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Autore: Darkwriterita    27/05/2016    3 recensioni
Brigitta è una ragazza normale con un'altezza anormale: 2,03 m. Seppur il suo ormone della crescita abbia attentato alla normalità della sua quotidianità, Brigitta desidera ancora diplomarsi all'alberghiero per riuscire a realizzare il suo sogno di aprire un bar tutto suo.
Purtroppo però gli alieni, che non hanno mai nulla di meglio da fare, decidono di invadere la Terra.
Solo una squadra scelta segreta di guerriere soprannaturali può sconfiggerli: le valchirie. Brigitta diventerà una valchiria, quasi, per sua volontà.
Ma naturalmente anche l'amore entrerà a completare questo assurdo quadro, riuscirà Brigitta a combattere per la Terra e per conquistare la ragazza che ama contemporaneamente?
In un delirio dove valchirie combattono al fianco dei cacciatori per sconfiggere alieni e licantropi, amori passionali e migliori amiche discutibili, la quotidianità di Brigitta verrà stravolta.
E in più il centro studi di Riccione sembra nascondere più cose di quanto sembri...
(ogni riferimento a fatti, luoghi, o persone realmente esistenti è puramente casuale, gradirei non ricevere lamentele su questo fatto)
Genere: Comico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Capitolo 1: “ love shock e meteoriti”
 
Brigitta e Carmelita arrivarono alla fermata, ma nessuna delle due accennava a voler smettere di chiaccherare animatamente.
 
-Sai tesssoro, il mio sesto senso messicano mi dice che oggi troverai l’ammmmore, romantico come titanic, proibito come Romeo e Giulietta e indecente quanto un porno di serie b-
 
Quella frase costò alla messicana rubacuori un’occhiataccia assassina da parte di Brigitta.
 
-Ora seresti pure un’indovina? E poi perché devi sempre sfociare il discorso in “quegli ambiti”?-
-Non è colpa mia, è che mi scrivono così… comunque ricorda: mai dubitare del sesto senso di una messicana caliente! Soprattutto se questa messicana si chiama Carmelita!-
-Andiamo che è meglio-
 
Mentre si perdevano in un altro dei loro discorsi, sentirono un’intensa folata di vento di fianco a loro, si voltarono, il temibile bus, conosciuto anche come “l’infernale 124”, che come ogni mattina avrebbe dovuto portarle al centro studi di Riccione, stava sfrecciando a velocità folle, superando la loro fermata come se nulla fosse.
 
-Maledetta “higway to hell”!!!!-
 
Inveì Brigitta, era sempre la stessa storia, quando quella canzone capitava randomicamente alla radio dei bus era come un malvagio incanto. Gli autisti, quasi fossero preda di un istinto primordiale impossibile da domare, premevano il piede sull’acceleratore, incuranti sia dei passeggeri che delle fermate, provocando una gradevole riverniciatura degli interni del mezzo, che diventavano verde vomito. In quei momenti ci si trovava letteralmente “sull’autostrada per l’inferno”.
In più la nostra protagonista soffriva di vari complessi mentali, tra cui l’arrivare in ritardo e visto che il bus dopo sarebbe passato solo dopo mezz’ora indovinate? Sarebbero arrivate in ritardo, il primo giorno di scuola, la depressione si fece largo nell’animo tormentato di Brigitta.
Dovete sapere che Brigitta era una persona molto precisa, per lei le cose dovevano essere fatte bene oppure non dovevano neppure essere iniziate e naturalmente se qualcosa non veniva fuori come lei se lo era immaginato cadeva nella disperazione più nera. Brigitta era una ragazza super precisina, che sistema al millimetro posate e bicchieri, in modo che il tavolo fosse perfetto e apparisse perfetto, proprio per questo ogni persona che la conosceva diceva che era perfetta per la specializzazione che aveva scelto: sala-bar.
 
-Su dai, è solo il primo giorno, nessuno ci farà caso-
 
Carmelita incominciò a fare pat pat sulla schiena dell’altra per consolarla, ma ormai ella era persa nella disperazione più nera? Che avrebbero pensato i suoi nuovi compagni di una che fa tardi il primo giorno? In più quell’anno non avrebbe avuto il sostegno della sua storica amica, che aveva scelto ricevimento. E i prof? Sicuramente l’avrebbero inquadrata subito come una combina guai che si vuol far notare fin dal primo giorno e questo avrebbe pregiudicato il suo intero anno scolastico, tutto perché una stupida stazione radio aveva scelto di riprodurre proprio quella mattina quella canzone!
Il suo anno scolastico stava andando in frantumi davanti ai suoi occhi e lei non poteva fare niente per impedirlo.
Una cosa simile non le accadeva da ben 2 anni, e non voleva finire come l’ultima volta, talmente ubriaca da non capire che stesse combinando in un certo bar di periferia… No! A costo di rincorrere il bus o farsi tutto Rimini-Riccione di corsa, doveva arrivare in orario!
Ma a chi voleva darla a bere? Sapeva benissimo anche lei che non ci sarebbe mai riuscita, sarebbe diventata una barbona! Altro che maitre stellato!
 
-Se vuoi c’è la mia rivenditrice, quasi legale, di spezie piccanti, che accompagna sempre sua figlia fino a scuola in macchina, la posso chiamare e chiederle di darci un passaggio, tanto dobbiamo fare la stessa strada perchè la figlia è dell’artistico-
 
Zombie Brigitta sembrò ridestarsi dal suo stato di depressione acuta.
 
-Davvero?!-
-Certo tesssoro, ora la chiamo-
-Hai addirittura il suo numero?-
-Certo, e non perché è la mia amante segreta, ma perché è un’amica di famiglia Gonzalitas-
 
Carmelita chiamò, dovettero aspettare poco, quasi subito infatti una fiat sfrecciante si fermò vicino a loro, sembrava che questa rivenditrice, quasi legale, di spezie piccanti amasse bruciare la strada.
 
-Signora Riccarda, buongiorno! Su tesssoro saliamo!-
La messicana impicciona salutò cordiale per poi, subito dopo, aprire la portiera e sedersi con nonchalance sul posto vicino al guidatore. Così a Brigitta non rimase altro da fare che aprire la portiera e sedersi a sua volta dietro, ma proprio mentre si era piegata per adagiare il suo didietro sul sedile notò che l’intero spazio dietro era occupato da una ragazza che dormiva placidamente.
Aveva i capelli lunghi, almeno fino alla pancia, erano eccentrici, leggermente mossi e colorati con diverse tinte di tonalità fredde, dal viola all’azzuro e con il verde e il blu a completare  il quadro, ne era quasi invidiosa, all’alberghiero tinte così strampalate erano vietate e mentre alcuni prof ci potevano passar sopra, altri ti avrebbero preso di mira come animale da macello.
Intanto la sospetta figura di fine prologo guardava la scena da dietro un albero, in modo sospetto ovviamente.
 
-Ehi, rincoglionita di figlia sveglia! Ci sono Carme e una sua amica!-
 
Il sonoro urlo della madre fù meglio della sveglia per quella ragazza, che si svegliò e ancora intontita si stropicciò gli occhi, alzò lo sguardo e casualmente, sottolineo CASUALMENTE, il suo viso e quello di Brigitta finirono a pochi cm di distanza. La ragazza che fino a pochi secondi prima dormiva rimase a bocca aperta.
 
-Porcaccia la miseriaccia! Da quale lago è scappata sta ninfa?!-
 
Brigitta notò allora i curiosi occhi di quella sconosciuta: erano eterocromi, il destro blu acceso, mentre il sinistro era di un castano talmente scuro da sembrare quasi nero.
 
Poco lontano la losca figura per niente sospetta…
 
-Finalmente è giunto il mio momento! Trasformazione!-
 
La losca ragazza venne circondata da una miriadi di luci, lucette e colori fluo, mentre recitava la classica formuletta minchiona degli anime sulle maghette. Dopo un minuto buono,che grazie alla legge della dilatazione spazio-temporale in atto di trasformazione, ideata da Sailor moon parve meno di un secondo, era abbigliata con un costume scadente da maga (sicuramente comprato dai cinesi), tutto glitteroso e scintillante, in più nella mano destra stringeva un fashionissimo scettro con cuoricini. In mezzo allo sgomento dei passanti e all’’indifferenza delle protagoniste sta scena molto poco credibile accadeva.
 
-Vedete quelle due ragazze? Si mi rivolgo proprio a voi che state leggendo in questo momento, dovete sapere che quelle due sono destinate ad amarsi sempre e per sempre e ad avere tante scene shippose fra di loro. Ma visto che l’autrice, cioè iooooooooo, è troppo pigra per descrivere le varie fasi d’innamoramento, utilizzerò il potere dei clichè a mio favore, io sono l’autrice io decido bitch. Quindi è ora! ATTACCO FINALE CLICHE’! LOVE SHOCK!!!!!!-
 
Dallo scettro della pazza scaturì un fulmine in grafica scadente (c’è crisi!), che colpì in pieno la povera Brigitta.
 
-Il mio lavoro è finito, addio per ora!-
 
La decerebrata scomparve nel nulla.
 
E ora torniamo su Brigitta, che, fino a prova contraria è la protagonista di sta cosa
 
Il cuore di Brigitta accelerò di colpo nell’attimo in cui i loro sguardi s’incrociarono e si osservavano con un’intensità che avrebbe potuto far esplodere le stelle. Lo sfondo improvvisamente divenne rosa e sbrilluccicoso, mentre petali di ciliegio incominciarono a invadere l’abitacolo, insieme a una musica hot che fece arrossare ancor di più le guance della protagonista, ormai divenuta la sorella segreta di mr ketchup.
 
-Carmelita! Puoi smetterla di lanciarmi quei pe-pe-pe-etciùùùù! Petali, sai che sono allergica e quella canzone è abbastanza etciùùùùùù imbarazzante-
-Uffi però, carless wishper è una delle mie canzoni preferite! Poi ho pensato che avrebbe accentuato il momento-
-Come hai detto?-
 
Brigitta guardò storto la sua amica, maledizione a lei e a tutte le situazioni imbarazzanti che doveva sempre portarsi dietro.
 
-Niente, solo che lo riconosco un colpo di fulmine quando lo vedo-
-Carmelita!-
 
La zittì la gigantessa, fortunatamente la signora Riccarda era troppa concentrata a guidare e sua figlia a dormire perché capissero qualcosa del discorso. Quando arrivarono al centro studi la sconosciuta, obbligata a svegliarsi da una più che convincente madre, si presentò-
 
-Allora vediamo yawww io mi chiamo Tiziana e voi potete chiamarmi Tizià yawww se volete, ci vediamo yawww in giro, è stato un piacere yawww Brigitta-
 
La ragazza si precipitò verso l’entrata dell’artistico, Carmelita volse lo sguardo verso la sua best friend forever, era completamente imbambolata a guardare la sagoma di Tiziana andare via e il suo sorrisetto ambiguo incitò la messicana a farle qualche domandina tagliente.
 
-Dimmi Bi… Come ti sembra Tizià? E’ carina non trovi?-
-Altro che… scommetto anche che sotto quel felpone nasconde un fisico niente male, vorrei tanto… eheh…-
 
Il sorrisetto ambiguo di Brigitta divenne un vero e proprio sorriso da maniaca. Carmelita rimase a bocca aperta: Brigitta, proprio la sua migliore amica che frenava in ogni modo il suo istinto da dominante a letto per non sembrare una pervertita, stava ora lasciando che il suo lato più depravato si mostrasse. La sua espressione non lasciava dubbi, erano pensieri a mega bollino rosso quelli che la ragazzona stava facendo in quell’istante. Era completamente cotta di una ragazza che aveva incontrato appena 20 minuti prima.
 
-Cos’è che vorresti tanto fare?-
-Vorrei @#*$@§%£ e poi ancora %&£@*#&%-
(Censure posizionate in quanto il discorso avrebbe potuto nuocere a un pubblico casto o quasi)
 
Carmelita si trattenne a stento dal ridere, la sua amica era in trance, una splendida trance dovuta dal colpo di fulmine inaspettato, quindi si lasciava sfuggire dettagli che se avesse potuto pensare lucidamente non avrebbe mai rilevato. Quella era la parte più oscura di Brigitta, il suo lato oscuro, i suoi segreti più reconditi.
Quando Tiziana non fù più visibile all’orizzonte la nostra amata protagonista tornò in se.
 
-Ti prego, dimmi che non ho detto nulla di strano mentre ero in trance-
-Bhè, dipendi se giudichi strano avere pensieri sconci sulla persona di cui ti sei presa un randomico colpo di fulmine e ridere da maniaca-
 
Brigitta sospirò sconsolata, era stata presa alla sprovvista, non immaginava che anche nella vita reale potessero accadere i colpi di fulmine.
 
-Su tesssoro, un po’ di vita, sei innamorata dopotutto-
-E questa NON è assolutamente una buona notizia, facciamo che andiamo a scuola e non ci pensiamo?-
-Uffa però Bi!!! Sei sempre così depressa!!!-
 
La campanella suonò, Brigitta si diresse nella 3CS, mentre Carmelita nella 3AR. Appena entrata in classe, la nostra perversa protagonista, si ritrovò tutti gli sguardi dei suoi nuovi compagni addosso, va bene che era un pochino alta, ma potevano non osservarla come un fenomeno da baraccone?
 Notò che praticamente tutti gli esseri produttori di testosterone la stavano guardando con la bava alla bocca, le veniva quasi voglia di lanciargli una pallina e vedere se qualcuno l’avrebbe rincorsa per riportargliela, i maschi che non la guardavano in quel modo erano 2, uno stava dormendo sul banco e l’altro aveva le mani della fidanzata a coprirgli la visuale.
Le ragazze la guardavano con odio, o almeno quei ¾ della classe che rappresentava il lato “troiette” della classe, l’altro quarto la osservava stringendo gli occhi, come se dovessero ben focalizzare chi era e com’era possibile che una ragazza fosse così alta. Insomma, tutti sono abituati alle ragazze bassine, carine, dolci ec… e poi arriva lei: alta 2,03 metri, con bellezza fuori dal comune.
Si mise a sedere nell’ultima coppia di banchi disponibili, a quanto pare erano dispari, visto che il posto vicino a lei era vuoto, cosa confermata dal fatto che quando dopo la prof fece l’appello tutti risultavano presenti.
Ma Brigitta era felice in quella classe, non per i compagni o i prof, ma per la classe stessa. Per il suo primo biennio infatti ella era stata costretta ad andare a scuola in un prefabbricato, costruito perché la sua scuola aveva avuto un bum di iscrizioni, gelido in inverno e rovente negli ultimi mesi dell’anno. Ma ora finalmente aveva abbandonato la sua vecchia classe, costruita con materiale plastico ignoto, per accogliere la sua nuova classe in muratura, questo le bastava per essere felice quel giorno.
La giornata finì in fretta, Brigitta uscì in fretta e si diresse verso la fermata per tornare a Rimini, Carmelita non sarebbe venuta con lei, perché a quanto pare aveva arpionato “un bel pescione dello scientifico”, lei e le sue manie da femme fatale, ogni anno passava da un ragazzo all’altro come si cambia giostra in un parco divertimenti. Ed era così che chiamava il centro studi “il suo parco divertimenti per arpionare bei pescioni”. Capitavano volte in cui aveva 12 ragazzi contemporaneamente e Brigitta doveva ancora spiegarsi come riusciva a tenerli nascosti gli uni agli altri.
Scesa dall’autobus decise di andare a fare un po’ di spesa al supermercato lì vicino, anche se ci rimase più del dovuto, perché il cassiere era troppo concentrato sul suo davanzale per accorgersi dei soldi che gli stava ponendo.
Con le borse in mano si diresse verso casa, la luce dei lampioni illuminava a malapena l’intricato groviglio di vie in cui abitava. Si fermò un attimo, alzò lo sguardo e si mise a guardare le stelle, le piaceva farlo, la calmava anche quando Carmelita aveva appena fatto un’uscita delle sue, dicendo cose solo per il gusto di provocarla.
Mentre con lo sguardo scrutava il cielo, notò nella volta celeste un piccolo oggetto, più luminoso di tutti gli altri. Si concentrò su di esso, cercando di capire che cosa fosse. Si stava movendo e la sua direzione era… proprio verso di lei! QUELLO ERA UN CAVOLO DI METEORITE!!!!
Brigitta presa dal panico incominciò a correre a perdifiato, dopo qualche minuto notò un piccolo insignificante dettaglio: quel meteorite era diretto verso di lei.
Per quanto cambiasse e ricambiasse direzione quel meteorite la continuava a seguire, ed era sempre più vicino.
Lo vedeva chiaramente, ora spiccava tra gli altri astri.
Era sempre più grande, brutto segno.
Mancavano pochi metri, successe tutto troppo in fretta.
Brigitta venne colpita in pieno dal meteorite.
Cadde a terra, era miracolosamente ancora cosciente, ma la vista era sfocata e il suo corpo non voleva saperne di muoversi. Vide la sagoma di un uomo vicino a lei, “ora anche gli stupratori erranti ci si devono mettere?” pensò fra se e se. Quell’uomo le porse una lettera, per poi andarsene.
Dopo diversi minuti Brigitta riuscì ad alzarsi, si guardò intorno, nessun cratere, nessun segno che qualche meteorite si fosse schiantato lì, nemmeno sul suo corpo.
L’unica cosa che c’era a testimoniarle che non era stato tutto un sogno era quella lettera.
Corse a casa e dopo aver valicato la soglia si precipitò in camera per poi buttarsi a capofitto sul proprio letto, aprì la lettera e lesse:
 
Alla carissima Brigitta Ciurringhi,
 
Carissima Brigitta Ciurringhi, probabilmente ora sarà confusa, è comprensibile, dopotutto un meteorite le si è appena schiantato addosso, meteorite fatto di valchirite, col quale noi riconosciamo le persone speciali come lei Brigitta.
Lasci che le illustriamo la situazione: lei, Brigitta, è stata scelta per diventare una delle cazzutissime guerriere in difesa dell’umanità contro l’invasione aliena, è stata scelta per diventare, rullo di tamburi, UNA VALCHIRIA.
Se sceglierà, scegliere per modo di dire, di unirsi anche lei alle nostre forze speciali allora potrà usufruire di immensi benefici, tra cui: avere armi cazzutissime spaccaculi personalizzate, armature di alta moda con un piacevole gusto retrò, l’edizione limitata del film originale “games of valkyries” e molte altre cose!
Le chiediamo dunque di dirigersi presso l’aula 23 dell’istituto Fellini, domani dopo le lezioni, se non dovesse presentarsi ci penseranno i nostri agenti a prelevarla da ogni luogo in cui si dovesse trovare.
Cordiali saluti,
Levalchiriesonofighe23.
 
 
Brigitta finì di leggere più confusa di prima, erano delle guerriere o dei rivenditori porta a porta ste valchirie?!
Decise di andare a dormire subito dopo cena, il giorno a seguire sarebbe stato mooooolto tosto, secondo quanto si preannunciava.


note della pazza:
Son tornata con sta nuova storia strampalata, vi amo, recensite e vi auguro molti incuici!
   
 
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