Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
Segui la storia  |       
Autore: crazy lion    28/05/2016    7 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho deciso che pubblicherò anche il capitolo 31, oggi.
Buona lettura.
 
 
 
 
 
CAPITOLO 30.

CI SONO IO QUI
 
"Hai visto come sono belli?"
Mackenzie, seduta sul divano del salotto di Andrew, accarezzava Jack e Chloe, sdraiati accanto a lei. Erano diventati grandi, rifletté l'uomo guardandoli. Avevano quasi tre anni. Alla bambina erano piaciuti fin dal primo momento nel quale li aveva visti e proprio loro le avevano fatto passare la paura che aveva provato una volta che si era ritrovata sola con Andrew senza la mamma.
Annuì.
"Possono essere anche i gatti tuoi e di tua sorella, se vi fa piacere" aggiunse lui.
Lei sorrise per ringraziarlo.
"Mi aiuteresti a dare loro da mangiare?"
Annuì.
Andrew la accompagnò in cucina. Aprì un'anta di una dispensa che si trovava vicino al frigorifero e ne tirò fuori un grande sacchetto.
"Questi sono i croccantini per i gatti. Prendi il sacchetto, togli la molletta che lo chiude e versali nella ciotola che vedi vicino al pianoforte in salotto. Io darò loro l'acqua."
La bambina andò in salotto e guardò attentamente il pianoforte. Era bello, con dei fiori in rilievo tutt'intorno e sembrava essere molto antico. Sotto c'erano due ciotole: una per l'acqua e l'altra nella quale c'erano ancora due o tre croccantini. Aprì il sacchetto come Andrew le aveva spiegato e versò fino a quando la ciotola fu piena, poi chiuse tutto e riportò il pacco in cucina, rimettendolo al suo posto. Andrew, intanto, stava mettendo l'acqua nell'altra. I gatti corsero subito a mangiare e a bere.
"Sei stata molto brava, Mackenzie!" esclamò quando anche lui ebbe finito. "Ora andiamo a casa, altrimenti tua mamma si arrabbierà se non ti ci porto."
Mac accarezzò i gatti per salutarli e poi seguì l'uomo.
Una volta arrivati a casa, Andrew ricevette una telefonata di Demi.
"Come va lì?"
"Bene! Mackenzie si è innamorata dei miei gatti e credo che vorrà vederli spesso. Siamo appena arrivati a casa tua e ora la farò giocare con… qualcosa."
"Ci sono i suoi giocattoli sul tappeto" disse Demi ridendo, essendosi resa conto della momentanea insicurezza dell'amico.
"Sì, li ho appena visti. Meno male che li hai comprati, altrimenti al momento mi sarei trovato un po' in difficoltà. Ci vediamo domani, Demi. Saluta Hope da parte nostra."
"Certo, a domani."
Andrew provò a far giocare Mackenzie, ma la bambina non ne aveva voglia e continuava a scrivere che voleva Hope e la mamma.
"Torneranno presto, cara."
Cercò di abbracciarla, ma lei si scostò con un gesto brusco.
"No! Scusa, non lo farò più" le disse, per evitare che scappasse via.
Gli era venuto naturale volerla stringere, per un momento non aveva più pensato al suo problema, ma doveva sempre tenerne conto.
Posso guardare un po' di televisione?
"Sì."
Gliela accese e la bambina si accomodò a guardare i cartoni animati. Andrew si sedette accanto a lei e li videro insieme per un'ora circa, poi Mackenzie scrisse che aveva fame. Andrew andò in cucina e aprì la credenza e il frigorifero, ma non c'era un granché. Demi aveva un pacchetto di pasta, ma era quasi finito e poi lui non sapeva cucinarla molto bene. La cuoceva sempre troppo e temeva che alla piccola non sarebbe piaciuta.
"Mac, che ne dici se andiamo a mangiare al McDonald?"
La bambina si illuminò e, come tutti i piccoli della sua età ai quali viene proposto questo, pensò:
Evviva!
"Bene, andiamo!"
L'uomo la portò in un McDonald vicino a casa di Demi. C'era molta gente a quell'ora, soprattutto coppie giovani con bambini. Lui ordinò un hamburger con patatine e una coca-cola, mentre Mackenzie scrisse che voleva le crocchette di pollo con le patatine e una bottiglietta d'acqua naturale.
Andrew se ne stupì e, quando si sedettero, le chiese:
"Non ti piacciono la coca-cola o l'aranciata?"
Sì, ma la mia mamma, quella che ora è in cielo, mi diceva che è più meglio bere l'acqua.
L'uomo sorrise."
"Si dice "è meglio", tesoro."
No, non è vero! ribatté lei.
Discussero a proposito di ciò per qualche tempo, poi Andrew desistette e pensò che prima o poi l'avrebbe imparato.
"Puoi berne un po' lo stesso, sai? Non ti fa male se non esageri! Ti andrebbe di assaggiarne della mia?"
Lei annuì. Dopo poco Andrew andò a prendere il cibo e Mackenzie lo aspettò seduta al tavolo. Un bambino che aveva appena finito di mangiare le si avvicinò. Era poco più grande di lei, avrà avuto al massimo sette anni.
"Ciao, io sono Christopher. Ti va di giocare con me?"
Mackenzie alzò lo sguardo. Non avrebbe saputo dire con sicurezza da quanto tempo non giocava più con altri bambini tranne che con Hope. Non l'aveva fatto nemmeno con i figli di William e Joanna, preferendo rifugiarsi nella sua solitudine o, al massimo, occuparsi della sorellina. Non ricordava più che cosa volesse dire giocare con un bambino della sua età o poco più grande di lei. Aveva anche paura: che cos'avrebbe pensato, Christopher, se avesse capito che lei non riusciva a parlare? L'avrebbe presa in giro? Prima d'allora non era mai successo, ma sarebbe potuto accadere, Mackenzie lo immaginava. Pensò a quello che le avrebbe detto la sua nuova mamma in quel momento. Forse l'avrebbe presa per mano e le avrebbe sussurrato di provare lo stesso, così prese coraggio e scrisse:
Ora devo mangiare, ma quando avrò finito, se vuoi, giocherò con te.
"Non sai parlare?" le chiese Christopher, sprezzante.
Lei fece cenno di no.
"Allora sei stupida!" esclamò. "Se non riesci a parlare, non puoi giocare con me."
Detto questo se ne andò, ritornando al tavolo dei suoi genitori. Mackenzie riabbassò lo sguardo e si prese il viso con le mani, nascondendolo nei palmi e iniziò a piangere. Era così triste! Non si accorse nemmeno che Andrew si era seduto di fronte a lei mettendole davanti il vassoio con il cibo.
"Mackenzie, che succede?" le domandò preoccupato.
Glielo raccontò e gli indicò il bambino che l'aveva presa in giro. L'uomo lo guardò per un momento, poi osservò i suoi genitori e si chiese se sarebbe stato corretto andare a parlare loro di quanto successo. In fondo, non era colpa del piccolo se aveva risposto così. Sicuramente aveva sentito quella parola a scuola o in famiglia. Ci rifletté per un attimo, poi si disse che la cosa migliore era stare con Mackenzie. Era lei che aveva bisogno di una mano.
"Non pensare più alla brutta cosa che ti ha detto, non la credeva davvero" le disse, per confortarla.
Purtroppo, però, quel bambino rovinò involontariamente il pranzo ad entrambi. Mackenzie mangiò controvoglia, come se avesse perso l'appetito dopo quell'offesa e non guardò mai Andrew in faccia. Lui provò a farla parlare, a chiederle se le sarebbe piaciuto andare al parco giochi oppure a prendere un gelato dopo pranzo, ma la bambina scrisse di no e, per tutto il resto del tempo, più nulla. Non assaggiò nemmeno la coca-cola che le offrì. Quando ebbe finito di mangiare, chiese ad Andrew se avrebbero potuto andare a casa subito.
"Va bene" le disse.
Una volta a casa Mackenzie si distese sul divano e, in poco tempo, si addormentò. La mattinata era stata molto stancante per lei e ciò che era successo poco prima le aveva rovinato la giornata. Andrew si sedette sulla poltrona accanto alla piccola e la guardò. Quando dormiva sembrava un angelo. I suoi lineamenti erano distesi, il volto sereno.
Dormire aiuta molto a dimenticare le cose brutte, pensò.
Si sistemò meglio appoggiando la testa sullo schienale e, poco dopo, si appisolò.
Si svegliò di soprassalto quando sentì un urlo. Vide Mackenzie, seduta sul divano e piegata in avanti, con gli occhi spalancati e il viso pallido.
"Che hai, amore?"
Lei continuava a dondolarsi a destra e a sinistra, dimenando le mani e le braccia e piangendo disperata.
Andrew non sapeva bene come comportarsi. Demi gli aveva parlato dell'incubo di Mackenzie, ma non di cos'aveva fatto per calmarla. Si alzò, si avvicinò piano a lei e si chinò alla sua altezza.
"Shhh, ci sono io qui" sussurrò. "Va tutto bene, è stato solo un brutto sogno. Sei al sicuro, piccola."
Fu allora che la bambina lo sorprese, piegandosi verso di lui e abbracciandolo. Andrew la strinse piano, felice che Mac iniziasse a fidarsi di lui. I loro occhi si incontrarono, verde nel nero. Quelli di Andrew a Mackenzie sembravano del colore del mare quando, a mezzogiorno, a volte diventa verde, mentre lui pensò che il nero degli occhi di Mackenzie somigliava a quello della notte, del buio che non fa paura, bensì che ti avvolge prima di farti addormentare.
Sentendo il calore del suo abbraccio la bambina iniziò a calmarsi. Presto smise di piangere e di tremare e si riaddormentò. Andrew la riadagiò piano sul divano.,sussurrando:
"Non aver paura, resterò con te."
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato / Vai alla pagina dell'autore: crazy lion