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Autore: imunfjxable    06/06/2016    1 recensioni
Ispirata a Woman dei 1975.
Cosa succederebbe se Matty e Eileen si rincontrassero?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. An encounter

 

a Belfast
e ai prati verdi dell'Irlanda del nord,

alla tequila e a Matty ubriaco,

e -soprattutto-ad Eileen ferma sulla strada.

 

 

Parcheggiare fu complicato come al solito, soprattutto negli stretti vicoli di Belfast- e il tutto reso ancora più difficile dai ricci sudati che gli ricadevano sulla fronte.
Non l'aveva detto a nessuno.
Era tornato a casa e aveva dormito scomodamente sul divano, non voleva dormire nel letto, si sarebbe scocciato troppo di rifare le lenzuola ma non avrebbe sopportato l'idea di averle lasciate sfatte.
Aveva fatto colazione con il tè alla vaniglia del bar sotto casa sua- quello che faceva dei biscotti allo zenzero il cui odore gli faceva salire il vomito.
Era partito alle sette e quarantatré di mattina, stava in macchina stringendo il volante più del solito, mordendosi fortemente l'interno della guancia per trattare qualche lacrima immotivata, repressa da tempo.
Aveva finito il pacchetto da venti che aveva comprato al tabaccaio accanto al bar, dove il vecchio Jim vendeva le stecche di sigarette. Le prime volte che andava a comprarle, a sedici anni, litigavano sempre lui e Jim perché "non c'hai l'età ragazzino" era un pretesto sufficiente secondo Jim per non dare il tabacco a Matty, anche se lui era pronto a offrire il doppio-tanto i soldi erano del padre.
Ma poi aveva imparato. Doveva andare li sicuro, con aria strafottente, e chiedere le sigarette come se niente fosse, e alla fine gliele davano- proprio come gli aveva insegnato lei.
Aveva continuato a guidare, sempre più veloce, mentre respirava a fatica perché nell'auto lui fumava sempre con i finestrini chiusi fino a quando la puzza si faceva insopportabile. Aveva preso il traghetto a Stranrær respirando a pieni polmoni l'umidità della Gran Bretagna.
Era arrivato il pomeriggio a Belfast, e ora era quasi mezzanotte e provava a parcheggiare a Hyde Street perché li non si pagava il ticket;ma la sua auto di inserirsi tra una Ford nera e l'audi dello stesso colore non me voleva proprio sapere, così mandò il mondo a fanculo- per l'ennesima volta da quando aveva imparato a farlo- e parcheggiò in seconda fila, al diavolo le multe- avrebbe voluto pagarle con i soldi del padre ma adesso che li aveva anche lui avrebbe lasciato Tim in pace.


Camminava sempre stretta nella sua pelliccia, impregnata dalla puzza di fumo.
Non c'erano stelle quella notte a farle compagnia, era sola, e la sua ombra rimase con lei per ore. Si erano fatte quasi le due ormai.
Forse Eileen non era più attraente come dieci anni fa, e la auto preferivano restare compatte nel loro branco piuttosto che staccarsi per una brutta prostituta che stava invecchiando.
I fianchi s'erano fatti più larghi, così come le cosce che presentavano qualche leggera smagliatura. I suoi occhi verdi avevano perso la loro lucentezza e quello che un tempo era un verde smeraldo ora non era nient'altro che un verde petrolio, così scuro che sembrava il nero dei suoi capelli, i quali presentavano anche qualche filo bianco di troppo.
Eileen s'accese un'altra sigaretta e decise di andare nello stesso locale della scorsa notte, magari Dave era ancora li. C'era qualcosa di familiare in lui, e sapeva esattamente cosa era, ma non voleva ammetterlo.
Tirò nuovamente giù il suo vestito prima di entrare, doveva farsi notare in qualche modo ora che la sua bellezza non bastava più.
Cercò la sagoma di Dave seduta sullo stesso sgabello ma dopo aver notato la testa del biondo si soffermò su ben altro.
Scorse la sua testa, coperta da una marea di ricci scompigliati. Stava seduto al bancone, con la schiena storta, curvato in avanti, forse perché non si era mai imparato a stare dritto, o perché era già ubriaco- c'era una bottiglia di vino accanto a lui, vuota.
Eileen si avvicinò passandogli vicino, forse si era sbagliata. Dave le sorrise e lei si sedette accanto a lui scorgendo il viso di Matty che non era cambiato da quella notte.
«Kristine» la richiamò «che fissi?»
Anche Matty la stava osservando, ma forse non era così lucido da riconoscerla; perché lui, nonostante fosse invecchiata, l'avrebbe riconosciuta comunque giusto?
Eileen si morse le labbra tinte di rosso.
«il bagno, si è appena liberato, andiamo» disse trascinandolo nel cesso putrido che era ancora più sporco dell'altro giorno.

Stringeva con forza la banconota da 100£ che gli aveva dato Dave, gli aveva fatto un bel lavoro, si era meritata quei soldi.
Matty era ancora li, più proteso in avanti, e con un'altra bottiglia accanto alla prima.
«Torni anche domani?»
«Forse»
«A domani Kristine, forse»
Dave richiuse la porta dietro si sé, e Eileen si sedette accanto a Matty, cercando di restare calma. Doveva riconoscerla.
Notò che stava bevendo della tequila, e sorrise tra se e se. Eppure stava esagerando, ma evidentemente le star sono abituate alle sbornie.
«Ciao» le disse girandosi poco verso di lei, stringendo il bicchiere mezzo vuoto.
«Ciao»
«Quanto vuoi?» Eileen non se l'aspettava. Non da lui.
«60£» rispose. L'avrebbe trattato come tutti.
«Ho sentito che quel ragazzo ti chiamava Kristine» ingurgitò il resto della tequila pulendosi le labbra con il dorso della mano «è un bel nome»
«Già. Ed è tutto quello di cui hai bisogno» commentò flebilmente.
Doveva essere colpa dell'alcool, non poteva essersi dimenticato di lei.
Ma chi voleva prendere in giro? Lui era famoso ormai, chi sa quante se ne era fatte di prostitute, magari anche più belle e giovani di lei.

Non riusciva a vedere chiaramente, era tutto offuscato, non solo a causa dell'oscurità della stanza d'albergo che aveva affittato per una notte, ma anche per il troppo alcool che gli impediva di pensare chiaramente. C'era una donna nuda sotto di lui, e sentiva le sue unghie entrargli nella carne della schiena e graffiarla- quasi con rabbia- mentre lui spingeva.
Eileen lo guardava e cercava di tenere duro. Non l'aveva visto bene nel bar, il suo viso era cambiato.
Il suo sorriso ingenuo era diventato un solco apatico sul viso che prima era illuminato dagli occhi castani, ora più tristi e scuri; smorti.
Non c'era più entusiasmo dentro di lui, era stato completamente svuotato di ogni cosa e la sua voce tremante e insicura era stata sostituita da un timbro più deciso e atono.
Quella notte ad Eileen fece più male del solito.

Lo sentiva respirare rumorosamente accanto a lei; un piccolo sorriso le spuntò quando notò che dormiva ancora raggomitolato.
Si passò una mano tra i capelli sudati, scompigliandoli. Eileen si girò sul fianco destro, nella direzione di Matty che si mosse verso di lei mentre continuava a dormire e allungò la mano destra.
Gliel'accarezzò delicatamente e Matty gliela strinse, lasciando Eileen sorpresa.
Restò così per un po'.
Era ancora buio, la luce della luna filtrava dalla finestra e illuminava i loro volti stanchi. Eileen tirò lentamente indietro la sua mano, per evitare che Matty se ne accorgesse, e si alzò dal letto, iniziando a raccogliere il suo vestito e la sua pelliccia- che puzzava ancora di più.
Lo fissò mentre era sulla soglia. Stava per andare via, ma non poteva abbandonarlo così nuovamente.
Prese un pezzo di carta e ci scrisse qualcosa sopra, con la penna dell'albergo e la lasciò sul cuscino di Matty, che dormiva ancora.
Eileen non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, era cambiato così tanto. Ce l'aveva fatta a conseguire il suo sogno, sapeva che avrebbe dovuto essere felice per lui ma dopo questa sera non lo era.
Era diventato così per colpa della fama?
Come aveva fatto a sprofondare ancora di più in quella tristezza,che se da adolescente sembrava solo depressione adolescenziale, ora lo stava divorando vivo lasciandolo senza più nulla?
Gliel'aveva visto dritto negli occhi il vuoto, quando lui spingeva con forza e la mangiava con lo sguardo. Era dalla prima volta in cui si prostituì che non si sentiva così sporca e a disagio.
Era stato proprio come con gli altri.
Non era nient'altro che un oggetto, e forse avevano anche ragione. Lei non era niente.
Non aveva tutto il potere che credeva di possedere, era solo succube dell'effimero piacere corporale degli altri uomini.
Si morse il labbro.
Aprì le labbra per dire qualcosa, ma preferì tenerla per sé e mormorò solo un «mi dispiace» impercettibile richiudendo quella porta che aveva custodito quello che era successo quella notte, e che lei avrebbe tanto voluto dimenticare.

AYEEE.
Non mi uccidete.
Forse non era l'incontro in cui speravate, lo so. Ma hey, la vita non va sempre bene eheh.
Spero di non avervi deluse, vi voglio solo anticipare che si incontreranno nuovamente.
Non mi andava di descrivere le scene "hot" anche perché non mi andava di farlo(?) e penso che entrerebbe in contrasto con il clima della storia.
Spero che vi sia piaciuto,recensite (ringrazio ancora pi8f per aver recensito)
Love you💙

   
 
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