The
punishment.
Prologo.
Buio.
Era ormai un mese che vedeva solo
le tenebre, i paesaggi erano
totalmente differenti se visti nella notte; tristezza, angoscia e
solitudine
gli si mischiavano dentro scuotendo il suo l’animo.
Sentì una mano sulla
spalla.
Lui.
«Che vuoi ancora? Non ti basta ciò che mi hai fatto?»
«E’ così per tutti i primi tempi poi ti abitui».
Lo guardò furente. «IO non avrei mai voluto che accadesse! Io non ho desiderato di dovermi abituare a questa situazione!» Sospirò pesantemente e pose la testa contro la parete di pietra della stanza. «Vattene!»
Sentì i passi dietro di
lui allontanarsi in direzione
della porta che venne chiusa lentamente.
Il ragazzo solo nella stanza continuava a contemplare il suo
nuovo
mondo. «Perché a me?»
Il bosco al di là del vetro si estendeva immenso, gli alberi avevano le fronde rischiarate dalla luna che sembrava accarezzarle con la sua luce. Gli tornò in mente una discussione che aveva avuto con i suoi amici durante l’inverno ormai passato.
«Tra
un po’ sarà
primavera, finalmente le ragazze inizieranno a togliersi quei maledetti
giacconi pesanti».
Il ragazzo che aveva
parlato era alto,
gli occhi neri erano molto maliziosi e i capelli scuri e corti lo
facevano
sembrare più grande di quello che non fosse.
«Ma
smettila
Dimitri! Ahah sei sempre il solito!»
«Vladimir,
se mi
contraddici inizio a pensare che tu sia dell’altra sponda sul
serio!» Gli diede
una spinta facendolo inciampare.
«Ma
sta zitto!
Grazie al mio aspetto ho una fila di ragazza che sarebbero disposte a
tutto per
me!».
Gli altri lo guardarono, usava tenere i capelli castani lunghi fin
sotto le
spalle che accostati alla pelle chiara lo facevano sembrare ancora
più pallido,
e gli occhi color ghiaccio erano
capaci
di incantare con un solo sguardo. «Hai un aspetto troppo
lugubre lasciatelo
dire! Faresti bene la comparsa in un film di vampiri» Altre
risa.
Vladimir
si portò le
mani dietro alla testa. «E poi a me non piace la primavera,
tutti quei
cinguettii festosi, le brezze che scompigliano i capelli e poi il
sole... No
non fa per me».
Quattro paia di occhi sgranati gli si piantarono addosso. «Ma
sei certo di non
essere il discendente di Dracula? Certi discorsi li fai solo
tu!».
«Ma smettetela! Ahah magari esistessero i vampiri!».
Gli altri
lo
guardarono scettici e poi il ragazzo che rispondeva al nome di Dimitri
sbottò. «Ma
ti immagini che rottura uno come te immortale?» Tutti risero
lui compreso. «Si
certo! Pensa alle mie innumerevoli fan che potrebbero vedermi giovane e
bello
per sempre».
Sbatté la testa contro il muro «Sono un idiota!» Guardò il cellulare e su un lato era segnata in rosso la data. 19 marzo. Lo lanciò contro la parete della stanza.
Si pentiva di ogni singola sillaba
che aveva pronunciato
quel giorno, era stato stupido a dire tutte quelle cose!
Guardò nuovamente la
finestra i vetri erano vecchi e graffiati ma poteva benissimo vedere il
profilo
della foresta appena illuminato dall’alba.
Dette un pugno al vetro ferendosi, piccole stille carminie presero a
scorrergli
sulla mano e il dolce odore gli arrivò alle narici e
iniziò a leccare il sangue.
Sentì bussare alla porta e una voce intimarlo di coricarsi
per il giorno.
«Tranquillo». Sospirò mentre tirava le tende e oscurò anche quella piccola sorgente di luce che lo teneva legato al passato e andò verso la parete spingendo una pietra. Una piccola cappella gli si offrì alla vista, alle pareti delle torce mantenevano la stanza illuminata e al centro un sarcofago di pietra finemente lavorato lo attendeva. Con una lieve spinta ne spostò il coperchio e vi si infilò dentro, l’aveva foderato personalmente con cuscini di raso, se doveva dormirci per l’eternità voleva che fosse comodo.
Vi si infilò e richiuse il coperchio su di lui. La tenebra lo avvolse nuovamente.
I capitoli sono piuttosto corti, ma prometto di postarli spesso, la storia si concluderà nel giro di 5 capitoli ^^
spero sia di vostro gradimento ^^