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Autore: FloxWeasley    04/06/2016    5 recensioni
Questa raccolta conterrà drabble nate in momenti diversi e per scopi diversi: a partire da prompt assegnati da qualcuno, oppure per partecipare a qualche sfida o anche solo per caso.
Dalla prima drabble:
Nel blu degli occhi di Derek vedeva i loro camici quando operavano insieme, scambiandosi occhiate complici da sopra le mascherine chirurgiche, e vedeva le onde del mare degli Hamptons rincorrere un paio di bimbi che ridevano a crepapelle, scappando sulle loro gambette malferme.
Vedeva i mirtilli insieme ai pancake la domenica mattina, le lenzuola preferite di Derek stropicciate dopo aver fatto l'amore.
Ma lui non la guardava e lei non gli urlava di farlo.
E, forse, tutto quel blu aveva finito per accecarla.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Altri, Amelia Shepherd, Derek Sheperd, Mark Sloan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Queste drabble partecipano all'iniziativa del forum Torre di Carta "Corsa delle 24 ore- II Edizione"
(qui http://latorredicarta.forumcommunity.net/?t=58899339#entry416948463 )

I prompt sono quelli scritti in alto prima di ogni storia e... niente, buona lettura!




1.
Tu guarda nei miei occhi e trovaci un domani, e appena avrai finito prova a raccontarmelo, se puoi”
(La terra trema, amore mio, Luciano Ligabue)


“Guardarmi” avrebbe voluto urlargli, lì in mezzo a quella pista da ballo improvvisata, “Guardami negli occhi e dimmi che abbiamo un futuro, che lo vedi anche tu”.
Perché lei lo vedeva ancora, nonostante tutto.
Nel blu degli occhi di Derek vedeva i loro camici quando operavano insieme, scambiandosi occhiate complici da sopra le mascherine chirurgiche, e vedeva le onde del mare degli Hamptons rincorrere un paio di bimbi che ridevano a crepapelle, scappando sulle loro gambette malferme.
Vedeva i mirtilli insieme ai pancake la domenica mattina, le lenzuola preferite di Derek stropicciate dopo aver fatto l'amore.
Ma lui non la guardava e lei non gli urlava di farlo.
E, forse, tutto quel blu aveva finito per accecarla.

 


2.
Ombrello


Il giorno in cui era nata sua figlia pioveva a dirotto.
Non che fosse strano, a Seattle, ma Derek ricordava con chiarezza i tergicristalli che si muovevano come impazziti e la fatica che aveva fatto la jeep ad attraversare la strada sterrata che portava al molo dei ferryboats con tutto il fango che c'era, mentre sul sedile del passeggero Addison, tra una contrazione e l'altra, sibilava a denti stretti insulti contro la casa nel bel mezzo del nulla, Seattle e il suo tempo infausto e i temporali in generale.
Per l'agitazione, poi, aveva scordato l'ombrello: era stato un miracolo che sua moglie l'avesse lasciato entrare in sala parto.

 


3.
Litigare per una sciocchezza


“Non se ne parla”
“Dai, Addie, solo per una notte!”
Addison se ne stava in piedi in mezzo alla cucina della roulotte, le braccia incrociate al petto e la sua espressione più autoritaria sul viso.
“No, assolutamente no”
“Ma è la sua prima notte qui! Sarà spaventato”.
Derek non demordeva. Seduto sul pavimento, le braccia attorno al collo di Doc e il mento appoggiato al suo testone, sembrava fare a gara con il cane per gli occhi da cucciolo più supplichevoli.
“Ho detto di no. Non dormirà con noi”.

Quella notte si ritrovarono appiccicati nella stessa metà del letto, mentre nell'altra Doc russava beato.

 


4.
Brindisi


La sera del divorzio Derek si era ritrovato da Joe, con il vuoto dentro e il bisogno viscerale di riempirlo con qualcosa che lo facesse sentire di nuovo vivo.
Al primo bicchiere di scotch brindò ai matrimoni che finiscono.
Al secondo brindò alle mogli infedeli e al terzo ai migliori amici traditori, poi all'orgoglio e all'incapacità di perdonare, alle amanti dai capelli biondi e al profumo della loro pelle.
Brindò alle parole gridate con rabbia e all'amore che veniva dopo, ai morsi sul collo e agli abbracci quieti nella penombra di una camera da letto.
Brindò ad un vestito da sposa, ai sorrisi felici e alle illusioni.
L'ultimo brindisi, la mando tremante, lo fece al per sempre.

 


5.
"You used to lie so close to me oh oh
There's nothing more than empty sheets
Between our love, our love
Oh our love, our love"
(Just Give me a Reason, P!nk ft Nate Ruess)


Quando erano distesi l'uno accanto all'altro nello stesso letto, fissando lo stesso soffitto, condividendo lo stesso silenzio, Derek e Addison si sentivano lontani come non mai.
Pochi centimetri di lenzuola stropicciate dividevano i loro corpi e a vederli erano nulla, ma sulla pelle premevano come un vuoto incolmabile, come i 3865,27 km che li avevano separati per due mesi.
Il lato destro del letto era Seattle e Derek era di nuovo disteso accanto a Meredith, ascoltandola russare mentre la rabbia e un dolore sordo lo tenevano sveglio, e il lato sinistro era New York e Addison era nell'appartamento di Mark, lo scroscio di una doccia in sottofondo, a contare i propri errori mentre il senso di colpa le bagnava le guance.
Allungando un braccio si sarebbero sfiorati, ma nessuno dei due lo fece mai.

 


6.
Palla


Nel giardino di casa Shepherd i ragazzi si rincorrevano tra i fiori appassiti di Carolyn e le foglie secche, gridando e lanciandosi la palla da football per l'annuale partita del Ringraziamento.
“Dai, quella l'avrei presa anche io! Nancy, mi sa proprio che Colin ha bisogno di qualche dritta dallo zio” commentò Derek, seduto sotto il portico insieme al resto degli adulti, ridacchiando in direzione della sorella.
“Da te?” fece quella, scettica. “A quanto ricordo hai la tendenza a fingere un fallo al sesto minuto e defilarti dalla partita”
Addison, seduta sulle gambe del marito, rise della sua espressione offesa e gli baciò fugacemente le labbra.
“Non fare così, campione. Sei pieno di altre qualità”.

 


7.
Orecchini


Addison aveva indossato gli orecchini che le aveva regalato per il loro quarto anniversario di matrimonio, quelli con le perle piccole; Derek l'aveva notato quando si era legata i capelli sulla nuca in quel suo modo sbrigativo per aiutare la suocera a servire l'arrosto.
Era rimasto ad osservarla dallo stipite della porta, sorseggiando il bicchiere di vino che gli aveva versato Liz poco prima. Lei ad un tratto aveva alzato lo sguardo e gli aveva sorriso timidamente, tornando a tagliare la carne di Sophie con le guance un poco più rosse.
Quando si ritrovarono soli in cucina, i piatti sporchi in mano, non parlarono.
Derek le sfiorò un lobo con le labbra, e fu abbastanza.

 


8.
Fare un massaggio


Era una cosa che avevano sempre fatto, quando sapevano che un'operazione era andata particolarmente male: prendevano l'altro per mano, senza parlare, e lo guidavano nella stanza del medico di guardia più vicina.
Allora quello che aveva perso un paziente o aveva avuto una giornata particolarmente dura si sedeva sul bordo del letto e l'altro si posizionava alle sue spalle, cominciando a massaggiare delicatamente i punti che conosceva a memoria.
Una carezza per il senso di impotenza, una per il dolore della perdita.
Una pressione maggiore, sul collo, per la rabbia e la frustrazione.
Infine un bacio, a volte sulla spalla e a volte tra i capelli. Quello era per ricordare che si andava avanti sempre.


 

  
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