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Autore: agatha    01/06/2016    3 recensioni
L’idea di base di questa storia è una trilogia, che approfondisce il personaggio di Loki sotto diversi aspetti. Il primo è la figura di Loki in qualità di “figlio”, dove ho cercato di dare spazio al suo rapporto con Frigga. La storia inizia dopo gli eventi di “Thor 2: The Dark World” anche se ci saranno dei piccoli cambiamenti rispetto ai film Marvel. A causa di una promessa, Loki si ritrova su Midgard contro il suo volere, vittima dello stessa situazione in cui aveva incastrato suo fratello Thor tempo prima. Ho cercato di mantenere, come nei film Marvel, un po’ di drammaticità ma anche di momenti ironici.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano trascorse alcune settimane e Loki non dava segno di ricordare niente di significativo del suo passato, anzi sembrava infastidito tutte le volte che Beth cercava di affrontare quell’argomento. Stava bene così e non voleva fare nessun tipo di ricerca. In realtà quella situazione andava benissimo anche a lei, ormai Loki era entrato a far parte della sua vita e non riusciva ad immaginarsi di stare senza di lui. Aveva insistito solo per placare il suo senso di colpa ma dopo averlo fatto arrabbiare aveva deciso di lasciar perdere. Avevano una specie di relazione e non voleva far nulla per incrinare quel rapporto che si stava rafforzando fra di loro, o almeno lei sperava fosse così. Queste erano le riflessioni che stava facendo mentre si infilava il giubbotto per uscire di casa e raggiungerlo in biblioteca, il secondo luogo in cui si trovava bene.
Beth aprì la porta per uscire e sussultò nel trovarsi davanti Andrew.
“Ciao!”
“Andy! E’ da qualche giorno che mi domandavo che fine avessi fatto”
L’amica uscì di casa e cercò le chiavi nella borsa mentre lo ascoltava.
“Ho lavorato alla mia tesi rinchiuso in casa. Dopo tutti i discorsi fatti con Loki avevo molto materiale su cui lavorare. E’ stato fantastico! Mi ha aiutato a capire molte cose e sono riuscito ad approfondire particolari di cui non avevo afferrato l’importanza”
“Sono molto contenta, ti vedo veramente convinto e soddisfatto”
“Lo sono ed è soprattutto merito di Loki”
“Penso che ce l’avresti fatta anche senza di lui”
“Tu non capisci, parlare con lui è stato come fare un salto temporale, andare davvero ad Asgard e respirare la loro aria, il loro modo di vivere – si fermò per tossire – questo mi porta al motivo per cui voglio parlarti in privato”
“Ti serve ancora Loki? Perché è in biblioteca”
“No. Sono giunto ad una conclusione pazzesca ma…”
“Andy, così mi spaventi” scherzò la ragazza.
L’amico si guardò intorno, con fare circospetto, come se temesse di essere spiato. Prese Beth per un braccio e aprì la porta dell’appartamento, tirandola all’interno.
“Non posso parlarne qui, rientriamo”
Lei lo guardò un po’ stupita ma ormai, in quanto a stranezze, non si scomponeva più di tanto dopo aver conosciuto Loki, probabilmente era contagioso.
 
Una volta chiuso a chiave, Andrew si appoggiò con la schiena al battente, quasi avesse paura che qualcuno cercasse di entrare sfondandola.
“Credo che Loki sia davvero chi dice di essere”
“In che senso?”
“Lo so che non è logico e, fidati, mi sono già dato del folle da solo, ma non trovo altra spiegazione. Ci sono troppi particolari, gli atteggiamenti… è tutto l’insieme”
Beth alzò un braccio per interromperlo.
“Non ho capito nulla di quello che mi hai detto. Ricomincia da capo e dillo con parole semplici”
L’amico prese un profondo respiro.
“Credo che Loki sia realmente un dio” dichiarò.
Lei rimase impassibile prima di sospirare profondamente.
“Ok, lavorare alla tesi deve averti esaurito oppure sei stato troppo tempo con lui e ti ha fatto il lavaggio del cervello”
Andrew scosse il capo di fronte all’atteggiamento di Beth, che un po’ si era aspettato.
“No, no. E’ pazzesco, eppure più tempo passo con lui, più mi convinco che arrivi davvero da Asgard e che sia un essere superiore, dotato di poteri sovrannaturali”
“Non mi pare che abbia fatto nessuna magia da quando è qui, né muovendo il naso e neanche dicendo bibidi bobidi bu” fu la risposta di lei, con la fronte aggrottata a sottolineare quanto fosse stupita da quel discorso.
“Tu non mi credi”
Beth allargò le braccia con fare teatrale.
“Andy, come faccio a crederti? Se mi avessi detto che proveniva dalla famiglia reale inglese avrei potuto accettarlo ma così… Non esiste la vita su altri pianeti, come non è possibile viaggiare tra i mondi. Loki ha confuso realtà e fantasia e si è identificato in quel ruolo ma è solo uno scherzo della sua mente e non ha bisogno che tu alimenti il suo problema”
“Scusa, non avrei dovuto parlartene. Forse sono davvero sotto stress per via della tesi. Loki è diventato un amico e non voglio certo incasinargli di più la testa con questi discorsi, dimentica quello che ti ho detto”
“Non preoccuparti. Anch’io sto cercando la verità sull’attacco terroristico a New York ma non credo alla tesi degli alieni piombati dal cielo. C’è sempre una spiegazione logica a tutto, bisogna solo trovarla”
Andrew avrebbe voluto ribattere che era perfettamente logica la sua conclusione ma Beth era troppo razionale e non gli avrebbe mai concesso il beneficio del dubbio. Comunque lui restava della sua idea, anche se non ne avrebbe più fatto parola con nessuno.
 
*
 
Quando Loki si era svegliato l’apprensione per l’incubo fatto la notte prima non era svanita del tutto. Sentiva che non era stato solo frutto dei suoi pensieri ma che fosse un segno premonitore che stava per succedere qualcosa di brutto. Cercava in tutti i modi di convincersi del contrario ma nel suo animo era combattuto. Per distrarsi decise di andare in biblioteca, leggere i libri aveva sempre avuto il potere di calmarlo e concentrare la mente su uno scritto poteva essergli di aiuto per scacciare quella strana sensazione. Quando Beth si presentò da lui, all’ora di chiusura, l’accompagnò in un posto chiamato “Starbuck’s” dove prese un cappuccino al cioccolato aromatizzato ad una cosa chiamata vaniglia che gli piacque molto.
 “Che spavento! Quel fulmine era proprio a poca distanza da noi. E’ il caso che ci diamo una mossa per rientrare a casa, non mi piacerebbe essere colpita da uno di quelli”
“Non era un fulmine” commentò lui.
“E tu come la chiami una scarica elettrica che fa una luce del genere e finisce a terra?” *
“L’effetto del Bifrost agli occhi di voi mortali”
“Ah sì, il vostro “ascensore personale” tra i pianeti. Adesso mi dirai che è venuto a trovarti tuo padre?”
Loki guardò un punto lontano, alle spalle di Beth e riconobbe subito la figura che si stava avvicinando.
“No, è arrivato mio fratello”
“Thor, il dio del tuono giusto? In effetti è più in tema lui con il temporale che sta arrivando e…”
 
Beth non finì la frase ironica perché, gesticolando, si era voltata e aveva notato il ragazzo biondo, alto e muscoloso che si stava avvicinando e che indossava una strana armatura di metallo con tanto di mantello rosso e martello d’ordinanza.
Quando si fermò, accanto a loro, Beth si rese conto che non era frutto della sua fantasia ma era vero. Se Loki era più alto e la sovrastava, suo fratello era anche peggio, adesso capiva come doveva sentirsi una formica. Il dio del tuono la osservò per un attimo prima di tornare a rivolgere l’attenzione a suo fratello.
“Loki…”
“Non sei certo venuto per una visita di cortesia”
Thor scosse il capo mantenendo un’espressione seria in viso.
“Nostra madre...” cominciò prima di essere interrotto da suo fratello.
“Cosa le è successo?”
Non aveva il coraggio di pronunciare ad alta voce la sua paura più grande, ovvero che fosse morta.
“Lei è viva, ma devi tornare a casa, subito”  gli disse, appoggiandogli una mano sulla spalla.
Loki annuì.
“Andiamo” rispose asciutto, cominciando a camminare e seguire suo fratello, ignorando totalmente Beth, come se non fosse nemmeno lì.
Lei era troppo sconvolta per notarlo. Era una semplice spettatrice della scena che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi, come se non potesse nemmeno interagire con quello che stava succedendo. Li vide fermarsi dove, poco prima, era caduto quello che lei credeva un fulmine. Per terra c’erano degli strani segni, come di terra bruciata. Entrati in quella specie di cerchio, i due si fermarono mentre Thor alzava gli occhi al cielo.
“Apri il Bifrost, Heimdall” ordinò autoritario.
Poco prima che dall’alto arrivasse la stessa luce accecante già vista, Beth incrociò lo sguardo di Loki. Realizzò solo in quel momento che se ne stava andando via senza averle detto nulla. Aprì la bocca per dire qualcosa ma un lampo di luce scese su di loro e, quando scomparve, risucchiato verso l’alto, i due asgardiani non c’erano più.
Erano come svaniti nel nulla.
Era successo tutto in una manciata di minuti, troppo pochi per rendersi conto di quanto era accaduto. Quello che più di tutto era rimasto impresso a Beth era lo sguardo di Loki, quegli occhi verdi così magnetici, che l’avevano fissata tante volte, in modo inquietante, a volte ironico e altre malinconico, le erano sembrati assenti. Lui l’aveva guardata come se fosse trasparente. Non sembrava nemmeno dispiaciuto di dover andar via e lasciarla lì, come se non contasse nulla.
E forse era proprio così.
 
Era rimasta lì in piedi, fissando il punto in cui Loki era scomparso, per un tempo indefinito. Quando era cominciato davvero a piovere si era riscossa da quel torpore per rientrare a casa. Aveva avuto la forza di entrare in portineria perché almeno sarebbe stata all’asciutto, ma poi si era lasciata cadere stancamente sui grandini, appoggiando la testa alla ringhiera delle scale ed era rimasta lì, ancora incredula da quello che aveva scoperto. La sua mente razionale stava cercando di trovare un spiegazione logica ma era impossibile trovare un senso a quello a cui aveva assistito. Ancora in quello stato, era riuscita a camminare fino a raggiungere il suo palazzo. Appena entrata dal portone si era seduta sui gradini e si era portata le mani sul viso, chiudendo gli occhi.
Andrew l’aveva trovata, tempo dopo, ancora in quella posizione.
“Beth che fai seduta qui a terra?”
Lei non rispose. Rialzò il viso, aprendo di nuovo gli occhi ma non guardò il suo amico, fissò un punto indefinito di fronte a sé.
“Beth? Cos’è successo? Stai male?” chiese di nuovo lui, accucciandosi e mettendole le mani sulle spalle, per attirare la sua attenzione.
“Avevi ragione tu” mormorò.
“Beh grazie… ma su cosa?”
“Me l’avevi detto e io non ci ho creduto. Sono stata proprio una stupida” continuò Beth, esternando i pensieri che le vorticavano in testa.
“Qualsiasi cosa sia successa la sistemeremo. Ora andiamo di sopra. Dov’è Loki?”
“Non c’è, è tornato a casa”
Fu il turno di Andrew di essere stupito.
“Come? Ha recuperato la memoria? Qualcuno l’ha riconosciuto?”
“E’ venuto a prenderlo suo fratello” rispose meccanicamente lei.
“E se n’è andato così, senza un saluto, senza lasciare un recapito dove rintracciarlo?”
Beth si limitò a scuotere negativamente il capo.
“Si può sapere cos’è accaduto? Sembri sconvolta!”
L’amica aprì la bocca per rispondere ma le mancò la voce mentre le si formava un nodo in gola. Sapeva, per istinto, che dirlo ad alta voce avrebbe fatto ancora più male, avrebbe reso tutto reale.
“Suo fratello è piombato giù dal cielo e l’ha semplicemente portato via in un lampo”
“Non capisco”
“Thor in persona è spuntato con quel coso, il Bifrost, ha detto a Loki qualcosa sulla madre e puff, se ne sono andati risucchiati dalla luce” disse in tono neutro, tornando a fissare una minuscola crepa sul muro, come se concentrandosi riuscisse a dimenticarsi del resto.
“Ti rendi conto di cosa stai dicendo? Hai bevuto qualcosa?” le disse lui, rialzandosi in piedi, preoccupato. Doveva riuscire a portarla in casa.
 
Proprio in quel momento Elizabeth si alzò di scatto e afferrò il colletto della camicia di Andy.
“Sono lucida. L’ho visto con i miei occhi! Avevi ragione tu su Loki e io torto. Era davvero chi diceva di essere e ora non è più qui, è tornato ad Asgard e temo che non lo vedremo mai più” concluse con un filo di voce, mettendosi a piangere per la sofferenza, mentre l’avvolgeva in un abbraccio. Per quanto lui fosse già arrivato a quella conclusione, si sentiva spaesato di fronte a quanto era successo e si domandò, nella sua mente, dove fosse Loki in quel momento e cosa stesse facendo.
 
Note varie:
* Come ho già detto nel capitolo 1, quando il Bifrost si apre sulla terra viene “mascherato” e agli occhi terresti appare come un fulmine e, per rendere realistico tutto ciò, spesso è accompagnato come effetto collaterale dalla pioggia, che può durare poco o tanto a seconda del tempo atmosferico in quel momento su Midgard.
  
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