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Autore: Didy31    28/05/2016    0 recensioni
«No! No, ti prego. Harry, no.» Cominciai a piangere disperatamente, mentre lo trattenevo con le mie braccia.
«Dianna, voglio solo controllare. Non lascerò che ti facciano del male, hai visto cosa hanno detto di te? Rimani qui, tornerò. Voglio solo essere sicuro che se ne siano andati. Ma ho bisogno di sapere che starai qui, Dan. Promettimelo» disse guardandomi intensamente negli occhi. Continuavo a tremare e a piangere, mentre lui continuava a stringermi.
«N-non voglio che ti succeda qualcosa» sussurrai.
«Non mi succederà niente. Promettimi che mi aspetterai qui. Per favore» Mi accarezzò la guancia e mi baciò sulla fronte.
«Promettimelo» sussurrò per la terza volta. Annuii leggermente con la testa, non essendo sicura della mia voce.
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"Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa." - Emily Brontë
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Storia mia!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 19 - I Can't Leave You



«Dianna…» Ellie si sedette, con le mani sul viso.

«Cosa avrei dovuto dire, Ellie? Io non provo niente per lui! Almeno, non ancora!» Ero sicura di non essere innamorata di Logan, stavamo insieme da solo un mese poi.

«Avresti almeno potuto dire qualcosa! Che so, almeno grazie!»

«Grazie? Oh, sì certo, quindi secondo te avrei dovuto dire “grazie Logan per amarmi, solo che io non ti amo” Ellie, per favore.»

Alzai gli occhi al cielo e mi accomodai accanto a lei. Incrociai le braccia e mi appoggiai allo schienale, sbuffando. Ellie non aveva torto in parte, aveva ragione sul fatto che avrei potuto dire qualcosa.

Ora probabilmente Logan pensava che fossi una codarda, che non sapeva affrontare questo genere di situazioni. Non era così, mi aveva colto di sorpresa, non sapevo cosa aspettarmi. Di certo lui l’aveva intuito.

Speravo solo di non averlo ferito, io tenevo molto a lui. Avevo solo… bisogno di più tempo per capire se ciò che provavo era amore.

«Non so che dirti, D. So solo che ci è rimasto male, penso che dovresti rimediare in qualche modo» disse Ellie.

«Cosa suggerisci?» chiesi.

«Uhm, beh, magari potreste vedervi. Ho trovato! Cenerete insieme a lume di candela a casa sua! Non penso ci sia niente di più romantico. Ti aiuterò io a cucinare. Tu penserai a portare il cibo mentre lui dovrà pensare a preparare la tavola più romantica che abbia mai preparato. Chiamalo, forza.» Ma come facevano a venire delle idee simili? Ad ogni modo, la sua idea non era male.

«Aspetta! Quindi dovrei autoinvitarmi a casa sua?» dissi roteando gli occhi. Lei rispose annuendo.

Decisi di prendere il telefono, cercai il suo numero in bacheca e lo chiamai.

«Pronto?»

“Logan! Cioè - sbuffai, a causa del mio tono fin troppo impetuoso – L-Logan, uhm, come stai?” Ellie si mise una mano sulla faccia, come per schernirmi.

“Bene, Dianna – rise – felice di sentirti. Tu come stai?”

«Bene, bene. Uhm, Logan, stavo pensando, t-ti andrebbe domani di cenare insieme? A casa tua? Al cibo ci penseremo io ed Ell» – ma Ellie mi tolse il telefono dalle mani e mise la mano sul microfono e si rivolse a me.

«Che stai facendo! No, non dirgli che cucineremo insieme! Pessima mossa» sussurrò a bassa voce e io annuii freneticamente. Poi mi porse di nuovo il telefono.

«Uhm, scusa Logan, ci sei? Pronto?»

«Pronto? Dianna? Ci sei? Cos’è successo?»

«Uhm, n-niente mi era caduto! Allora, per domani?» Speravo di averlo convinto in qualche modo.

«Sì, certo. Con piacere»

«Benissimo allora. A domani» sorrisi prima di riattaccare. Presi un profondo respiro, mentre Ellie cominciava a saltare tutta eccitata.

«Sì! Vedrai, ti farò il miglior Casserole di sempre!»

«No! La Casserole no! Ti prego, l’ultima volta che l’ho mangiata ho passato la notte in bianco nel bagno.»

Ricordai quella notte come se fosse ieri, tra le peggiori di tutta la mia vita.

«Allora, uhm, che ne dici della Shepherd’s pie? Il miglior pasticcio di carne d’agnello di sempre! E poi potremmo preparare un dolce, uhm… dei muffins al cioccolato! Bene, mettiamoci al lavoro.»

***

«Tu lava le patate mentre io sbuccio le carote.» Mi lavai le mani, prima di aprire il sacchetto della spesa e tirare fuori il sacco di patate. Ne tirai fuori cinque e presi la sbuccia.

«Mi raccomando, tagliali a cubetti e poi passameli che li unisco insieme alle altre verdure» annuii, senza controbattere.

Era fortunata a saperne qualcosa sulla cucina e le ero grata di essere qui, di aiutarmi. Significava molto per me. Avremmo potuto chiamare pure Julie, ma era troppo impegnata a fare la babysitter, ma dopo l’avrei chiamata.

Finimmo di tagliuzzare le verdure e li mettemmo a bollire a fuoco medio sulla pentola. Intanto io finivo di sistemare la spesa nella dispensa, mentre Ellie girava la pentola con un cucchiaio. Ogni tanto l’assaggiava e aumentava il fuoco e viceversa.

C’era silenzio, nessuno proferiva parola. Così, lo ruppi io.

«Allora Ellie, come vanno le cose tra te e Niall?» Ellie arrossì alla mia domanda e ridacchiò leggermente.

«Bene, molto direi. Niall è così dolce con me, così protettivo. Tiene molto a me, me lo ha dimostrato molte volte è solo…»

«Solo cosa?» la incitai a continuare.

«I-io… tu sai cosa è successo con Josh, vero? So che Niall non è come lui, solo che io… io non mi sento pronta a cominciare una nuova relazione… Niall è un ragazzo meraviglioso… non voglio deluderlo.»

Come biasimarla. Ellie aveva solo paura di soffrire di nuovo, era un ragazza fragile dopotutto. Ma Niall non le avrebbe mai fatto del male, questo era sicuro.

«Ellie - mi avvicinai a lei, prendendo le sue mani tra le mie – puoi fidarti di Niall, credimi. Non ti farebbe mai una cosa del genere. Nonostante frequenti Harry e gli altri, lui è un ragazzo dolce.» Ellie sorrise, annuendo.

«Sì, hai ragione. Voglio dargli una possibilità, se la merita. A proposito, tra te e Harry come vanno le cose?» Harry? Perché lo aveva menzionato?

«Harry? Ellie, n-non c’è niente tra di n-»

«Lo so, lo so, ma ultimamente vi vedo molto vicini, voglio dire, so che tieni molto a Logan, ma quando c’è Harry intorno il tuo cervello si scollega.» Scoppiò a ridere e io strabuzzai gli occhi.

«Ellie! Non è così! Credimi, non c’è niente tra me ed Harry. N-non è il mio tipo.»

Sperai di averla convinta in qualche modo. O almeno, speravo cambiasse argomento. Difatti la vidi annuire semplicemente, come se avesse capito il mio disagio sull’argomento.

«Se lo dici tu.» Sorrise.

«Sì.»

«Bene, ora passiamo all’agnello!»

***

«Uh, che stanchezza.»

Avevamo appena messo in forno il tutto, e sfinite, ci accasciammo sul divano. Avevamo lavorato tutto il giorno. Nel preparare i muffins ci accorgemmo di alcuni ingredienti scaduti da più di un mese, perché lasciati troppo tempo al fresco. Possibile che mia madre non se ne fosse mai accorta?

E così uscimmo per fare la spesa. Perdemmo una bella quantità di tempo. Si poteva essere più sfortunati di così?

«Chiama Logan, digli che sarai da lui tra un’ora.» Sbarrai gli occhi improvvisamente.

«Cosa?!»

***

Ding Dong

Ecco, avevo suonato.

Cominciai a battere il dito sulla pirofila che tenevo in mano mentre aspettavo con ansia che venisse ad aprirmi Logan. Così fu, quando ad un tratto la porta si aprì, facendo rivelare la sua figura. Aveva addosso una camicia bianca e dei pantaloni neri. I capelli erano tirati all’indietro e la sua scia di profumo mi pervase. Era… carino.

«Ciao» disse.

«Ciao» risposi lentamente.

«Sei… sei bellissima.» Arrossi. Contieniti, Dianna.

«Grazie. Anche tu non sei male.» Mi regalò un sorriso, prima di spostarsi dalla porta e farmi segno di entrare.

«Accomodati.» Lo ringraziai e cautamente, entrai. Logan mi venne dietro, ma solo per aiutarmi a sfilare la giacca.

«Vieni.» Mi accompagnò nel soggiorno, dove vidi un tavolo per due preparato con tanto di candela. Dei petali di rosa ricoprirono il pavimento, regalando un’ atmosfera romantica e tranquilla.

«Wow.» Fu tutto ciò che dissi. Logan ridacchiò. «Lo hai preparato tu?»

«Ecco… sì» disse con aria imbarazzata.

«E’ stato… carino da parte tua.» Si girò per guardarmi, ma io tenni lo sguardo fisso sul tavolo, pensando a quanto fosse stato dolce.

«L’ho fatto per te.» Questa volta posi lo sguardo su di lui, vedendolo guardarmi intensamente. Logan cercò di avvicinarsi, ma io rimasi ferma dov’ero.

«L’ho fatto… perché ti amo.» Oh, povera me.

«Logan…»

«No, Dia. E’ colpa mia… uhm… perché non ci sediamo e non ci godiamo la serata? Sono curioso di sapere cosa hai preparato.»

Logan si recò al tavolo, facendomi sospirare. Sapevo di averlo deluso… di nuovo. Ma come aveva detto, era meglio non pensarci e di godere la serata. Così, ci sedemmo e cominciammo a gustarci l’agnello.

***

«E questo ero io quando entrai in acqua per la prima volta.» Io e Logan passammo la serata a chiacchierare e a vederci le vecchie foto di famiglia, anche se finora le uniche che mi aveva mostrato riguardavano solo lui. Nessuna traccia di Harry.

Tuttavia, risi per come apparse in quella foto. Era proprio buffo.

«Ehi! Smettila!» Mi colpì giocosamente la spalla.

«Ma guardati! Sei così paffuto e carino! Guarda queste guanciotte» lo presi in giro stringendogli le guance.

«Okay, può bastare con le foto.» Rise e prese l’album e lo ripose sullo scaffale insieme agli altri.

«Sono stata bene questa serata» dissi sincera.

«Anche io, Dia. E devo ammetterlo, la cena non era per niente male.»

«Aspetta di gustare il dessert. Torno subito.» Corsi in cucina e presi il vassoio contenente i muffins al cioccolato. Tornai in sala e glielo mostrai. Strabuzzò gli occhi.

«Non ci credo. Adoro i muffins.»

«E aspetta di gustare la glassa intorno!» risposi entusiasta.

«Oh, Dia…» Mi venne incontro e mi abbracciò, stringendomi forte. Rimasi ferma, sorpresa dal gesto inaspettato ma ricambiai. Si staccò lentamente, tenendo il suo vicino al mio.

«Sei meravigliosa, grazie per aver reso questa serata speciale» sussurrò.

«Non c’è di che.» Sorrisi. Posò la mano sula mia guancia, e lentamente, cominciò ad avvicinarsi ma prima che le nostre labbra si toccassero, una voce parlò.

«Interrompo qualcosa?» Ci staccammo improvvisamente e in sincronia, ci girammo verso la porta. Non era possibile… Che ci faceva qui?

«Harry…» sussurrai. Harry fece dei passi in avanti e notò il nostro tavolo.

«Mmh, muffins.» Ne prese uno e lo gustò, emettendo versi di gusto.

«Oh, sì. Era da tanto che non ne mangiavo uno.» Assunse un’espressione sognante, continuando a gustarlo.

«Che ci fai qui, Harry?» chiese alterato Logan. Harry finì il muffin e prese in tovagliolo per pulirsi la bocca.

«Dianna…» Harry ignorò il fratello e si avvicinò a me, mi prese la mano e la baciò lentamente.

«E’ un piacere rivederti, Dan» sussurrò, sotto gli occhi di Logan. Deglutii, sperando che quella situazione imbarazzante finisse.

«Dan?» domandò a bassa voce Logan. Harry rise, schernendolo.

«E’ il mio nuovo nomignolo per lei, non ti piace?» Logan strinse i pugni e serrò la mascella.

«Harry… cosa ci fai qui?» chiesi lentamente.

«Sono tornato a casa prima, perché alla festa mi annoiavo.» Si versò del vino sul calice e prese un sorso.

«Puoi andartene ora? Nel caso non lo avessi notato, io e Dianna avevamo un appuntamento.»

«L’ho notato, infatti. Però dato che apprezzo la vostra compagnia penso di rimanere qui con voi ancora per un po’.»

«Noi non ti vogliamo qui. Vattene.» Ruggì Logan.

«Log…» Posai una mano sul suo petto, cercando di calmarlo. Da lì a poco lo avrebbe preso a pugni. Harry rise, divertito dalla situazione.

«Calma, fratellino. Non c’è bisogno di essere così scontrosi.» Sorrise malizioso.

«Harry, smettila. Ti chiederei di andartene, adesso. Per favore» ribattei all’improvviso.

Harry smise di ridere tutt’ un tratto, e rimase a fissarmi. Dovevo averlo colto alla sprovvista.

«Me ne vado… me ne vado» Girò i tacchi e lasciò la cucina.

«Cristo, non lo sopporto. Non lo sopporto!» Logan cominciò a tirarsi i capelli, nervoso.

«Calmati, Logan. Basta ora, se ne è andato.» posai una mano sulla sua guancia «Non roviniamoci questa serata, stava andando tutto così bene, per favore Log. Non roviniamola per causa sua»

«Sì… hai ragione. Scusa.» Sorrisi. Gli schioccai un bacio sulla guancia, facendolo ridacchiare.

«Puoi scusarmi un attimo? Vado al bagno. Torno subito.» Annuì.

Mi allontanai dalla cucina e cominciai a recarmi al bagno. Mi fermai quando passai per la stanza di Logan, e lentamente entrai, cercando di non fare troppo rumore. Mi avvicinai alla finestra e l’aprii, cercando di farvi entrare un po’ d’aria. Sospirai e mi misi a contemplare il panorama. Perché Harry si comportava così? Perché faceva di tutto pur di fare arrabbiare Logan? Lo faceva di proposito?

Troppe domande riempirono la mia mente. Sospirai profondamente e rimasi a guardare fuori.

«Sei adorabile con questo vestito» sussurrò una voce fin troppo familiare. Mi girai all’improvviso, vedendolo guardarmi la scollatura.

«Ma penso ci sia troppa pelle allo scoperto, non trovi?» Si avvicinò, posando un bacio sulla spalla, facendomi rabbrividire. Mi tenne per il bacino, attirandomi a lui.

Cominciò a lasciare una scia umida per la mascella, risalendo fino al collo. Arrivò fino alla guancia ma io lo fermai in tempo.

«Harry… fermo» sussurrai. La mia voce uscì più come un gemito, il che non fece che farlo avvicinare ancora di più.

«La tua pelle è così morbida…» si fermò ad accarezzarmi «Non vedo l’ora di baciare il resto.»

Basta. Era troppo.

«No, Harry. Smettila, basta» Mi allontanai, aggiustandomi il vestito. «Perché ti comporti così?»

«Così come?» Chiese sorridendo.

«Sai benissimo come. Ti diverti a far arrabbiare Logan? Perché a me sembrava così. Perché non la smetti e basta?» Mi guardò sorpreso, come se non si aspettasse questa risposta.

«Devi finirla con questo atteggiamento, perché non ti porterà da nessun parte.»

Cominciai ad allontanarmi ma venni presa per il polso.

«L-lasciami, Harry»

«No.»

«Lasciami,t-ti prego» lo pregai di lasciarmi subito, la presa sul mio polso cominciava a fare male.

«Non posso. Non ci riesco.»

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Sono in ritardo, lo so! Vi chiedo scusa però sono viva! 

  
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