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Autore: Lilyan    30/05/2016    1 recensioni
Una sorta di POV Draco, un ragazzo che dopo la guerra deve riprendere in mano la propria vita quando non resta più nulla se non il passare inesorabile del tempo...
*
Una piccol Drarry che giaceva nel mio PC da molto tempo e che ho ripreso in mano ripromettendomi di completarla...saranno una decina di capitoli credo...
Se vi va leggete e lasciate un commento.
Grazie!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Eccomi con il nuovo capitolo. Purtroppo il tempo è quello che è e non arrivo a postare con una cadenza regolare. Comunque un grazie infinito a chi legge e segue questa storia!

 

3. Jealousy

Inizi a sospettare che qui gatta ci cova.

*

Da quando Pansy ti ha gentilmente aggiornato sui presunti gusti sessuali del caro Potter le tue notti sono state, se possibile, ancor più agitate del solito. Peccato che al posto dei soliti cadaveri, ruderi ed incantesimi, quello che affolla i tuoi sogni sono Potter ed i suoi stramaledetti occhi verdi.

Sei seduto a fare colazione e leggi assonnato e svogliato la Gazzetta del Profeta. A parte le solite notizie politiche e l’ennesima petizione per il C.R.E.P.A. non sembra esserci nulla di nuovo.

Un piccolo trafiletto attira però la tua attenzione. Sembra che il dipartimento Auror stia per mandare in missione i suoi migliori agenti in Romania dove pare si nascondano gli ultimi seguaci del Signore Oscuro, scampati fortunosamente alla cattura dopo la caduta del Lord. Leggi le poche righe scritte come si trattasse di una chiacchiera e non di un dato di fatto. Sembra sia un gruppo di ex mangiamorte che si è ben radicato nel nuovo stato e che stia radunando nuove leve. Nessun altro riferimento.

Ma qualcosa si muove nel tuo stomaco. E’ forse ansia? E’ forse il pensiero, che si è appena fatto strada nella tua mente, che Potter partirà a breve per l’ennesima missione suicida?

I tuoi pensieri vengono presto distolti dall’arrivo di un gufo alla tua finestra. Il suo picchiettare insistente ti riscuote dal torpore in cui eri caduto. Ti alzi quindi mal volentieri e vai a prendere il messaggio che ti sta portando. E’ un invito di Pansy ad un vernissage che si terrà in centro a Londra sabato prossimo. Sorridi appena leggendo le ultime parole del biglietto: “E non pensare di poter rifiutare mio caro!”

Ok la conosci troppo bene per anche solo sfidare la sua pazienza. Te la troveresti urlante e a dir poco adirata nel salone del Manor e te ne ricorderesti per molto molto tempo. Rassegnato decidi quindi di rispondere accettando il “cortese” invito.

*

Oggi è successa una cosa strana.

Durante l’attesa nello studio dello psicomago, mentre sfogli svogliatamente le pagine del Settimanale delle Streghe, ti interroghi su cosa dire allo sfregiato non appena uscirà da quella porta. Ti immagini già la sua solita espressione tra lo stupito e il disagio, ti figuri il suo sorriso sghembo mentre ti fa un cenno con la testa, puoi persino sentire la sua voce che incerta sputa il tuo nome con quel tono che… non sai nemmeno tu come definire… E poi come ogni volta tenterà di instaurare un discorso che tu non hai voglia di intavolare e che liquidi sempre il più in fretta possibile, per non passare un secondo più del dovuto in sua presenza. Lo saluterai pertanto in modo supponente e ti alzerai per raggiungere la stanzetta che lui avrà appena lasciato.

Non ce la fai proprio a sostenere il suo sguardo. Non più almeno. Non puoi e non vuoi permettere che lui riesca a leggere oltre le maschere che negli anni hai costruito per proteggerti dal mondo e che quel ragazzo, fin da bambino, in un modo o nell’altro è sempre riuscito a sgretolare.

Hai paura. Paura di quello che ribolle nel tuo stomaco ogni volta che lo vedi. E’ una sensazione di vuoto e stordimento. Il preludio ad uno dei tuoi attacchi di panico, che però mai si concretizza e ti tiene lì con quella voragine che pare volerti inghiottire da un momento all’altro. Lo odi per questo. Per come ti fa sentire senza nemmeno parlare. E odi te stesso perché non puoi impedirti di pensare a lui e a comportarti come un idiota ogni volta che lo incontri.

Sussulti quando senti la voce del dottore e la porta aprirsi.

Sei già pronto a sfoderare uno dei tuoi ghigni migliori, stampato sulla tua ben riuscita faccia di bronzo, quando resti a dir poco interdetto. Dallo studio esce raggiante una piccola strega, vestita di rosa e violetto che si profonde in mille saluti prima di congedarsi.

E Potter? Che fine ha fatto POTTER?

Con questa domanda in testa, che diviene una litania nel tuo cervello nell’ora seguente, ti accomodi sul divanetto e non senti una parola di quello che lo Psicomago ti sta dicendo.

*

E’ due settimane che non vedi Potter e la cosa, invece che tranquillizzarti, ti sta mandando fuori di testa. Sei irrimediabilmente curioso di sapere se abbia finito le sue sedute o se semplicemente abbia cambiato giorno o orario. Se non fossi tu e lui non fosse lui…azzarderesti pure a pensare che la cosa un po’ ti manca.

Ti stupisci nel riflettere che dopotutto, e nonostante l’apparente fastidio, il fatto di incrociare Potter dallo strizzacervelli ogni mercoledì era diventato un punto fermo nella tua vita così maledettamente vuota, una sorta di sicurezza effimera che ti dava un senso di stabilità e che ora ti era stata tolta senza nemmeno te ne accorgessi.

Dannato Potter e dannata esistenza!

*

Pansy ti trova rannicchiato sul tuo sofà abbracciato ad un cuscino mentre fissi assente il soffitto del lussuoso salone del Manor. La senti urlare, accusarti, spronarti a vivere finalmente la vita che ti meriti… eppure sembra così lontana la sua voce, sebbene i decibel raggiunti siano oltre il limite consentito.

E’ riuscita comunque, non si sa come e in un tempo ragguardevole, a farti preparare per la serata. Glielo avevi promesso e le promesse ad una amica vanno sempre mantenute… Quante volte te lo ha già ripetuto?

Indossi uno smoking classico nulla a che vedere con le tuniche da mago per le grandi occasioni, ma ti senti comunque a tuo agio e sai di essere attraente con quasi qualunque cosa indossi. Non è questione di arroganza o di presunzione la tua. Lo hai visto negli anni, ed ancora lo noti, come le donne, ed anche gli uomini, ti fissano con malcelata bramosia negli occhi. Sei elegante e nobile, hai una grazia innata e le buone maniere impartite dalla severità dei Malfoy hanno dato i loro frutti.

Molti cadrebbero ai tuoi piedi se solo lo volessi. E spesso ti sei approfittato di questo per soddisfare i tuoi più bassi bisogni… Ma da qualche tempo, persino sfogare le tue pulsioni con degli sconosciuti non ti dà più alcuna soddisfazione.

Da quando Pansy lavora per l’ufficio stampa del Ministero della magia viene invitata ad ogni inaugurazione, ad ogni conferenza ad ogni singolo avvenimento magico… e tu e Blaise siete le vittime sacrificali che a turno la dovete accompagnare a queste manifestazioni.

E’ diventata carina Pansy. Si veste con gusto ed ha abbandonato le maniere rudi e sfacciate dei tempi della scuola. Sorridi tra te e te, mentre la osservi camminare nel suo bell’abito verde acqua, ripensando al fatto che ci ha messo un po’ a farsene una ragione, quando ha scoperto che a te piacevano i ragazzi e che voi non sareste mai potuti essere la coppia che da sempre sognava. Ma ora, sai che lei ti vuole davvero bene, che ci sarà sempre per te e che puoi tranquillamente considerarla la sorella che non hai mai avuto. Anche se alle volte la vorresti strozzare.

Come in questo momento che trattiene a stento un urletto e si avvicina con fare cospiratorio parlandoti poi nell’orecchio – Hai visto chi c’è stasera? E’ Mike Steers, dei Chudley Cannons, è qui… e oooooh Merlino… non immagini con chi sta parlando... oddio non ci credo è Potter! - .

Ti giri di scatto. Vuoi vedere anche tu che diavolo sta succedendo e per Salazar, Pansy ha visto bene.

Un non so che di fastidioso ti sale alla bocca dello stomaco quando vedi lo sfregiato ridere divertito alle battute di quel Mike. Cavoli è davvero un bel ragazzo! Il quidditch, lo hai sempre sostenuto, fa davvero bene! Il giovane in questione è alto, muscoloso, capelli castano chiaro e occhi azzurri, è vestito solo con un paio di pantaloni scuri ed una camicia celeste. Niente cravatta né giacca, ma fa la sua sporca figura.

Quando lo vedi avvicinarsi pericolosamente a Potter il tuo cuore perde un battito. Sembrano in confidenza quei due, non è sicuramente la prima volta che si incontrano, deduci, notando i gesti amichevoli e le occhiate che si scambiano. Lo vedi poi sussurrargli qualcosa all’orecchio e quel cretino di Grifondoro arrossire fino alla punta dei capelli prima di volgere il suo sguardo imbarazzato verso di te per un attimo e per poi distoglierlo subito.

Il pensiero che quel tipo ci stia provando con Potter non ti lascia nemmeno durante il rinfresco. Ti sei tenuto fino ad ora a debita distanza e ci hai provato davvero a non guardarli. Davvero! Ma la curiosità mischiata a quel fastidio che provi da quando li hai visti assieme te lo impedisce. Rifletti che ti verrà di certo il torcicollo a forza di parlare con Pansy facendo il contorsionista pur di non perderli d’occhio. E più li osservi più ti innervosisci. La tua amica deve essersene accorta perché ad un certo punto ti guarda ghignando e dice solo due parole – Sei geloso Dray? - .

- Che cosa intendi Pansy? – Fingi di fare il vago sperando di incantarla.

- Di Potter, sei geloso? – Alla faccia della diplomazia Parkinson pensi mentre ti dai un contegno e speri di sembrare il più distaccato possibile.

- Ma non dire idiozie, stai scherzando? Io geloso dello sfregiato? E quando mai ti è venuta in mente una simile sciocchezza? -.

- Non saprei – dice lei serafica guardandoti dritto negli occhi e sorridendo in modo, diresti, diabolico – vediamo… i primi dubbi credo mi siano venuti al quinto anno quando il tuo odio per Potter era una vera e propria ossessione. Il sesto anno poi ho avuto la conferma che tu ne controllassi ogni passo e ogni mossa, fino alla fine della guerra quando dopo i processi non facevi altro che parlare di lui…Potter di qua Potter di là… ah e poi non parliamo di tutte le riviste che conservi in cui si parla di lui… - E la sua espressione ora sembra dire “prova a smentirmi”.

Resti a bocca aperta e trovi difficile ribattere a quello che ti ha appena detto. Cioè, potresti addurre un’infinità di motivi e rimostranze, contro ogni singola parola che ha pronunciato. Peccato, che il tuo cervello stia solo ripetendo vilmente al tuo cuore che quelle parole sono tutte vere e che nemmeno tu fino ad ora avevi ben messo a fuoco quanto Potter fosse realmente una fissazione. Oddio forse qualche pensierino lo avevi già fatto pure tu.

Non hai comunque tempo di perderti in profonde elucubrazioni che noti due figure allontanarsi dalla sala. E quei capelli neri arruffati li riconosceresti tra un milione. Il tuo istinto ti dice di rimanere dove sei e continuare a sorbirti la predica della tua migliore amica. Ma sembra tu stasera abbia deciso di sfidare la sorte e quindi ti alzi, e con la scusa di andare a prendere da bere e ti dirigi proprio verso la porta da cui sono usciti Potter e quel, quel… sì quello come si chiama!

Non ricordi bene ma c’è uno stupido detto babbano che parla di un gatto curioso morto…

In questo momento vorresti esserlo pure tu. Morto.

Nel corridoio che porta all’uscita vedi due figure troppo vicine per i tuoi gusti. Stanno parlando, a una manciata di centimetri appena l’uno dall’altro. Una mano di quel giocatore di Quidditch è fin troppo stretta attorno a quella di Potter e… Merlino! Dura solo un secondo, ma lo ha baciato!!!!!!! Dopo attimi che ti paiono secoli, mentre cerchi di riprenderti, senti solo un sussurro – Grazie Harry – e poi l’energumeno se ne va. Il cuore ha deciso di sobbalzare nel tuo petto ed il respiro fatica ad uscire.

L’ultima cosa che registri di questa giornata è lo sguardo di Potter fisso nel tuo e il suo sorriso incerto mentre sfila di fianco a te e ti saluta con un cenno prima di tornare nella sala.



  
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