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Autore: itspaola    06/06/2016    1 recensioni
Louis Tomlinson, trentenne, calciatore affermato e famoso.
Harry Styles, ventiseienne con la passione per la fotografia.
Un matrimonio e due bambini adottati: Matthew, otto anni, e Skylar, quattro anni.
Sembrano una famiglia felice e perfetta.
-
Ma cosa succederebbe se Louis mancasse da casa a causa del suo lavoro?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Louis aveva mantenuto la promessa. Era tornato a casa in tempo per cenare ed Harry ne era rimasto sorpreso, ma estremamente felice.

Matt, dal canto suo si era divertito a stare in mezzo a tutti quei giocatori, a calciare un pallone che ogni tanto quelli stessi gli lanciavano per farlo giocare. Louis non l'aveva lasciato perdere nemmeno un secondo e sorrideva ogni qualvolta il piccolo cercava di fare una sorta di radiocronaca mentre correva da una parte all'altra del campo. Gli avevano fatto tutti i complimenti, dicendogli che sarebbe diventato presto un giocatore professionista come il padre -o forse anche meglio- facendo così aumentare le sue speranze.

Appena rientrati in casa avevano chiamato a gran voce Harry, il quale nel frattempo stava cucinando la cena mentre Sky colorava su un foglio.

"Ciao papi" aveva salutato la bambina, alzando il suo viso dal foglio e scuotendo la manina.

"Ciao tesoro mio" Louis si era abbassato per lasciarle un bacio sulla tempia. Poi si era avvicinato ad Harry e l'aveva abbracciato da dietro, baciandogli la spalla coperta dalla maglietta.

"Sei tornato presto" aveva sorriso felice il riccio, voltandosi e schioccandogli un bacio sulle labbra. Louis aveva annuito e aveva uscito dalla tasca cinque biglietti.

"Domani abbiamo la partita e ho pensato di prenderli per la mia amorevole famiglia e tu puoi dirlo anche a Sophia e Liam" gli aveva annunciato. Harry sembrava un bambino. Poi avevano mangiato in pace e tranquillità, come una delle famiglie perfette.
 

Il giorno dopo invece, Harry, Skylar, Matthew, Sophia e Liam si trovarono in mezzo alla confusione di fronte lo stadio. Tutti salutavano Harry e i due bambini perché, anche non volendo, tutti li conoscevano.

"Papi, ci stanno salutando tutti" sghignazzò Skylar, la quale portò entrambe le mani davanti la bocca per trattenere le risa.

"Sì, piccola" le sorrise e poi la prese in braccio e lasciandole un bacio sulla guanciotta arrossata, scaturendo vari aw che dolcezza! da parte di alcuni tifosi che avevano assistito alla scena. Tutti e cinque entrarono poi dalla solita porta sul retro e si immersero nel silenzio più totale, dove le urla erano bloccate da quelle mura spesse.

"Le mie povere orecchie" esclamò Sophia, la quale era mano nella mano con Liam. "Non sentivo queste urla dall'ultimo concerto dei The Fray che sono andata a vedere" disse seria, facendo ridere Harry che la guardò.

"C'ero anche io a quel concerto, ti ricordo" Sophia fece un gesto con la mano, sorvolando sull'argomento.

Si fermarono davanti gli spogliatoi da dove provenivano urla da parte dei giocatori locali e dagli ospiti.

Purtroppo per Matt, non poterono fermarsi lì e continuarono verso le tribune riservate, sbucando quindi dentro lo stadio. Era ancora parecchio vuoto ed Harry chiese ai suoi bambini di avvicinarsi alla ringhiera che separava le tribune dal campo. Corsero in quella direzione e si appoggiarono lì. Harry uscì la macchina fotografica dalla custodia e iniziò a scattare foto ai suoi amati bambini. Questi ultimi si divertivano a fare facce buffe e gesti con le mani.

"Ti piace proprio fare foto, eh?" chiese Liam osservando il riccio continuare a scattare foto.

"Sì, è qualcosa da cui non sono riuscito a separarmi" disse facendo una smorfia e nelle sue parole si poteva notare l'amarezza e la nostalgia.

"Era il suo lavoro fino a qualche anno fa" spiegò con cautela, Sophia, al suo ragazzo.

"Poi però ho dovuto lasciare per occuparmi di loro" indicò i suoi bambini che poco lontano da loro si stavano rincorrendo, attenti a non inciampare in uno dei tanti scalini e cadere quindi a terra.

Liam annuì, capendo la situazione. Harry sorrise alla coppia e chiese anche a loro di mettersi in posa per delle foto. Dopo un primo imbarazzo e tanti Non sono fotogenico! Mi vergogno! da parte di Liam, Harry riuscì a scattare le sue amate foto.

"Poi voglio averle quelle foto, Harold" Sophia puntò un dito contro Harry, il quale scoppiò a ridere, alzò le mani in segno di resa e annuì.

Dopo nemmeno dieci minuti salirono ai propri posti e si misero comodi, aspettando l'inizio della partita. 

 

××

 

La partita era cominciata da tre quarti d'ora circa e nessuna delle due squadre aveva segnato perché erano parecchio forti. Harry si era sbizzarrito a fare foto: ne aveva fatte così tante che aveva pensato che la sua macchina fotografica potesse scoppiare da un momento all'altro. Sophia gli aveva ripetuto più volte di posarla e godersi la partita, ma Harry aveva la testa dura ed era difficile convincerlo.

Anche quella volta aveva una strana sensazione addosso. Come il pomeriggio prima, si sentiva osservato. Qualcuno lì in tribuna lo stava osservando e no, non erano i paparazzi -come poteva pensare all'inizio. Posò istintivamente la macchina fotografica nella custodia e si guardò intorno.

Chi lo stava fissando?

Che cosa voleva da Harry?

Da quel momento il riccio stava attento a qualsiasi cosa facesse o dicesse. Era diventato anche un po' più protettivo nei confronti dei suoi bambini, almeno quando erano in pubblico. 

 

××

 

La partita era finita zero a zero, nessuna delle due squadre aveva avuto la meglio.

"Papà, sto andando lì" Matt indicò il bordo campo, pronto per scendere ad abbracciare papà Louis.

"No Matt, stai qui" disse, nascondendo il suo nervosismo.

"Dai papà, ti prego"

"Perché?" chiese col broncio.

"Ci sono troppe persone, stai qui" Matt sbuffò e tornò a sedersi, facendo penzolare le gambe.

Harry si guardò nuovamente intorno, sentendo gli occhi sconosciuti di quella persona addosso e si morse il labbro agitato.

"Harry, è tutto apposto?" gli chiese Sophia, poggiando la sua mano sulla spalla.

"Eh? Si si!" annuì velocemente e prese in braccio Skylar. "Andiamo,  su"

Scesero le scale e percorsero la stessa strada di prima, attenti a tutte le persone che uscivano da lì.

Si ritrovarono dopo poco fuori lo stadio, vicino la macchina di Liam con cui erano venuti lì.

"Aspettiamo Louis, mh?" disse Harry e Liam annuì.

Quasi tutti ormai erano andati via. Erano rimaste le macchine di alcuni giocatori, ma in quel parcheggio privato sembravano essere da soli. Poco dopo videro Louis uscire e ridere insieme ai suoi compagni di squadra. Sembravano non essere tristi per aver pareggiato e non aver vinto.

Louis notò suo marito e i suoi bambini, i quali corsero verso di lui per abbracciarlo e fargli i complimenti, perché anche quella volta aveva giocato bene nonostante tutto. Il liscio si accovacciò e li riempì di baci, ringraziandoli. Poi si alzò e, tenendo entrambi per le mani, si avvicino ai tre rimasti vicino la macchina.

Harry gli si avvicinò e, stringendo la felpa del suo ragazzo in due pugni, sfiorò l'orecchio di Louis, sussurrando "Buonasera calciatore sexy". Poi gli lasciò un bacio sulle labbra e sorrise.

"Ciao amore, ciao a tutti" Louis salutò sia Sophia che Liam.

"Andiamo a casa?" chiese il riccio, felice di dover finalmente passare la serata con suo marito.

"Oh, uhm" Louis si grattò il retro del collo e rise nervoso "In realtà con i ragazzi abbiamo deciso di andare in un pub appena fuori città" spiegò, indicando col pollice i suoi compagni di squadra dietro di lui.

"Oh" l'espressione di Harry cambiò e il suo sorriso sparì lasciando spazio ad una smorfia di delusione?, tristezza?

"Lo so che oggi è domenica, ma ormai abbiamo deciso. Giuro che torno presto" disse, prendendo il viso di Harry tra le sue mani magre e lasciando un lungo bacio a stampo sulle labbra piene e rosse di Harry.

Quest'ultimo annuì rassegnato "Va bene, non ti preoccupare. Ci vediamo domani"

"Ti ho detto che torno presto" lo corresse Louis, lo avrebbe visto tra poche ore, non l'indomani.

"Ci vediamo domani, Louis" disse Harry un po' più sicuro delle sue parole e girò i tacchi salendo in macchina di Liam, seguito dai bambini e dalla coppia, che prima di salire salutarono Louis.

 

"Harry, volete venire a mangiare con noi?" chiese Liam.

"No, tranquilli.. accompagnaci a casa" disse forzando un sorriso.

Non era la prima volta che Louis usciva con i suoi compagni di squadra, non ci trovava nulla di male. Ma quel giorno era domenica, era l'unico giorno in cui potevano rilassarsi e stare insieme a coccolarsi nel letto. L'unico momento di intimità che potevano avere.

Harry voleva parlare con Louis anche di quella sensazione che aveva sentito addosso, che lo aveva fatto sentire male per pochi minuti e gli aveva fatto pensare al peggio.

Ma non poteva, perché Louis non ci sarebbe stato. E sarebbe stato assente anche durante la notte, lui lo sapeva. Il novanta percento delle volte Louis non manteneva mai le sue promesse e così sarebbe stato anche quella volta. Avrebbe lasciato Harry a dormire da solo nel letto, senza nessuno ad abbracciarlo, a riempire la sua schiena di baci e carezze.

 

××

 

A Lou Bear (23:45) - Buonanotte amore x

Ma non ricevette nessuna risposta. 

   
 
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