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Autore: PattyOnTheRollercoaster    13/04/2009    2 recensioni
Alzò lentamente lo sguardo. Vide un ragazzo con i capelli lunghi fino alle spalle e biondissimi. Il fisico asciutto e una carnagione pallida. E di fronte a lui, che si crogiolava nel lungo bacio appassionato c’era … O mio Dio! Draco Malfoy sta baciando mia figlia Rose! “Rose!” gridò disperato. I due ebbero un sussulto e si voltarono. Non era Draco Malfoy, ma ci somigliava davvero tanto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parlare

Ron e Draco presero a guardarsi in cagnesco.
“E’ tutta colpa tua!” disse Ron.
“Ma che dici? Sei tu che da quando sei arrivato continui a rompere!” ribatté Draco.
“Non è vero! Lo fai anche tu!”.
“Io? Ma se non ho …”.
“Mi hai assalito!” gridò Ron.
“Ti conviene stare zitto se non vuoi che lo rifaccia” disse Draco tirando fuori con un gesto fulmineo la bacchetta. Ron subito lo imitò. Restarono fermi qualche secondo poi, in contemporanea, partirono.
“Expelliarmus!”.
“Stupefictium!”.
Entrambi schivarono gli incantesimi che andarono a colpire, uno la credenza, a cui si ruppero i vetri, e uno una statuetta di ceramica, che esplose. I due non ci fecero caso e continuarono a tenersi sotto tiro a vicenda. Ron stava per arrendersi, quando vide Draco lanciare un’occhiata preoccupata al mobile distrutto.
Ah, ti da fastidio che ti fracassi la casa, eh Malfoy?
“Impedimenta!” urlò. L’incantesimo mancò intenzionalmente Draco di parecchi centimetri, ma andò a centrare un piatto di cristallo.
“Ma come … Rictusempra!” gridò Draco. Mancò Ron, che si protesse con un sortilegio scudo, così l’incantesimo rimbalzò e finì addosso ad una delle poltrone, che si spostò e si sfilacciò un poco. Draco gemette.
Ron ghignò. “Ast …”.
“Fermo!” urlò Draco mettendo le mani avanti prima che lui potesse finire.
“Che c’è? Troppe cose preziose in casa?”.
“Almeno io ce le ho le cose preziose” disse Draco in risposta. Ron arrossì. “Almeno con tutti i soldi che ho posso dare una vita degna a mio figlio e mia moglie”.
“Sarà, ma tuo figlio è un viziato” ribatté Ron.
“E’ quello che dice la gente quando è invidiosa”.
“Almeno mia figlia può andare avanti da sola, senza che io stia sempre dietro a dargli soldi come sostentamento”.
“Non mi pare però che tu voglia lasciarla andare da sola” disse Draco. A quelle parole Ron sbuffò.
“B’è non mi va che stia con un viziato”.
“E a me non va che stia con un traditore del proprio sangue”.
“Oh, ancora? Tuo figlio non sembra farsi problemi però”.
Draco, che aveva ancora la bacchetta tesa, così come Ron, l’abbassò.
Cavolo, Weasley aveva ragione! Suo figlio voleva stare con quella ragazza. Lui non capiva perché ma, dopotutto, non si poteva amare a comando. Una cosa che non aveva capito finché non aveva incontrato Daphne (e aveva finalmente lasciato perdere quella bimbetta di Pansy). Come poteva essere stato così stupido? Non aveva capito che suo figlio amava quella ragazza, a tal punto da chiederle di sposarlo? Lui aveva passato momenti bellissimi con Daphne, e li passava tutt’ora. E cosa stava facendo? Impediva a Scorpius di provare altrettanto? E solo per degli stupidi pregiudizi e qualche litigata con Ronald ai tempi della scuola. Quei tempi erano passati, dopotutto. E poi non poteva decidere tutto lui per Scorpius. Non voleva essere come suo padre, come Lucius. Certo lui era stato un buon padre sotto molti aspetti, ma Draco ricordava benissimo quanto si era sentito frustrato e arrabbiato con lui quando le impediva di vivere la sua vita. Se non permetteva a Scorpius di stare assieme alla sua fidanzata forse se ne sarebbe pentito per sempre, e Scorpius si sarebbe irrimediabilmente arrabbiato con lui!
Draco si sedette scoraggiato su una delle due poltrone e si mise la testa fra le mani. Ron lo guardò stupito, poi si arrese e si sedette anche lui, abbacchiato.
“Ma che diavolo stiamo facendo?” chiese d’un tratto Draco.
“Niente. Ora siamo qui a fissare il …” cominciò Ron.
“Ma no! Intendo dire coi nostri figli! Forse … dovremmo lasciarli fare” disse il biondo esitante. Ron ebbe un piccolo rimorso.
“B’è … penso che …” lasciò la frase a metà.
Draco sbuffò. “Che fregatura! Avrei dovuto saperlo che non pensavi affatto, tu”.
“Ok, smettiamola!” disse Ron. Poi rimase pensoso, “Probabilmente hai ragione” sospirò.
“Oh, perfetto. Era ora!” rimase un po’ in silenzio. “Sai, Scorpius non è mai stato un tipo molto attratto dal matrimonio o dalla convivenza. La tua rossa deve avergli fatto cambiare idea”.
“Davvero?” chiese Ron leggermente rincuorato.
“Già” Draco fece una pausa. “Dovremmo dire a quelle là di lasciarci uscire adesso. Non ci abbiamo messo molto” disse poi soddisfatto.
“Infatti” disse Ron avvicinandosi alla porta e battendo un colpo. “Hermione! Apri, tesoro!”.
“Non ci penso neanche!” arrivò la voce dall’altra stanza.
“Ma … Hermione abbiamo finito! Ora non faremo più casino!”.
“Si è vero!” sopraggiunse Draco. “Dai Daphne!”.
“La porta è regolata per aprirsi stasera, quindi dovrete aspettare!”.
“Cavolo!” imprecò Ron. “Tutti quei maledetti libri sugli incantesimi di tempo doveva leggere Hermione!”.
Draco sbuffò e si diresse al divano, dove si sedette. Poco dopo fu raggiunto da Ron. Rimasero in silenzio per un po’ poi Ron disse: “E ora che cosa facciamo?”.
“Non è che abbiamo molta scelta”. Ron si alzò e cominciò a girellare per la stanza.
“Quanti libri” commentò, non sapendo che altro dire.
“Sono quasi tutti antichi” disse Draco con noncuranza. Ron sospirò. “Che c’è?” chiese allora Draco.
“Devi sempre essere così preciso?” chiese l’altro.
Draco sogghignò. “Lo so che ti senti inferiore, ma vedi di non sbarellare”.
“E’ proprio questo l’atteggiamento che tua moglie vorrebbe che evitassi” disse Ron come se la sapesse lunga.
“Che ne vuoi sapere?” chiese Draco piccato. “Anche tu ti comporti così”.
“Non è assolutamente vero. Hermione mi adora per come mi sto comportando”.
“Pff”.
“Che cos’era quello?” chiese Ron sospettoso.
“Mha … niente”.
“Non sei cambiato nemmeno un po’ Malfoy” disse Ron osservando una cristalliera.
“Grazie” rispose lui noncurante.
“Hey guarda!” esclamò Ron prendendo in mano qualcosa. “Ci facciamo una partita, ti va?” chiese con la scacchiera in mano.
“Vincerò io” disse Draco liberando un tavolino.
“Hey … a Hogwarts ho battuto la scacchiera gigante per arrivare alla pietra filosofale” gli ricordò Ron sedendosi di fronte a lui.
“Chiunque ne sarebbe stato capace” minimizzò Draco.
“Aspetta prima di parlare. Pedone in E6”.

 




Ok. Prima di tutto mi scuso per il ritardo con cui ho postato questo capitolo, il fatto è che sono partita per Pasqua e non ho potuto aggiornare. Me chiede umilmente scusa e si prostra ai piedi dei lettori.
Seconda cosa ... non sono molto soddisfatta di questo capitolo. L'ho letto e riletto più volte ma sono convinta di poter ancora migliorarlo di molto. Ultimamente, però, è un periodo che manca d'ispirazione (almeno per le fan fiction, speriamo che le vacanze mi abbiano schiarito un po' le idee). Quindi mi affido completamente a voi: recensite, così vedrò bene di capire cosa c'è che non va.

erigre: grazie per la recensione! Non importa se non hai recensito lo scorso capitolo, capita! Dimmi un po' cosa pensi di questo, che è un capitolo un po' così ...

elettra1991: ciao! Probabilmente ci sarà sia un metrimonio sia un funerale, dato che Ron morirà di crepacuore! XD

veranatalie: mhuahaha! Sono contenta che la fiction ti faccia ridere! Ron è un po' meno felice dato che tutte le disgrazie capitano a lui! XD Daphne e Hermione, ovviamente, si sono coalizzate contro i poveri mariti. Contro il loro fascino Draco e Ron non possono proprio farci nulla X3 Dimmi cosa ne pensi di questo capitolo, alla prossima!

   
 
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