We are Soldiers
Ti bacio sulla fronte,
piano. Non ho il coraggio di svegliarti, non sopporterei di dovermi scostare dal
tuo sguardo. Ti ho lasciato una lettera, lì, sul comodino. Lo so, è ben poca
cosa, ma è l'unico modo in cui riesco a dirti ciò che la mia voce non è in grado
d'esprimere. So che capirai, lo fai sempre; perché sei tu, perché sei così. Ti
amo anche per questo.
Al di là delle tende è ancora buio. Nulla si muove, stretto nell'abbraccio del
sonno. Solo il suono di qualche grillo solitario sul ramo di un albero ed il
delicato sospiro della leggera brezza notturna che s'insinua oltre la finestra
semi aperta, solleticando la stoffa sottile dei tendaggi, sfiorando la pelle
della tua schiena nuda. Rabbrividisci appena senza destarti. Fra due settimane
sarà estate, ma io non sarò al tuo fianco.
Un altro bacio e so che potrebbe essere l'ultimo.
E' ora di andare. Mi allontano, cercando di non sollevare alcun rumore ed i miei
passi si fanno incerti, quasi reticenti mentre mi avvicino all'uscio.
Se ti svegliassi in questo preciso istante...sarei ancora in grado di assolvere
al mio compito? La parte della mia volontà che vive dei tuoi respiri certamente
vacillerebbe. Eppure, in casi come questo il senso del dovere deve
prevalere e le ragioni del cuore devono essere accantonate. E' necessario. Ho
prestato giuramento e non lo tradirò.
Posso soltanto pregare.
Pregare per te, affinché tu possa trovare la felicità anche senza di me, se non
dovessi tornare.
Pregare per noi, affinché il sole possa illuminare i nostri volti nuovamente
sereni.
Pregare per coloro che non ce la faranno, per gli amici che perderò, per gli
innocenti che cadranno senza colpa, per coloro che non voglio perdere e che
forse non rivedrò mai più e per coloro che la mia mano colpirà.
Pregare per me, perché la mia più grande speranza è poterti riabbracciare.
Pregare perché a volte la Fede è tutto ciò che resta, l'unica cosa che ti fa
andare avanti, quando solo cenere e morte ti circondano.
Nonostante tutto, questa è la nostra missione: la missione che io stesso ho
scelto per me. Servire e difendere. Poiché quando siamo chiamati al fronte, non importa che tu sia
uomo o donna.
Noi siamo soldati, il resto non conta.
Nota dell'Autrice
Salve a tutti!
Eccomi di nuovo qui, dopo un secolo di assenza, con una breve flashfiction balzatami alla mente la sera del
lontanissimo 18 novembre 2009 mentre, seduta sul divano, guardavo distrattamente un film. Sì,
lo so, la mia naturale vena tragica ha nuovamente fatto capolino (chissà mai che
la prossima volta riesca a scrivere qualcosa di comico. In realtà ho un paio di
idee che mi frullano in mente. Vedrò che posso fare). Ho volutamente evitato di
dare dei nomi specifici ai due personaggi e di dire esplicitamente se il soldato
fosse un uomo o una donna, perché credo che pensieri di questo tipo possano
appartenere sia ad una soldatessa che ad un soldato che si appresta a partire
per il fronte.
In ogni caso, come per le altre storie, mi auguro che anche questa si stata di
vostro gradimento.
Aspetto il vostro parere, nel frattempo ... Arrivederci.
Alla prossima!
Creusa.