Fanfic su attori
Segui la storia  |       
Autore: Giulls    13/04/2009    20 recensioni
“Oh mio Dio! Ho Robert Pattinson davanti a me! QUEL Robert Pattinson! L’Edward Cullen di Twilight! Sto sognando, non è possibile! Non posso credere che Teo, mio fratello Teo, sia suo amico…eppure me l’ha appena presentato…" pensai rimanendo estasiata davanti a lui... *La storia di Giulia, una sedicenne italiana che andrà a trascorrere le vacanze estive a Londra, incurante che proprio lì imparerà davvero cosa vuol dire la parola AMORE...* °°°°°°°°°°°°°° Salve ragazze, sono tornata con la mia ultima storia, alla quale tengo moltissimo...spero di piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ragazzeeeeeeeeee! Buona Pasquetta xD
Divertite ieri?? So che non ve ne può fregare niente, ma io ho mangiato tantissimo xD ed era tutto buonooooooooo xD mamma mia…uova? Ne avete mangiate molte?? Io mi sono divertita ad aprire quelle di mia sorella per i regali…xD tanto lei è ancora piccola, quindi non può apprezzare i giochino xD
Bene, godiamoci questi ultimi giorni di vacanza (almeno per me…mercoledì sotto tortura…uffa…) grazie 1000 chi ha messo la storia tra i preferiti, chi ha solo letto e chi ha commentato.
Scusate, ma ultimamente sono rare le volte che ringrazio tutte…la scusa di oggi? Mia sorella con la febbre da badare…Alice102, EmilyAtwood, Ilarylove Sol, Miley90, fedev82, KikiCullen, Lion E Lamb, Ili_sere_nere, Sognatrice85, LondonCalling, KikyCullen, lilly95lilly, ilachan89yamapi, fede_sganch, milly92 e Ithil grazie per aver recensito e per avermi regalato un ennesimo sorriso! Vi adoro tutte!
A sabato! Un bacione Giulls
P.S. ragazze, conoscerò veramente Robert e lui s’innamorerà di me xD! Ed ora vi spiego il perché: sabato ho postato il capitolo dove Giulia era al karaoke, no? E dove ero io sabato sera???? A CANTARE AL KARAOKE!!!! xD v’inviterò al nostro matrimonio xD Ok, basta cretinate…buona letturaaaaaaaaaaaa ^^

31. GITA IN BARCA

Il lunedì successivo mi svegliai stanca, ma la stanchezza venne sostituita dall’eccitazione non appena realizzai di trascorrere tutta la giornata con Robert.
Ero ancora intenta a stiracchiarmi nel letto con gli occhi ancora chiusi e a fare piccole smorfie quando, voltandomi di lato, sentii un respiro che ormai conoscevo molto bene a pochi centimetri dalla mia faccia ed immediatamente e ancora con gli occhi chiusi cominciai a tastare la faccia di Robert.
< Che fai? > chiese divertito.
< Mi sto accertando che il respiro sia il tuo e non quello di un cane > risposi sorridendo e aprendo gli occhi.
< Bau > disse ridendo.
< Che scemo che sei Robert! > esclamai ridendo e lanciandogli il cuscino addosso.
< Buongiorno splendore > mi disse prendendomi tra le sue braccia e dandomi una serie di bacetti sulla guancia.
< Ciao > gli sussurrai un po’ imbarazzata in un orecchio < oggi niente fiori? > domandai notando che non aveva portato niente con sé.
< No, oggi no. Mi dispiace >
< Va beh, vedrò se ho voglia di perdonarti… > risposi alzandomi dal letto e andando ad accendere il cellulare, il quale neanche dopo un minuto iniziò a squillare.
< Pronto? >
< Sei una grandissima stronza lo sai? >
< Oddio che ho fatto? > domandai con voce preoccupata.
< Come cosa hai fatto? Sono una delle tue migliori amiche e non ti fai mai viva? >
< Hai ragione Vero, scusa > risposi fingendomi dispiaciuta.
< Sì, certo…tanto non ti perdono! >
< No, dai cosa posso fare per farmi perdonare? > domandai.
< Lascia quel troglodita di Robert > rispose seria.
< Vuoi morire? > dissi meccanicamente e minacciosamente.
< Oh, che paura che mi fai! Allora? >
< Veronica, tesoro, mia fedele compagna amica di banco…ma ti ha dato di volta il cervello? Oppure cos’è andato in vacanza e non è più tornato? > domandai ironicamente, nonostante sapessi che già che la seconda risposta era quella corretta.
< Tesoro, luce della mia vita, per me il cervello che se n’è andato è il tuo perché ti sei messa con quello! Il mio invece è al suo posto e penso solo ad Mattia! >
< E Kellan scusa? > domandai con un sorrisetto.
< Ehm…ma io amo solo Mattia, c’è solo lui nel mio cuore > rispose velocemente.
< È lì vero? >
< Sì >
< Ahahah! >
< Ok, se n’è andato > mi disse poco dopo.
< Se ti porto Kellan mi perdoni? > domandai.
< E se lasci Robert… >
< Veronica! > esclamai.
< Uffa…va beh, mi va bene anche solo Kellan > disse e poi aggiunse < ma…tanto è inutile che tu mi voglia presentare altri ragazzi, perché io amo solo Mattia >
< È tornato? >
< Sì…uffa > disse e scoppiai a ridere.
< Ahahah! Niente Kellan per te! > la canzonai.
< Me lo presenterai sabato… >
< Sabato? > domandai sgranando gli occhi e guardando Robert.
< Sì, sabato. Sai, ieri io e Mattia abbiamo fatto un anno… >
< È vero, auguri! > esclamai interrompendola.
< Giu, ti odio… > disse e come sempre scoppiai a ridere: sapevo bene che odiava quando le facevo gli auguri per lei e Mattia e per questo mi divertivo troppo a prenderla in giro.
< Grazie Vero! Dicevi? >
< Che Matt ha preso due biglietti per Londra come regalo per il nostro primo anno insieme… >
< E tua madre ti lascia? >
< Sì >
< Tua madre Alessandra? >
< Sì >
< Stiamo parlando della stessa Alessandra? >
< Giu che palle! Sì, mia mamma visto che si fida ciecamente di Matt ha accettato di lasciarmi venire a Londra! > esclamò seccata.
< Oh, ok…e quando ripartite? >
< Arriviamo a Londra sabato pomeriggio e ripartiamo domenica sera… >
< Ma state pochissimo! > dissi triste.
< Dai Giu ci vediamo sabato sera! >
< Solo sabato sera? >
< Sì perché siamo con un gruppo turistico e ci lasciano libero solo il sabato sera, visto che sabato pomeriggio siamo in giro per vedere i monumenti e continuiamo anche domenica mattina, poi il pomeriggio dobbiamo fare le valigie e andiamo in aeroporto perché abbiamo l’aereo alle sette >
< Allora sabato sera non mi scappi! > esclamai sorridendo.
< Sicuro! Vieni con Kellan e andiamo a bere tutti insieme qualcosa… >
< E il mio moroso dove lo metti? >
< Quello non lo voglio, altrimenti lo uccido! >
< Veronica… >
< Oh, ma che…ok, fai venire anche lui. Ora scappo perché sto spendendo tutti i soldi… >
< Oh, povera piccola…ciao Vero, grazie per la telefonata. Saluta Matt! >
< Ok, grazie ciao! >
< Certo che sei veramente gentile eh? > le dissi ironicamente.
< Uffa…salutami Robert! Meglio? > mi chiese.
< Molto meglio, grazie. Ciao Vero! > dissi chiudendo la chiamata.
< Amore è tutto ok? > domandò Robert avvicinandosi.
< Sì, certo > risposi sorridendogli.
< Lo sai che sei sexy quando parli in italiano? > disse prendendomi le braccia e mettendosele dietro al collo.
< Rob? > lo chiamai guardandolo negli occhi.
< Sì piccola? >
< Ricordi di quando ti parlavo di Veronica? >
< La tua amica che non mi sopporta? > domandò ridendo.
< Sì… >
< Era lei al telefono? >
< Sì… >
< Ti ha detto per caso di lasciarmi? >
< Come lo sai? > domandai strabuzzando gli occhi.
< Avevi fatto una faccia scandalizzata prima e ho tirato ad indovinare… > rispose ridendo.
< Ah, ok…no senti…mi ha chiamato per dirmi che sabato verrà con il suo ragazzo a Londra e mi ha chiesto se sabato sera vogliamo uscire con loro… > dissi guardandolo con una espressione da cane bastonato.
< Certo piccola, va benissimo! >
< Davvero? > domandai sorridendo.
< Sì, mi fa piacere conoscere i tuoi amici, anche se quella che stai per presentarmi non mi può vedere… >
< Ti amo… > dissi guardandolo dolcemente.
< Anche io piccola…e ora forza, vestiti che andiamo! >
< Dove? >
< Sorpresa… >
< Mi dici almeno cosa indossare? > domandai inarcando un sopracciglio.
< Mmm…il costume, poi quello che vuoi > rispose sorridendomi.
< Ok… > dissi allungandomi a prendere il costume con la scritta ROCK’N’ROLL e il vestito in lino bianco e poi andai in bagno a prepararmi: mi truccai leggermente e cercai in tutti i cassetti il mio cerchietto bianco, trovandolo poco dopo dietro il mobile del lavandino.
< Giulia sei, bellissima… > disse sorridendomi non appena tornai in camera.
< Non lo so, non mi convince… > risposi onestamente guardandomi allo specchio.
< Perché no? >
< Perché io voglio essere al meglio per te… > risposi arrossendo.
Robert sorrise e mi abbracciò da dietro appoggiando il suo mento sulla mia spalla.
< Sei una meraviglia… > mi sussurrò mentre guardava il nostro riflesso nello specchio.
Sorrisi anche io e dopo che mi prese per mano scendemmo di sotto in sala, salutammo Teo e poi ci dirigemmo verso la macchina.
Non appena mi fece accomodare in macchina si voltò verso di me.
< Me lo faresti un favore? >
< Certo > risposi sorridendogli.
< La indosseresti? > chiese mostrandomi una benda.
< Devo proprio? >
< Beh… >
< Ok… > risposi accontentandolo < non provare a violentarmi > lo intimai.
< Sai leggere nella mente per caso? > domandò sorridendo.
< No, ti conosco… > risposi divertita < in ogni caso, se dovesse fermarci la polizia dirò che mi hai rapita >
< Non provarci nemmeno, altrimenti poi me la pagherai >
< Oh, che paura che mi fai… > dissi ridendo.
Il viaggio durò all’incirca un’ora e quando arrivammo mi aiutò a scendere dalla macchina prendendomi per mano.
< Siamo al mare > dissi non appena sentii il rumore delle onde.
< La tua non è una domanda >
< No, infatti. Ed ora me la togli la benda? >
< Altri cinque minuti. Tranquilla, ti tengo io > rispose facendo passare un braccio attorno alla mia vita e non appena ci fermammo mi tolse la benda e mi trovai di fronte ad una barca.
< E questa? >
< È la barca di Lizzy e George. Ogni tanto fanno assieme ai bambini delle gite in mare >
< È bellissima > dissi ammirandola: era più piccola rispetto a quelle che vedevo sempre nei film, però era abbastanza lunga; era bianca con due righe parallele rosse e aveva la vela dello stesso colore.
< Vieni piccola, di qua > disse prendendomi per mano e aiutandomi a salire.
Non appena vi salimmo sopra, Robert me la fece visitare tutta. Dopo aver visto l’esterno mi portò dentro a visitare la stiva, la quale era molto grande, a differenza di come poteva apparire fuori. Vi era uno matrimoniale e uno a castello, un tavolino dove poter magiare, un fornello da viaggio e un paio di mini frigo e freezer.
< Adoro tua sorella. Questa barca è bellissima! Ma quando l’ha presa? >
< Qualche anno fa, non ricordo con precisione > rispose infilandosi le mani nelle tasche.
< La sai guidare? >
< Ho preso qualche lezione da George la settimana scorsa >
< Davvero? >
< Sì, altrimenti col cavolo che saremmo potuti andare a fare la nostra gita… >
< Hai preso delle lezione per me? > domandai sbigottita.
< Sì amore >
< Mi vizi troppo >
< Mi piace viziarti > rispose sorridendomi e baciandomi una tempia.
< Forza, andiamo a fare un giro! > esclamai.
< È la prima volta che sali su una barca vero? > domandò ridendo.
< Sì >
< Ok, infila questo e andiamo > disse porgendomi un giubbotto di salvataggio bianco.
Lo indossai e poi ci dirigemmo di sopra, dove Robert prese il posto di comando, mentre io mi sedetti vicina a lui.
< Ci mancano i cappellini coordinati con il giubbotto > dissi non poco dopo essere partiti.
< Sono nella stiva, se vuoi valli a prendere >
< Stai scherzando? Ci sono veramente > domandai scattando in piedi.
< No piccola, ci sono veramente > rispose ridendo.
< Volo! > esclamai precipitandomi a prendere i cappellini e poi tornai porgendogliene uno.
< Bisognerebbe fare causa ai tuoi genitori. Privarti a tutto questo… > disse Robert ridendo e indicando la barca.
< Ah beh, sai com’è…noi non siamo milionari > risposi sorridendogli.
< Sono frecciatine nei miei confronti per caso? >
< Assolutamente no! > esclamai sorridendogli.
Tornai di sotto a prendere un telo e mi tolsi il vestito rimanendo in costume, poi mi spalmai la crema e finalmente mi decisi a tornare di sopra per prendere un po’ di sole.
< Giulia vuoi provare a guidare? > domandò dopo mezz’ora di viaggio.
Non me lo feci ripetere due volte e scattai in piedi posizionandomi accanto a lui.
< Oddio, è divertentissimo! > esclamai poco dopo.
< Piccola, sei brava > disse dandomi un bacio sul collo.
< Sì, sono bravissima lo so! > dissi vantandomi.
< O mamma mia… > rispose roteando gli occhi.
< Rob…per il primo mese hai cosparso la cucina di petali di rose, per il secondo mese mi hai portato in barca…la prossima volta dirai di avermi comprato un’isola? > domandai dopo qualche minuto dopo avergli lasciato nuovamente il comando della barca.
< Oppure potrei dare il tuo nome a una stella…ma l’idea dell’isola non è male > rispose ridendo.
< Ma smettila! > esclamai alzandomi per tirargli un leggero pugno sul braccio.
< T’invidio, lo sai? > mi disse poco dopo essermi ristesa per abbronzarmi.
< Perché? > domandai curiosa.
< Non sai cosa darei per potermi abbronzare anche solo un po’… >
< Fallo > dissi alzando le spalle.
< Edward Cullen deve essere pallido… > rispose accennando un sorriso sarcastico.
< E allora? Fregatene. Esistono i trucchi e le make-up artists. Vedrai che riusciranno a farti tornare pallido. E poi anche se stai solo un giorno sotto la luce del sole non succede niente! Non diventerai mica abbronzato immediatamente, no? > dissi tentando di convincerlo.
< Beh… >
< Rob, è solo un ruolo di un film. Non me ne intendo molto, lo so, ma…fai quello che ti senti di fare, solo…non farti troppi problemi >
< Credo che tu abbia ragione > disse sorridendomi.
< Avanti, cosa aspetti allora? Butta l’ancora e vieni a prendere un po’ di sole qui accanto a me! > esclamai facendogli un po’ di posto sul telo.
< Dammi cinque minuti > rispose Robert fermando la nave con l’ancora e scendendo di sotto.
< Bentornato! > esclamai quando si stese accanto a me.
< Grazie > rispose sorridendomi.
Mi voltai di lato reggendomi con un braccio, mentre con l’altro gli accarezzavo il viso fino a scendere fino al petto.
< Rob, lo sai che se ti metti la crema solare potresti evitare di scottarti? >
< Sì, ma sono molto pigro e mi scoccia mettermela… >
< Stai cercando di dirmi che vuoi che te la spalmi io? > domandai mettendomi a sedere.
< Se ti va… > rispose sorridendomi maliziosamente.
< In cambio voglio i tuoi occhiali per oggi >
< Perché? >
< Perché mi piacciono da morire, ecco perché! > risposi dandogli la mano.
< Ok piccola, andata > rispose stringendola.
< Bene! > esclamai sorridendo.
Presi la crema e iniziai a spalmargliela lentamente, fermandomi ogni tanto per stendermi sopra di lui e baciarlo.
< Mi fai impazzire, sappilo > mi disse tra un bacio e l’altro mentre mi stringeva sempre di più a sé.
< Pure tu Rob, pure tu… > risposi con voce tremante, mentre il mio corpo era tutta una scarica di brividi.
Gli presi una mano e me la portai dietro la schiena all’altezza dei lacci del costume, ma come sempre il telefono rovinò il nostro magico momento.
< Non rispondere > mi pregò Robert tenendomi per i fianchi.
< È mia madre e sa che oggi io e te festeggiamo i due mesi. Se non rispondo prenderà il primo aereo per Londra e ci ucciderà > risposi allontanandomi a malavoglia da lui e prendendo il telefono < pronto? >
< Ciao Giuly, come stai? > domandò mia madre allegramente.
< Ciao mamma! Sto molto bene grazie, e te? >
< Sto bene, ma Emma è un po’ raffreddata. Che cosa stavi facendo? Ti ho disturbato? >
Veramente sì, stavo per fare l’amore con il mio moroso, ma la tua tempestività ci ha interrotti…” pensai.
< No, tranquilla. Sto prendendo un po’ di sole > mentii.
< Tu che prendi il sole? Mamma mia, domani nevicherà! > esclamò mia madre ridendo.
< Molto spiritosa mamma! > risposi acida.
< Lo sai che stiamo partendo per la Sicilia? >
< Stiamo? > domandai confusa.
< Sì, Mirco, Emma ed io >
< Davvero? Che bello!! Divertitevi anche per me! > esclamai sorridendo.
< Sì, anche se avrei preferito che ci fossi anche tu con noi… >
< Eh, lo so…dai, il prossimo anno sarò dei vostri, promesso! > risposi mentre guardavo Robert scendere nella stiva.
< Come sta Robert? > domandò premurosa.
< Sta bene, grazie mamma > risposi sorridendole < mi ha detto di salutarti >
< Oh grazie, ricambia > rispose allegra e mi tenne occupata al telefono per diversi minuti raccontandomi un sacco di cavolate per non farmi stare sola con Robert.
< Ehm…mamma, Robert mi ha chiamato per pranzare. Ci sentiamo dopo, ok? Ciao, ti voglio bene! > esclamai buttando giù il telefono prima ancora che potesse rispondere.
Mi rivestii e scesi di sotto da Robert.
< Che stai facendo? > domandai guadandolo.
< Sto scaldando il pranzo > rispose sorridendomi.
< Perché scaldando e non preparando? >
< Perché…beh…l’ha preparato mia madre… > ammise imbarazzato passandosi una mano nei capelli.
< Esattamente come ha preparato la torta con le fragole e la panna? > domandai divertita.
< Come lo sai? > chiese sgranando gli occhi.
< Beh, ho le mie fonti… > risposi sogghignando.
< E…da quanto lo sai? >
< L’ho sempre saputo > risposi iniziando ad apparecchiare.
< Perché non mi hai detto niente? >
< Ero curiosa di sapere se avresti avuto il coraggio di dirmelo tu > risposi alzando le spalle < ah, comunque è stata Nikki a dirmelo >
< Devi ricordarmi di ucciderla >
< No, non lo farò! > esclamai ridendo e portando ormai il cibo pronto a tavola.
Oddio benediciamo Claire! È buonissima questa pasta! Sì, Robert ha fatto veramente bene a far cucinare sua madre. Mi dispiace per questo sfruttamento, ma cavolo…” pensai gustandomi il pranzo.
< Allora? >
< Santifichiamo quella donna! > esclamai facendolo ridere.
Quando finimmo di pranzare Robert mi prese per mano e ritornammo fuori, avvicinandoci al timone e continuando a navigare ancora un po’.
Diverse ore dopo Robert fermò di nuovo la barca, scese di sotto prendendo una sportina e mi si avvicinò.
< Il regalo lo vuoi adesso o dopo? > domandò sedendosi per terra.
< Ma dai, non ce n’era bisogno… > dissi sorridendomi accanto a lui.
< Sì, certo…intanto anche tu me l’hai fatto se non sbaglio > rispose indicando la sportina che avevo accanto.
<
Touche! > esclamai ridendo.
< Prendi piccola > disse porgendomi un pacchetto ed io feci lo stesso.
< Apri prima il mio > gli dissi sorridendogli e lui lo fece, trovandovi un CD e un braccialetto di cuoio intrecciato.
< Che CD è? > domandò curioso.
< È un CD con inciso sopra Like Lovers Do cantata da me >
< Stai scherzando? >
< No > risposi sorridendogli.
< Oddio, non vedo l’ora di sentirlo! Forza, ora apri il mio regalo e poi andiamo a sentire il tuo CD > esclamò.
Scartai il mio regalo trovando Breaking Dawn in inglese.
< Ma esce il due agosto… > dissi guardando incessantemente la copertina.
< Mi sono fatto preparare una copia in anteprima >
< Vuoi dire che ho l’anteprima mondiale? > domandai sgranando gli occhi e guardandolo.
< Esattamente >
< O mio dio! Mi sento importante! > esclamai gongolandomi e scoppiammo nuovamente a ridere.
< Aprilo > mi disse non appena tornò serio.
Feci come mi aveva detto e nella prima pagina vi trovai una sua dedica.

Ed eccoci qui di nuovo insieme a festeggiare i nostri due mesi. Sinceramente dopo il casino che era successo a causa di Katie, non pensavo che tutto sarebbe tornato come prima, anche se lo speravo a morire. Fortunatamente hai deciso di riprendere indietro questo povero ragazzo innamorato. Grazie. Ti amo e anche se lo sai bene,  non mi stancherò mai di dirtelo. Buon secondo mesiversario.

Tuo Rob

< Grazie Rob > dissi guardandolo e sorridendogli dolcemente.
< Prego, ma guarda che non è ancora finito. Se fossi in te andrei avanti… >
Voltai un altro paio di pagine del libro e trovai scritto il testo di una canzone.
< No piccola, aspetta > disse facendomi chiudere il libro < voglio solo dirti una cosa prima: spero che nel testo non ci siano errori. Sai, ho chiesto a Teo una canzone romantica italiana. Lui me ne ha fatte sentire tre o quattro, portandomi il testo tradotto ed io ho scelto questa, perché ti rispecchia e rispecchia quello che io provo per te > aggiunse indicando il libro.
Sorrisi e riaprii il libro, leggendo il testo e iniziando a sorridere già dal primo verso.

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita bella da morire

Che riesci a render la fatica un' immenso piacere,
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
A te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei…
E a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni…


< Grazie > dissi dopo aver letto tutta la canzone ed essermi commossa di nuovo.
< Spero che quelle siano lacrime di gioia… > disse asciugandomi col suo dito una lacrima.
< Sì…non è possibile che io sia diventata così prima donna! > esclamai scoppiando a ridere.
< È vero, piangi spesso… >
< Scusa… >
< Non scusarti, mi fa piacere se poi posso aiutarti a farti stare meglio > rispose sorridendomi dolcemente.
< Entriamo dentro? > domandai poco dopo.
< Sì, andiamo a sentire il CD > rispose sorridendomi e prendendomi per mano.
< Rob? > lo chiamai bloccandolo.
< Sì? >
< Ti amo > dissi sorridendogli.
< Ti amo anche io > rispose avvicinandosi a me e baciandomi dolcemente.
< Grazie per il regalo, è il regalo più bello che abbia mai ricevuto >
< Sono contento che ti piaccia il libro >
< Io non stavo parlando del libro. Certo, anche il libro ha contribuito, però mi riferivo principalmente alla dedica >
< Sono felice che ti sia piaciuta > rispose sorridendo.
Entrammo nella stiva e mi sedetti sul letto, mentre Robert metteva il CD nello stereo e si stendeva accanto a me.
< Comoda? > mi chiese dopo che mi ero accoccolata accanto a lui.
< Sì, comodissima! > risposi sorridendogli.
Restammo in silenzio per tutta la durata della canzone.
< Amore, sei stata bravissima. I miei complimenti > disse baciandomi una spalla.
< Grazie Rob… > risposi voltando la testa e guardandolo.
Gli sorrisi e lo baciai. Successivamente mi  voltai del tutto, trovandomi di fronte a lui. Gli presi il colletto della camicia e lo avvicinai maggiormente a me, lambendo con passione quelle labbra che tanto amavo. Lo attirai a me con una forza tale da farlo stendere sopra di me anche se lui collaborò parecchio e poi iniziai a sbottonargli la camicia.
Lo volevo, volevo che lui facesse l’amore con me. Avevamo provato già varie volte, ma eravamo sempre stati interrotti. Ora basta, era il momento giusto.
< Giulia… > mi chiamò.
< Mmm? > chiesi mentre gli stavo baciando il collo e stavo finendo di sbottonargli la camicia.
< Fermati piccola… > disse con voce roca prendendomi per i polsi.
Lo guardai strabuzzando gli occhi.
< Perché? C’è qualcosa che non va? > domandai triste.
D’altronde, perché non mi vuole? L’ha detto anche lui di voler fare l’amore con me e anche prima mi aveva pregato di non rispondere a mia madre. Che si sia pentito di volerlo fare con me?” pensai spaventata.
< No piccola, è tutto ok > rispose accarezzandomi una guancia.
< Ma allora cosa…? >
< Sai, prima mentre eri al telefono con tua madre ci ho riflettuto un po’ e ho deciso che non voglio che la tua prima volta sia durante una ricorrenza speciale. Voglio che la tua prima volta sia in un giorno normalissimo, che poi noi possiamo rendere speciale. Riesci a capire? >
< Sì > risposi sorridendogli, anche se avevo lo sguardo triste.
< Piccola, non fare così. Non sai quanto ti desideri e fidati, è più difficile per me che per te, ma voglio rispettare questo mio ideale > disse guardandomi e baciandomi la punta del naso.
< Ok… > risposi sorridendogli di rimando, anche se poco convinta.
< Vieni dai allontaniamoci dal letto prima che cambi idea. Che ore sono? >
< Le sette e mezza. Cavolo, il tempo è volato oggi > risposi guardando l’orologio.
Robert sorrise.
< Hai mai visto il tramonto su una barca? >
< No, mai > risposi sorridendo.
< Bene, allora seguimi > disse prendendomi per mano e portandomi fuori.
La scena che avevo davanti era a dir poco fantastica: il Sole sembrava toccare il mare ed era di colore arancione e rosso, mentre il cielo era tinto di rosso con striature rosa. Mi voltai a guardare Robert, che era illuminato dai raggi del Sole e che gli dava una sorta di colore rosso.
< È tutto bellissimo > dissi estasiata.
< E ti manca la parte migliore… > disse lui sorridendo poco dopo.
< Cioè? > domandai curiosa.
< Guarda alla tua destra… > mi voltai e trovai accanto alla barca quattro delfini.
< Non ci credo, è uno scherzo… >
< No amore mio, è tutto vero > rispose abbracciandomi.
< Possiamo restare qui per sempre? >
< Mi dispiace, ma non è possibile: primo perché a mia sorella serve la barca domani e secondo perché sta per arrivare un acquazzone, quindi è meglio sbrigarsi e ripartire > rispose guardando il cielo e lo imitai.
Indossammo velocemente i nostri giubbotti di salvataggio e ripartimmo verso la terraferma.
Arrivammo nel porto giusto in tempo perché iniziasse a piovere.
Stavamo correndo verso la macchina, ma io non volevo che quella giornata terminasse, così mi bloccai.
< Giulia, ma che cavolo fai? Avanti muoviti, sta diluviando! >
< Oh, un po’ d’acqua non ha mai ucciso nessuno! > esclamai allargando le braccia e alzando la testa verso il cielo, permettendo che le gocce di pioggia mi bagnassero il viso.
< Ti prenderai un raffreddore. Ti prego, torniamo in macchina, sei fradicia… >
< Rob… >
< Sì, lo so che la pioggia ti piace, ma per favore…stai seriamente rischiando… > continuò con voce preoccupata.
Lo guardai e mi decisi a tornare alla macchina solo quando constatai che lui era bagnato fradicio come un pulcino.
< Scusa, sei fradicio per colpa mia… > dissi dispiaciuta quando entrammo in macchina.
< Tranquilla, non preoccuparti per me…tu stai bene? >
< Sì, mai stata meglio > risposi sorridendogli.
< Tu sei pazza… > disse guardandomi ancora gocciolante.
< Ogni tanto è un bene essere impulsivi > risposi sostenendo il suo sguardo.
Accese il riscaldamento e mi porse una coperta, poi accendemmo la radio, appoggiai la testa sul vetro e mi addormentai.
< Giulia siamo arrivati > disse Robert svegliandomi diverso tempo dopo.
< Siamo da me o da te? > domandai sbadigliando.
< Da te >
< Uffa… > risposi sbuffando.
< Amore, sei fradicia. Da me non ti porto, perché non saprei cosa farti indossare > disse guardandomi con disapprovazione.
< Mi stai guardando male perché sono stata sotto la pioggia? >
< Sì > rispose.
< Robert, non mi pento di quello che ho fatto… > dissi sporgendomi a baciargli una guancia < a domani Rob, grazie di tutto >
< Ciao piccola, buona serata > rispose sorridendomi ma ancora notevolmente arrabbiato.
Scesi dalla macchina, corsi velocemente verso la porta di casa ed entrai e non appena fui dentro sentii il rombo della macchina di Robert.
Mi spogliai gettando le cose nel cesto dei panni e m’infilai sotto la doccia aprendo l’acqua gelida.
Quando uscii mi asciugai i capelli e corsi in camera in cerca di un paio di pantaloni della tuta pesanti, ma non trovando niente andai a cercarne un paio in camera di mio fratello, poi ritornai in camera mia e indossai una maglia a manica lunga e una felpa.
Non appena fui pronta scesi di sotto per preparare la cena, ma iniziai a starnutire poco dopo.
Ok, meglio non dire a Robert che mi sono presa il raffreddore” pensai ridacchiando.
Misi a cuocere la carne per me e mio fratello, anche se l’unica cosa che volevo era andare a letto a causa del gran mal di testa che avevo.
< Ciao piccola! > esclamò Teo entrando in casa.
< Ciao Teo! > risposi dalla cucina.
< Come è andata la gita in barca? >
< È stata bellissima, specialmente il regalo. Grazie… > dissi voltandomi verso di lui e sorridendogli.
< Ma di che piccola, io non ho fatto niente > rispose sorridendomi di rimando.
< Come niente? Lo hai aiutato a scegliere la canzone! >
< No, veramente io gli ho dato dei testi di canzoni sia originali che tradotti, lui ha scelto tutto il resto. Ma…piccola, stai bene? Hai una faccia stravolta… >
< Sì, sto bene. È solo che ho un gran freddo e un gran mal di testa > risposi.
< Freddo? Ma se ci sono venti gradi qui in casa! Sei sicura di stare bene? > domandò avvicinandosi a me poggiando le sue labbra sulla mia fronte per sentirmi la temperatura.
< Sì…etciù > risposi starnutendo.
< Sì? Piccola sei bollente! Forza, corri a letto che adesso ti porto il termometro… >
< Ma… >
< Fila in camera! > esclamò.
Mi trascinai in camera e mi rannicchiai sotto le coperte.
< Teo… >
< Zitta e provati la febbre… > mi disse dolcemente.
Aspettò accanto a me l’esito del termometro e poi mi guardò strabuzzando gli occhi < ma, ma…hai 39.3! >
< Ah sì? >
< Ma cos’è successo? > domandò accarezzandomi la testa.
< Beh, ecco…veramente mi sono fermata di mia spontanea volontà sotto la pioggia per bagnarmi un po’… >
< Scherzi?!?! >
< No… >
< Giulia, ti stai rincretinendo ogni giorno che passa! >
< Ah, grazie! > risposi sarcastica.
< Figurati. Ora vado a finire di preparare, ti porto la cena qui di sopra e poi prendi una tachipirina >
< Ok… > risposi guardando Teo e sorridendogli.
Teo mi lasciò sola per andare a finire di cucinare per poi darmi la medicina, ma alla fine la tachipirina non la presi perché mi addormentai.

   
 
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori / Vai alla pagina dell'autore: Giulls