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Autore: pandasauro    30/05/2016    1 recensioni
Finn è un ragazzo di sedici anni che vive una vita tranquilla ad Esmir, una città fredda e gelida immersa nelle montagne. Trascorre i suoi giorni in modo normale, fino a quando non viene a conoscenza di un fatto misterioso: una creatura mostruosa si nasconde all'interno delle montagne. Essa porterà a galla tutto il passato di Finn e il motivo della morte di sua madre.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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๑ prologo ๑


La neve era fredda, nonostante il calore dell'incendio che l'avvolgeva. Il suo corpo, pieno di segni violacei lasciati dal freddo, giaceva a terra, inerme. I suoi occhi erano persi nel vuoto e le sue gambe erano incastrate tra grandi travi di legno. Un rigolo di sangue le usciva dalla bocca.
"Dannazione" fu l'unica cosa che riuscì a pensare Sofie.
Tutto quello che aveva fatto era stato inutile. Con le sue ricerche non aveva che peggiorato la situazione di Esmir e dei suoi abitanti. Pensava di fare del bene, invece ci ha rimesso la vita, condannando suo marito e suo figlio a vivere soli.
La donna tossì per colpa del fumo che la stava soffocando. Una voce maschile gridava il suo nome in lontananza. Girò di poco la testa provando un gran dolore e si fermò. Le travi infiammate della casa che le erano crollate sopra, presto si sarebbero schiantate su di lei. Aveva poco tempo. Cercò di chiamare il nome di suo marito senza successo: il rumore era troppo forte. Aveva un grande mal di testa. Voleva solo chiudere gli occhi, tenerli aperti le costava molta fatica.
Poi, improvvisamente, nella sua testa rimbombò una piccola canzoncina, molto cara a lei, poiché l'aveva cantata più volte a suo figlio appena nato:

« Nelle notti fredde e ghiacciate
quando perfino il lupo non c'è più
in lontananza si sente il mostro d'estate
che viene dalle terre più giù.

Porta il fuoco dentro di sé
grandi scaglie di piume attorno al petto.
E' cattivo? Non è detto.
Una coda grande e infiammata,
questo drago è una fenice alata. »

La sua voce era dolce ma al contempo triste e spezzata.
"Scusami Finn, spero tu possa scoprire la verità un giorno, così come l'ho scoperta io".
La sua testa si fece più pesante e il battito diminuì. Sentiva molto caldo, tanto caldo.
"Finn, fidati di te stesso" fu l'unica cosa in grado di pensare prima di chiudere gli occhi. Sofie esalò il suo ultimo respiro e con quello pronunciò un'ultima frase:
« Usokon sinnua, Shara!»
Un grido nel silenzio.
L'inverno non era mai stato così freddo.
  
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