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Autore: Fiordilice    09/06/2016    0 recensioni
Se c' era una cosa che Rose Weasley aveva imparato nel corso degli anni era non soddisfare le aspettative.Avrete quindi capito che siete nel posto sbagliato se state cercando una Rose saccente,uno Scorpius bastardo e un Albus Potter terribilmente furbo.Perchè Rose farebbe di tutto per non soddisfare le vostre aspettative.
Perché Rose Weasley NON é una scolaretta ubbidiente.
Tratto dal testo:
"Quella mattina Rose si era svegliata di umore pessimo.
Lo stupido fantasma della sua stupida soffitta aveva deciso di fare le grandi imprese edili proprio sul soffitto della sua camera.Così nei suoi sogni aveva visto Paperino iniziare ad emettere strani suoni gutturali "
"Con uno scatto guardò la scena incriminata e l'arma del delitto.E l'assassino aveva un nome :Hugo."
"Aveva sceso le scale pesantemente e ed era corsa in cucina aprendo il cartone del latte e quello dei cereali tentando di ingoiare tutti e due contemporaneamente"
"Iniziamo bene l'anno……la prossima volta..non so…mi tenderai un agguato fuori dall'aula dei M.A.G.O.?-"
"E cosa peggiore di tutte quella mattina era finito  il suo amato yogurt al cocco,l'unico amico della sua psiche stressata."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 8



Il freddo era particolarmente accanito quella sera:aggrediva ogni centimetro della sua pelle,persino le zone coperte dal mantello rabbrividivano.Ma Eliza non poteva rinunciare al suo impegno serale,doveva recarsi assolutamente in quell'ala del castello e cercare finalmente di aprire quella maledetta persiana.Dall'inizio dell'anno si stava dedicando ad un progetto davvero importante per lei.Scese le scale in fondo al corridoio che separava l'aula di pozioni dai dormitori di Serpeverde.Era un luogo piuttosto buio e sporco,nessuno vi si recava da millenni,neanche i ragazzacci degli annuari di Gazza(fra cui i familiari di Rose)erano mai arrivati fin li.In fondo perché mai un Grifondoro avrebbe dovuto recarsi in quella tana di rivali?

Doveva ammettere che non sapeva cosa la spingeva fin lì,in un luogo pericoloso come quello.Era sempre stata una ragazza piuttosto paurosa,ma dopo la morte di Haley aveva perso la percezione del pericolo.

Continuò a scendere seguendo la luce della sua bacchetta,che di tanto in tanto illuminava i volti deformi di alcuni uomini raccapriccianti.Una delle tante astuzie adoperate  per tenere lontano chiunque avesse voluto avvicinarsi.Eliza aveva compiuto molti tentativi prima di riuscire a percorrere tutto il corridoio,sola oltretutto,senza correre via.Non sapeva neanche lei perché lo aveva fatto,sapeva solo che ne era valsa la pena.Finalmente era arrivata.

Forzò la porta come era abituata a fare,sembrava che solo il metodo babbano potesse aprire quella porta,nemmeno l'Alohomora funzionava.Entrò senza preoccuparsi dello scricchiolio insistente del pavimento,era troppo lontana dai dormitori perché qualcuno la sentisse,più che altro quel rumore era la minaccia del pavimento di cedere.Ma anche questo problema era sistemato:aveva provveduto a riparare e rinforzare il pavimento dopo che si era quasi rotta la caviglia sprofondando a causa di un'asse rotto.

Si richiuse la porta alle spalle ma senza chiuderla a chiave.La stanza in questione aveva un arredamento piuttosto particolare rispetto al resto di Hogwarts.Non c'era neanche una lastra del rivestimento in marmo che invece caratterizzava tutta la scuola;al suo posto la stanza era stata costruita in legno,decisione piuttosto particolare dato che i sotterranei confinavano con il  lago Nero,ma è anche vero che gli incantesimi Impermeabilizzanti fanno miracoli.Eliza abbandonò la sua borsa ed il mantello su un cassettone ed indossò un camice vecchio:la stanza era particolarmente sporca e polverosa,ancora non era riuscita a ripulirla tutta in quanto non era possibile usare incantesimi in quella stanza.Era chiaro che chiunque l'avesse progettata aveva usato molta magia per costruirla,ma poi l'aveva resa refrattaria ad essa;non riusciva proprio a spiegarsi il perché.

Tirò fuori dalla borsa anche dell'olio,aveva iniziato a seguire Babbanologia quell'anno solo per capire come comportarsi in quella stanza,e si diceva che i babbani lo usassero per lubrificare i cardini.Quindi ne aveva rubato una bottiglia dalle cucine e sperava vivamente che,finalmente,funzionasse.

Praticamente svuotò la bottiglia pian piano,versandola su quella maniglia e strofinando energicamente.Provò a muoverla e dopo un po di stridio percepì un leggerissimo movimento.Ma lei era troppo debole per muoverla,praticamente ci si gettò sopra a peso morto(rischiando anche di romperla) senza concludere nulla.Perchè non si decideva ad aprirsi quella maledetta persiana?Perchè non le permetteva di vedere cosa nascondeva?

Così concentrata neanche si accorse del cilindro arrugginito in caduta proprio sopra di lei.Per fortuna,qualche ospite indesiderato(o forse no) la spinse via prima che il tubo la colpisse.

-Ma che diamine..!-esclamò una voce maschile con un tono scocciato.La ragazza scostò i capelli caduti sul viso e vide una figura dalle spalle larghe indaffarata a rimettere al loro posto gli oggetti caduti.

-Blaise?Come sei arrivato qui-

-Girovagavo-rispose in modo evasivo-tu piuttosto,che ci fai in questo postaccio?-

-Girovagavo-

Blaise le lanciò uno sguardo di sbieco,mentre scrutava il grande artefatto con cui perdeva tempo.

-Era questo che stavi cercando di aprire?Uhm…vediamo un po' che si può fare.

-Uh ehm..-fù la brillante risposta di lei.

-Allora…perché ti dai tanta pena per questo pezzo di legno?-le chiese mentre faticosamente apriva la persiana.

Non rispose ma osservò attenta ciò che appariva dietro quella porta.Rimase senza fiato.Uno spettacolo di oscurità si  stagliava oltre il suo sguardo,un immenso mare da cui erano separati solo da quel vetro.Quello squarcio di cielo tra gli abissi del Lago.Chi dice che i Serpeverde non conoscono la bellezza?Chiunque avesse immaginato tutto ciò doveva aver avuto una gran sete di bellezza ed Eliza dava per scontato che chiunque egli o ella fosse,era appartenuto ai Serpeverde.Anche Blaise distolse lo sguardo da lei e rimase incantato dalla visione.

Rimasero in silenzio per un tempo indefinito,forse per pochi minuti,forse per un'ora.Non avrebbe saputo dirlo,Eliza era occupata a trattenere il fiato all'ondeggiare delle ombre nel Lago.

-Guarda là!-Blaise aveva quasi gridato per la sorpresa.Un pesce grande come il volume di Storia di Hogwarts avanzava lentamente,al ritmo del battito della sua coda.Non aveva pinne,erano le sue branchie-alzandosi ed abbassandosi-che lo spingevano avanti;e il loro ondeggiare ne scandiva il cambiamento di colore.Le branche si alzavano-arancioni-si abbassavano-gialle-si alzavano-rosse-si abbassavano-viola;come un faro in mezzo al buio.

-E' un pesce Napoleone!- disse Blaise.Quasi l'avesse chiamato il mastodontico pesce posò lo sguardo dritto verso di loro.

-In realtà è un Pesce dei Ghiacci del Nord,il pesce Napoleone seppur grande non è "magico",morirebbe avvelenato da queste acque.-puntualizzò Eliza.

-Dettagli…-Blaise sventolò la sua mano nell'aria,poi assunse un'aria di saccenza-in fondo una rosa,se anche cambiasse nome,avrebbe lo stesso profumo....-

-No!Non è vero-Eliza s'infervorò-il nome della rosa la rende tale,e la fa sbocciare bellissima…-

-Non credi che lo faccia per sua naturale proprietà?-Blaise la osservò  come se le mancassero le basi dell'Erbologia.Era piuttosto sconcertato dal fatto che lei avesse voluto ribattere una frase tanto banale e detta solo per concludere un discorso.

-No,affatto!La margherita non sboccia come rosa-

-Certo altrimenti non si chiamerebbe margherita….-le fece osservare,ma prima di farle dire qualcos'altro aggiunse:-Ogni fiore ha un suo nome per le sue proprietà-

-E questo nome serve per distinguerlo da altri!-ribattè Eliza-per questo non bisogna confondere i nomi..nemmeno quello dei pesci!-

Blaise rise di questa filosofia e di come fosse riuscita ad incastrarlo,ma Eliza sembrò riflettere per un attimo con lo sguardo perso nel vuoto.

-Peccato che per le persone i nomi si scelgano prima che loro sboccino….-

Blaise la scrutò per un po' sorpreso di questa affermazione.Si sedette affianco alla ragazza,su un morbido cuscino.

-Si forse è vero,forse un nome dato troppo presto diventa come una palla al piede:la gente si adatta a lui e lui smette di adattarsi alla gente.-

Eliza lo guardò e Blaise incatenò gli occhi ai suoi,quasi fosse una sfida a chi  per primo avrebbe ceduto allo sguardo dell'altro.

-Che intendi dire?-gli rispose con un accento divertito.

-Io mi chiamo Blaise.-gli rispose,lasciandosi scivolare a terra.Si sdraiò ed osservò il soffitto.-e non sembra una gran cosa,ma non so perché per me lo è.-

-Perchè dovrebbe esserlo?-

-Mio padre si chiama Blaise ed io come lui.Si,si è proprio così.Io sono l'ombra di mio padre….perchè il mio nome mi dice di esserlo…e me lo ricorda sempre-

-Blaise non ti piace come nome?-

-Blaise non è il mio nome-rispose d'istinto lui.

Eliza si stese affianco al ragazzo e,poggiando la testa sul palmo della mano,lo fissò:-Allora come ti chiami?-

Blaise sembrava persuaso dalla voglia di rispondere,ma non seppe che dire.

-Nessuno-

-No non credo…tu non sei Nessuno,ma non è detto che tu non sia Blaise…facciamo che tu sei Blaise,ma tuo padre non è lui.Tutti hanno un altro nome lo sai?-

Blaise volse la testa verso di lei,come un bimbo che attende una risposta dalla madre.

-Proprio così.Tutti hanno un secondo nome,anche le rose.Hanno un nome che definisce chi sono realmente:sai uno di quei lunghissimi nomi scritti nelle enciclopedie di Erbologia?Ecco proprio quelli.-mentre parlava Eliza aveva gradualmente abbassato il tono della sua voce finchè quasi non si spense in un sussurro.

-Il nome adatto per lui sarebbe stato Narciso,credo…innamorato di se stesso e della sua figura.E quello di mia madre Eco,che lo ha amato fino a consumarsi,di lei è rimasta solo un ombra….-

Elizabeth scrutò Blaise,che non sembrava avere un tono di rammarico,o qualche inflessione nella voce di tristezza.Sembrava una semplice constatazione,ma non sembrava nemmeno aver voglia di raccontare quella storia.

-E tu?-lo splendido moro riprese il suo tono vivace abbandonando quello serio che rare volte gli aveva visto.

-Io non ho nulla da raccontare-rise Eliza.

-Tu pensi di non aver nulla da raccontare,che è ben diverso.Perchè ti chiami Eliza?-

-Immagino perché piaceva ai miei genitori…più che altro a mia madre-Eliza aveva il tono di star confessando qualcosa.Parve pensarci un po' e poi continuò:-Mio padre voleva chiamarmi Antares:è la stella più luminosa della costellazione dello Scorpione ed è una delle più grandi conosciute.Non si è allontanato un granché per cercare il mio nome,ma in fondo non si è mai sforzato più di tanto per la sua figlia più piccola.

Comunque sia mia madre si è rifiutata di darmi il nome di una stella:"basta con le tradizioni"-aggiunse copiando in falsetto la voce di Astoria.Blaise si lasciò sfuggire una risata perché era piuttosto somigliante all'originale.

-Insomma dopo altre proposte indecenti,come Astrea,è uscito fuori Elizabeth che è un nome piuttosto "babbano".E mio padre l'ha approvato di buon grado.- 

Blaise continuò a guardare verso il Lago,assorto dai suoi pensieri.Aveva i capelli perfettamente apposto e gli occhi castani erano fissi nel vuoto.Avevano delle striature verdi e dorate,che sembravano dei fili d'erba e grano immersi nel vuoto;le labbra carnose erano screpolate dal freddo e forse anche dai morsi.

Eliza capiva perché era stato la sua prima grande ed unica cotta,fin da quando l'aveva visto la prima volta a 9 anni.Scorp lo aveva portato a casa fin dal suo primo anno ad Hogwarts ed Eliza si era semplicemente persa per quel ragazzino spigliato che la chiamava "bimba".

Si rese conto quasi all'improvviso di come la perdita di Haley l'avesse spinta a perdere anche se stessa.

Si rese conto di come la vita di prima le fosse parsa insignificante  di fronte a quel dolore che la divorava e l'aveva lasciata andare come si fa con un ricordo nel Pensatoio.

Fu come un fulmine a ciel sereno quell'improvvisa consapevolezza che da tempo si celava ormai in quella maschera di dolore,perché era sicura.Lì dietro nessuno si spingeva a toccarle il cuore,lì dietro lei lasciava che fosse il dolore a guidarla,lasciava che fosse lui a governare la sua vita.Si accorse di come in realtà quell'immenso dolore che la spingeva verso la sua amica si era trasformato nella consapevolezza che Haley era già li con lei.

E allora basta nascondersi dietro quel mostro logorante,era il momento di riprendere le redini della sua vita:

non era lei a dover vivere per Haley,era Haley a dover vivere dentro di lei.

Blaise sia alzò da terra spazzandosi via la polvere dai pantaloni.Perchè non iniziare ora a rompere quel muro che si era costruita intorno?

-Blaise-lo chiamò.Le sembrava di aver fatto uno sforzo enorme e quando lui si voltò fu come se il peso che le opprimeva lo stomaco raddoppiasse.Lui la guardò accigliato,in attesa.

-Sai io mi chiedevo se  ti andasse di aiuto….cioè di aiutarmi.A ripulire.Qui.Questa  stanza rifrange la magia,quindi si,devo ripulirla da sola.Eh…insomma,so che non è un gran divertimento…-

Elizabeth credette di non essersi mai sentita tanto imbarazzata in vita sua,evitò lo sguardo di Blaise in ogni modo.

-Vengo!Potremmo trovare qualcos'altro di interessante.-

Sapeva che Blaise non aveva distolto lo sguardo da lei e che continuava a fissarla,ma dopo quella risposta Eliza prese fiducia e trovò il coraggio di guardarlo negli occhi.Si aprì in un sorriso largo,anche se sentiva ancora le guance rosse.

-Perfetto…allora ti chiamo io quando vengo.-

-Okay…..bene…allora alla prossima!-

Osservò l'ultima ombra del sorriso del ragazzo scomparire dietro la porta che si chiuse alle spalle.

Eliza lasciò andare un rumoroso sospiro,con il quale si liberò anche del  peso che la opprimeva.

  
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