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Autore: blu992    31/05/2016    8 recensioni
[Post season 4] [Sterek? Maybe.] [Parte Text!Fic]
Dai Capitolo 1
Stiles realizza di essersi alzato di scatto e di aver urlato quando sente le urla della ragazza che occupa il suo letto e che fino a tre secondi fa occupava anche metà della sua schiena.
- Tu chi diavolo sei? Cosa ci fai nel mio letto? Come sei entrata? Perché sei in casa mia?

Di Stiles che una mattina si sveglia e si ritrova in compagnia di una sconosciuta.
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona lettura!






“Stiles”
 

No…” 

“Stiles, alzati” 

“Via…” 

“Stiles mi stai schiacciando le tette, alzati!” 

 

Oh, quello quindi non era il cuscino? A Stiles era sembrato un po’ scomodo in effetti. Se fosse stata un’altra persona, ora avrebbe probabilmente qualche arto mancante. O sarebbe già morto. Invece gli viene lasciata la libertà di spostarsi con calma sul suo vero cuscino e di stiracchiarsi per riprendersi dal sonno. Con gli occhi ancora mezzi socchiusi vede Malia fare la stessa cosa e poi la sente avvicinarsi. Prima ancora di capire cosa stia succedendo sente il suo naso conficcato nel collo e la sente respirare profondamente.  

 

“Malia? Cosa fai?” 

“Ti annuso” 

“E perché? 

“Perché si. Non si fa?” 

“Con me puoi farlo, con gli sconosciuti per strada non ti conviene” 

“Con te lo faccio perché ti conosco. Perché dovrei annusare gli sconosciuti?” 

“Ehi, qui sei tu quella che sniffa 

“Solo che profumi di buono” 

“Grazie” 

“Grazie a te per ieri. Sei davvero un bravo umano, Stiles” 

Sono un bravo amico” 

“Si, quella roba lì. Mi prepari il bacon?” 

“Sei in un hotel?” 

“Vuoi che vada nella riserva a cacciare? 

“Spostati, vado a preparare la colazione per te e papà” 

“Sta arrivando qualcuno” 

“Qui? Chi?” 

La ragazza nuova con Derek. Che palle” 

“Ehi, uno è tuo cugino. L’altra è…è tua nipote” 

“Vado in cucina dallo sceriffo. Va ad aprire” 

 

Malia era già scesa al piano di sotto e Stiles era ancora fermo nel mezzo della sua stanza indeciso tra il vestirsi e lo scendere in pigiama. Il suono del campanello gli fecero scegliere la seconda opzione. 

 

“Gin, Derek. Cosa ci fate qui?” 

“Ehi Sfran!” 

“Sfran, davvero?” 

“Volevo fare colazione con te e il lupo cattivo ha detto che non potevo venire da sola e quindi mi ha accompagnata. Puzzi!” 

“Gentilissima come sempre, vedo. Sono solo le dieci, mi sono appena alzato dal letto e non ho avuto tempo di fare una doccia. Entrate o restate sulla porta?” 

“Io vado via. Passo a prenderla tra qualche ora” 

“Oh. Non vuoi fare colazione con noi? Faccio il bacon. C’è anc-“ 

“Sì, dai Derek resta con noi! Dai, dai, dai! Lo so che hai fame!” 

“Solo cinque minuti” 

STILES ABBIAMO FAME!” 

“ARRIVO!” 

 

Stiles ne aveva vissute di situazioni imbarazzanti, ma quella forse le superava tutte. Appena entrati in cucina, Ginevra aveva illuminato gli occhi e li aveva puntati in quelli già blu di Malia. Suo padre alternava lo sguardo tra le due ragazze, anche lui ancora in pigiama e intontito dal sonno. Derek se ne stava appoggiato all’arco della porta con uno strano ghigno sul volto che si allargò quando le due ragazze cominciarono ad avvicinarsi lentamente senza staccare lo sguardo l’una dall’altra. Stiles stava già pensando a come giustificare del sangue nella cucina di casa sua e come far riprendere suo padre dallo shock, quando le due presero ad annusarsi girando in cerchio. Come due perfetti animali.  

 

“Perché c’è i tuo odore su Stiles?” 

“Perché abbiamo dormito nello stesso letto” 

“Sceriffo! Li hai fatti dormire insieme?” 

“Ginevra, stai calma. Loro dormono spesso insieme” 

“Eh?! E io ero obbligata a tenermi quel tuo cuscino sformato? E lei può stare nel tuo letto?” 

Io e Stiles ci conosciamo da un sacco di tempo. Cosa vuoi?” 

“Voglio che tu vada via!” 

“Ma non ci penso nemmeno. Stiles, la posso mordere?” 

“Chi vorresti mordere eh? Sciatta coyo-“ 

“Sciatta a chi?!” 

“Stiles! Le fai smettere?” 

“Papà non ci sto capendo nulla. E tu perché diavolo ridi, Sourwolf?” 

Non sto ridendo” 

“Stai ghignando. In questa casa non si ghigna!” 

“E chi sei tu per dirmi cos-“ 

“BASTA!” 

 

Stiles aveva, per un secondo, temuto per la vita del suo unico genitore. A quell’urlo i tre lupi nella stanza si erano ammutoliti. Derek Hale era stato interrotto da John Stilinski. Stiles si stava mentalmente appuntando la data di quel giorno. 

 

“Non cominciate anche voi due! Allora, voi due, ragazze, smettetela. Ginevra, non so cosa tu abbia con mio figlio, ma non urlare in casa mia e contro una mia ospite. Malia, tu non puoi mordere o azzannare o uccidere nessuno, soprattutto in casa mia. Stiles, tu cerca di non stare più con due ragazze nello stesso momento. Non si fa, è un brutto comportamento. E tu, Hale, lascia perdere mio figlio, ridi quanto vuoi. Io vado a fare una doccia. Quando scendo voglio trovare la colazione!” 

“Ma pa-“ 

“Silenzio. Cucinate” 

“As-aspetta” 

“Dimmi, Ginevra” 

Non volevo farti arrabbiare. Non ti ho mai visto arrabbiato, mi hai sempre viziata” 

“Eh? Ci conosciamo da nemmeno dieci giorni, ragazza mia” 

“No, io mi ricordo di te” 

“Davvero? Ci sono anch’io nel tuo futuro?” 

“Si. Stiles, ho mal di testa” 

“Vieni, vieni in salotto, appoggiati a me. Derek, aiutami” 

 

Di nuovo la stessa situazione. Ricordo, mal di testa, rivelazione. Mancava solo l'ultima parte e Stiles stava solo aspettando. Aveva aiutato Ginevra a stendersi, insieme a Derek ed ora erano entrambi alzati ad osservarla. Malia si era seduta su una poltrona, mentre lo sceriffo stava entrando dal corridoio con un bicchiere d'acqua tra le mani. Bicchiere che si scontrò rovinosamente con il pavimento quando Ginevra riaprì gli occhi, tolse le mani dalle proprie tempie e lo guardò diritto negli occhi.  

 

“Nonno” 

 

Il cervello di Stiles registrò vagamente tre movimenti. Il bicchiere caduto; Ginevra alzata di scatto dal divano; Derek scattato per sorreggere lo sceriffo.  

Poi tutto ricominciò a scorrere velocemente. Derek continuava a sorreggere suo padre che stava per perdere conoscenza e continuava a ripetere parole a caso alla ragazza che gli era andata in contro. Riebbe il controllo del proprio corpo e si staccò le mani di Malia dalle spalle che continuava a scuotergli.  

 

“Lei…nipote…il mio bambino” 

“È solo una teoria John” 

“Derek, lasciami. Lo devo uccidere” 

“Non è sicuro” 

“Quella lì mi ha chiamato nonno! STILES SPIEGAMI!” 

“P…Papà, ha ragione Derek, sono teorie” 

No!” 

 

Ginevra si era riseduta sul divano nel frattempo. Gli occhi di tutto erano sullo sceriffo, nessuno si era accorto della ragazza. Sul suo volto c’erano lacrime che scorrevano dimensione. Il suo  No rimbombava ancora nella stanza. Stiles le si avvicinò. 

 

“Cosa succede, Gin? Va tutto bene” 

“Non…non è  una teoria. Io…io esisto, esisterò e…e lui sarà il mio nonno. Mi...mi vorrà tanto bene. Mi...mi ricordo che al matrimonio dei miei genitori piangevo perché avevo paura di inciampare lungo la navata e lui mi disse che pure il mio papà stava avendo una crisi di panico perché credeva che sarebbe stato abbandonato sull'altare. Disse pure che dovevo farlo perché ero la più bella di tutta la sala e che zia Lydia aveva scelto un vestito bellissimo per me. Un'altra volta, invece, sono stata una settimana con lui perché…non lo ricordo, e facemmo così tanti disegni che ricoprimmo tutto il frigorifero. Erano tutti disegni di cibo; papà quando li vide mi chiese perché avessi attaccato un disegno di due clave sul frigo, il nonno disse che i miei prosciutti erano bellissimi e che mio padre era solo un idiota” 

“Sei sicura che sono io il nonno dei tuoi ricordi?” 

“Si. Sicurissima” 

“Quindi hai anche ricordi di Stiles? Di tuo…tuo padre?” 

“No. A meno che tu non abbia altri figli, credo che sia così, ma il suo volto è ancora sfocato” 

Ok. Io devo prendere un po’ d'aria. Ne riparleremo, ma per oggi è troppo e la giornata è appena iniziata. Mi vesto e vado a fare un giro” 

“Vengo anch'io a fare due passi, John. Qua dentro puzza di tensione” 

“Ok, Malia. Derek? Seguimi un attimo di là” 

“Mh?” 

Tieni d'occhio Stiles. Credo di aver capito che solo Ginevra ed io eravamo all'oscuro della situazione, ma non dev'essere facile nemmeno per lui. Nemmeno lui è così abituato a queste stranezze. Ok?” 

“Certo” 

 

 

~ Chiamata in corso da Stiles a Lydia 

 

“Quindi questo è quanto” 

“Wow. Tuo padre è tornato?” 

“Si, ma si è messo a vedere una partita” 

“Scott lo sa?” 

“Si, l'ho visto poco fa. Ora è da Deaton con Liam” 

“E dimmi, quando tuo padre e Malia sono usciti, cos'è successo?” 

“Nulla di che, Lyds. Gin era ancora un po' scossa, si è stesa sul divano con la testa sulle mie gambe e si è addormentata. Mi ha pire chiesto scusa, non voleva dirlo a papà, ma non se ne è resa conto” 

“Beh, immagino sia dura per lei ricordare cose improvvisamente” 

“Già” 

“E Derek?” 

Lui era seduto sulla poltrona con i gomiti sulle ginocchia e le mani a reggersi la testa. Sembrava pensieroso. Poi si è alzato di colpo ed è salito, credo in camera mia, perché al suo ritorno teneva in mano i miei due plaid. Quello di Iron man e di Captain America. Uno l'ha steso su Gin, l'altro me l'ha messo sulle spalle” 

“Derek? Derek Hale?” 

“Si, Lyds. Ho rischiato un infarto. Se ne sarà reso conto, dato quello che ha fatto dopo” 

“Cosa?!” 

“È sparito in cucina per un po', poi è tornato in salotto con una tazza. Me l'ha messa davanti mi ha detto di non bere di colpo perché l'acqua era ancora bollente. Mi aveva fatto una camomilla, Lyds” 

“Sempre quel Derek Hale?” 

“Lydia” 

“E poi cos'ha fatto?” 

“Si è seduto di nuovo mentre bevevo. Quando ho finito mi ha preso la tazza dalle mani ancora prima che mi sporgessi per poggiarla a terra” 

“Per non far svegliare Ginevra” 

Immagino di si” 

“E poi? Stilinski, parla, non farti tirare le parole da bocca” 

“E poi niente, mi sono addormentato” 

“Ti sei addormentato” 

“Si” 

“Mentre Derek era a meno di un metro da te” 

“Ero sotto effetto della camomilla” 

“Stiles! Tu sei iperattivo, per te la camomilla è acqua zuccherata!” 

“Ero stanco. Avevo dormito male, con Malia nel letto!” 

“Oh Gesù, ma chi frequento! E quanto hai dormito?” 

“Non lo so, credo almeno un'ora. Mi sono svegliato quando si è svegliata Gin” 

“E a quel punto? Lei come stava?” 

“Mi ha sbadigliato diritto in faccia e mi ha detto che non mi avrebbe chiamato papà” 

“Sempre gentile. Derek era ancora lì?” 

“Si. Parlava al telefono con Scott. Quando ci ha sentiti ha riattaccato e ha chiesto a Gin come si sentisse. Lei si è alzata e gli ha detto che voleva tornare al loft. Lui mi ha fatto un cenno col capo per salutarmi, lei mi ha detto che mi ero sbavato sulla maglia, e se ne soni andati” 

“Bene” 

“Eh. Lyds, devo parlare con papà, prima o poi dovrà farlo. Ci sentiamo domani?” 

“Ok, se ci sono problemi, sai come trovarmi” 

 

Stiles chiuse la telefonata e lanciò il cellulare sul letto. Avrebbe voluto seguirlo, ma sapeva che prima o poi quella chiacchierata avrebbe dovuto farla. Era a metà della rampa di scale, quando lo raggiunse una voce che non era di suo padre e non proveniva nemmeno dalla Tv.  

 

“…ho preferito così. Nemmeno Stiles avrebbe dovuto saperlo” 

“Fai bene a proteggere tua sorella, ma conosco mio figlio, se non gliel'avessi detto, ti avrebbe assillato o si sarebbe messo nei guai. O entrambe le cose” 

“Già” 

“Grazie per essere venuto fin qui per rispiegarmi tutto, Hale. Non eri obbligato, avrei parlato con Stiles domani 

“Per me non è stato un problema” 

“Lo so, sei una brava persona. Se tutta questa storia è vera, spero che prima o poi quella ragazza ricorderà anche di te e ci dirà che avrai anche tu una bella famiglia” 

“Ora è meglio che vada” 

“Certo. Salutami Ginevra. Ah, ti ringrazio anche per il fatto che la lasci vivere da te. Se fosse qui, soprattutto ora, sarebbe troppo strano” 

“Buonanotte John” 

“Notte, ragazzo. Guida piano” 

 

E quello come doveva essere interpretato?  

“Stiles, ti ho sentito scendere. Vieni qui” 

“Ah…Oh, ecco…” 

Mi sono ripreso. Hale mi ha rispiegato tutto. È stato gentile da parte sua ripassare” 

“Già. Lo avrei fatto io” 

“Lo so, lo so. Ora dimmi, Cora?” 

“Papà…” 

Voglio solo sapere se c’è già qualcosa, perché se così non fosse, capisco che per te dev’essere ancora peggio” 

“Si, infatti. Non vedo e non sento Cora da mesi, in realtà” 

E Malia?” 

“Malia?” 

“Beh, ogni tanto dormite insieme” 

“Papà non c’è niente tra Malia e me. Siamo solo amici con benefici. Bo, ok, detta così suona male. Dormire con me la calma quando è agitata e potrebbe fare del male a qualcuno tutto qui” 

“Ok. Avrai tempo per innamorarti di qualcuno, se questo qualcuno è la sorella di Derek, va bene, mi è sempre sembrata una brava ragazza, anche se una volta l’ho vista quasi morire 

“Sì, c’è tempo, infatti. Vado a dormire, è tardi, domani devo studiare e se non studio tu ti arrabb-“ 

Chi è?” 

“Eh? Chi è cosa, pà” 

“Già ti piace qualcuno. Hai preso a parlare a raffica” 

“No, sono iperattivo, ricordi? Cervello veloce, pensieri sconnessi, lingua che va da sol-“ 

“Stiles” 

“Non importa, papà, ok? 

“Non dirmi che è ancora la Martin. Vi ho visti insieme e non sei come qualche anno fa con lei. Ci sei ricascato?” 

“No, no, macché. Non è nulla di importante. Una piccola cotta passeggera. Va a dormire anche tu, che è tardi e poi dici che dormi poco. Notte, pà!” 

“Ne riparleremo!” 

 

 

(Ore 02:40) Non riesco a dormire se non ti dico che non dovevi parlare con papà. L’avrei fatto io. SS 

(Ore 02:42) lo so. Ma se avesse parlato con te ti avrebbe riempito di domande e vi sareste agitati di nuovo. Gli ho spiegato e ha ascoltato. DH 

(Ore 02:44) Ti ho svegliato? Lo so, le domande me le ha fatte lo stesso. SS 

(Ore 02:45) Non è un problema. Lo so che te le ha fatte, ero al piano di sopra. DH 

(Ore 02:47) PIANO DI SOPRA? ERI IN CAMERA MIA? IN CASA MIA? SS 

(Ore 02:50) Ero nella camera degli ospiti. Ginevra aveva bisogno di un altro pigiama che aveva lasciato lì. DH 

(Ore 02:52) Chiedere a mio padre di farti salire era troppo? Non si entra di nascosto a casa della gente! SS 

(Ore 02:55) Ho fatto prima. DH 

(Ore 02:56) Potrei denunciarti. SS 

(Ore 02:57) Abbiamo già parlato del fatto che tuo padre si fida di me. DH 

(Ore 02:58) UFF! Lei come sta, comunque? SS 

(Ore 02:59) Bene. Non l’ha presa male. Credo le piaccia l’idea di essere tua figlia, mi ha chiesto se ti somigliasse. DH 

(Ore 03:02) e tu cosa le hai risposto? SS 

(Ore 03:03) Che siete ugualmente odiosi. Mi ha detto che ne va fiera. DH 

(Ore 03:04) Odioso io? Detto da te è un complimento! SS 

(Ore 03:05) Appunto. DH 

(Ore 03:06) E cos’altro? SS 

(Ore 03:07) Che sa rispondere a tono come te e sembra anche una ragazza forte. E che avete gli stessi occhi. DH 

(Ore 03:08) Gli occhi? Quelli sono i tuoi. SS 

(Ore 03:08) Cioè intendevo di Cora. Gli occhi Hale, ecco. SS 

(Ore 03:09) Il colore si, la forma no. DH 

(Ore 03:10) Ah, si, credo di si. I tuoi da chi li hai presi? SS 

(Ore 03:11) Mio padre aveva gli occhi verdi. Anche Laura li aveva come me e Cora. DH 

(Ore 03:12) Non mi ricordo di tuo padre. Tua mamma l’ho vista qualche volta. SS 

(Ore 03:14) Lui non amava la città. Gli piaceva stare a casa con il branco. DH 

(Ore 03:15) Capisco. Gli somigli, allora. Anche caratterialmente. Io invece somiglio a mamma. SS 

(Ore 03:16) Lo so. DH 

(Ore 03:18) La conoscevi? SS 

(Ore 03:20) Laura mi obbligava ad andare con lei nella biblioteca dove lavorava tua madre. Tutte le settimane. DH 

(Ore 03:22) Quindi tu hai visto mia mamma? La conoscevi? SS 

(Ore 03:23) Potrei dire di si. Ci sono andato dagli otto ai dodici anni, credo. DH 

(Ore 03:24) e lei conosceva te? SS 

(Ore 03:25) Si, sicuramente. Laura si fermava sempre a chiacchierare un po’ con lei e si faceva consigliare dei libri. Io ero costretto ad aspettare che loro finissero. Consigliava libri anche a me. DH 

(Ore 03:28) Quali? SS 

(Ore 03:29) Una volta mi diede un libro per bambini, una storia di una papera, forse. Io lo guardai e senza dirle nulla lo rimisi al suo posto. La settimana dopo ci riprovò e me ne diede uno sui lupi. DH 

(Ore 03:31) E immagino che quello i sia piaciuto. SS 

(Ore 03:32) Già. DH 

(Ore 03:33) Quindi tu hai conosciuto la mia mamma. Mentre era a lavoro. Spesso mi ci portava, immagina se qualche volta ci fossimo incontrati! SS 

(Ore 03:35) Solo qualche volta. DH 

(Ore 03:36) MI HAI VISTO CON LEI IN BIBLIOTECA? SS 

(Ore 03:37) Si. Laura ti tirava sempre il naso perché quando ti si avvicinava le facevi le pernacchie. DH 

(Ore 03:38) Credo di essere in stato di shock. SS 

(Ore 03:40) Quanti anni avevo? Quanti anni di differenza abbiamo? SS 

(Ore 03:42) Sei anni. Ne avrai avuti tra i due e i sette. DH 

(Ore 03:43) Quindi ci sei andato fino a quando non si è ammalata. Perché io avevo otto anni quando…SS 

(Ore 03:44) Sì. Laura odiava la nuova bibliotecaria. DH 

(Ore 03:45) E mi hai visto anche quando avevo sette anni? SS 

(Ore 03:47) Si, credo di si. DH 

(Ore 03:48) E anche dopo mi hai riconosciuo? SS 

(Ore 03:49) Credo di averti visto qualche volta per strada. In fondo anche tu sapevi chi fossi io. DH 

(Ore 03:50) Beh, tu erii Derek Hale. Tutti ti conoscevano a scuola. SS 

(Ore 03:53) E quando mi hai visto quel giorno vicino casa tua con Scott, mi hai riconosciuto? DH 

(Ore 03:54) Siamo abituati a riconoscere gli odori, si. DH 

(Ore 03:55) Wow.  Ti ho conosciuto quando avevo due anni. Sputavo in faccia a tua sorella. Wow! SS 

(Ore 03:56) già. Ti odiava per quello. DH 

(Ore 03:58) Da grande, quando la vedevo a volte con tua mamma, pensavo fosse una modella. O che lo fosse anche tua madre. SS 

(Ore 04:00) Erano belle. DH 

(Ore 04:02) Scusami, ti ho tenuto a parlare un’ora e ti ho svegliato. SS 

(Ore 04:03) Dormo poco. Va bene. DH 

(Ore 04:05) Ginevra dorme? SS 

(Ore 04:07) Si, dalle 21. DH 

(Ore 04:08) Almeno non ha preso la mia iperattività. SS 

(Ore 04:10) Non credo avrebbe potuto. È un lupo. DH 

(Ore 0:11) Giusto. Lupo iperattivo = pericoloso. Spero che troveremo presto una soluzione, Sourwolf. Mi sta diventando troppo pesante sopportare ancora. SS 

(Ore 04:13) Lo so, lo sento. Domani andrò da Deaton a consultare i libri che gli sono arrivati oggi. DH 

(Ore 04:14) Grazie. Lo so che non lo fai solo perché c’è di mezzo Cora, ma perché in fondo questo è il tuo branco. Quindi grazie. SS 

(Ore 04:16) Anche voi avete aiutato me, più di una volta. DH 

(Ore 04:17) Già. È così che si fa, no? Ora andiamo a dormire, che domani ho ore di studio che mi aspettano. Buonanotte, Sourwolf. SS 

(Ore 04:20) Notte, Stiles. DH 





 

   
 
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