per finire di togliermi i pantaloni e l’intimo, che vanno distrattamente a finire per terra.

“Reita…prendimi adesso ti prego..” ti dico fissandoti intensamente negli occhi

Mi baci un’altra volta prima di sussurrarmi “non voglio farti male”

Mi fai sdraiare sotto di te, mentre avvicini le tue dita alle mie labbra per farmele bagnare prima di portare la tua mano tra le mie gambe, massaggiando piano la mia entrata.

Lentamente fai scivolare un dito dentro di me, per farmi abituare a quell’intrusione leggermente fastidiosa, ma che mi fa tanto eccitare. Posi le labbra sul mio collo, lasciando un bacio nell’incavo della spalla mentre fai scivolare un altro dito dentro, e inizio involontariamente a spingermi contro la tua mano.

“ma come siamo impazienti Aoi…” mi dici con un piccolo ghigno sul viso

Non rispondo, non potrei farlo, sono semplicemente troppo preso dal piacere che mi dà ogni tuo movimento. Sfili le dita dal mio corpo, facendomi sospirare per la mancanza del contatto che tanto volevo,

“ ti voglio così tanto…” sento il tuo tono eccitato, e vorrei chiederti se mi vuoi solo ora che hai voglia, o se mi vuoi perché ti piaccio veramente, ma nella mia testa la risposta è fin troppo chiara, anche se cerco di ignorarla.

“allora prendimi…” sbattendo gli occhi per scacciare quei pensieri

Inizi a spingerti piano dentro di me, con una delicatezza che credevo non ti si addicesse per nulla, ma in realtà tutto questo mi fa sentire anche meglio se possibile. Entri completamente in me e ti fermi per un attimo, baciandomi per l’ennesima volta stasera, preoccupandoti di non farmi male in alcun modo.

“muoviti ti prego…non posso più aspettare…” ti dico dopo un istante.

Credo che mai è stato più bello per me fare l’amore con qualcuno. Sei riuscito anche a farmi dimenticare che per te questo non è amore, perché adesso non mi importa. Mi importa solo il tuo copro caldo contro il mio, sentire il tuo sesso muoversi dentro di me e farmi godere ogni volta che ti sento spingere.

I nostri gemiti eccitati riempiono la camera in un attimo, e il mondo all’esterno scompare. Esiste solo questa stanza, anzi, esiste solo questo letto, esistiamo solo noi, e tutto il resto non conta.

Ti muovi più velocemente dentro di me, sfregando il tuo sesso contro quel dolce posticino che mi fa perdere completamente la testa, mentre sento la tua mano massaggiare velocemente la mia eccitazione. Con una spinta più forte delle altre ti sento venire dentro di me, e vengo urlando il tuo nome, sporcando la tua mano con il mio seme.

Esci piano dal mio corpo e ti sdrai accanto a me.

Ecco, questo era quello che mi preoccupava.

Quando l’eccitazione se ne va, le cose sono decisamente più chiare.

E fanno decisamente più male.

Non importa quanto sei stato dolce con me, importa solo che ora è finito tutto, e tra qualche ora te ne andrai, lasciandomi solo.

Ti porterai via la luce facendomi ripiombare nel buio totale in cui sono stato senza te, e io non voglio tornarci, non posso tornarci.

Voglio vivere nella tua luce, non nell’oscurità della mia anima.

Avverto i miei occhi farsi più lucidi, mentre mi volto verso di te e osservo il tuo profilo nella fioca luce che entra dalla finestra, e istintivamente mi faccio più vicino a te, continuando a fissarti.

Te ne accorgi probabilmente, perché ti volti e mi attiri contro di te, abbracciandomi e fermando tutte le domande che scottavano sulle mie labbra.

“domani…domani mattina puoi chiedermi quello che vuoi Aoi…”

Chiudo gli occhi, cercando di non pensare a come sarà domani, sperando con tutte le mie forze che domani sarai ancora qui con me, non importa per cosa, solo vorrei che rimanessi.

Anche se dovrai tornare da lui immagino, e io, sono stato il tuo sfogo notturno per una volta. Una bella scopata e basta, e tutte quelle domande che stringo in gola, non potrò mai neanche farle, perché domani non ci sarai.

Mi stringo forte a te, come se avessi paura che potessi sfuggirmi da un momento all’altro, come se tu non fossi reale.

Come un fantasma creato dalla mia fantasia, e se non ti stringo svanirai in un soffio davanti ai miei occhi, lasciandomi pieno di illusioni.

“è tardissimo…domani non ci alzeremo mai se non dormiamo almeno un po’..”

“non voglio…” sussurro debolmente

“non vuoi? Cosa non vuoi?”

“non voglio dormire e non voglio svegliarmi…” forse ti sto sembrano un bambino capriccioso, ma io intendo veramente quello che ho detto, e ti amo troppo per perderti

“perché, se mi addormenterò tu te ne andrai, e non voglio questo…ma quando non ci sarai più, non vorrò svegliarmi per trovarmi solo…”

“e se io rimanessi qui? Se non avessi la preoccupazione di essere solo, ti addormenteresti?”

Annuisco, nascondendo il viso contro il tuo petto, come una stupida ragazzina imbarazzata. Non voglio darti quest’immagine di me, ma non riesco ad evitarlo.

“vieni qui allora..” mi dice facendomi appoggiare il capo sul suo petto “dormi…perché io non andrò proprio da nessuna parte”

 

Sono in ritardissimoç__________ç ma il mio stupido pc era andato a farsi benedire T_T  

Va bè, a parte il ritardo cosimico…questo capitolo è veramente stupido lo so>.< inutile dire che non mi piace particolarmente dato che è troppo scontato. Ed è anche decisamente sdolcinato. >.< Poi è noto che non so scrivere una lemon decente, va bhè, si sa…me le potrei risparmiare, ne lo soXD

Passo ai ringraziamenti che è meglio:

Infected Corpse: grazie mille cara, sono felice che ti piace come scrivo*-* in realtà non è che sia così brava, visto che mi perdo molto spesso in parti che non c’entrano, tipo quella della luna, ma va bè…spero che ti piaccia anche questo^^ *incrocia le dita*

Fliss90: ecco, in realtà doveva finire ora, ma l’ho cambiataXD quindi dovrai sopportare ancora un altro capitoloXDD spero che ti piaccia anche questo *incrocia ancora le dita*

Aoichan: ok, ora secondo me tu mi odiXDD sono in un ritardo mostruoso e per giunta sto capitolo fa abbastanza penaXD spero che riesci ad arrivare fino in fondo a leggerloXDD grazie mille per i complimenti, sempre molto graditi, e devo assolutamente scusarmi per il ritardoç___ç il paragone con la luna mi ha sinceramente commosso quando l’ho scritto, quindi sono straheppi che ti sia piaciuto*-* *abbraccia* confido che ti piaccia anche questo, ma non ci contoXD

Rukisan: anche tu mi odi mi saXDD in più che ti faccio anche piangere con i capitoli stupidiXD mi dispiace ma dovrai aspettare per la recensione impegnata, ammesso che riesci a leggerti sto schifo per interoç__ç io mi commuovo sempre nello scrivere i capitoli, quindi se riesco a trasmettere qualcosa a chi legge, tanto meglio^^ spero che il capitolo sia almeno leggibileç__ç

E infine grazie alla mia lowa che la adoro troppo perché mi sopporta sempre**

Bene se qualcuno è arrivato fino a qui, BUONA PASQUA!! *offre uova di cioccolato*
  
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