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Autore: riccardoIII    12/06/2016    10 recensioni
Questa è la storia di Sirius Black, dei Malandrini, di una generazione cresciuta nella guerra e che ha fatto la guerra. Questa è la storia di un bambino che diventa uomo, passo dopo passo, scelta dopo scelta, fino ad arrivare a un momento della sua vita in cui tutto cambierà, per l'ennesima volta, quella più importante. Fino a giungere alla Chiave di Volta.
"-Sirius Black, è un piacere conoscerti-
-Io sono James, e non credo che i cognomi siano importanti, tantomeno tra amici; e dimentica pure tutte quelle manfrine. Non sono mica tuo nonno, io-
Sirius sghignazzò apertamente sedendosi di fronte a lui.
-E così, io e te saremmo amici?-
-Io e te, mio caro Sirius, saremo amici. Me lo sento che sei un tipo forte-"
Rating e avvertimenti sono relativi a scene di maltrattamento di minore e di guerra.
I personaggi appartengono a J. K. Rowling; scrivo senza scopo di lucro.
Genere: Angst, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlus Potter, Dorea Black, Famiglia Black, I Malandrini, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Chiave di Volta - Other Voices'
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Prima, si era preparato alla guerra.

-Potevamo rimanere a casa un altro paio di giorni. Silente non ci avrebbe detto di no-
Charlus passò la mano tra i suoi capelli.
-Non so se mi abituerò mai a vederli così corti. Comunque, Sir, tu e James l’avete già detto una ventina di volte e io vi ho già spiegato che non avrebbe alcun senso. Alastor mi fa tornare in servizio, non starò in casa troppo a lungo e non voglio che ci stiate voi. Dovete studiare, avete i M.A.G.O., e avete le vostre vite da portare avanti. Vostra madre non vorrebbe che vi permettessi di adagiarvi troppo-
Sirius agitò la bacchetta e il suo baule Levitò sul treno; James, accanto a lui, continuava a fissare suo padre.
-Non mi va di lasciarti solo-
Charlus alzò gli occhi al cielo.
-L’ultima volta che ho controllato mi pareva di essere io il padre responsabile. E voi dovreste essere i ragazzi scapestrati -
James fece per parlare ma Charlus posò una mano sulla sua spalla e una su quella di Sirius, zittendoli.
-Ascoltate. So che dopo quello che è successo a vostra madre non può tornare tutto come prima, non mi aspetto che sia così e non sarebbe nemmeno giusto, sinceramente. Ma abbiamo fatto una promessa, tutti e quattro, ricordate? Che qualunque cosa fosse accaduta avremmo avuto la forza di rialzarci. Glielo dobbiamo, lo dobbiamo a lei e a noi stessi, perché lei se n’è andata ma noi siamo ancora qui a lottare. E lotteremo anche per lei.
Non vi permetterò di affondare. Il dolore, la disperazione sono giusti, ma non è giusto che noi smettiamo di vivere per rifugiarci nei ricordi o nei sogni o nei propositi di vendetta. Quindi ridete, e ogni volta che lo farete pensate a lei che riderà con voi. E se piangerete lei sarà al vostro fianco, com’è sempre stato e sempre sarà. Ma non lasciate che la sofferenza diventi odio e vi consumi, non abbandonatevi: vi perdereste tutte le cose più belle che la vita ha da dare e lei non lo vorrebbe. Dorea è stata felice, spero, con me e ha avuto due figli fantastici; ha provato sulla sua pelle quanto la vita possa essere meravigliosa. Non augurerebbe niente meno che la felicità a ciascuno di voi due, quindi vedete di non farvela scappare-
Sirius fissò gli occhi decisi di Charlus, incastonati in quel viso smunto e segnato dalla perdita più che dai suoi cinquantotto anni, e non poté fare molto altro che annuire.
-Voglio vedervi tornare a casa in condizioni migliori di queste. Voglio che mangiate e dormiate, e che facciate il vostro dovere come ci si aspetta da voi. Il mese passato ad attendere notizie… Posso capire che in quei giorni siate stati distrutti, ma ora è il momento di fare gli uomini. Abbiamo una guerra da vincere e una vita da vivere-
La stretta sulla spalla di Sirius si intensificò e il ragazzo capì che in quel gesto c’era tutto quello che Charlus aveva lasciato sottointeso: la paura per loro, l’affetto, la desolazione di non aver potuto fare nulla, di non essere stato in grado di reagire per primo e di prendersi cura di loro come avrebbe voluto.
-Ho ordinato a Milly di avvisarmi se non mangerai o non dormirai abbastanza. E voglio una lettera a settimana, papà, e degli extra prima e dopo le missioni importanti-
Charlus guardò James e sorrise.
-Hai la mia parola, figliolo-

Non fu facile salire su quel treno lasciando Charlus da solo sulla banchina con la consapevolezza che non ci sarebbe stato nessuno ad accoglierlo a casa; non fu facile affrontare la sfilza di compagni di scuola che porse le condoglianze a James, né incrociare gli sguardi di quei ragazzi che avevano preso a nascondere il capo sotto cappucci neri, gli stessi che avevano indossato gli aguzzini di Dorea.
Ma Remus e Peter li aspettavano in uno scompartimento tutto per loro, con i loro sorrisi caldi e veri, e Lily arrivò due minuti dopo insieme a Mary e Sarah e strinse entrambi in un rapido abbraccio prima di sequestrare i due Prefetti e James per la solita riunione nel vagone di testa.
Fu un viaggio tranquillo; nessuno diede loro particolarmente fastidio, non ci furono assalti ai primini o rumori strani nei corridoi. Certo, Sirius avrebbe preferito tornare a scuola via camino, o Materializzandosi, ma James aveva il suo compito da svolgere e di certo non l’avrebbe lasciato solo.
Rimettere piede a scuola significò rivivere il mese di angoscia appena passato. La poltrona della Sala Comune gli avrebbe sempre riportato alla mente l’arrivo dell’assiolo con la busta e il sigillo dei Black, non avrebbe più potuto guardare la porta del loro Dormitorio senza rivedere la figura della McGrannitt in vestaglia tartan che guardava il pavimento con occhi tristi.
Quello era ritornare alla normalità?
La normalità non esisteva più, era stata spazzata via.

Ma Charlus aveva ragione, era ora di comportarsi da uomini. Era ora di riprendere in mano le loro vite.
E quale modo migliore se non ricominciare la guerra ai Mangiamorte?
-Dunque. Durante gli ultimi giorni di scuola abbiamo continuato a sorvegliare la situazione e abbiamo elaborato un piano-
Lily aveva lo sguardo deciso e la voce salda; se ne stava a gambe incrociate seduta sul letto di James, proprio accanto al ragazzo che le aveva preso una mano tra le sue. Sirius non aveva mancato di notare, durante tutte le visite di Lily a Casa Potter nei giorni passati, che non si erano mai spinti oltre a quel contatto e se l’erano permesso solo se Charlus non era presente. James non aveva smesso di guardarla con quegli occhi pieni di tutto il mondo ma aveva perso la spontaneità, quasi come se si sentisse costantemente sotto esame e si frenasse, per qualche motivo. Sirius aveva pensato che almeno quella sera, la prima passata a scuola, i due si sarebbero presi un po’ di tempo per loro e invece erano lì a parlare di strategia.
-Dobbiamo fare in modo che il gruppo si sfasci, e per farlo dobbiamo provocarli-
Sirius strabuzzò gli occhi: ascoltare Lily Evans che istigava alla sommossa era un’esperienza mistica.
Anche James parve stupito da quelle parole, tanto che distolse lo sguardo dalle sue dita intrecciate a quelle della ragazza per puntarlo sul viso di lei con espressione sbigottita.
-Cosa ne è stato della mia ragazza, il Prefetto che mi urlava contro anche se legavo i lacci delle scarpe di Mulciber tra loro per farlo inciampare?-
Lei sogghignò, maliziosa, ma Sirius vide un lampo di sollievo passare sul suo viso.
-À la guerre comme à la guerre-
A Sirius scappò un sorriso, ma gli altri tre la guardarono sgomenti.
-Quella tra noi e le Serpi è sempre stata una guerra, Rossa-
-Non va inteso in senso letterale, significa che il fine giustifica i mezzi. È francese- rispose alzando gli occhi al cielo agli sguardi interrogativi di James e Peter, -E se ora volete smettere di recriminare abbiamo un lavoro da fare-
-Come intendevate procedere?- chiese James, rivolgendosi questa volta a Remus.
-Be’, sappiamo che Piton e Regulus non vogliono che quei due si espongano. Quindi noi li faremo esporre-
Alla menzione del nome “Regulus” Sirius simulò finta indifferenza, soprattutto perché Moony lo fissava.
-Bene. Diteci tutto-

Il giorno dopo ricominciarono le lezioni a pieno ritmo e non fu semplice adattarsi, considerato che Sirius e James non si impegnavano davvero da un paio di mesi ed erano evidentemente rimasti indietro. Si resero ben presto conto che tutta la tolleranza dei professori nei loro confronti era svanita insieme al Christmas Pudding, perché la McGrannitt assegnò loro un tema di dodici pollici su tutti gli argomenti trattati tra novembre e dicembre, in aggiunta al resto dei compiti, da consegnare entro la lezione successiva. Arrivarono alla doppia ora di Pozioni così stremati e carichi di lavoro da avere il morale sotto le scarpe, per non parlare del continuo avvicendarsi di studenti che volevano manifestare il proprio cordoglio a un James che avrebbe gradito molto di più, forse per la prima volta in vita sua, essere invisibile quanto il più schivo Tassorosso.
Non erano in molti a seguire Pozioni al settimo anno: a parte i cinque Grifondoro c’erano, ovviamente, Piton, Avery, Mulciber, che non si capiva come riuscisse a superare gli esami, e un’unica ragazza, Laraine Graham, Prefetto. Tra i Corvonero c’erano Witby, Chase e Tara Baddock; Tassorosso era rappresentata unicamente da Rosamund Madley. Arrivati davanti all’uscio nei sotterranei, i Serpeverde occhieggiarono a James e Sirius con sguardi soddisfatti e sorrisetti sibillini che fecero prudere le mani a Sirius; dovette impegnare tutta la sua determinazione per contenersi ed evitare di Maledirli.
Al termine delle due, estenuanti, ore di lezione Sirius raccattò le sue cose, le infilò nella borsa e si apprestò a lasciare l’aula insieme ai suoi amici; sfortuna volle, però, che urtasse con la spalla sinistra Avery il quale, ancora intento a recuperare bilancia e libro di testo, finì quasi con lo sbattere la testa contro il tavolo.
-Guarda dove vai, idiota!- grugnì Mulciber senza osare alzare troppo la voce perché Lumacorno era ancora in classe, intento a parlare con Lily della difficoltà dell’effettuare misurazioni esatte degli ingredienti nella preparazione del Veritaserum.
-Ehi, James, il nostro Mulciber qui ha imparato una nuova parola nelle vacanze di Natale-
James ghignò, cattivo, mentre il Serpeverde si gonfiava dalla rabbia e Avery era già in piedi a fronteggiare Sirius. Lily continuava a parlare col Professore che, com’era prevedibile, coinvolse nella conversazione l’altra perla della sua collezione di pozionisti Eccellenti: Piton.
-Cos’è, Black, ora che la tua mammina adottiva ha tirato le cuoia non sai nemmeno più camminare dritto?-
Lo spazio tra la fronte di Sirius e quella di Avery fu annullato in un istante; il primo lo scrutò con tanto odio e tanta rabbia che Avery per un attimo parve congelato. La bacchetta fu puntata alla sua gola prima che potesse anche solo deglutire.
-Brucia la verità, Black? Ma dopotutto non puoi negare che si sia meritata quello che le hanno fatto… Una bella morte lenta e dolorosa… Chissà quanto deve aver supplicato…-
Un suono forte e ottuso squarciò l’aria; James, accanto a lui, aveva fatto sparire il ghigno storto di quel maiale di Mulciber con un pugno in piena mascella che aveva fatto indietreggiare di un passo e cadere sulla sedia il Serpeverde. A giudicare dalla sua faccia non sembrava che James fosse molto propenso a smettere in fretta di picchiarlo.
Chiunque si sarebbe aspettato che scoppiasse un bel po’ di trambusto in risposta a quegli eventi, ma l’effetto che le loro reazioni agli insulti scatenarono fu ben diverso da ciò che si sarebbero potuti aspettare: per un momento tutti coloro che non avevano ancora lasciato l’aula li guardarono, esterrefatti e paralizzati; Lumacorno aveva interrotto la sua accorata dissertazione sul perfetto metodo di centellinazione dell’Aconito e aveva la bocca spalancata, Piton pareva bloccato come se gli avessero scagliato un Incantesimo delle Pastoie.
-James, Sirius-
La voce di Lily risuonò chiara nel silenzio e nell’immobilità generale; Remus si risveglio e cercò di imbrigliare senza molti risultati le braccia di James, già pronte a scattare per colpire ancora, e Lumacorno si ricompose.
-Potter, Black! Cosa vi è preso, per amor di Morgana?! Aggredire due studenti in classe, davanti a me!-
-Questi… Studenti… Hanno appena insultato la madre di James, Professore- soffiò Sirius tra i denti, la furia percepibile attorno a lui come se fosse corporea. James continuava a digrignare i denti come un animale in gabbia, lottando contro Remus e Chase, accorso in aiuto del Prefetto anche se era evidente che avrebbe preferito di gran lunga continuare il lavoro cominciato da James piuttosto che fermarlo.
-Non abbiamo detto nulla, Professore! Sono tutte illazioni!- protestò Avery a viva voce e la bacchetta di Sirius si pianto un po’ più in profondità nei pressi della sua giugulare sinistra, incurante dei tentativi di qualcuno dei suoi compagni di riportarlo alla ragione.
-Li ho sentiti io- intervenne Chase, lasciando andare il braccio sinistro di James perché potesse essere afferrato da Lily e voltandosi verso il Professore, -Hanno detto cose orribili. Avrebbero fatto andare fuori di testa chiunque-
Lumacorno era paonazzo, indeciso se difendere come al solito gli alunni della sua Casa e passare sopra a un simile affronto oppure fare ciò che il buonsenso, e i dieci testimoni, richiedevano. Dopo un minuto di lavorio la sua mente prese una decisione.
-Bene. Suppongo che in questo caso andremo tutti dal Preside. È intollerabile, siete adulti ormai, questi comportamenti non sono ammessi! Da nessuna della due parti!-
Seguì un’ora di ramanzina da parte della McGrannitt nello studio del Preside e uno sguardo di rimprovero e delusione di Silente stesso.
-Ciò che i Signori Potter, Black e Stebbins  hanno riferito è gravissimo. Non solo va contro ogni buonsenso ed educazione parlare in questo modo di una persona, qualsiasi essa sia, ma avete implicitamente lodato le azioni depravate e sadiche di un gruppo di persone che hanno violato la legge accanendosi su di un’innocente. Spero per voi che ciò che avete detto ai vostri compagni non sia realmente ciò che pensate e che sia stato solo un modo estremo di provocarli; per quanto sia un’azione squallida quantomeno non vi rende simpatizzanti di un assassinio. Vi aspetta una settimana di punizione, per questo. Il vostro Capocasa deciderà come dovrete scontarla. Venti punti saranno tolti a Serpeverde.
Potter, Black, sfoderare le bacchette o colpire alla Babbana i vostri compagni, in un’aula e alla presenza di un docente per di più, non è cosa poco grave. Posso provare a comprendere le vostre motivazioni, ma non posso lasciare che siano impunite. La Professoressa McGrannitt si occuperà di organizzare il vostro pomeriggio di detenzione.
Signor Stebbins, la ringrazio per essersi fatto spontaneamente avanti per aiutare a risolvere la questione. Dieci punti saranno assegnati a Corvonero, per questo-
Il Preside li congedò e Sirius, un attimo prima di voltarsi per lasciare la stanza, vide un luccichio appena accennato passare dietro alle lenti a mezzaluna.
Quando i Serpeverde si furono allontanati insieme a un furioso Lumacorno e la McGrannitt li ebbe salutati con un cenno rigido del capo James, Sirius e Chase si diressero verso le scale che li avrebbero portati in Sala Grande per la cena.
-Chase. Ti ringrazio per quello che hai fatto, di nuovo-
Il ragazzo scosse una mano in direzione di James.
-Ho detto solo la verità. Quei due bastardi andrebbero presi a calci per tutto il campo da Quidditch, altro che puniti da Lumacorno-
-Dovresti fare attenzione. Già prima delle vacanze hai rischiato, colpendo Piton in quel modo; non sono persone tranquille, potrebbero farti qualche scherzo poco piacevole-
Gli occhi azzurri di Chase brillarono di determinazione mentre li fissava su Sirius.
-Che vengano, allora. Non ho paura di loro. Non vedo l’ora di fargliela pagare-
James ammiccò da dietro le spalle del Corvonero all’indirizzo dell’amico mentre Stebbins si beccava una pacca sulla spalla.

Quando arrivarono al tavolo dei Grifondoro lo trovarono quasi semivuoto, ma riuscirono ad arraffare un paio di cosce di pollo prima che i piatti da portata si svuotassero. Remus e Peter se n’erano già andati mentre Lily li aveva aspettati insieme a una Mary McDonald piuttosto eccitata.
-È vero quello che si dice in giro?- chiese loro appena il cibo fu al sicuro tra le loro fauci; Lily le lanciò uno sguardo bieco che lei finse di non vedere, -Lily non vuole confermare-
-Cosa si dice?- chiese Sirius, interessato, mandando giù un sorso di succo di zucca.
-Che avete picchiato Avery e Mulciber davanti a Lumacorno- fece, con tono adorante.
-Tecnicamente James ha picchiato Mulciber; io ho solo infilato la mia bacchetta in gola a Avery-
Mary saltellò, l’espressione gioiosa come quella di una bambina alla vista dei regali di Natale.
-Oh grande Parascelso, siete dei fenomeni!-
-Si, proprio- sbuffò Lily incrociando le braccia al petto e ostentando una smorfia indispettita.
-Non dirmi che avrei dovuto stare buono mentre quel porco…-
La voce di James era inquietantemente bassa mentre i suoi occhi si riducevano a due fessure, puntandosi sulla sua ragazza.
-Intendevo solo dire che agendo in maniera meno plateale avreste ottenuto un maggiore risultato senza beccarvi la sgridata-
Mary guardò Lily con tanto d’occhi.
-Che cosa ne è stato della mia amica, il Prefetto onesto e imparziale che difende chiunque?-
Lily ammiccò all’indirizzo del suo ragazzo, decisamente più rilassato di prima.
-À la guerre comme à la guerre-

In effetti Remus e Peter avevano finito di mangiare piuttosto in fretta per ritirarsi nella stanza dei Malandrini in compagnia di una certa Mappa e una certa Piuma. Quando Sirius, James e Lily li raggiunsero Remus scosse il capo.
-Ancora nulla. Sono tutti in Sala Comune, ma c’è troppa gente. Se parleranno, dovremo aspettare-
I tre presero posto, in attesa di un segno da parte di Remus; a costo di restare tutta la notte svegli avrebbero ascoltato quello che gli interessava. Era la migliore occasione di scoprire qualcosa.
Tutta la messinscena di Sirius che colpiva inavvertitamente Avery era stata, appunto, una messinscena.
Piton e Regulus non volevano che i loro compagni si mettessero in mostra? Bene, avevano fatto in modo di attirare il massimo dell’attenzione, coinvolgendo addirittura un Professore nella rissa, perché la questione potesse avere la più alta risonanza possibile e arrivare fino alle orecchie di Silente.
Certo non avevano previsto, contando sul seppur lieve timore di una punizione che la presenza di Lumacorno assicurava, che venisse chiamata in causa Dorea; sentire quelle parole aveva fatto perdere la testa sia a James che a Sirius, per un attimo, e l’unico desiderio di quest’ultimo era stato di spellarli vivi, altro che rispettare il piano.
Sperò che almeno tutto quello servisse a qualcosa.
Cercarono di ingannare l’attesa attaccando l’esercito di compiti che gli era stato assegnato, anche se nessuno di loro era particolarmente concentrato; due ore dopo Sirius era quasi riuscito a mettere insieme un tema abbastanza decente da essere consegnato alla McGrannitt senza farla imbestialire, quando Remus parlò.
-Ci siamo. Sono rimasti soli, attiva Snuffles-
Dieci secondi più tardi erano tutti schierati attorno alla pergamena su cui una penna verde scriveva rapidamente.

“-… Cosa avevate in mente, per Salazar?!-
-Ehi, sta’ calmo Piton. Mi sembra che tu non possa parlare, considerato che hai fatto esattamente la stessa cosa un paio di mesi f…-
-Non c’era un professore presente!-
-Ma c’era un’intera classe di testimoni che avrebbero potuto parlare-
-Cosa sta dicendo Avery, Piton? Cos’è questa storia, e perché io non ne so niente?-
-Ah, il tuo nuovo amichetto del cuore non ti ha detto che abbiamo sfiorato la rissa, a novembre, perché dopo tutte le sue raccomandazioni sull’essere cauti ha provocato Potter facendo riferimento alla sua mammina sperduta?-
-Io non sono finito dal Preside, per questo!-
-Già, ma solo perché Potter e i paladini della giustizia erano troppo presi dal loro patetico dolore per mandartici! Non puoi sul serio fare la ramanzina a noi, Piton, quando ci siamo soltanto ispirati alle tue azioni-
-Non provare, Mulciber, a insinuare che questa situazione sia colpa…-
-Zitti. Tutti zitti. Siete degli emeriti idioti, ecco cosa. Avete idea del casino in cui ci avete ficcati? Ora ci staranno col fiato sul collo, Silente e i professori. Vi hanno accusati di simpatizzare con i Mangiamorte, credete che non ricollegheranno a voi ogni azione scabrosa che accadrà in questa scuola? Già dopo l’anno scorso e quello che è successo con la Sanguesporco e il Mezzosangue avevamo bisogno di ripulire la nostra immagine, ora sarà impossibile che si scordino di ciò che siete davvero.
Non me ne fregherebbe nulla della vostra punizione se non interferisse con il lavoro che dovete fare, ma ora chi incontrerà i vostri contatti mentre voi pulirete calderoni, eh? Avete mandato all’aria i piani. Dovrò farlo io, mi dovrò esporre perché voi non usate il cervello. Cosa ci avete guadagnato saltando al collo di quei due in un’aula piena di gente?
Potter è Caposcuola. Mettetevelo in testa, ha un potere superiore a tutti noi in questo Castello. Prima di gridare al mondo che chi ha messo le mani addosso a sua madre ha fatto un favore all’umanità riflettete, la prossima volta, tutti quanti. Non credevo di avere a che fare con dei bambini, ma evidentemente mi sbagliavo-
-Non osare, Black…-
-Sarebbe il caso, Avery, che tu tacessi. Hai fatto abbastanza danni per oggi e io sono stato fin troppo paziente con te fino a questo momento. Non ho intenzione di continuare a tollerare i casini che combinate tu e il tuo amico. Questo non è un gioco, non stiamo facendo la lotta ai Grifondoro perché ci va. Questa è una guerra vera e sarà il caso che ve ne accorgiate il prima possibile; senza astuzia non si va da nessuna parte e io comincio a chiedermi per quale motivo siate stati Smistati nella Casa di Salazar. Siete un insulto al nome di Serpeverde.
Ora dovreste lasciarmi solo con Piton, se non vi è di troppo disturbo. E la porta sarà Imperturbata, giusto perché lo sappiate. Mulciber, domattina alla pausa fumerai una sigaretta dietro la serra numero tre, ricorda-”

Dopo un solo secondo di esitazione silenziosa i cartigli di Avery e Mulciber lasciarono la Sala Comune e presero la strada per la loro stanza. Parvero bloccarsi ancora sulle scale, ma poi ripresero a salire. Il piccolo Regulus doveva essere davvero arrabbiato.

“-Vorrei sapere, Piton, come ti è venuto in mente di fare una cosa simile. E di non dirmi nulla. Certe azioni stupide me le aspetto da loro, non da te. Forse è il caso che io cambi l’opinione che mi sono fatto di te-
-Ho soltanto insultato Potter in un corridoio. Nulla di diverso rispetto a ciò che facciamo di solit…-
-Non pensare di poter fregare me, Piton. Abbiamo stabilito insieme una linea d’azione e tu sei il primo a violare le regole. Ti sei comportato da irresponsabile quale non sei, e credo anche di sapere il perché-
-Non capisco di cosa tu stia…-
-Faresti meglio a smetterla di pensare alla Evans, Piton. Qualcuno potrebbe accorgersi che il tuo astio verso Potter è diventato più forte della ragione, improvvisamente, proprio quando quei due hanno cominciato a frequentarsi. Dev’esserti sembrato un buon modo per colpre il nostro povero orfanello, puntare sulla mamma scomparsa-
-Stai vaneggiando, Black. Io e Potter ci insultiamo dal primo anno, non c’entra nulla Li… Quella, e di sicuro non ho bisogno di ferire nessuno per vendicarmi di lei-
-Sarà meglio che sia così, Piton. Vedi, tu non hai ancora il Marchio. Per quanto io sappia riconoscere e sfruttare a mio favore le risorse, se continui a comportarti in maniera così dubbia potrei cominciare a pensare che sia il caso di fare a meno di te-
-Non oseresti, Black. io ti servo!-
-Se ti comporti come quell’idiota senza cervello di Mulciber, Piton, sarò più che lieto di fare a meno di te. Buonanotte-”

La piuma smise di scorrere sulla carta e gli sguardi di tutti si puntarono sul nome di Regulus che lasciava la stanza; Piton, invece, rimase lì.
La tensione nella camera dei Malandrini si sarebbe potuta tagliare con un coltello. Lily aveva gli occhi sgranati a James stringeva la sua mano come se ne andasse della sua stessa vita, tanto da farsi sbiancare le nocche. Il suo viso era una maschera di furore e se Peter ne pareva terrorizzato, Remus era solo preoccupato.
-Be’, pare che il vostro piano cominci a dare i suoi frutti. Quasi quasi vale la pena di essere puniti, per questo-
Gli occhi di tutti si puntarono su Sirius, che aveva parlato con l’intento di alleggerire l’atmosfera, ma i suoi corsero in fretta alla piuma che aveva appena scritto un’ultima frase: “-Maledetto sia, Potter, il giorno in cui nascesti-”

Quando la lezione di Incantesimi terminò, il giorno dopo, Remus e Peter salutarono James e Sirius, che durante l’intervallo avrebbero avuto il colloquio con la Capocasa di Grifondoro perché gli venisse comunicata data, ora e luogo della propria punizione. Quando arrivarono ai sotterranei Lumacorno era già in classe, quindi si affrettarono a prendere posto e ricominciare a lavorare alla pozione che continuava a sobbollire nei paiolo dal giorno precedente, sperando che la lezione finisse in fretta.

-Era Irving Cornfoot-
-Stai scherzando!-
James non era proprio riuscito a trattenersi alle parole di Peter, ma lo sguardo del ragazzo non lasciava adito a dubbi.
-Un Tassorosso?! Irving Cornfoot del sesto di Tassorosso? Il Portiere?-
-Proprio quello- confermò Remus, -E lasciatevi dire che eravamo sbalorditi quanto voi-
Erano al sicuro nel loro Dormitorio, all’ora buca prima di pranzo; Lily era ad Antiche Rune, l’avrebbero aggiornata dopo: Remus e Peter gli avevano fatto capire di avere una notizia troppo ghiotta per aspettare.
I due, infatti, erano riusciti nell’intervallo ad appostarsi nei pressi della serra numero tre, sotto il Mantello di James, per spiare l’incontro, a cui Regulus aveva accennato la sera precedente, tra Mulciber e il suo contatto sconosciuto che ora aveva un nome e un volto.
-Siete riusciti a sentire cosa si dicevano?-
-Io sono andato via prima che finissero di parlare per non arrivare in ritardo a Pozioni e destare sospetti, ma Wormtail è rimasto fino alla fine-
-Pare che Cornfoot non sia ancora dei loro, sono “in trattative”. A quanto ho capito qualcuno si è occupato di spargere la voce e questa voce pare sia arrivata anche a lui, che voleva capirci di più-
-Sei riuscito a capire di che voce stessero parlando?-
Peter pareva un po’ in soggezione, probabilmente perché non era abituato al fatto che tutti pendessero dalle sue labbra.
-Se ho capito bene Cornfoot aveva sentito che c’era qualcuno, nel Castello, in cerca di gente che fosse interessata a una politica un po’ meno liberale qui nella scuola-
-Ci ho pensato tutta l’ora di pozioni…- intervenne Remus, e Sirius non riuscì a impedirsi di fare una battutaccia. Era così raro poter trovare un difetto nei lavori di Moony che era loro dovere fargli notare i fallimenti, giusto perché non si montasse la testa.
-Ah, ecco perché invece che essere verde menta il tuo distillato è diventato blu!-
James sorrise, e fu probabilmente questo a trattenere Remus dal picchiarlo. Si limitò a fulminarlo con un’occhiataccia e distogliere lo sguardo da lui come se fosse un escremento di Snaso.
-Dicevo… È un modo cauto per avvicinare i ragazzi senza esporsi troppo: non sono pochi coloro che non credono che i Nati Babbani siano allo stesso livello dei Purosangue, o addirittura pensano che non dovrebbero frequentare. Sondano il terreno così, proponendosi come un gruppo di studenti in cerca di sostegno per fare un esposto al Consiglio, magari, e si svelano per ciò che sono in realtà solo quando sono sicuri di parlare con qualcuno che sia interessato alla parte più concreta della lotta all’inquinamento del Mondo Magico-
James si alzò dal letto e prese a camminare per la stanza; poi si bloccò e fissò di nuovo Peter.
-Quindi Cornfoot fino a che punto è coinvolto?-
-Ha detto che nella sua Casa ci sono un po’ troppi Nati Babbani, per i suoi gusti, e che crede che questo sia limitante per gli studenti che hanno sangue magico vecchio di generazioni nelle vene. Mulciber si è detto d’accordo con lui, ovviamente. Hanno parlato un po’ di come sarebbe più giusto che le sorti della nostra società siano affidate soltanto a chi può comprendere appieno la portata della storia e delle tradizioni del Mondo Magico ma non sono mai venuti fuori argomenti delicati. Nemmeno un accenno ai Mangiamorte-
-Il che significa- intervenne Sirius, -Che Cornfoot è terribilmente stupido, oppure terribilmente consapevole di ciò che sta accadendo davvero-
-Ma tutto ciò ci porta anche a pensare che non dobbiamo più stare in guardia soltanto dai Serpeverde: se si tratta di una voce che si diffonde di bocca in bocca anche lo stesso Cornfoot, e Yaxley, e chiunque sia coinvolto potrà parlare con altri studenti, reclutare altra gente-
Remus osservò James con un’aria quasi sconsolata.
-Sarà impossibile. Non possiamo pedinare tutti quelli che si incontrano con ciascuno di loro, è una follia. Non basterebbero quattro Mappe, dovremmo saltare le lezioni, e comunque non potremmo sapere sempre cosa si dicano, quindi non saremmo comunque certi di chi sia coinvolto-
Prongs ricadde sul letto passandosi una mano tra i capelli.
-Questo significa che possiamo fare soltanto una cosa-
Tutti gli sguardi si puntarono su di lui.
-Parlare con Silente, e reclutare ragazzi. In ogni Casa, come stanno facendo loro. Abbiamo bisogno di aiuto, di orecchie e di bacchette. L’unico modo per combatterli è giocare sul loro stesso campo, sperando che questo basti. E io ho già qualche nome in mente-
 
Note:
non ho nulla da dire sul capitolo in sè, volevo solo informare chi sia interessato che è stata pubblicata una nuova OS nella serie de "La Chiave di Volta". La scorsa pubblicazione era stata annunciata, stavolta è stata una sorpresa dell'ultimo minuto ma mi sembrava il caso di avvisare comunque, anche se in ritardo.
Grazie per aver letto!

 
   
 
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