La Lettera

Celine volse nuovamente lo sguardo verso la porta. Dignitari, nobili e generali. Uomini pedanti reclamavano la sua attenzione, ma non avevano armi né lusinghe sufficienti a conquistare i suoi pensieri. La sua mente, come i suoi occhi, fuggiva verso la porta e da lí via attraverso luminosi corridoi, fino alle sue stanze. Il desiderio raggiungeva il suo scrittoio su cui una lettera giaceva ancora chiusa. Nessun indizio sul mittente se non quello che l'istinto suggeriva. Lei stava tornando, Briala. Celine desiderava solo ritirarsi, ma sapeva che anche quella notte, rimasta sola, avrebbe ceduto al timore e avrebbe abbandonato la lettera nel cassetto, senza avere il coraggio di conoscerne il contenuto. L'indomani la danza di paura e desiderio sarebbe ripartita identica al giorno precedente. E a quello prima