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Autore: Onyxandopal    05/06/2016    1 recensioni
Era cominciato tutto con una scelta ed era finito allo stesso modo. Le due decisioni avevano inciso in maniera diversa sul futuro di chi le aveva prese.
SEQUEL di water, air & fire
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Guardai incredula la ragazza davanti a me. Veronika era viva. Lei era la dominatrice Alpha della terra. Per un secondo rimasi paralizzata, poi scattai nella sua direzione per abbracciarla. Mi era mancata incredibilmente, ero molto legata a lei anche se me ne ero accorta solo dopo la sua morte.

-Oh per tutti i mari, mi sei mancata tanto- esclamai stringendola forte a me. Mi erano mancati i suoi capelli ricci castano chiaro, il suo profumo, la sua voce. La mia amica. Ecco cosa mi era mancato più di tutto di lei.

-Credevo mi odiassi- Sussurrò tra le lacrime, mentre mi stringeva come se avessi potuto sfuggirle tra le dita come fumo.

-Shhh non piangere, non ce l'ho mai avuta con te. Non potevi immaginare che Luke ti avrebbe difesa. Sh, va tutto bene tesoro.- Non avrei potuto odiarla nemmeno a provarci, le volevo bene infondo. Lei era l'unica che avessi avuto accanto durante la prigionia, inoltre sapevo che lei avrebbe fatto lo stesso gesto di Luke.

-Oh Kres stai piangendo- Mormorò asciugandomi le lacrime e sorrisi leggermente.

-Oddio... Se lo sapesse Lilith come minimo si suiciderebbe- Scoppiai a ridere all'idea di vedere Lilith sclerata.

-Oh, sì. Morirebbe-. Parve accorgersi solo in quel momento di non aver calcolato minimamente Michael

-Ciao Michael, ti trovo bene-. Bene come uno che ha appena superato uno shock anafilattico.

-Anche tu sembri... Nuova- Michael e le parole non andavano molto d'accordo quando si trattava di Veronika. Non aveva legato molto con lei, evidentemente.

-Nik c'è una cosa che dovresti sapere- Cominciai mentre tornavamo verso il castello di ghiaccio.

-Cosa?- Lanciai uno sguardo a Michael, titubante su quale delle due bombe sganciare per prima.

-Ashton e Calum sono nostri prigionieri- Esordì con nonchalance Michael. Nik si fermò per un secondo, ma poi scrollò le spalle

-Non è più mio fratello.- il tono della sua voce era duro come diamante, affilato come lame. Evidentemente, il tradimento di suo fratello l'aveva uccisa prima ancora che la colpissero i suoi poteri. Il suo sguardo era glaciale come il paesaggio intorno a noi.

-C'è un'altra cosa, io... c'è il corpo di Luke congelato in una sala, volevo solo che lo sapessi- Lei sorrise e quasi si mise a saltare.

-Sai cosa vuol dire questo?- Urlò e io guardai dubbiosa Michael, che scrollò le spalle.

-No.- risposi sinceramente, cercando di stare dietro all'energia improvvisa di Nika.

-Posso riportarlo in vita, con il vostro aiuto! Se mettiamo insieme i poteri, posso generare la linfa vitale e farlo rivivere-. Cominciai a tremare e piangere, per poco non sentii la terra mancarmi sotto i piedi, ma prontamente Michael mi afferrò per le spalle sorreggendomi.

-Vuoi resuscitarlo?- Domandò incredulo e un po' scioccato. Mi appoggiai a lui, non ero in grado di tenermi in piedi da sola e soprattutto non riuscivo a formulare pensieri sensati.

-Ti ridarò tuo fratello, Kres. E' morto per salvarmi, glielo devo, ve lo devo.- Affermò sicura, guardandomi fissa negli occhi con le sue iridi castano verdi. Cercai di respirare regolarmente, senza riuscirci troppo bene. Mi limitai a fare cenno di si con il capo, incapace di qualsiasi cosa. Michael mi fece girare e mi strinse a se, facendomi affondare il viso nella sua maglia a righe. Profumava di lui, ma soprattutto profumava d'affetto e di vicinanza, era il suo modo per dirmi che lui era li con e per me. Lo strinsi forte, come se ne andasse della mia stessa vita. Mi staccai e mi appoggiai ad un albero li accanto, mentre la neve si alzava formando una sedia di ghiaccio.

-Portala al castello e falla sistemare in una stanza, ho bisogno di stare da sola- Biascicai sedendomi e guardando i miei piedi.

-Kres...- fece Michael.

-Ho detto di lasciarmi da sola!- Urlai, facendolo sussultare. Si allontanò con Nika e scoppiai a singhiozzare rumorosamente. Luke poteva tornare, potevo riavere mio fratello. Non volevo illudermi, magari il tentativo non avrebbe funzionato, soprattutto se mettevo in conto che Veronika non aveva assolutamente esperienza con il dominio. Non volevo illudermi, stavo cercando di ignorare la speranza che lentamente si faceva largo in me. Chiusi forte gli occhi, pensando a tutto meno che alla possibilità che la resurrezione di mio fratello fosse concretamente possibile. Sentivo un peso nel petto, come se di colpo tutto il mondo si fotte buttato di peso addosso a me.

Sentii la neve scricchiolare sotto le scarpe di qualcuno e alzai lo sguardo per vedere chi fosse.

-Hey, vieni dentro dai- Mormorò con un leggero sorriso Michael. Lo guardai con la vista appannata dalle lacrime.

-Non penso di farcela, non ne ho le forze. - Risposi a bassa voce, senza nemmeno riconoscere quel suono che avevano prodotto le mie corde vocali.

Chiusi gli occhi, non riuscivo a tenerli aperti, avevo pianto davvero troppo. Ero terrorizzata da ciò che mi aveva detto Veronika, nonostante fosse tra virgolette una bella notizia. Mi sapeva di magia nera il fatto di resuscitare un morto e poi, avrebbe benissimo potuto non essere più il Luke che conoscevo e amavo. Capivo che lei lo rivolesse indietro, poiché ne era innamorata, ma ciò andava contro l'ordine naturale delle cose. Anche io rivolevo mio fratello accanto, il mio principe, il mio tutto, ma questo non significava che sarei andata contro la legge della natura. Da dominatrice Alpha qual ero, sapevo che forzare la mano su Madre Natura non poteva che portare delle conseguenze molto spesso negative e, sinceramente, dopo tutto quello che avevamo passato non mi andava di rischiare. Eppure era allettante l'idea di riavere il mio stronzetto per me, riavere i suoi abbracci, i baci, le carezze, la sua risata, i suoi occhi azzurri sempre attenti a ogni minimo particolare, il suo profumo fresco e la sua voce sempre pronta a cantare. Luke, Luke, Luke. Riaverlo con me, a costo di giocare con la natura e con il rischio di riportare indietro la parte peggiore di lui e non il ragazzo a cui tutti eravamo abituati, o lasciarlo riposare in pace, rimanendo per sempre con il ''beneficio'' del dubbio? Dannazione, quante domande? Migliaia. Il numero delle risposte? Pari a zero. Mi sentii sollevare e mi ritrovai avvolta dalle braccia e dal profumo di Michael. Mi stringeva al suo petto mentre tenendomi come una principessa mi portava verso il castello.

-Ti porto in camera e ti riposi, ci pensi più tardi alla decisione da prendere.- Mi strinsi ancor di più a lui tenendo in un pugno la sua maglia dei metallica, rigorosamente con qualche buco qua e la perfettamente calcolato e studiato.

-Ho solo paura di avere indietro un Luke che non è il mio- Mormorai poco prima che le palpebre mi si facessero pesanti e cadessi in un sonno profondo.

Michael's pov

Dopo averla adagiata sul suo letto, mi sedetti sulla poltrona sotto la finestra, che per una fortunata combinazione stava proprio alla fine del materasso e mi permetteva di guardarla dormire.

Era così bella, con le palpebre chiuse e i lineamenti del viso rilassati. Le davano un aspetto dolcissimo e innocente, che spariva appena si svegliava. I capelli biondi erano sparsi sulla spalla destra e poi dietro la schiena, come delle ali morbide e lucenti. Erano di quel biondo splendido e inimitabile che ti lasciava sorpreso. Avevo visto molte persone bionde, ma nessuna di esse aveva un colore lontanamente paragonabile ai capelli setosi di Kres. Non importava quanto ci avrebbero provato, nessun parrucchiere avrebbe mai trovato una tinta quanto meno simile al colore naturale di Kres e Luke. Mi tornò in mente la prima volta che ci avevo parlato, aveva i capelli azzurri che spiccavano nella noia della Northwestern, dando uno schiaffo alla banalità dei suoi studenti. Lei aveva tanto di quel coraggio che avrebbe potuto venderne. Prima cosa, era riuscita a ribellarsi al volere del fratello, sfidandolo con il semplice fatto di non sedersi più accanto a lui a lezione. Se poi contavamo che aveva instaurato un rapporto , avevo seri dubbi su come definirlo, con il sottoscritto allora era stata una vera e propria ribelle. In quel momento mi ricordai della scommessa che avevo fatto con i ragazzi della squadra nello spogliatoio. Avevo vinto, ero riuscito a baciarla fregandomene di Luke. E l'avevo baciata sul serio, non come quel cretino di James, Jasper, Jace o come diamine si chiamava. Le labbra di Kresley si schiusero leggermente quando si girò sul fianco opposto a quello precedente, ancora immersa in un sonno di cui aveva davvero bisogno. Erano rosee e morbide, nonostante fossero screpolate per quel maledetto vizio di mordersi il labbro inferiore. Sembrava un angelo, aveva i tratti delicati e capaci di mozzarti il fiato. La frangetta le ricadeva disordinatamente sulla fronte, sfiorando le sopracciglia chiare facendo focalizzare l'attenzione su quell'aspetto celestiale che la vita aveva dato a Kresley. Il braccio magro e sottile stava piegato all'altezza del ventre, sopra il lenzuolo candido che la copriva. Quel leggero tessuto sembrava farle da veste, rendendo ancora più chiara la fantasia che lei fosse un angelo e non una persona. Era quasi impossibile credere che sotto quell'involucro da creatura fragile e bellissima si nascondesse la forza di un Alpha. Se mi avessero detto che lei sarebbe stata capace di tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento, probabilmente avrei riso in faccia al mio interlocutore. Nessuno avrebbe mai creduto a una simile esaltazione del potenziale della ragazza, ma dopo averla vista agire con tutte le sue energie avrei potuto giocarmici la testa in suo favore e sarei scampato senza dubbio alcuno alla decapitazione.

Per un secondo nella mia mente balenò il ricordo del nostro bacio e fui travolto da diverse sensazioni. Il mio cuore prese a battere così velocemente che mi girò la testa, come se avessi girato su me stesso alla velocità di cento km orari. Chiusi gli occhi, peggiorando le cose. Sentivo le sue mani sul mio viso, il sapore delle sue labbra sulle mie, il suo profumo inebriante percorrere con prepotenza la via verso i miei polmoni, i suoi capelli sotto le mie mani e il suo respiro contro il viso. Lei, così piccola di statura, che si alzava sulle punte per avvicinarsi ancora. Le mie mani che andavano a stringerle i fianchi per tenerla con me, per paura che potesse evaporare sotto il mio tocco. Le sue labbra che si erano schiuse quando glielo avevo chiesto come se fosse un'abitudine, come se ci baciassimo da una vita. Era stato come se lei avesse accantonato ogni altra cosa all'infuori di me. Era stato davvero difficile trattenermi, mi aveva mandato fuori di testa e se non avessi avuto una volontà tanto ferrea, probabilmente avrei fatto qualche casino. Il momento più duro era stato quando mi era saltata in braccio e avevo barcollato verso il letto. A quel punto avevo dovuto staccarmi principalmente per due motivi: il mio autocontrollo che stava andando a puttane e il fatto che Kresley smaltiva diversamente l'aria e aveva bisogno di respirare. Quando mi aveva guardato negli occhi mi era sembrato di precipitare in quelle iridi dannatamente azzurre, che non erano nemmeno azzurre perché non esisteva un colore adatto a definirle. Mi ero poi nascosto contro il suo collo per la vergogna di essermi fatto prendere la mano, non avrei dovuto baciarla con tanto trasporto. Mi ero esposto davvero troppo. Inoltre era dannatamente sbagliato, io ero fuoco e lei l'acqua. Io bruciavo ossigeno, lei era chimicamente composta da esso. Io inaridivo le cose, lei le rendeva idratate. Era anche vero che se si esagerava con l'acqua il terreno si impoveriva salinizzandosi. Oh, ma che andavo farneticando?
-sei agghiacciante quando mi fissi in quel modo-. Mi spaventai, non mi ero accorto che si fosse svegliata. Sbattei le palpebre riprendendomi dai miei pensieri.

-Uh scusa... Stavo pensando, neanche ti vedevo- Ammisi.

-Mi ferisci così, come posso essere invisibile?- Scherzò, ma senza troppo divertimento nella voce. Capivo che fosse difficile la scelta che era in procinto di prendere, ma non sapevo come aiutarla.

-Michael pensare così intensamente non fa bene- Disse guardandomi negli occhi, mentre con il pugno chiuso sfregava la palpebra destra. Aveva un'aria da bambina, veniva voglia di proteggerla.

-Lo so, vorrei solo poterti aiutare- Replicai alzandomi -Credo di dover andare ad allenare i dominatori, o diventano pelandroni- Sorrisi prima di uscire. Non riuscivo a soppesare il suo sguardo così penetrante e il fatto che potesse leggermi nei pensieri non mi aiutava. Stavo facendo un casino. Un enorme, gigantesco, mastodontico casino.

Kresley's pov

Mi infilai nella doccia e lasciai che l'acqua bagnasse completamente il mio corpo, come avrebbe fatto con ogni altro essere vivente. Insaponai i capelli e rimuginai su un possibile ritorno di Luke, era una scelta davvero difficile da prendere. Continuai a pensarci per tutta la durata della doccia, ma decisi che più lo avrei fatto meno sarei arrivata ad una conclusione. Mi avvolsi il corpo in un asciugamano e liberai lo specchio dalla condensa. Alle mie spalle vidi un Luke composto di acqua in piedi nella doccia. Mi voltai lasciando che un urlo sfuggisse dalle mie labbra, subito dopo la figura di Luke venne smorzata cadendo a terra in una pozza d'acqua intorno al box doccia. Involontariamente avevo creato un fantoccio di Luke con i miei poteri e quando lo avevo visto mi ero spaventata. Qualcuno bussò alla porta.

-Kres tutto ok? Ti ho sentita urlare- Chiese con voce preoccupata Michael.

-Sì, è che per sbaglio ho creato un fantoccio d'acqua e quando me ne sono accorta mi è preso un colpo. Sono una stupida- Risposi a mezza voce, cercando di calmare il mio respiro e il battito del mio cuore.

-Non sei una stupida, probabilmente i tuoi poteri ti sono sfuggiti di mano per mostrarti ciò che vorresti avere accanto in questo momento. Succede anche a me- Sgranai gli occhi e fissai la porta come se potesse darmi delle risposte.

-Immagino di volere un gatto allora- Mentì, cercando di non tremare.

-Beh, sono davvero carini i gatti. Torno dai miei allievi, se ti serve qualcosa basta chiamare- Esclamò e lo ringraziai, per poi sentire i suoi passi allontanarsi. Abbassai il coperchio del water e mi ci sedetti sopra, mentre l'acqua gocciolava dalle punte dei miei capelli. La mia mente stava chiaramente cercando di dare la risposta alla domanda che mi tormentava da quando Veronika era tornata. Io volevo resuscitare Luke.

Aprii la finestra e lasciai uscire il vapore che si era formato quando avevo scaldato l'acqua sul pavimento. Non avevo proprio voglia di mettermi ad asciugarla come una comune mortale avrebbe fatto. Mi asciugai e vestii, per poi tamponare i capelli con l'asciugamano e asciugarli con uno schiocco di dita. Avere i poteri doveva pur far avere dei benefici no?

Mi diressi verso la sala in cui Michael mi aveva detto che c'era Veronika e la chiamai.

-Dimmi Kres- Mi sorrise e abbassai per un secondo lo sguardo.

-Facciamolo. Riportiamo indietro Luke- Dissi fissando i miei occhi nei suoi e facendo trasparire tutta la mia determinazione. Lei mi abbracciò.

-Oh Dio, grazie! E sta tranquilla, non è nulla di sbagliato, mentre ero lassù ho ricevuto il permesso di resuscitarlo dato che è morto per salvarmi-. Mi cadde una lacrima, ma cercai di reprimere le altre riuscendoci.

-Ok, chiamo Michael.- Per poco non mi misi a saltellare per il corridoio del castello mentre andavo a cercare Michael.

-MICHAEL!- Urlai entrando nella sala del fuoco.

-Kresley, che succede?- Chiese assorbendo nel palmo della mano tutto il fuoco che c'era nella stanza.

-Ho deciso- Dissi semplicemente con un sorriso e mentalmente gli comunicai che volevo riportarlo in vita. Lui mi sorrise e mise fine agli allenamenti, correndo fuori dalla porta insieme a me. Mentre correvamo lui mi avvolse i fianchi con le braccia e fece un giro su se stesso, mentre i miei capelli sferzavano l'aria.

-Sono così felice per te Kres!- Scoppiai a ridere mentre sentivo le mie guance andare a colorarsi di un rosso acceso.

-Dai mettimi giù- Chiesi dato che lui aveva continuato a camminare con me addosso. Sperai che non sentisse il battito del mio cuore, dato che gli avrebbe dato una falsa speranza. Non batteva forte per lui, ma per il fatto che stavo per riavere mio fratello ( n/a sono una stronza lo so) .

-Va bene signorina creo pupazzi d'acqua e faccio prendere degli infarti a Michael.- Mi mise giù e mi spostai di qualche passo, notando un certo rossore sulle sue guance (n/a awwwwwwww). Entrammo insieme nella sala in cui si trovava il corpo di mio fratello, Nika era già li ad aspettarci. Presi un bel respiro e la affiancai ad un passo dal letto su cui era adagiato Luke.

-Cosa dobbiamo fare?- Chiese Michael mettendosi al mio fianco.

-Dovete mettervi uno ai piedi del letto e l'altro di fronte a me- Facemmo come ci disse.

-Ok, ora prendiamoci per mano e chiudiamo gli occhi- Sembrava quasi una seduta psichiatrica.

-Concentratevi sull'essenza dei vostri poteri e fate in modo che esse si riversino su Luke- Mi concentrai profondamente sul mio elemento lasciando che esso uscisse dal centro del mio cuore e andasse a riversarsi a mio fratello.

-Possiamo farcela, ma dovete impegnarvi di più. So che è uno sforzo enorme, ma davvero abbiamo bisogno di più energia.
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So che amate quando interrompo così i capitoli u.u 

   
 
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