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Autore: janerizzoli    05/06/2016    4 recensioni
Jane e Maura non sanno quello che hanno fino al giorno in cui qualcuno non entra nelle loro vite e le costringe a capire quello che davvero vogliono.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jane Rizzoli, Maura Isles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo racconto lo avevo già pubblicato in passato, ma per problemi con il computer non ero riuscita a pubblicarlo come volevo io, così ho deciso di cancellarlo e riscriverlo adesso che ho il computer nuovo.
Spero che vi piaccia, premetto che non sono una grande scrittrice, quindi chiudete un occhio su eventuali errori ( o orrori ), ma recensioni e critiche sulla storia sono ben accette. Ciao.


Quella mattina Maura si era alzata prima del solito, voleva assolutamente passare in quella pasticceria, voleva comprare dei dolcetti molto speciali per farli assaggiare a Jane, perché da quando, per puro caso erano entrati nella sua vita non riusciva più a non pensarci e voleva che Jane li provasse.
In realtà non aveva mai amato particolarmente i dolci e ne faceva volentieri a meno, li mangiava solo alle grandi cene, o in occasioni particolarmente speciali, ma in quelli c'era qualcosa di stranamente meraviglioso, anche il loro nome la ispirava “ I baci di Cupido”.
Erano due dischetti uno , un pandispagna chiaro, morbido e soffice al tatto, profumato di vaniglia, l'altro era di pasta frolla al cioccolato che al primo impatto sembrava più duro e forte ma che una volta addentato si scioglieva in bocca, erano uniti insieme da una crema assolutamente incantevole, per quanto i due dischetti fossero diversi e a prima vista incompatibili erano fatti per stare insieme, per dare vita a quelli che per Maura erano i dolci più buoni che avesse mai assaggiato.
Prese l'auto e si recò in centro, a quell'ora era un grosso azzardo recarsi in quella zona, piena di uffici e negozi, arrivata nelle vicinanze della pasticceria iniziò a guardarsi in giro per cercare un posto dove poter lasciare l'auto, niente, neanche un posto, fece un secondo giro dell'isolato poi un terzo, stava decisamente facendo tardi, e lei non arrivava mai in ritardo non era da Signora educata, stava per perdere le speranze quando finalmente una luce infondo al tunnel illuminò la giornata, un'auto andava via proprio davanti alla pasticceria, non riusciva a credere alla fortuna che aveva avuto, parcheggiò, prese la borsa dal sedile accanto e distratta della fretta aprì lo sportello dell'auto senza controllare che non ci fosse nessuno, stava per mettere fuori il piede quando qualcosa lo urtò, provocando un terribile rumore e riportandola alla realtà.
Guardò fuori poco lontano dall'auto c'era una bicicletta a terra e nel mezzo della strada, sdraiata a terra una persona, un terribile stridere di pneumatici sull'asfalto si produsse alla sua sinistra, un auto in transito stava sopraggiungendo a velocità sostenuta, Maura volta la testa nella direzione dell'auto che sta arrivando, la deve fermare, la vuole fermare, ma non può, il tutto si svolge in un decimo di secondo, l'auto piomba a tutta velocità sulla bicicletta, passandoci sopra e distruggendola come se fosse di burro, si aspetta di sentire anche il rumore del corpo che viene travolto, il suo respiro si ferma, il cuore batte velocissimo...1, 2, 3 secondi, l'auto passa, lei la segue con lo sguardo, rimanendo letteralmente a bocca aperta alla scena che le si para davanti.

“ Non è possibile...non ci credo...ma...ma come ha fatto?”

Pensò Maura.
Il corpo che fino ad un attimo prima era disteso immobile a terra, si era alzato di scatto e come un agile gatto aveva saltato l'auto in corsa, ricadendo proprio davanti a lei, in piedi, sanguinante ma tutto sommato illesa, Maura continuava a far vagare il suo sguardo tra l'auto ferma poco più avanti e la ragazza davanti a lei che continuava a fissarla, poi fece qualcosa che Maura non si aspettava, le si avvicinò, si inginocchiò davanti a lei e le sorrise, i suoi occhi erano sereni, non c'era traccia di paura o rabbia, eppure avrebbe dovuto esserci l'aveva quasi fatta ammazzare.
La ragazza davanti a lei con voce tranquilla le disse.

“ Stai bene?”

   
 
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