Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: A r o h a    02/06/2016    4 recensioni
E così è cominciato un nuovo anno alla Sports Academy.
Come dice il nome questa è una scuola in cui i giovani talenti dello sport mondiale si riuniscono per realizzare il loro sogno.
26 ragazzi, 1 scuola e tante avventure ancora da vivere, tra amore, misteri e gelosie.
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sports Academy '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 17


Sfide mute


 




“Compito di matematica
Quelle parole torreggiava alla lavagna e la guardavano con un ghigno malefico. Scolpite con il gesso bianco su quel grande spazio nero a caratteri cubitali, ma la cosa più orrenda stava scritta sotto, la data dell'esame, tra due giorni.
Kimberly si appiattì contro la porta, era appena entrata e subito con poche parole scritte la sua vita era stata rovinata. Ok, era a rischio con quella materia, una sola insufficienza e avrebbe avuto il debito e lei non lo voleva per nessun motivo, NO.
-No...no...nonononoo!! - esclamò coprendosi il viso con il suo capello a forma di panda.
-Qualcosa mi dice che ci sarà in compito di matematica...- con il suo immancabile fare da detective, Minaho entrò in classe, lanciando un occhiata divertita alla Kim spaventata, appiattita al muro.
Kim grugnì e gli fece la languiccia, poi quando si scoprì gli occhi incrociò subito due lenti fredde.
-Cos'hai da fissare, eh?- mugghiò contro Manabe che la scrutava da una manciata di secondi.
Il lilla alzò le spalle, poi con disinvoltura si sedette al suo banco. Kim prese un bel respiro e lo imitò. Non poteva andare peggio di così.
Durante la neiosa lezione di giapponese, Kim continuava a giocherellare con la penna, concentrata nel fissare Manabe con una strana smorfia sul viso, quasi lo disprezzasse.
Manabe era il primo della classe, bravissimo in tutto e molto intelligente. I suoi genitori erano politici di rilievo e lui aveva vinto le olimpiadi di matematica (internazionali eh), quindi, perché no? Perché non chiedere aiuto a lui?.
-Perché mi prenderebbe in giro a vita...- sussurrò tristemente. Manabe doveva averla sentita parlare, perché stacco per un secondo lo sguardo dal quaderno e le lanciò un occhiata preoccupata. Era forse diventata pazza?. Cominciò così una gara di sguardi silenziosi e parole mute.
Kim si morse la lingua, gli occhi lilla di Manabe riuscivano in qualche modo a renderla irrequieta.
Sentì le guancie avampare e la sensazione finì solo quando lui tornò a fissare il quaderno, però si accorse che in effetti anche lui era rosso sotto gli occhiali.
Kim prese in fretta della carta e scrisse: “SOS, so che me ne pentirò, ma aiutami...” poi la piegò tante volte e la passò al lilla, senza ovviamente essere vista.
Il ragazzo prese il biglietto curioso e con le mani leggermente tremanti lo aprì.
Kim lo vide leggere la riga con molto attenzione, poi scrisse anche lui qualcosa e ripassò il biglietto.
Sto scambiando messaggi illegali con Manabe, ora ho davvero toccato il fondo...
“Sono a tua disposizione, dimmi pure tutto alla fine delle lezioni” la castana tirò un sospiro di sollievo, poi la lezione continuò come al solito, anche se Kim pensava solo al modo per chiedere il favore.


Quando la campanella suonò, la classe piano piano si svuotò. Kimberly salutò le sue amiche rifiutando l'invito di andare insieme alla caffetteria con la scusa di dover fare una cosa, dopo averle viste allontanarsi si accasciò sulla sedia con un sospirò.
Gli ultimi studenti se ne stavano andando via, non badando alla sua figura e alla fine, rimasero solo in due: lei e Manabe.
Santo cielo Kim...ma perché hai il cuore che batte così forte, sei una sciocca...non dirmi che...
-Ehi!- spalancò gli occhi di scatto girò la testa di scatto, Manabe si era avvicinato e le sorrideva – Che volevi dirmi di così urgente?- il suo tono sembrava strano, quasi accusatorio.
-Ehm...riguarda sì, sai il...- ma la voce le morì in gola, oltre al fatto che il lilla la interruppe bruscamente.
-Compito di matematica?Lo sospettavo, Minaho l'aveva intuito...ti serve un aiuto giusto? Da sola non ce la fai, come immaginavo...- alzò le spalle, incrociò le braccia e sbuffò compiaciuto.
-grr...- la castana strinse i pugni – Sapevo che non dovevo chiedertelo! Mi consideri un inetta giusto? Un ignorante,cretina, stupida? - sputò guardandolo in cagnesco.
-Eh..no...io non volevo dire ques...- Manabe si morse la lingua indietreggiando.
-Bé, sai che ti dico? Studierò da sola, passerò da sola questo esame, non ho bisogno di te...stronzo!-
gli mollò uno schiaffo e corse via. Dal suo occhio verde cadde una lacrima.
Lo sapevo, meglio non fidarsi di nessuno, se devi fare qualcosa fallo da sola...odio il tuo atteggiamento da saputellino Manabe!.





 
 
~♦~
 

Akane camminava con Vanille e Faith al fianco. Quest'ultima reggeva tra le mani un caldo croissant preso alla caffetteria come merenda di metà mattina, ma sembrava particolarmente strana.
Da cosa o avevano notato le sua amiche? Dal fatto che sembrava aver bevuto perché sbanadava lungo il corridoio sbattendo tal volta contro i muri o gli altri studenti, che spaventati dalle sue grida accusatorio e ad alto tasso di censura, fuggivano a gambe levate.
-Ehm...Faitha stai...- l'occhiata che le fu rifilata dalla bionda fece capire ad Akane che non doveva intromettersi troppo nei pensieri dell'amica.
Arrivarono così in silenzio, dovuto anche al fatto che Vanille e Akane avevano paura di dire qualsiasi cosa per non essere sbranate vive, davanti alla stanza della Mason.
-Addio...- sibilò questa come uno zombie e entrò nella stanza ancora con il croissant in mano.
Chiusa a porta l'umore non sembrava cambiato, Faith si lasciò cadere sul letto come un sacco di patate, mentre il povero cornetto si depositava ai suoi piedi come un inutile rifiuto.
Per fortuna Kim non era lì in quel momento, altrimenti l'avrebbe presa in giro per quello che stava per fare. Senza minimamente alzarsi, si tolse e scarpe con la sola forza che aveva nei piedi, con un volo finirono dall'altra parte della stanza. Afferrò il cuscino e lo strinse forte, poi cominciò a piangere.
Forse vi aspettavate chissà quale cosa strana, ma a verità era che piangere era una novità per lei.
Essendo cresciuta tra maschi, senza una figura materna accanto, l'unico sentimento femminile che aveva manifestato nella sua vita era forse il ciclo. Piangere per amore poi, sembrava tutto una grande bugia o un incubo da cui voleva svegliarsi i prima possibile.
Ormai erano giorni che ci pensava, aveva letto notizie su internet e alla fine era arrivata alla conclusione si essersi innamorata follemente di Shindou Takuto.
All'inizio le pareva che tutto andasse bene, che quel sorriso che sfoggiava da qualche giorno l'avrebbe resa più bella ai suoi occhi, ma poi lo vide.
Era riuscito a rovinare la lettura del suo fumetto preferito, quella scena, dal ritorno dalla biblioteca, l'aveva traumatizzata e ferita internamente. Shindou stava baciando una ragazza, quella ragazza che aveva fatto da regista alla recita della Bella addormentata, la ragazza che ignorava fosse la sua fidanzata.
Quindi la scoperta l'aveva portata ad un periodo di isolamento, in cui tutto ciò che vedeva sembrava essere contro di lei, ma tutto tutto. Un giorno si era anche messa a urlare contro la lampada perché la luce che emanava era troppo debole, e per poco Kim non chiamava il manicomio.
Con altre ricerche aveva infine capito, che la soluzione migliore era piangere e così aveva deciso di fare, all'insaputa di tutti.
-Non me ne va bene una!- sibilava tra i singhiozzi e fu così per circa una mezz'ora, fin quando qualcuno non bussò alla porta.
-Se sei Kim sparisci se non vuoi morire!- disse automaticamente. Un altro colpo deciso.
-Se sei Vanille tornatene a pattinare, non ti voglio!- ripeté ancora.
-Se sei Akame vattene a pomiciare con Tenma, bastarda!- il bussare si interruppe per qualche secondo, poi riprese più insistente.
-Se sei Shindou...sparisci!- ricominciò a piangere - ...Sparisci sporco idiota cretino che...- si alzò furente e andò ad aprire, lo sguardo che le si presentò davanti però, era carico di dubbi.
-Tratti così le tue amiche? Ammirevole...- in tutta risposta, Faith gli sbatté la porta in faccia.
Kirino però sembrava molto determinato a rimanere e riprese a bussare.
-Cosa vuoi?!- urlò allora la bionda.
-Solo parlare...ti prego...- mormorò il rosa dall'altra parte.
Forse convinta da quel tono dolce e rassicuratorio, aprì la porta e fu di nuovo avvolta da quegli occhi puliti e cristallini. Senza badare alle buone maniere, Kirino entrò, mentre Faith lo seguiva con lo sguardo di chi ha fatto appena entrare in caso la persona che odia, il che in effetti era così.
Kirino era al secondo posto della sua lista, dopo Shindou, vero?.
Titubò per un secondo, poi il suo sguardo tornò arrabbiato.
-Non ci pensare...- iniziò Kirino – Tu non lo sapevi...-
-Cosa?- domandò subito la bionda.
-Che Shindou era fidanzato...- ma il rosa non riuscì a continuare, subito Faith con gli occhi folli li andò contro scaraventandolo sul letto.
-Chi te l'ha detto?!- sbottò afferrandolo per le spalle – Akane?Vanille?Come lo sanno?!-
Kirino poggiò titubante la sua mano su quella della ragazza – L'ho saputo per conto mio...ti ho vista quel giorno...- disse in tono serio e fermo.
Faith tentennò quel po' che bastò al ragazzo per capovolgere la situazione. Fu così che ora era Faith quella sottomessa, con la schiena premuta contro il materasso e Kirino che le serrava i polsi sopra.
-Lasciami. Andare. Ora – sillabò sprezzante, senza batter ciglio.
-E perché? Se sei tanto forte da piangere qui da sola e tenerti tutto dentro...perché non ti liberi dalla mia presa, che sono così magro?- la prese in giro lui, ma il suo sguardo era irremovibile.
Faith strinse i denti, quindi provo a muoversi ma fu tutto inutile,la sua forza si era inspiegabilmente
dissolta. Anche questa volta, era un incubo da cui voleva uscire al più presto.
-Non...posso...non riesco a muovermi...- ammise, sconfitta e delusa – Perché?...Io faccio boxe...sono...-
-...Una femmina, sei una ragazza e come tale a volte è difficile apparire forti...- rispose Kirino.
-Sbagli!- lo freddò subito con una smorfia crudele – Io sono una ragazza forte!-
-Disse quella che piangeva qui da sola...- rimbeccò subito il rosa – Non fa bene...-
Ci fu un lungo minuto di silenzio, in cui i due ragazzi si studiarono negli occhi.
Il labbro di Faith tremolò, Kirino continuò – Sai che in questa situazione potrei anche violentarti?-
-Non oseresti...non è da te...- ma quando Kirino cominciò ad avvicinarsi in modo minaccioso al suo viso, soffiandole parole che le facevano tremare la spina dorsale, le sue speranze vacillarono.
-NOOO!!!- il suo urlo riecheggiò per tutta la stanza come un eco lontano.
Quando riaprì gli occhi, Kirino non c'era più e fu davvero come se la sua mente si fosse inventata tutto.
 
~♦~
 




-Eccola è lei...-
-Ma come ha fatto Diego a innamorarsi di lei?-
-Ma guardatela! Ridicola, davvero ridicola!-
Erano queste le voci che Frosty sentiva nei corridoi da un po' di tempo. Tutte le ragazze che incontrava le rifilavano strane occhiate e prendevano a commentare tutto quello che faceva.
Davvero non capiva come la notizia si fosse diffusa, una notizia che a parer suo non era nemmeno così ufficiale, era passato molto tempo da quando Diego l'aveva baciata e le aveva fatto quella promessa, ma ancora nessuna risposta concreta.
Non aveva parlato con nessuno, aveva preferito tenersi tutto dentro fino a esplodere, a volte piangere in silenzio e sfogarsi da sola, ma davvero non serviva perché in un modo o nell'altro, tutte le ragazze del fan club di Diego erano arrivate a capire.
-Brutta...racchia..- e le parole variavano dalle più leggere alle più pesanti.
Non sopportava più quella situazione, molte ragazze erano arrivate addirittura a minacciarle di lasciarlo, non sapendo che in realtà non si erano mai messi insieme.
Il clima nei corridoi era diventato veramente soffocante, troppo. Ma non voleva cedere come tutte quelle disgrazie che leggeva sul giornale, lei era forte e valeva la pena continuare a vivere scacciando quegli esseri che erano solo d'intralcio alla sua esistenza. Sapeva di avere uno scopo, sapeva che ben presto tutto si sarebbe risolto al meglio. Già...quando?
Finalmente lontana da tutto e tutti, si nasconse dietro un grande albero nel cortile, nella parte di cortile poco frequentata, quella che da qualche mese era diventato in suo regno.
Cinse le braccia attorno alle gambe e nascose il viso bagnato di lacrime.
Nessuno in quel luogo poteva sentirla piangere. I capelli castani lunghi poco più delle spalle le nascondevano il viso come una tenda, gli occhi gonfi e rossi feriti a morte.
-Basta...basta con questa storia...che ho fatto di male?- si chiedeva tristemente.
-Tu? Niente...- era davvero tutto come nei libri che amava leggere? Quando la ragazza piangeva arrivava sempre il suo principe azzurro che la rassicurava, quella voce era del suo principe?.
Alzo gli occhi ancora bagnati e guardo dritta negli occhi lui, Diego.
-Non hai sentito quelle voci? Il tuo fan club mi odia...- mormorò la castana.
- E allora? Che ti importa di loro?- il ragazzo sfoggiò uno dei suoi sorrisi super belli.
- Mi importa...non credo ti piacerebbe avere tutta la scuola contro...ma certo, tu hai un tuo fan club, è ovvio che nessuno ti odierà mai!- esclamò alzandosi in piedi di scatto.
-Se magari mi dovesse accadere non ci baderei e neanche tu dovresti, c'è gente che ti vuole bene e ti ama...ed è quella che devi ascoltare!Non quelle stupide voci!- gridò allora Diego compiendo un passo avanti.
Si fronteggiarono per alcuni istanti, Frosty azzardò – E allora dimostramelo Diego...dimostrami che ci sono persone che tengono a me, che mi vogliono bene come dici!- poi coprendosi il viso con il braccio corse via, mentre il ragazzo rimase lì fermo e immobile con le braccia aperte, nel vano tentativo di abbracciare un anima in pena.

___________________________________________________________________________________________________________


A.A 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, lo dedico alla mia amica Giuli (frostydark) che sta attraversando un momento difficile.
Scusate il mega ritardo, ma ormai dovrete farci l'abitudine ^^". Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio e scusate gli errori.

_Elisachan






 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: A r o h a