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Autore: marina2010    04/06/2016    0 recensioni
Rachele una ragazza di 19 anni si imbatte nel suo primo lavoro a New York. lì incontra il suo capo, come reagirà? scopriamolo insieme. Buona lettura.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: PWP | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono le 8.00 di mattina, sento lo squillo continuo del cellulare, mi alzo e rispondo alla persona che mi ha svegliata così presto la mattina. Guardo lo schermo e vedo il nome di Cristian sul contatto. Un po’ irritata per l’ora e per sua sfacciataggine di chiamarmi in questo momento, rispondo in malo modo. < Pronto, che vuoi a quest’ora del mattino per di più la domenica??! >. < Buon giorno anche a te micetta, comunque ti ho chiamata perché non sei al lavoro, dove sei scusa?? >. < Uno non chiamarmi micetta, due sono a casa mia e tre oggi è il mio giorno libero >. < No micetta, tu devi venire e subito >. < Cristian cosa vuoi? >. < Voglio che vieni qui al lavoro, non ho molta pazienza >. < Ok, calmo arrivo >. < Brava micetta >. < Non chiamarmi micetta! >. < Va bene micetta >. < Ahhhh! >. Riattacca. Mi preparo, prendo il solito cappuccino e vado al lavoro per capire che cosa vuole il ragazzino. Appena arrivo vedo d’avanti a me una scena che mi lascia con l’amaro in bocca e cerco di trattenere le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi verdi; Cristian che abbraccia una ragazza tutta rifatta, bionda e con tacchi vertiginosi. Quando si staccano dall’abbraccio lui mi nota e io d’istinto scappo via con tutta la forza che ho ma una presa dolce e salda afferra il mio braccio interrompendo la mia corsa sfrenata. Abbasso lo sguardo per non fargli vedere la lacrima che ormai mi sta rigando il viso, come se mi avesse letto nel pensiero mi prende con delicatezza la guancia e mi guarda con preoccupazione dicendomi. < Piccola, cos’è successo?? Perché piangi?? >. < Cristian lasciami stare >. < Perché dovrei? Tu mi piaci >. < Smettila, ritorna dalla tua ragazza >. Cristian mi guarda con un sorrisino di soddisfazione e mi risponde. < Sai, adoro le micette gelose >. < Non sono gelosa!!! >. < Se se, comunque quella era Samantha la mia ex, non ti devi preoccupare >. < Non mi interessa di voi, per me potete essere marito e moglie, non mi importa di te, non mi piaci e non mi piacerai mai hai capito o no?! >. Cristian mi guarda con un’espressione: delusa, abbandonata, triste, disperata ma soprattutto con rabbia. Quel sentimento nel suo viso mi lasciò un po’ sorpresa e anche un po’ preoccupata per quello che avrebbe potuto fare. D’un tratto mi afferra per i fianchi e io trattengo il respiro dall’emozione, rimango un po’ confusa dal suo tocco delicato e dalla sua rabbia scomparsa lasciando nel suo sguardo un misto tra confusione e dolcezza. Mi lascio cullare dal suo abbraccio e non noto che si sta avvicinando al mio viso. Rimango dal suo profumo così buono che mi lascio baciare…wow che bacio, mi piace troppo il sapore, il suo profumo, il suo tocco, tutto. Finito il bacio ci guardiamo un po’ disorientati e confusi, e io lo guardo dicendogli in modo rassegnato e triste. < Cristian, tu non sei niente per me quindi per favore lasciami in pace >. < Micetta, so che ti è piaciuto il bacio, perché ti vuoi allontanare da me?? >. < Smettila io non mi innamorerò mai di te, d’ora in poi saremo solo capo e la sua dipendente, tu mi ignori io pure…basta finiscila >. Cristian un po’ innervosito mi guarda e mi dice. < Vedremo, riuscirò a farti innamorare di me, è una promessa >. < Fai come vuoi, non mi interessa più nulla di te >. < Vedremo micetta mia >. Un po’ irritata dalla sua testardaggine mi voltai e andai nell’unico luogo che mi aiuta a rilassarmi: Central Park. Mi sdraiai sull’erba fresca e morbida e guardai il cielo che stranamente era più limpido del solito, mi alzai e guarda il magnifico laghetto che avevo d’avanti e rimasi lì a contemplarlo. Che meraviglia che era New York. Quando tornai a casa mi sdraiai nel mio letto e ripensai al casino che è successo oggi. Sbuffo e cerco di dormire un po’ ma vengo interrotta da il campanello. Mi alzo e vado a vedere chi diavolo potrà mai essere alle 11.00 di mattina, apro e vedo con sorpresa e felicità… Fine capitolo 2. Vi lascio con la curiosità, al prossimo capitolo. Baci. Allora, questa storia non è aspirata a 50 sfumature, è una storia inventata da me. Spero vi piaccia e che sia bello e interessante leggere questa storia. Un bacione all’autore.
   
 
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