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Autore: Petricor75    02/06/2016    1 recensioni
[Political Animals]
[Political Animals]La mia storia ha inizio con l'ultimo incontro tra Elaine Barrish e Susan Berg, tutto il racconto contiene, come la miniserie, moltissimi flashback, quindi è fruibile anche da chi non ha visto lo show.
Political Animals ed i suoi personaggi non mi appartengono e questa storia è stata scritta senza nessuno scopo di lucro.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Political Animals'
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Capitolo 26 When Bitches Love


"Signora Segretario, il Signor Presidente mi ha incaricato di riaccompagnarla.", l'autista le sorride con espressione malinconica. "Clark... adesso sono solo Elaine! Niente più Signora Segretario! Va bene?", scherza la donna, che ormai da tempo si è arresa a chiedergli di eliminare i titoli ufficiali. "Come vuole, Signora Barrish?", risponde in tono giocoso lui, scoppiando a ridere nel vederla alzare gli occhi al cielo. "Nemmeno per la nostra ultima corsa mi darai questa soddisfazione, ho capito!", ribatte osservandolo con affetto.

"Vorrei che mi portassi allo zoo, per favore.", gli dice, appena si immettono sulla strada trafficata. "Certamente... Elaine!", risponde l'uomo in tono gioviale, strappandole un sorriso sorpreso. "Vede? Alla fine ha vinto lei!", afferma lui in tono rilassato sorridendo soddisfatto. "Sono stati una bella esperienza, questi tre anni di lavoro per lei, Signora. Grazie per la sua gentilezza e per la sua fiducia.", le dice distogliendo per un attimo gli occhi dalla strada. L'ex Segretario di Stato arriccia gli angoli della bocca all'insù, trattenendo una leggera commozione, "Grazie a te, Clark, non avrei potuto trovare nessuno migliore di te. Passa a prendere un caffè, ogni tanto, va bene?", lo invita lei, "Molto volentieri, Elaine.", risponde il ragazzo guardandola avviare una chiamata sul telefono.

"Hey... Mi raggiungeresti allo zoo?", domanda Elaine in tono dolce. Clark sorride contento, "I nostri elefanti.", la sente rispondere dopo poco in tono ancora più tenero. Per il resto del tragitto i due rimangono in silenzio. Quando finalmente l'auto diplomatica accosta nella stradina interna più vicina al recinto dei pachidermi, la Barrish si trattiene un attimo, prima di scendere, osservando l'uomo con sguardo riconoscente e malinconico, "Grazie di tutto, Clark.", "È stato un piacere ed un onore, Elaine.", replica lui, "Aspetterò in auto finché la signorina Berg non arriva.", la informa in tono sicuro, notando la donna alzare un sopracciglio in segno di sorpresa, lui allarga un sorriso aperto, "La vita è una sola, Elaine, le auguro il meglio e sono felice per lei... per voi", afferma mantenendo il contatto visivo, "Avrei tanto piacere che la salutasse da parte mia.", aggiunge. La donna annuisce con un leggero imbarazzo, ma piacevolmente colpita dalla sua onesta cortesia e si allontana per un'ultima volta dal mezzo governativo.

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"È molto che aspetti?", le domanda Susan sedendolesi tanto vicina da far aderire un lato del suo corpo a quello della donna. Si guarda intorno, percependo qualcosa che stona e dopo qualche attimo d'indecisione si rende conto di ciò che non le torna, "Dove sono tutti?", domanda, riferendosi alle guardie che solitamente rimangono a debita distanza, ma sono sempre discretamente presenti. Elaine sorride seguitando ad osservare gli imponenti animali, "C'è solo Clark, è stato così gentile da aspettare che tu arrivassi.", risponde senza troppo sbilanciarsi, la giovane si guarda alle spalle e finalmente scorge l'auto scura, il giovane uomo all'interno alza una mano e sorride nella sua direzione, lei ricambia il saluto, leggermente perplessa, osservando con incredulità l'autista avviare il motore ed allontanarsi lentamente.

Torna a guardare Elaine, notando il suo strano sorriso e finalmente le sale alle corde vocali la giusta domanda, "Che succede, Elaine?", lei sbuffa un sorriso pensieroso, le prende dolcemente la mano, intrecciando le dita con le sue. "Ti ricordi la prima volta che ci incontrammo qui?", le domanda guardandola con aria serena. "Certo che me ne ricordo.", risponde la giornalista in tono dolce, mentre stringe la presa. "Abbiamo avuto sempre conversazioni significative, davanti a loro.", scherza Susan indicando gli animali, "Già... sono degli ottimi testimoni, hanno memoria lunga anche loro.", conferma la donna in tono giocoso, strappandole una risata.

"Questa tua risata particolare, Sue...", le fa notare la Barrish, "Dio...", prosegue scuotendo il capo con fare incredulo, "... è proprio qui che l'ho sentita per la prima volta...", le dice persa nel ricordo, "... l'ho adorata fin da subito...", confessa in tono dolce. Colta dalla tenerezza, la giovane solleva le loro mani unite, portandosele alle labbra e deposita con dolcezza un bacio sul dorso di quella di Elaine. Poi le riporta sul suo grembo, unendovi anche l'altra mano. Adesso sa perché non c'è nessuno lì con loro, "Hai lasciato, non è vero?", domanda con cautela. "Si, tesoro.", risponde l'ex politico dopo un sospiro di sollievo. "È tempo che pensi un po' a me, a quello che voglio per me, a quello che mi rende felice, voglio essere libera... voglio vivere...", spiega con tranquillità.

La Berg non replica, prende a carezzarle la pelle della mano con il pollice. Una parte di lei osa sentirsi responsabile di quella decisione, non è sicura di come questo pensiero la faccia stare. Dopo qualche minuto di silenzio a godersi l'intima effusione, guardandosi intensamente senza alcun imbarazzo, un barrito del piccolo del branco le risveglia riportandole nel mondo reale, entrambe si voltano ad osservare la tenera scena di due esemplari adulti che giocano col cucciolo.

"Meno male che è una femminuccia!", scherza Susan con un sorriso, facendola ridere di gusto. La giovane la osserva tornare seria di colpo, ha una luce diversa negli occhi, mentre le vede indugiare lo sguardo sulle sue labbra. "Andiamo a casa, Sue... subito."

FINE
   
 
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