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Autore: clif    12/06/2016    3 recensioni
Alla fine dello scorso volume, abbiamo lasciato Harry ed Heather Potter sconvolti, soli e
preoccupati.
Il loro amato padrino Sirius Black è morto, e le parole di Albus Silente sulla profezia conferma
Che lo scontro con lord Voldemort è ormai inevitabile.
Niente è più come prima: l’ultimo legame con la loro famiglia è troncato,
perfino Hogwarts non è più la dimora accogliente dei primi anni,
mentre Voldemort è più forte, crudele e disumano che mai.
Ma ciò che fa soffrire più Harry sono i suoi legami:
ormai sembra avvenuta una spaccatura netta nel rapporto tra lui ed Heather.
Eccoci giunti al penultimo capitolo della serie: ormai è giunto il momento per la giovane Potter
(ma anche per altri Serpeverde) di fare una scelta definitiva.
Sospetti e verità che non offrono risposte ma moltiplicano gli enigmi; nuovi personaggi
E nuove magie ma anche inattese rivelazioni su personaggi già noti.
Mescolando la suspense dell’indagine con la passione dell’amore adolescente,
ecco a voi la storia che vi accompagnerà nell'attesa dell’ultimo capitolo dell’intera saga.
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ l’ordine della fenice”
Ambientazione: 2005-2006
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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-Mi dispiace- Le sussurrò all’orecchio, prima di schiantarla. Presa alla sprovvista, Hermione non ebbe modo di difendersi e venne schiantata contro il muro si accasciò a terra e perse i sensi. Draco, colto dai sensi di colpa, la prese tra le braccia e la portò nel salotto della sua sala comune: lì nessuno l’avrebbe disturbata e sarebbe stata al sicuro.

-Perdonami- Le sussurrò un’ultima volta, prima di poggiarla sul divanetto vicino al camino spento. Le diede un bacio a fior di labbra, ed uscì dalla sala comune. Sperava solamente che non le succedesse niente. L’armadio era pronto, i Mangiamorte sarebbero riusciti ad entrare. Sperava soltanto di essere pronto anche lui.

Un quarto d’ora dopo Harry e Silente arrivarono, tramite scope volanti, sulla torre più alta del castello. Il preside era in uno stato a dir poco pietoso: dopo aver individuato l’Horcrux dentro una grotta buia, aveva dovuto beve una pozione molto pericolosa per poterlo recuperare. L’Horcrux, che altro non era che il medaglione di Salazar Serpeverde, in quel momento era al sicuro nella tasca di Harry.

Una volta recuperato l’oggetto, i due si erano smaterializzati nel villaggio di Hogsmeade. A quel punto, Harry aveva creduto che il peggio fosse passato. Si sbagliava di grosso. I due videro, nel cielo sopra il castello, il marchio di Voldemort. Questo poteva significare soltanto una cosa: i Mangiamorte erano riusciti ad entrare dentro il castello.

Ecco perché si erano ritrovati tutti e due nel punto da dove era partito il marchio. Da sotto si potevano sentire i rumori di esplosioni, segno che gli uomini di Voldemort avevano incontrato la resistenza dell’Ordine della fenice. Harry non potè fare a meno di preoccuparsi per i suoi amici: Heather, Hermione, Ron, Ginny… Astoria.

Prima che potesse scendere per dare manforte agli altri e per trovare qualcuno che potesse aiutare il preside, sentì un rumore di passi: qualcuno stava salendo le scale. Il primo pensiero di Harry fu quello di combattere, ma Silente gli ordinò di nascondersi nel sottoscala. E lui, seppur riluttante, obbedì all’ordine dell’uomo, ovviamente solo dopo che quest’ultimo gli ebbe assicurato che la situazione era sotto controllo.

Dalle scale fuoriuscì, proprio pochi istanti dopo che Harry si fu nascosto, Draco Malfoy. Il ragazzo, palesemente terrorizzato, puntava la bacchetta contro il vecchio preside. Harry rimase in silenzio ad ascoltare la conversazione tra i due. Era stato proprio Malfoy a fare entrare i Mangiamorte nel castello ed era anche il responsabile degli attentati avvenuti durante l’anno (quello a Katie Bell e a Ron).

Per un attimo, Draco credette che il preside volesse prendere la bacchetta e si preparò per disarmarlo, ma l’uomo fece scivolare la mano lontano dalla propria arma, così il Serpeverde rinunciò e rimase semplicemente con la bacchetta alzata. Silente gli disse che non era un assassino, e che avrebbe potuto aiutarlo. Non era stato l’unico a dire quelle parole: anche la sua mezzosangue ne era convinta.

Però proprio in quel momento, venne raggiunto da altri Mangiamorte. Un piccolo gruppo che era riuscito a superare lo sbarramento dell’Ordine: Bellatrix Lestrange, Yaxley e Fenrir Greybak. I tre sembravano parecchio affannati, segno che la resistenza che avevano incontrato fosse parecchio tosta, ma il loro sguardo fu sollevato quando videro la situazione sulla torre.

-Bravo Draco. Adesso finiscilo, presto!- Gli disse Bellatrix, con un folle sorriso sul volto. Harry afferrò istintivamente la bacchetta. Non credeva Malfoy capace di farlo, ma meglio essere sicuro. Intanto i ragazzo stava combattendo una terribile battaglia interiore. Da un lato, se si fosse rifiutato di ucciderlo, sarebbe morto lui, insieme alla sua famiglia.

Ma se avesse compiuto quell’atto, non sarebbe più riuscito a guardarsi allo specchio. Il suo volto lo avrebbe disgustato. E neanche Lei lo avrebbe mai perdonato. Non poteva farlo, ormai era chiaro. Anche se sarebbe stato punito per quello. Abbassò impercettibilmente la mano che impugnava l’arma, pronto a sentirsi una scarica di cruciatus  da parte della zia Bellatrix, ma un rumore assordante lo fece sobbalzare.

Qualcuno aveva appena infranto la barriera che i Mangiamorte avevano eretto poco prima. I Mangiamorte appena saliti avevano creato quella barriera per non permettere ai nemici di poterli raggiungere. Tutti sembravano scioccati: neanche Bellatrix sarebbe stata capace di annullarla. Chi stava salendo le scale in quel momento?

Un ombra comparve dalle scale a chiocciola, mentre tutti i presenti rimasero ad osservare la scena in silenzio. i Mangiamorte tenevano le bacchette in mano, temendo potesse trattarsi di un nemico. Intanto Harry era appoggiato al muro proprio dall’altra parte in cui si trovava la figura misteriosa. Nonostante la spessa parete, gli parve di sentire un profumo stranamente famigliare.

-Violette?- Si chiese tra se e se. Questo odore gli era a dir poco famigliare. Non poteva sbagliarsi, sapeva benissimo chi fosse quella persona. Infatti una tranquilla Heather Potter comparve pochi istanti dopo dalla scale della torre. Tutti rimasero in silenzio ad osservarla. Il più sconvolto di tutti era sicuramente Harry. Cosa diavolo stava succedendo?

-Scacco matto- Disse la Potter. Non era chiaro a chi fosse rivolta esattamente quella frase. Solo Harry sapeva il significato di quella frase: solitamente la sorella lo diceva quando stava per vincere in qualche partita a cui teneva molto. Nonostante si sforzasse, non riusciva a capire cosa centrasse quest’esclamazione con il contesto in cui si trovava.

Tutti coloro che erano nella torre continuarono a rimanere in silenzio. Harry si sentiva terribilmente in ansia per la sorella, eppure avvertiva come se qualcosa gli stesse sfuggendo: nessuno dei Mangiamorte sembrava intenzionato ad attaccarla. Solo Bellatrix la guardava con uno sguardo carico d’odio.

Quella piccola sgualdrinella era ancora viva. Cosa diavolo aveva fatto la Prince? Doveva ucciderla. Non poteva fare altrimenti. Cosa diavolo era andato storto? Quanto la odiava. Non le avrebbe mai permesso di prendere il suo posto nelle fila dei Mangiamorte. Era lei la seguace più fedele del suo padrone, non quella ragazzina.

Heather ignorò tutti gli sguardi di coloro che le stavano intorno, Draco aveva preso quasi a singhiozzare in maniera isterica. Era la vergogna della famiglia. Il padre non lo avrebbe più guardato in faccia. Silente invece rimase a guardare la Potter con uno sguardo tranquillo. Come se fosse l’unico presente a capire esattamente cosa stesse per succedere.

Harry continuò a tenere alta la bacchetta, nonostante fosse ancora confuso. Heather invece sembrava perfettamente a suo agio. Come se intorno a lei non ci fossero dei pericolosi Mangiamorte. Harry si sentiva sempre più agitato. La conversazione tra Piton e Malfoy gli stava tornando alla mente, e un terribile presentimento iniziava a tormentarlo.

Proprio allora, con una velocità sorprendente, Heather tirò fuori la bacchetta dalla tasca e la alzò davanti a se. Al fratello gli si mozzò il respiro. Sembrava andare tutto a rallentatore. Per un attimo vide qualcosa nella sguardo della sorella. Non l’aveva mai vista così: sembrava una bestia feroce. A quel punto fu tutto molto rapido.

-AVADA KEDAVRA!- Disse Heather. Dalla sua bacchetta fuoriuscì un pulsante fascio di energia verde che investì in pieno Silente.
  
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