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Autore: Crateide    07/06/2016    0 recensioni
[Remember Me]
Sospirò, l’eroina Erroista, avvicinandosi a quel groviglio di circuiti che conteneva la memoria remixata del Sistema Operativo H3O.
Nilin lo carezzò, osservandolo con gli occhi velati di lacrime.
- Giuro che troverò un modo per riportarti in questo mondo, per farti vivere – sussurrò – giuro che la prossima volta, sarà quella buona...
Genere: Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Remember me (Again)'
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Prompt: Storia con uno strumento che diventa “umano” + emozione: gioia.

Gruppo facebook: Il Giardino di Efp.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 

 

Nilin le aveva provate tutte, ma H3O – il suo Edge – non aveva più dato segni di vita da quando lei lo aveva affrontato e sconfitto. Eppure, era certa di non averlo ucciso.

Non ne aveva mai avuto l’intenzione. Nemmeno quando si era sentita spacciata di fronte ai Leaper che Edge continuava a scagliarle contro.

Sospirò, l’eroina Erroista, avvicinandosi a quel groviglio di circuiti che conteneva la memoria remixata del Sistema Operativo H3O.

Nilin lo carezzò, osservandolo con gli occhi velati di lacrime.
- Giuro che troverò un modo per riportarti in questo mondo, per farti vivere – sussurrò – giuro che la prossima volta, sarà quella buona...

Ad un tratto, la porta del laboratorio si aprì con uno scatto improvviso. Nilin si asciugò velocemente gli occhi e si volse, trovandosi davanti il padre, ansante.
- Cosa c’è, papà? – chiese allarmata.
- Devi... devi vedere una cosa, vieni – fu la risposta dell’uomo che, senza attendere una replica, girò sui tacchi e uscì di gran carriera dalla stanza.

Prima di seguirlo, la giovane si volse un’ultima volta per rivolgere a Edge un sorriso. Con lo sguardo scivolò sugli innumerevoli circuiti che lo tenevano in stato vegetativo, attaccato ad un computer gigantesco che ne monitorava ogni più piccola vibrazione.
- Tornerò presto, Edge.

Nilin sgusciò per i corridoi del laboratorio, camminando alle spalle del padre, silenziosa come un’ombra.
- Cosa devi mostrarmi? – gli chiese, curiosa.
- Forse ho trovato un modo per far tornare H3-... cioè Edge, fra noi come un comune essere umano.

Un brivido le scosse le membra e per poco non perse l’equilibrio.
- Dici davvero?
- Non gioire prima del tempo, figlia mia. Non so se l’esperimento riuscirà... il soggetto è compromesso.
- Cosa vuol dire, papà?

Charles fermò il passo di fronte ad una vetrata trasparente e con un gesto della mano fece segno alla figlia di guardarvi all’interno. Nilin ubbidì e, appena lo fece, i suoi occhi chiari divennero grandi il doppio. Sdraiato su un letto d’ospedale giaceva un uomo di bella presenza, con la barba sfatta e i capelli biondissimi. Respirava a malapena e la sua pelle pallida era macchiata qua e là da chiazze verdognole.
- Chi è quest’uomo? – chiese la giovane.
- Non ne abbiamo idea – rispose il padre – i miei droni l’hanno trovato che girovagava nei bassifondi di Neo-Parigi, senza memoria. Forse è stato attaccato da un Leaper...
- Anche lui lo sta diventando.
- Se Edge riesce ad impossessarsi del suo corpo e a prendere vita, il processo verrà interrotto.

Nilin guardò il padre dritto negli occhi e rimase in silenzio per alcuni istanti.
- Ne sei sicuro? – chiese infine.

Charles si passò una mano sul viso e per un istante parve più vecchio di quanto non fosse già.
- No – rispose – ma non possiamo fare altro che provare.
- Se durante il trasferimento qualcosa andrà male, H3O potrebbe andare perduto.

La voce di Nilin era un rantolo di dolore.
- Sì, per questo ho voluto parlartene prima di agire. Sei disposta a rischiare?
- Io...

Un arabesco di emozioni le s’intrecciò nel cuore, facendolo fremere. Aveva paura, perché ciò che suo padre proponeva era rischioso non solo per Edge, ma anche per l’uomo che giaceva su quel letto. Le probabilità di riuscita erano davvero minime, ma c’era altra scelta? C’era forse un’alternativa?

“Oh Edge...”.

Nilin prese aria e strinse con forza i pugni. Dischiuse le labbra e, infine, parlò.
- E sia – disse – questa potrebbe essere l’unica opportunità per riavere Edge con me.

Charles le cinse le spalle con un braccio e le diede un lungo bacio sulla fronte, cullandola un po’.
- Andrà bene – le sussurrò – dispongo subito il tutto e procediamo.
- Voglio essere nella stanza con lui.
- Nilin, potrebbe essere pericoloso...
- Non mi interessa. E poi, so difendermi.

L’uomo sospirò e suo malgrado le sorrise.
- Decisa e battagliera come sempre, eh? Sei tale e quale a Scylla, tua madre.

Nilin ricambiò il sorriso e, senza aggiungere altro, entrò nella stanza.

Rimase nell’angolo, immersa nel silenzio ovattato che avvolgeva ogni cosa. Solo il bep regolare dei macchinari lo rompeva di tanto in tanto.

“Presto ti riavrò con me, Edge” pensò, camminando avanti e indietro davanti al letto sul quale giaceva lo sconosciuto. “Spero di aver fatto la scelta giusta durante il nostro scontro e che il remixaggio della tua memoria si andato bene... non voglio che tu soffra di nuovo”.
- Qui è tutto pronto – gracchiò la voce di Charles dall’altoparlante – trasferimento del Sistema Operativo H3O nel soggetto 1 avviato.

“Non odiarmi, Edge”.

L’uomo s’inarcò, mentre gli elettrodi collegati alla sua testa vi immettevano le informazioni e i ricordi che Nilin aveva remixato.

“Coraggio, puoi farcela! Apri gli occhi, Edge!”.

Urla di dolore ruppero il silenzio e il trillo impazzito dei macchinari riecheggiò sulle pareti bianche della stanza, fastidiosissimo.
“Staremo di nuovo insieme, Edge, come in passato... ma questa volta, potremo farlo nella realtà e non solo attraverso ricordi ed emozioni”.

Ad un tratto, tutto tacque.

L’uomo ricadde supino e non si mosse più. Il bep riprese a scandire i secondi, che parvero durare un’eternità.

Nilin trattenne il respiro e si avvicinò al letto, con il cuore che cozzava con forza contro la gabbia toracica. Si inumidì le labbra e allungò una mano. Sfiorò una ciocca di capelli dell’uomo e gliela scostò dal viso, che pareva aver ripreso colore.
- Edge...? – chiamò con voce rotta.
- Ni-... Nilin?
- Edge!

L’uomo aprì gli occhi, mostrando due iridi azzurre come il cielo più limpido. La osservarono per qualche istante, confuse.
- Cosa... cosa è successo? – si guardò le mani e poi di nuovo Nilin, che sorrideva commossa e piena di gioia – io dovrei essere morto...!
- E invece sei qui, con me – rispose la giovane.

Edge si sollevò sui gomiti, scuotendo leggermente il capo.
- Non mi hai mai dato retta fino in fondo – disse, commosso – ma come hai fatto a...
- ...Invece di ucciderti – si affretto a rispondergli – ho remixato i tuoi ricordi, cancellando il dolore che hai provato in tutti questi anni e lasciando intatte solo le belle emozioni. Ora sei un essere umano, come me – prese un profondo respiro, poi continuò – mi odi, Edge?

Edge allungò una mano per carezzarle una guancia. Chiuse gli occhi, beandosi di quel contatto. Infine, rispose:
- Odiare? Non so più nemmeno cosa significhi.

Nilin gli prese la mano e gliela baciò, naufragando nell’azzurro di quegli occhi tanto magnetici.
- E cosa sai? – gli chiese in un soffio.
- Che ti ho sempre amato.

E, finalmente, le loro labbra s’incontrarono in un lungo e appassionato bacio.

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ok, io e le science-fic non andiamo d’accordo, ma non ho resistito e ho approfittato del prompt per scrivere di questi due, che ho shippato fin dall’inizio. Vi lascio solo immaginare come ci sono rimasta alla fine. Sigh...

Spero che la shot vi sia piaciuta! ^^’

 

Elly

 

 

 

 

   
 
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