Cullen sapeva benissimo perché non riusciva a concentrarsi abbastanza sui rapporti, sebbene non volesse ammetterlo nemmeno con se stesso, e sembrava che anche la sua mano lo sapesse.
La porta si aprì delicatamente, e Cullen alzò il volto, appoggiandosi allo schienale della sedia, chiudendo gli occhi per qualche istante. Elyanne si avvicinò e gli lasciò un leggero bacio sulle labbra. «Lavori troppo» disse, ridendo. Cullen sbuffò, poi la sentì ridere. «Ehi! Non sapevo sapessi disegnare!»
Cullen aggrottò la fronte. Elyanne stava guardando gli schizzi che lui aveva fatto sovrappensiero, solo che riguardavano tutti... lei. Lei che si mordicchiava il labbro, lei che tirava con l’arco, lei che rideva, lei che parlava con Xiric.
«I-Io... non sono niente di che... ecco...»
«Sei carino tutto rosso» disse, stringendo i disegni in una mano. «E disegni davvero bene».
Cullen non riuscì a trattenere un mezzo sorriso.